Alisha Sufit, nata nel 1946 - ad Hampstead, Londra - è una
cantautrice inglese che ha iniziato il suo percorso musicale nel 1970 come
membro dei Magic Carpet, la cui storia ho sintetizzato in un precedente
articolo, fruibile cliccando sul seguente link:
https://athosenrile.blogspot.com/2021/12/magic-carpet-il-tappeto-magico-vola.html
Alisha
frequenta la Arts Educational School di Londra, dove studia danza e
recitazione. Successivamente frequenta il corso di pittura e incisione al
Chelsea College of Art di Londra e poi all'École nationale supérieure des
Beaux-Arts di Parigi, dopodiché inizia ad esibirsi in club e college in tutto
il Regno Unito, cantando le sue composizioni in aggiunta a canzoni popolari
tradizionali, accompagnandosi con la chitarra acustica e il dulcimer degli
Appalachi. Sarà anche artista visiva, autrice e poetessa.
Ma come arriva nei Magic Carpet?
Nel 1971, Alisha
si unisce all'ex compagno di studi della Chelsea School of Art Jim Moyes e a
due amici musicisti e dà vita alla band che diventerà di culto nell’ambito
della psichedelia folk.
La formazione
era composta da Alisha Sufit (voce, chitarra), Clem Alford
(sitar, esraj, tamboura), Jim Moyes (chitarra) e Keshav Sathe
tabla, percussioni indiane.
Realizzarono
un album, omonimo, pubblicato nel 1972 dall'etichetta UK Mushroom, descritto
come uno dei primi album folk psichedelici dell’epoca influenzati dalla cultura
indiana.
Dopo qualche live e alcuni importanti passaggi in radio, il gruppo si sciolse, nel 1972.
Durante tutti
gli anni Settanta e Ottanta la Sufit si è esibita come solista ed è stata anche
artista di supporto di numerosi musicisti, tra cui The Enid, Fairport
Convention, Terry Reid, il chitarrista Davey Graham e The Incredible String
Band.
Circa quindici anni dopo la sua uscita, l'album “Magic Carpet” iniziò a ricevere consensi, e l'LP originale è ora un pezzo da collezione ricercato sul mercato internazionale del vinile, anche se è stato ristampato su CD e vinile in edizione limitata dalla Magic Carpet Records.
Nel 1993, Alisha
Sufit ha pubblicato l'album “Alisha Through the Looking Glass”,
su CD e vinile audiofilo EMI. L'album include contributi di Ray Warleigh
(sassofono), Bernard O'Neill (basso), il percussionista dei Magic Carpet Keshav
Sathe (tabla), Mamadi Kamara (congas e percussioni), Chris Haigh (violino) e
Alan Dunn (fisarmonica).
Nel 1994, esce il suo album “Love and the Maiden”, registrato nel
1974, un CD autografato, in edizione limitata, con note di copertina del
chitarrista britannico Davey Graham.
Nel 1996, il sitarista dei Magic Carpet Clem Alford e la Sufit collaborano nuovamente per registrare l'album “Once Moor”, sottotitolato “Magic Carpet II”.
Nel
1999, ha contribuito con due tracce alla compilation “Women of Heart and Mind”,
una unione di cantautrici donne, e nel 2005 è stata inclusa nella
compilation in CD e vinile “Many Bright Things”, contribuendo con la sua
composizione "Silver Witch", accompagnata al mandolino e al
basso da Frank Defina.
Nel 2008 è
stata invitata a unirsi dal vivo alla band The Amorphous Androgynous, in tour
per il festival gratuito Creation of Peace a Kazan, in Tatarstan, e per una
performance a Mosca, a cui sono seguite nell’anno successivo date a Kiev, al Green
Man Festival, al The Electric Picnic e al HMV Forum di Londra.
Alisha è anche autrice del romanzo intitolato “Falling Upwards”, e di una raccolta di poesie intitolata “Moon Clippings”.
Nel 2015 ha
contribuito al CD contro la guerra “Not In Our Name” con una canzone
intitolata "Mr Blair" e una poesia intitolata "Bliar",
quest'ultima letta da David Erdos.
Discografia
Album
Magic
Carpet – 1972 and 1993
Love
and the Maiden – 1974
Alisha
Through The Looking Glass – 1993
Once
Moor – Magic Carpet 2 – 1996
Not
in Our Name CD – 2015
Compilations,
contributions
Women
of Heart and Mind
Many
Bright Things – 2005
A
Monstrous Psychedelic Bubble Exploding in Your Mind, Volume 1 – 2008
Falling
Down (voce) Amorphous Androgynous remix commissionato dagli Oasis
Let It Be Revisited / Let It Be – 2010
https://www.youtube.com/user/SufitMusic