domenica 26 giugno 2016

Residents Of The Future


Seguendo la mia voglia di condivisione delle casuali scoperte musicali, sono particolarmente contento di presentare i Residents Of The Future, band tedesca dedita a una proposta che lega la fusion al mondo del prog.
Il fondatore è il chitarrista Yuval Ron, che a seguire racconta al pubblico italiano storia e filosofia musicale della band.
Tutto ciò che ho ascoltato - tre video che propongo nell’articolo e un brano su SOUNDCLOUD - mi ha colpito per originalità e virtuosismo messo al servizio della squadra.
Ho provato a ripensare alle proposte simili all’interno dei nostri confini ma non ho trovato uguali, e penso vada la pena di fare opera di sharing, in attesa che la loro intensa attività live tocchi anche le nostre città, ed è questo un loro desiderio primario.
Ascoltiamoli, guardiamoli e “leggiamoli”… cosa giusta approfondire!


INTERVISTA A YUVAL RON

Puoi sintetizzare la storia dei ROTF?

Ecco la biografia ufficiale tratta dal nostro sito:
I Residents Of The Future suonano pezzi originali scritti e arrangiati dal chitarrista e fondatore della band Yuval Ron. La loro musica rivela influenze delle icone del jazzrock moderno e la commistione di molti altri artisti progressive rock, fusion e metal contemporanei. Il sound mette in risalto la ricchezza armonica, la sofisticazione ritmica, il dialogo tra musicisti e un largo uso di sintetizzatori, computer e altri strumenti elettronici. I Residents Of The Future risiedono a Berlino, e uniscono quattro talenti in ascesa della scena internazionale dell’ultima generazione dell’electric jazz. Il materiale coniuga composizioni accattivanti con fenomenali improvvisazioni soliste e porta a un’esperienza musicale elettrizzante. La band ha al suo attivo due album registrati in studio e numerosi video, e ha suonato in svariati festival jazz in tutto il mondo, dall’Europa alla Nuova Zelanda passando per il nord America, riscuotendo ottimi riscontri e riconoscimenti di pubblico, critica e colleghi musicisti.
Questa l’attuale line up:
Yuval Ron - electric guitar
Falk Bonitz - keyboards
Roberto Badoglio - bass
Yatziv Caspi – drums

Il nostro bassista, Roberto Badoglio, è originario di Udine.

Come si può spiegare, a parole, la vostra musica, al pubblico italiano che ancora non vi conosce?

La nostra musica può essere descritta come un contenitore pieno di differenti sfumature, un energico progressive-fusion che spesso incorpora sonorità cinematografiche in solide composizioni spettacolari, con l’aggiunta di improvvisazioni solistiche virtuose. La musica spesso porta il pubblico verso molteplici tipi di esperienza, permettendo una sorta di viaggio attorno al mondo, e tutto questo lascia una forte impressione futuristica.

Avete realizzato qualche album?

Sì, abbiamo realizzato il nostro primo EP nel 2004, "Futuristic Worlds Under Construction", e il nostro ultimo album, "Residence Of The Future”, nel 2012.
Abbiamo anche pubblicato un singolo, uno studio-video, "Flags", che vede la presenza di Tammy Scheffer  come guest vocalist…

 

Attualmente stiamo lavorando su nuovo materiale che sta evolvendo, e dovrebbe essere rilasciato ad inizio 2017.
Ecco alcuni link utili per risalire ai lavori pregressi…

Futuristic Worlds Under Construction:
Lineup: Yuval Ron - electric and synth guitar, Ofir Shwartz - keyboards, Yaniv Shalev - bass, Yatziv Caspi – drums

Residence Of The Future:
Lineup: Yuval Ron - electric guitar, Aviram Gottfried - keyboards, Yaniv Shalev - bass, Yatziv Caspi - drums. Guest vocalist Dorin Mandelbaum.

Flags:
Lineup (also current): Yuval Ron - electric guitar, Falk Bonitz - keyboards, Roberto Badoglio - bass, Yatziv Caspi - drums. Guest vocalist Tammy Scheffer

Quali sono i vostri punti di riferimento musicali, quelli che vi hanno influenzato maggiormente?

Se intendi parlare di influenze formative direi che siamo molto in sintonia con le icone del rock progressivo e della Jazz Fusion, per esempio Allan Holdsworth, Greg Howe, Dave Liebman, Pat Metheny, Chick Corea, Weather Report… e dal lato Proggy ELP, UK, Yes, Bruford, Canterbury (National Health and Egg), prog metal (Cinic e Meshuggah ecc.). Ultimamente mi sto dedicando sempre più all’ascolto della musica classica, soprattutto ai compositori a cavallo tra il 19° e il 20° secolo che hanno saputo ampliare il linguaggio tonale, come Ravel e Debussy, Shostakovich, Prokofiev, Holst, Rautavaara: io non sono un musicista di formazione classica ma penso si possa ancora trarre grande ispirazione da questi compositori.

So che avete un’intensa attività live: come sono i ROTF sul palco?

Amiamo i tour e suonare dal vivo. Lo abbiamo fatto in tutto il mondo, come indicato nella biografia inserita nella prima domanda.
I nostri spettacoli sono altamente energetici e tendiamo a dare tutto quello che abbiamo dentro. In genere la nostra musica riporta all’atmosfera dell’album, perchè la nostra produzione - e gli arrangiamenti - è impostata nello stesso modo, sia nei live che in studio, ma la performance live dà qualcosa in più abbiamo, perchè ci permette di interagire con il pubblico e anche tra noi, e gli assoli e le improvvisazioni sono funzionali al momento e al luogo in cui ci troviamo, diventando quindi attimi unici.

Come giudichi lo stato della musica in Germania, il vostro paese?

Penso che ci siano alcuni musicisti davvero brillanti. Molti di loro non sono di origine tedesca, in particolare a Berlino, che è noto per essere un luogo multiculturale. Ci sono tantissimi concerti formidabili e molte jam session, e ciò contribuisce a creare una scena vivace. C’è poi la possibilità, una volta al mese, di assistere /partecipare ad una jam session Jazz-Rock / Fusion / Prog. Io sono sempre rimasto colpito dalla qualità e dalla dedizione dei musicisti che bazzicano da queste parti.

So che è prevista l’uscita di un nuovo disco: me ne parli?

Certo. Sto lavorando a nuove composizioni. La forma iniziale è ancora molto prog / fusion, ma in realtà cerca di spostarsi da molte delle forme tradizionali di questi generi. Pensiamo alla normale produzione di ROTF a cui si aggiungono suoni epico-cinematografici, percussioni elettroniche, un’immagine più ampia che incorpora elementi live automatizzati, con pre-produzione di alcune parti e così via. Ho il mio nuovo studio a Berlino (che utilizzo anche per spiegare in video come autocostruire un Home Studio) e lo utilizzo per comporre, arrangiare le parti, produrre l'album e mescolare gli ingredienti sonori. Ho veramente voluto portare la nostra musica alla fase successiva e provare a espandere la ricerca. L'album conterrà anche la composizione dei nostri nuovi membri della band arrangiate nella nuova ottica, e alcune nuove tecniche di chitarra che normalmente utilizzo e che mostrerò successivamente in video. Ci aspettiamo di rilasciare ed eseguire l’album a inizio 2017: penso che i fan di prog, fusion, chitarra e musica cinematografica lo ameranno.

Avete suonato in tutto il mondo: è prevista qualche vostra performance in Italia?

Ci piacerebbe! Sono in contatto con i vari festival e promotori, e certamente desideriamo esibirci davanti al pubblico italiano, che sappiamo essere molto caldo e appassionato al nostro tipo di musica.

Che cosa hanno pianificato i ROTF per il futuro prossimo?

Andremo in tour in Sud America a novembre, l’annuncio ufficiale arriverà a breve. Suoneremo in locali e festival in Argentina, Uruguay, Cile e Perù, una situazione molto eccitante perché non abbiamo mai avuto la possibilità di esibirci da quelle parti. Stiamo preparando anche un paio di concerti in Europa per l'inizio del 2017 per supportare l'uscita del disco, e forse anche un tour in Israele. E come detto prima, l'Italia è sicuramente un posto dove abbiamo intenzione di venire a suonare!