mercoledì 3 ottobre 2018

Paola Tagliaferro-"fabulae"


Hi Paola,
I have now had a chance to listen to your music, which is magical and atmospheric. You are welcome to quote my above words.
With very best wishes,
Steve Hackett

Basterebbe questa frase dell’indimenticato chitarrista dei Genesis per stimolare la curiosità verso il nuovo lavoro di Paola Tagliaferro, ma provo ad aggiungere il mio ben più modesto pensiero, con un po’ di approfondimento.

In tempi di tecnologia avanzata, che permettono di realizzare musica casalinga in spazi temporali ristrettissimi, sapere che un nuovo album ha avuto una gestazione di tre anni porta all’approfondimento dell’ascoltatore curioso e… un po’ dentro le cose!
Paola Tagliaferro - vocalist, musicista, performer completa - ci racconta i dettagli del suo progetto, “fabulae”, e favorisce l’entrata facilitata nel suo mondo magico.
Non saprei dare un’esatta definizione della sua musica, quelle etichette che tanto piacciono agli intellettuali della musica e che rispondono a rigide esigenze di protocollo. Nel percorso di Paola non c’è nulla di rigoroso, musicalmente parlando, ma esiste un’esigenza predominante che è la ricerca dei significati profondi della vita - e quindi dell’io -, oltrepassando gli aspetti materiali a favore della spiritualità, utilizzando la sua arte come tramite tra sé e ciò che necessita, anche, di fede certa. Non basta. Paola non è votata all’isolamento che spesso caratterizza chi predilige gli aspetti trascendenti della vita, ma vive di condivisione, che nel caso specifico diventa un sentiero guida che sfiora gli aspetti didattici.
Il “quaderno” che mi sono trovato tra le mani, in doppia lingua, facilita questo cammino, e accende una luce per chi seguirà:

Facesti come quei che va di notte, che porta il lume dietro e sé non giova, ma dopo sé fa le persone dotte” (Dante-Purgatorio)

Il sentiero che vuole descrivere Paola Tagliaferro si schiude con la sua chiosa: “Durante il giorno sogni e paure dormono negli alberi come fauni e ninfe, ma nella notte si svegliano per camminare nel mondo sommerso- “fabulae”, Un sentiero nel bosco”.

E’ un lavoro fatto in totale autarchia creativa, con Paola nelle vesti di polistrumentista e driver in ogni momento del progetto, ma sono molti gli aiuti significativi, materiali e spirituali, come emerge nell’intervista a seguire.
Alla fine si contano 11 brani inediti e 2 chicche che riportano ad amici significativi di Paola, Greg Lake (“Moonchild”) e Bernardo Lanzetti, che per lei ha scritto “To Absent Friends”.
In particolare, l’incontro di Paola col vate Lake rappresenta una svolta - non solo artistica - che risulta condizionante anche oggi che il mito di King Crimson e ELP non è più tra noi.
Ho avuto l’opportunità, nello spazio di un anno, di ascoltare “fabulae” dal vivo, rendendomi conto di come certa musica, apparentemente meno semplice da metabolizzare all’impatto, riesca ad arrivare facilmente all’audience, se adeguatamente preparata, e l’originale “quaderno” che contiene “fabulae” ha il grande pregio di condurre, passo dopo passo, lungo una via fatta di magia, di parole e suoni soffusi, di suggerimenti fatti sottovoce, di fede  e speranza, di immagini bucoliche e semplici che testimoniano gli eventi quotidiani, di dolori, di amori, di relazioni, di fatti certi e di azioni inconsce, di simbolismi, di viaggi universali, di “camminate” interiori.

Qualche traccia rilevata all’interno del book: “… la voce dell’anima che ritroviamo seguendo l’istinto… prigioni create dalla nostra mente o da persecutori che incontriamo lungo il cammino… ritrovare il Divino che è in tutti noi nella pratica della meditazione… il sentirsi non accettati, che porta infelicità e solitudine… l’errore che fanno le donne di dimenticare la loro essenza per rimanere in coppia… il viaggio attraverso conscio, inconscio e subconsio… creare un ponte tra i due mondi, oriente e occidente… la trasformazione alchemica di due amanti in un unico corpo d’oro…”.

Paola Tagliaferro ci regala la sua arte, il suo modo di vedere la vita e le sue soluzioni, e propone liriche profonde e sperimentazione musicale che passa attraverso lunghe esperienze e certificate skills.

Una grande sorpresa, un’artista ispirata che, appagando le proprie esigenze artistiche e umane, indica una possibile via di fuga verso la serenità.
Fabulae” supera la dimensione musicale e regala attimi di coinvolgimento puro e contaminazione dei sensi. Una chicca.

Sul sito di riferimento http://www.paolatagliaferro.it/owlrecords-preview.htm è possibile fruire dell’anteprima dei brani in lingua italiana e inglese.


Leggiamo il suo pensiero…

Per chi come me avesse la fortuna di avere tra le mani il “quaderno” che contiene l’essenza del tuo nuovo lavoro non sarebbero necessarie, forse, domande chiarificatrici, ma proviamo ad aprire la strada e a stimolare la curiosità di chi volesse avvicinarsi al tuo “Fabulae”. Partiamo dal titolo: qual è il motivo della scelta?

Tutto è nato dallo studio del messaggio psicologico e spirituale che portano le “Favole e le antiche filosofie”. Cercavo un titolo che contenesse entrambi i significati e parlando con l’amico, regista/musicista Francesco Paolo Paladino è nato il titolo “Fabulae”.

La gestazione è stata molto lunga, circa tre anni: che cosa contiene dal punto di vista dei messaggi?

Da anni, attraverso letture, studi ed esperienze di vita, conduco la mia ricerca spirituale per evolvere nella consapevolezza e percepire ciò che non è evidente. Ritengo il suono fondamentale per il raggiungimento delle alte frequenze che portano a uno stato di armonia, pace e bellezza. In “Fabulae” si fondono allegorie, simboli e suoni esoterici. Percorsi guidati da testi importanti di filosofia Zen, Buddismo, Induismo, psicologia e da studi e ascolti musicali dell’antico canto Dhrupad, dei classici europei, delle sperimentazioni dei compositori del primo novecento, del rock progressive degli anni ’70, dell’avanguardia, fino ad arrivare alle improvvisazioni spontanee contemporanee.

Ovviamente non possiamo scindere la musica dalle liriche, ma gli importanti aspetti sonori, e l’utilizzo da parte tua di moltissimi strumenti, obbligano ad un approfondimento dei dettagli tecnici…

La voce resta il mio strumento principale. Ho studiato e sperimentato molto, dal canto Dhrupad all’avanguardia, sempre alla ricerca del “Suono primordiale”. “Fabulae” é un album acustico e minimalista, ogni pezzo introduce in una stanza diversa del castello e in ogni composizione ho scelto quali strumenti potevano accompagnare la mia voce nel percorso. Da sempre amo studiare le diverse sonorità: chitarra, dulcimer, zither, campana tibetana, o campane a vento, tampura, cayon, calimba, sassi marini, bacchette, cembalo, nacchere…

Alcuni musicisti ti hanno accompagnato nel tuo viaggio, uno su tutti Pier Gonella: mi racconti qualcosa sulle collaborazioni utilizzate in “Fabulae”?

Pier Gonella, prima chitarra e ingegnere del suono, ha saputo accompagnarmi in questo viaggio durato tre anni con grande talento e professionalità. Con Pier ho curato tutti gli arrangiamenti. “Fabulae” è stato registrato presso il suo studio MusicArt a Rapallo ( GE) di Pier Gonella.
Altri bravissimi musicisti sono ospiti in alcune composizioni:
il Maestro Akhilesh Gundecha mi ha fatto il grande onore di registrare un ciclo ritmico con il pakhawaj per la mia composizione “Algoritmo: un ponte tra i due mondi”; il musicista Giuliano Palmieri ha fiorito alcune mie composizioni con ricercate sonorità elettroniche e con un meraviglioso pianoforte sospeso nella “Fanciulla alata”; la brava Giulia Ermirio è intervenuta in diversi pezzi con la sua viola, ad esempio in “Bianca Dea” e negli “Alchimisti”, Roberta Righetti Namastè ha pizzicato con maestria il suo violino nel pezzo d’apertura, “Il risveglio della lupa”, Luigi Jannarone ha suonato e cantato con me  Il tamburo della sciamana” mentre Angelo Contini ha fatto da sfondo con il didgeridoo al rito introduttivo del pezzo recitato dalla sciamana peruviana Martina Mamani.
I dialoghi sui percorsi percorribili con l’amico, regista e musicista, Francesco Paolo Paladino hanno sicuramente influenzato e sostenuto ”Fabulae”.

Ho avuto l’occasione di ascoltare l’album dal vivo, ma devo dire che anche la fruizione del Cd, magari solitaria, trasporta in una dimensione particolare e trascendente, una sorta di viaggio verso sentieri inesplorati: che cosa ti ha ispirato?

Mi ha ispirato la ricerca del suono primordiale, delle alte frequenze, del risveglio spirituale e dell’armonia universale.

Nonostante la partecipazione di alcuni amici possiamo parlare di una certa autarchia musicale, visto è quasi tutto il frutto del tuo impegno, produzione compresa: questo significa mettersi alla prova o è meramente ciò che ti sentivi di fare in questo preciso momento della tua vita?

Ho sentito la necessità di esprimere la mia musica esattamente come la sentivo dentro, solo io potevo farlo, per questo ho curato personalmente sia la composizione che la produzione di ”Fabulae”. Ho registrato in due versioni, italiano e in inglese, perché ritengo sia importante comprendere assieme alla musica i testi, per questo ho cantato nella mia lingua e nella lingua internazionale.
Per le traduzioni devo ringraziare la supervisione di due care amiche, Clare Marsh e Elisabeth Caligione.

Il 12° brano, “Moonchild”, profuma di Greg Lake: quanto è stata importante la sua presenza nella tua vita? Quanto ha influenzato questo tuo nuovo disco?

Quello con Greg Lake è stato un incontro molto importante. Ci siamo conosciuti nel 2012, quando ho organizzato per lui tre concerti. Lui ha apprezzato la mia voce e mi ha convinto con diverse corrispondenze a trovare l’autonomia nella composizione e nella produzione della mia musica. Greg prima di morire mi ha promesso che saremmo restati in contatto qualsiasi cosa fosse accaduta e così è, la sua voce e il suo talento toccano la mia anima e la sua amicizia spirituale mi sostiene e aiuta.

Tra i brani “ospiti” c’è anche “To Absent Friend”, che avevo avuto occasione di ascoltare in anteprima lo scorso anno a Zoagli; la domanda ricalca quella precedente ma vede come protagonista Bernardo Lanzetti: che tipo di aiuto è stato per te?

Bernardo Lanzetti è un caro amico, un artista eclettico con una splendida voce e una professionalità incredibile. Bernardo, oltre ad avermi regalato il brano “To Asent friend”, lo ha cantato con me, e questa è stata un’emozione e un’esperienza per me importante e emozionante. Bernardo mi ha insegnato molti particolari tecnici, segreti preziosi di cui farò tesoro.

L’idea del “quaderno” di antica memoria, con la preparazione ad ogni singolo brano e l’inserimento del Cd mi pare originale, efficace e al contempo didattica e didascalica: me ne parli?

Il quaderno-audio è nato dalla necessità di presentare l’album ”Fabulae” con una guida per introdurre l’ascoltatore nelle diverse stanze esoteriche. Ho trascritto tutti i testi in italiano e in inglese, mentre il Cd potrà essere o in italiano o in inglese, a scelta.
La foto di copertina è stata scattata durante le riprese del bellissimo video del mio brano “ Bianca Dea”, ideato e diretto da Francesco Paolo Paladino.

A giugno fa ci siamo ritrovati a Zoagli per una seconda edizione di un festival che oltrepassa l’elemento musicale a favore di un’apertura alla contaminazione delle arti: che giudizio ti senti di dare sulla partecipazione e sulla riuscita in generale?

In collaborazione con il Comune di Zoagli, con il Festival Internazionale di poesia di Genova e con l’Accademia Internazionale delle arti “La compagnia dell’Es”, di cui sono presidente, quest’anno abbiamo inaugurato, in memoria di Greg Lake il “1° Art in progress event” a Castello Canevaro, con madrina Regina Lake. Abbiamo avuto come ospite principale Juri Camisasca che ha tenuto un meraviglioso concerto serale e ha presentato il docufilm “Non cercarti fuori”, con il regista Francesco Paolo Paladino. Il film è un importante documento su Juri Camisasca, nato da un progetto di Antonello Cresti e Francesco Paolo Paladino. Un altro momento importante è stato quello dedicato alla poesia, con il poeta venezuelano José Pulido, il poeta Claudio Pozzani e la scrittrice Barbara Garassino. Nel pomeriggio ho presentato sete brani di Fabulaecon i miei amici musicisti che hanno collaborato all’album, ai quali si è aggiunta la prima chitarra Marco Traversone - che assieme a Pier Gonella hanno reso indimenticabile “La stanza di barbablù” - e il pianista Andrea Vulpani che ha accompagnato i miei brani e alcuni pezzi di Juri Camisasca.
Grande emozione all’apertura dell’evento, quando in presenza delle autorità istituzionali e di Regina Lake è stata scoperta la targa in memoria di Greg Lake sugli scogli in passeggiata mare di Zoagli.
Sono felice del risultato il pubblico è stato numeroso dalle ore 17 alle ore 23,30, ma l’aspetto che mi ha colpito di più è stato l’interesse profondo suscitato dai vari momenti.
Per il successo dell’evento devo ringraziare oltre agli ospiti intervenuti il Comune di Zoagli, il presidente del Festival Internazionale di poesia, Claudio Pozzani, il duca Emanuele Canevaro, la mia vice-presidente Lydia Soltazzi, con la sua esposizione dell’artigianato locale e ai ristorante La Manuelina per l’aperitivo che ha offerto a tutti gli ospiti. Un plauso al service Limelight.
E’ nostra intenzione riproporre il “2° Art in progress event” il prossimo anno sempre aperti a 360° sui vari campi artistici. “Art in progress”, si impegna a dare voce a coloro che dimostrano profondità e ricerca del nuovo, nell’ espressione artistica.

Dopo uno sforzo lungo e prolungato come quello che ti ha portato alla realizzazione di “Fabulae” hai già in mente altri passi del tuo futuro percorso?

Vorrei portare “Fabulae live in Italia e all’estero, ma nel frattempo il mio percorso di ricerca e i miei studi proseguono e sicuramente mi porteranno a nuove sperimentazioni e composizioni. Studio, ascolto, meditazione e composizione sono gli stimoli che danno un senso profondo al mio cammino. Sono felice quando scopro un nuovo sentiero… verso la Luce.

fabulae” uscirà il 18 ottobre…


Distribuzione:

Black Widow www.blackwidow.it

Per la prevendita contattare: owl@paolatagliaferro.it