martedì 21 settembre 2021

I fratelli Jagger impegnati nel video "Anyone Seen My Heart?", tratto dal nuovo album del "piccolo" Chris, "Mixing up the medicine"

Forse non tutti sanno che Mick Jagger ha un fratello minore. Il suo nome è Chris, classe 1947 - quindi ha quattro anni di meno - e anche lui è un musicista, seppur di ridotta visibilità.

Non nasce oggi la sua storia artistica e il suo esordio discografico risale addirittura al 1973, ma il focus attuale è rivolto al suo nuovo album, "Mixing up the medicine", rilasciato da pochi giorni.

La peculiarità è rappresentata da un duetto tra i due fratelli Jagger che assieme cantano il brano "Anyone seen my heart?", scritta da Chris Jagger e ispirata dalle poesie del poeta Thomas Beddoes.



L'album "Mixing up the medicine" è stato realizzato insieme al pianista Charlie Hart durante il lockdown, lavorando a distanza, utilizzando le tecnologie disponibili.

Oltre al disco, Chris Jagger ha pubblicato anche un'autobiografia, "Talking to myself". 

Chris Jagger ha recentemente raccontato della sua infanzia nel Kent col fratello maggiore Mick, che qualche anno più tardi sarebbe diventato una leggenda vivente.

Quarant'anni di carriera alle spalle, cinque figli, una vita variegata negli impegni, che lo ha visto cimentarsi con la musica, il teatro, il giornalismo e la radio, il tutto, ovviamente, all’ombra di Mick, fino a quando, dopo aver lavorato negli anni Ottanta a due dischi dei Rolling Stones (Dirty Worke Steel Wheels), decise di sfilarsi dal legame - artisticamente parlando -  per mettersi in proprio.

Il nuovo album è l’occasione per una reunion e Chris duetta su due brani proprio con Mick.

Non è così scontato e facile da realizzare ed è stato chiesto a Chris come sono andate le cose.

"Ho registrato il disco in Francia, proprio negli studi della villa di Mick, a Poce-sur-Cisse e a un certo punto lui è venuto ad ascoltare cosa stavamo facendo con la band. Così gli ho chiesto di cantare su due brani, “Concertina Jack” e “Pearl of a Girl”, e lui è stato al gioco molto volentieri. In fondo la cosa positiva di un fratello tanto famoso è che puoi averlo ospite sul tuo album senza doverlo nemmeno pagare, no?".

E poi, ripercorrendo la storia a cavallo tra due secoli ha aggiunto:

"Negli anni Settanta, dopo il mio primo disco e il tentativo fallito di registrare un album a Los Angeles con i Flying Burrito Brothers, avevo abbandonato per sempre la musica per darmi al teatro. Non ho fatto molta carriera su quei palchi, ma ho capito una cosa: il rock è puro teatro, Keith Richards durante gli show degli Stones mette in scena sé stesso, così come fa Mick e quasi tutti le grandi rockstar del mondo. Per quanto mi riguarda non sono cambiato troppo, suono solo per divertirmi, come agli inizi".

E ancora, a proposito del rapporto col fratello…

"Non è difficile la convivenza, non soffro di complessi di inferiorità, e se li avevo ormai li ho decisamente superati. Comunque, a volte, a fine concerto, qualcuno mi avvicina e mi dice che preferisce la mia voce a quella di Mick. Certo, non ho bisogno di sentire questi complimenti, però è un segnale: fa capire quanto la musica sia una cosa soggettiva. E comunque io avrò sempre qualcosa che Mick non ha… sarò sempre più giovane di lui! ".