I savonesi Vanexa tornano
all’impegno discografico a distanza di venti anni dall’uscita dell’album "Against the sun".
Per gli appassionati
di heavy metal la band resta un punto di riferimento, ma il nuovo corso va in
qualche modo disegnato, se è vero che è imminente la proposizione di “Too Heavy To Fly”, che verrà rilasciato,
probabilmente, in primavera.
Dal disco è stato
estratto un singolo che, lanciato in tutti gli store digitali lo scorso
dicembre, è diventato già un successo.
Questi i titoli:
Tracklist
1. Too
Heavy To Fly
2. Paradox
A fine articolo è
possibile leggere le note biografiche, ma è bene sottolineare come la band
abbia subito nel tempo normali evoluzioni (impossibile dimenticare la
lunghissima presenza del frontman Roberto
Tiranti, ora sostituito da Andrea “Ranfa”
Ranfagni), così come è doveroso evidenziare come la sezione ritmica formata
da Silvano Bottari alla batteria e Sergio Pagnacco al basso sia rimasta
immutata nel tempo, probabilmente la più longeva all’interno del genere di
riferimento.
Completano l’attuale
line up Artan Selishta, chitarrista di
larga esperienza proveniente dai Balcani, e il virtuoso Pier Gonella, l’altra chitarra del gruppo.
In attesa di fornire
un giudizio più completo legato all’ascolto dell’intero album, mi soffermo sui
due pezzi ascoltati, immaginandoli come rappresentativi dell’intero lavoro.
Nelle note di
presentazione ufficiali, sinossi musicale del pensiero dei Vanexa, si tende a mettere in primo piano la novità di un sound
fresco, più variegato rispetto al metal standard, frutto della miscela di
esperienze dei componenti vecchi e nuovi.
Ciò che per me appare “nuovo”
è la quasi contraddizione in termini legata alla realizzazione di un prodotto
che avrebbe trovato piena luce anche nei primi seventies, quando il metallo
pesante non era ancora stato ufficializzato… quindi… nuove forze, molteplici
idee, mix di esperienze, e ciò che ne deriva ha assonanza con atmosfere che,
pur mantenendo l’ago della bussola posizionato costantemente in posizione “futuro”,
fanno rivivere un copione nato con i primi gruppi hard rock.
Mi ripropongo di
allargare il giudizio a completamento dell’album e, spero, dopo il live
previsto per il mese di maggio nella mia città.
A seguire uno dei
fondatori, Silvano Bottari, parla di ciò che è stato, di ciò che è e di ciò che
sarà… i Vanexa sembrano lanciati verso nuove mete.
L’INTERVISTA
La storia dei Vanexa
parte da molto lontano, fine anni ’70: come si può sintetizzare l’evoluzione
della band sino ai giorni nostri?
Più di 30 anni dedicati
alla musica Rock, tante lotte, difficoltà e sudore, ma la passione è sempre
stata tanta e siamo ancora qui. Attraverso tutti questi anni chiaramente sono
passate e ritornate mode, noi abbiamo modificato la nostra formazione, ma
abbiamo sempre mantenuto la matrice Heavy/Rock e l'attitudine alla musica dal
vivo, cercando comunque di evolvere e raffinare il nostro sound, soprattutto in
fase compositiva.
Se non sbaglio, tra
progetto originale e attività parallele, ciò che resta immutata è la sezione
ritmica (Sergio Pagnacco a basso e Silvano Bottari alla batteria): feeling
assoluto, amicizia o cos’altro?
Un mix di tutto questo,
aggiungi anche che per alcuni anni abbiamo condiviso un progetto lavorativo
insieme.
Nel mese di febbraio
verrà rilasciato il vostro nuovo album: quali sono i contenuti?
Credo che l'uscita
dell'album slitterà di un paio di mesi, ci teniamo molto alla produzione,
quindi il missaggio ci porterà via parecchio tempo. L'album conterrà nove brani
inediti, in uno ci sarà uno special guest d'eccezione ma non ti anticipo ancora
chi sarà.
Possibile comparare il
disco rispetto ad “Against the sun”, uscito oltre venti anni fa?
Assolutamente no,
"Against the sun" era un
album transitorio, avevamo Roberto Tiranti come nuovo cantante quindi eravamo
invogliati ad esplorare nuove strade. "Too
heavy too fly" è in certo senso un ritorno alle origini, quindi sempre
un sound a metà strada tra i '70 e la
NWOBHM anni '80, ma con un groove più attuale e aggressivo; la novità del nuovo
chitarrista Pier Gonella e il nuovo vocalist Andrea "Ranfa" Ranfagni
hanno decisamente modernizzato e incattivito il nostro suono.
L’album è stato
anticipato dall’uscita del singolo “Too Heavy To Fly”: che peso date alle
attuali strategie di marketing dedicate alla pubblicizzazione della musica,
passanti per le nuove tecnologie?
Il fatto che dopo una
settimana il nostro singolo, in vendita solo nel circuito digitale, sia
schizzato al primo posto nella classifica "Hard and Heavy" di Amazon,
ci fa ben sperare...
Andrea Ranfa è il
frontman che ha il compito non facile di sostituire Roberto Tiranti: come si è
inserito nella band?
Il destino ci ha fatto
conoscere Ranfa in modo semplice durante il festival metal inserito nel F.I.M
di Genova l'estate scorsa dove suonavamo. Ormai non potevamo più contare sulla
disponibilità di Spino e Roberto, e dopo averlo sentito cantare con Joe Lynn
Turner e il tributo ai Rainbow ho chiesto a Ranfa se era interessato a fare un'audizione con
noi. Due prove in studio e abbiamo capito tutti subito che c'era il feeling
giusto, eravamo pronti, ognuno con le proprie motivazioni, a rimetterci in
gioco e ad affrontare questa nuova sfida. Probabilmente ci siamo trovati nel
momento giusto.
Che ruolo pensate abbia
in questo momento la musica metal all’interno del panorama musicale italiano e
internazionale? Possibile uscire dalla nicchia?
Non lo so, il panorama
rock italiano è sempre stato molto difficile (se per rock non intendiamo
Ligabue e Vasco Rossi), e non possiamo illuderci di uscire dalla nicchia;
chiaramente ci speriamo, probabilmente all'estero il nostro genere dal vivo
chiama ancora gente ed è apprezzato come negli anni passati. Dopo tanti anni
senza uscite discografiche, se non contiamo il live e una compilation di vecchi
brani cantati in italiano, il nostro unico obiettivo ora è uscire con un grande
disco che soddisfi noi e il pubblico che lo ascolterà, e soprattutto abbiamo
ancora tanta voglia di andare in giro a suonare e divertirci!
Avete pianificato
presentazioni e live per “raccontare” il vostro nuovo lavoro?
Una data certa per chi
ci segue l'abbiamo al Priamar di Savona, il 21 Maggio, all'interno di un
Festival, per il resto stiamo ancora pianificando, ora siamo impegnati a
terminare il disco.
Quali potrebbero essere
i progetti a medio termine dei Vanexa?
Come diceva la PFM…
"Suonare, Suonare, Suonare!"
Biografia
I Vanexa sono stati
una delle prime band heavy metal italiane, il loro LP omonimo è stato
consacrato dalla stampa nazionale come il primo album heavy metal italiano.
Nati a Savona nel
1978, il loro sound tipicamente anglo-sassone ebbe riscontri anche all'estero
dove furono citati da parecchie riviste specializzate come fautori della nuova
ondata di heavy metal band fine anni '70 primi anni 80. Inoltre parteciparono come
headliner al primo festival heavy metal italiano tenutosi a Certaldo in
provincia di Firenze il 21 maggio 1983. Nella loro carriera hanno partecipato
anche a varie compilation metal tra le quali Mountain of Metal, uscita negli
Stati Uniti, con il brano "Hanged Man" e Metallo Italia con il brano
"It's Over".
Nel 2006 sono stati
ristampati su CD il loro primo album omonimo con 3 bonus tracks inedite e il
loro secondo album "Back From The Ruins" con 5 bonus tracks live
tratte da un concerto del 1984.
Successivamente aver
eseguito alcuni live con Marco "Spino" Spinelli rientrato dopo
l'uscita di Roberto Tiranti, i Vanexa hanno scelto come sostituto il fiorentino
Ranfa (Andrea Ranfagni).
"Ranfa ha
l'esperienza e il carisma giusto per poter far parte dei Vanexa, ha collaborato
con parecchi musicisti internazionali come Ian Paice (Deep Purple), Bernie
Marsden (Whitesnake), Tracy G (Ronnie James Dio) e James Christian (House Of
Lords) quindi sicuramente porterà un valore aggiunto alla band".
Il nuovo progetto dei
Vanexa "Too Heavy Too Fly" avrà oltre al chitarrista Pier Gonella
anche Ranfa come cantante.
Line-up:
Andrea Ranfagni - “Vocals”
Pier Gonella
- “Guitars”
Artan
Selishta (Tani) - “Guitars”
Sergio
Pagnacco - “Bass”
Silvano
Bottari - “Drums”