giovedì 24 dicembre 2020

Valerio Billeri-“COSMO”

È appena stato rilasciato “COSMO”, di Valerio Billeri, cantautore romano di cui ho più volte scritto, artista poliedrico e prolifico che ama esprimersi in ampio spettro musicale, tra folk e blues, tra forma elettrica e acustica, in team o in posizione solitaria. 

L’album è la conseguenza diretta della riflessione generata dal periodo di isolamento legato all’emergenza sanitaria e anche se appare incauto stabilirne oggi la sua valenza assoluta rispetto ai lavori pregressi, credo che il progetto rimarrà il simbolo di un periodo unico e irripetibile, drammatico e quindi stimolatore di sensazioni e mood che l’autore rovescia nella propria arte e condivide col pubblico.

E ancora una volta la musica diventerà una unità di misura…


“La vita è tempo, quindi la musica è l’arte di misurare il tempo”

Agostino d’Ippona


Racconta Billeri: “Cosmo è un progetto nato durante le lunghe giornate di coprifuoco, quando avevo bisogno di dare voce al tempo sospeso che avevo (avevamo) vissuto. Sia nei testi che negli arrangiamenti ho cercato di ricreare il suono del silenzio pochi suoni e poche parole, accordi semplici, a volte con l'uso di accordature aperte.

Ho avuto la fortuna di avere come compagni nella registrazione musicisti preparati, sia dal punto di vista musicale che spirituale, consapevoli del suono semplice e folk da me ricercato per questo EP:

Fabio Mancini, cantautore e violinista spettacolare a cui ho lasciato campo libero e che a mio parere ha fatto salire i brani ad un livello superiore a quello della loro scrittura; Gian Luca Figus che, malgrado il nostro periodo di allontanamento, ha saputo cogliere con le sue trame le atmosfere rarefatte e sognanti delle due canzoni che gli ho chiesto di arricchire con pochi suoni”.

Tutti i brani sono stati scritti da Valerio Billeri che, come da lui sottolineato, si è affidato agli interventi di Fabio Mancini al violino e Gian Luca Figus alle tastiere.

L’EP si può inserire nella “casella” del folk puro, uno dei tanti “terreni” fertili in cui Billeri è solito seminare.

Si parte dalla title track che propone il primo intervento violinistico e l’atmosfera che prende corpo ha qualcosa di marcatamente “irlandese”.

Amore e ambientazioni che assumono vigore attraverso efficaci immagini sonore: “Dammi un solo momento per poterti parlare, sono vecchio da tempo, è mille anni che brucia il mio cuore, sono qui per le fiamme, per bruciare il tuo cosmo, con un anello d'oro… dolcezza…”.



A seguire “Curzio”, una ballad chitarra/voce/tastiera dalla costruzione minimalista e dall’incedere cupo, capace di realizzare una picture un po' distopica: “Ora è buio pesto, la città dorme, la tua guerra è persa tra le fiamme. Sei il re del bosco legato al suo ramo, nel regno del nulla, ne sei il guardiano…”.

Foglie di juta” è traccia nuovamente caratterizzata dal violino di Mancini, che riesce a trasformare le parole di Billeri in sensazioni concrete, una sorta di immedesimazione musicale che cala l’ascoltatore all’interno della canzone: “Fuori c'è vento, fuori piove, guardando oltre dalle stanze vuote; lei è lontana, persa nel sole, persa signore… tutto è lontano, tutto è uno, tutto ritorna…”.

Nostos” ha un profumo esoterico e il tema del viaggio - trattato in tempi di assoluto immobilismo - si spinge oltre i leciti confini, un trasporto che solo l’arte - e l’artista - riesce a rendere vivo e coinvolgente: “Guarda dove s'alza il sole, tra le ossa e le scogliere, guarda bene dentro l'alba, i tuoi passi sulla sabbia, e nessuno capirà chi sei stato tempo fa, nessuno lo saprà; spinge il vento le tue vele tra le onde e le sirene, verso casa fai ritorno alla fine di ogni giorno, verso casa fai ritorno…”.

Caos” ci consegna un profilo sonoro molto “americano”, un ritmo tipico delle antiche storie di Neil Young, con una nuova descrizione a tinte scure, una visione dall’alto, con distacco, a tratti dolorosa: “Il caos regna nei tuoi sogni, le tue pupille sono in fiamme mentre sorvoli la tua casa; polvere ovunque, su ogni cosa, niente rimane in ogni caso…”.

Chiude il disco “Novembre”. Inusuale affidare un’immagine positiva al meso grigio per eccellenza: “Fuori è mattino, dobbiamo andare… novembre è alla porte, il sole è un disco di rame; se il serpente è morto il veleno non nuoce, se il serpente è morto il mare è così scuro, ma la nave andrà in porto…”.

Valerio Billeri regala al pubblico il suo dono natalizio, un disco profondamente intimo, frutto di un’elaborazione enorme che lui riesce ad intrappolare in un contenitore volutamente semplice, pochi suoni e parole - come lui dice -, la ricerca del silenzio come necessità contingente, il bisogno di raccogliere le idee e ripartire, non dimenticando mai quale sia la nostra reale posizione in questo universo, caratterizzato dall’armonia dei suoi elementi e dall’apparente ordine che convive fatalmente con il caos, con l’aumento dell’entropia che prima o poi arriverà alla sua ultima misura.

E nei periodi neri, personali o collettivi, arriveranno a getto più o meno continuo momenti in cui la fitta nebbia offuscherà la visuale, e il disagio potrà avere tempi lunghi e insopportabili… saranno quelli i frammenti di vita in cui occorrerà solo sedersi e aspettare, perché la nebbia, così come è arrivata, prima o poi se ne andrà!

Un lavoro toccante, perfettamente dento al nostro tempo e, come sempre, un grande Valerio Billeri. 

Sottolinea l’autore: “L'EP sarà scaricabile gratuitamente, ho sempre pensato che il dolore e la speranza non abbiano prezzo”.


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SPOTIFY 


Disponibile su tutte le piattaforme streaming per l’ascolto.

https://www.facebook.com/billeri.valerio


Tracklist

Cosmo

Curzio

Foglie di Juta

Nostos

Caos

Novembre