Sapevo che sarebbe
stato un gran momento, una miscela di musica, cultura, tradizione e competenze
specifiche.
Ne avevo avuto sentore
pochi giorni prima, quando alla Ubik di Savona veniva presentato ciò che sarebbe andato
in scena dopo pochi giorni, il 24 maggio,
al Teatro Chiabrera, lo spettacolo creato
da Beppe
Gambetta e denominato:
“Odore di mare misto a
maggiorana leggera”
Poesia e metafora del
cibo nelle canzoni di Fabrizio De Andrè
Il link a seguire ci
fornisce indicazioni oggettive sullo spettacolo e sui due protagonisti, oltre a
Gambetta il contrabbassista Riccardo Barbera:
Ma un concerto sfugge
ad ogni regola matematica e non esistono algoritmi che ne regalino un risultato
certo.
Organizzazione, forse,
complicata, gestita totalmente “in casa”, con Federica Calvino Prina (moglie di Gambetta) in evidenza per la gestione di
qualcosa che può apparire semplice, ma semplice non è.
Beppe Gambetta torna a
Savona dopo molti anni ma non è fatto casuale, esiste un legame con il luogo e
con le persone, storie di musica e vita che si intrecciano e che formano un
legame indissolubile. Il pubblico premia la scelta e arriva in Teatro in buon
numero, fatto non certo scontato, qualunque sia la fonte propositrice.
La cornice merita - il
salotto cittadino - ma non sono i muri che creano l’atmosfera…
Non è nemmeno la
qualità dei protagonisti: Beppe Gambetta, maestro di chitarra acustica,
Riccardo Barbera musicista straordinario in ambito jazz… ovvero la certezza
della qualità!
Quello che a mio
giudizio ha funzionato in maniera preponderante è… l’idea…
I presenti all’evento
hanno afferrato e condiviso un’idea, un percorso logico che, se non captato in
pieno, potrebbe passare per il solito utilizzo della musica di Faber…
Gambetta racconta e si
racconta, lasciando ai margini la razionalità, privilegiando i sentimenti e le
emozioni che possono scaturire, anche, da elementi materiali, come il cibo ad
esempio. E la sua capacità di entrante in sintonia con il pubblico porta a
quella che io chiamo “osmosi da concerto”, il continuo dare e avere che cresce
nel corso della performance sino al crearsi di una totale empatia che determina
l’assoluta bellezza e semplicità di ascolto.
Gambetta scherza, chiosa, utilizza ogni infinita accordatura di chitarra per regalare pezzi di
vita - e barzellette -, e sì che lui di cose ne ha da raccontare!
Barbera partecipa alle
gag, e mette in mostra delle skills spaventose, che unite a quelle del suo
compagno di viaggio diventano orgoglio per l’audience, perché è indubbio che il
concerto a cui abbiamo assistito è di quelli da… “Io c’ero”!
Ho goduto del massimo
piacere d’ascolto, afferrando i particolari da posizione privilegiata, e felice
di trovarmi pienamente coinvolto dalle storie proposte, cibo ma non solo, of
course!
Propongo una trentina
di minuti di musica, certo che potrà emergere lo spirito della serata.
La mia speranza è
quello che Beppe Gambetta non aspetti altri 20 anni per tornare a suonare nella
nostra città, fatta a volte di “musoni”, ma capace di importanti scambi di
affetto, come è accaduto ieri, in una serata di fine maggio… un momento magico che
ha regalato, a tutti, forti emozioni.