domenica 10 dicembre 2023

Resoconto concerto genovese degli Ancient Veil del 7 dicembre

 


Non capita spesso di poter abbinare l’uscita di un album alla sua rappresentazione live, ma quando accade si riesce a dare seguito ad un progetto, magari di lunghissima gestazione, che gratifica musicisti e presenti.

È da poco uscito Puer Aeternus degli Ancient Veil, e il 7 dicembre è andato in scena a Genova il concerto/presentazione a La Claque in Agorà - Teatro della Tosse.

Questo il mio commento al disco e l’intervista ad Alessandro Serri e Edmondo Romano:

https://athosenrile.blogspot.com/2023/12/ancient-veil-commento-puer-aeternus-e.html

Un teatro gremito ha quindi partecipato ad una proposizione davvero complessa suddivisa in diversi episodi.

Occorre dire che i protagonisti ospiti nel disco sono moltissimi, solo in parte presenti sul palco, ma in ogni caso la formazione più completa di serata ha visto 14 persone on stage.

Una prima parte ad appannaggio di Sophya Baccini che, tra voce e piano, ha proposto suoi brani dall’album “ANIMATESI”, coinvolgendo anche Martin Grice e Edmondo Romano.

Molto coinvolgente, apprezzata dall’audience, ha saputo creare attimi di intimismo puro, come si potrà catturare dal video a seguire.

Alla fine della sua performance entrano in scena gli Ancient Veil e, senza commento alcuno, snocciolano tutto il nuovo album, presentando su palco un sestetto di archi e fiati composto da: Roberto Piga e Fabio Biale al violino, Ilaria Bruzzone alla viola, Kim Schiffo al violoncello, Francesco Travi al fagotto, Valeria Trofa all’oboe.

A loro si sono aggiunti a tratti Sophya Baccini alla voce, Martin Grice ai fiati e Simona Fasano alla voce.

Davvero complicato poter assemblare così tanti strumenti di natura diversa e rendere l’idea di suono immaginata da Romano e Serri, ma ciò che arriva al pubblico, competente e attivo, è un sound avvolgente, con trame molto complicate che uniscono teatralità a classicità, rock a momenti acustici, e l’apprezzamento è generalizzato.

Per inciso la band è composta da Alessandro Serri - chitarre e voce -, Edmondo Romano - tutti i fiati possibili e voce - Luca Scherani alle tastiere, Massimo Palermo al basso e Marco Fuliano alla batteria.

Immagino la sorpresa per chi ha ascoltato per la prima volta “Puer Aeternus”.

La terza parte di spettacolo è stata dedicata a musica pregressa del binomio Serri/Romano, un excursus sul versante prog che ha entusiasmato i presenti.

Meravigliosi i duetti tra Baccini e Fasano, delicati gli interventi di Grice, interessante la performance del “sestetto”, probabilmente abituato a situazioni più auliche, eccezion fatta per il mio concittadino Fabio Biale, di cui conosco personalmente la versatilità, e a un certo punto mi è sovvenuto un concerto olandese degli YES nel 2001, quando un gruppo di orchestrali seriosi, molto rigidi e composti durante la performance, nel corso del bis (“Rondabout”) si scatena e dimostra che la musica, certa musica, induce alla modifica di comportamenti ortodossi.

Mi è piaciuta molto l’amalgama della band che, oltre ai due “creatori” ha messo in evidenza un grande Scherani e una potente sezione ritmica, con un Fuliano che ha dimostrato di poter “vivere” a pane e tempi composti.

Tre ore di concerto, un grande divertimento e un apprezzamento incondizionato.

Lo so, i musicisti non sono mai contenti, la perfezione pare l’unico obiettivo possibile, ma i live servono ad altro, ad esempio a creare un rapporto osmotico col pubblico, un continuo dare e avere che è il sale della performance.

Nel video a seguire, oltre a Baccini/Grice, propongo un altro brano che fa parte della terza parte dello spettacolo e quindi non compare mai il “sestetto delle meraviglie”, ma per quello ci sarà tempo, perché tutto è stato registrato e al momento opportuno, suppongo, verrà messo in circolo.

Una bella serata di musica, di più non si poteva chiedere!

Un po' di scatti di Ago Sauro