Gianluca Lancieri, cantautore e poeta, propone la sua prima raccolta di
poesie, “Amore, ho preso un granchio”.
Non so se al momento
della mia lettura il pdf che ho tra le mani è diventato vero fascicolo, fisico,
da toccare, odorare e leggere, sfogliare con regolare cadenza utilizzando
pollice e indice della mano destra, ma il mio pensiero non cambierebbe, la
materia è lì a disposizione del “passante per caso”, del curioso, dell’amico
oggetto di passaparola.
Difficile entrare nel
mondo di altri e giudicare, perché non è la tecnica che è sotto esame, né la
grammatica, ancor meno l’opinione dell’autore, libero di raccontarsi a
piacimento.
Molto meglio provare a
descrive la reazione personale, il punto di vista rispetto ad un modo di
esprimersi che spesso propone contraddizioni, magari volute, con l’obiettivo di operare una provocazione.
Nell’introduzione, Mizha Panontin sottolinea l’elemento
“sorpresa”, il colpo di scena che diventa caratteristica della lettura, perché
con lo scorrere delle righe ci si abitua, e si aspetta con ansia e speranza il
capitolo successivo per trovare una nuova emozione, l’ignoto dietro l’angolo a
cui proprio non si può rinunciare, perché è il sale con cui condiamo le emozioni.
E ci si rende così conto
di come l’imprevedibilità sia la perfetta conclusione di ogni poesia d’amore, del
racconto noire o di un qualsiasi epigramma/aforisma umoristico.
Un po’ tutte queste
componenti sono presenti nella proposta di Gianluca
Lancieri, perché è un racconto di vita e non possono mancare gli
ingredienti base, quegli elementi dosati con differente peso a seconda
dell’intensità del momento vissuto.
La contraddizione a
cui facevo accenno diventa paradosso quando Lancieri afferma: "Amore, ho preso un granchio" è la mia
prima raccolta di poesie e, da come si potrà intuire, evince la mia avversità
nei confronti dell'amore”.
Sì, niente da
obiettare, se poi lungo il percorso non si trovassero passi come questo…
"se m'innamoro di te / ti scrivo tutte le
poesie / d'amore al
mondo / cosicché / tutte le donne /
saranno invidiose / perché
vorranno / che siano dedicate a loro
/ ma potranno essere tue /
solo tue."
Non è questa una
chiosa che potrebbe colpire il cuore di ogni donna sensibile e romantica?
Possono esser rese
visibili liriche simili da chi non possiede tra le proprie virtù la capacità di
trovare “corrispondenza di amorosi sensi” con il prossimo, qualunque sia il
genere?
Gianluca Lancieri, come tutti gli esseri umani, avrà sofferto: amori non
corrisposti, atmosfere malinconiche e attimi burrascosi, situazioni che spesso
ci si porta dietro tutta la vita, perché ti rincorrono in sogno e ti
perseguitano, anche se accadute dieci lustri prima…
A MANO A MANO, AMANO
a mano a mano/le persone/s'amano/ed
io/le guardo amarsi/dalla finestra
in questa, buia/stanza/che dell'amore/ha
soltanto/ciò che resta
una volta/svanito/ soli, tu ed io:
solitudine.
Una pugnalata, tanto
dolorosa quanto esteticamente perfetta, un quadretto che potrebbe stimolare il
pennello di un pittore o… il talento di un musicista.
Lancieri disegna la fine di un sogno e sottolinea l’incomunicabilità, un epilogo
drammatico che diventa icastico e permette una facile immedesimazione…
CI DIMENTICHEREMO
ci dimenticheremo/delle discussioni
fatte/e dei piatti rotti/contro la cucina;
ci dimenticheremo/dei baci dati/dei
ti amo detti/dell'amore a letto;
ci dimenticheremo tutto/senza sconti/non
preoccuparti:
ci dimenticheremo
Ma colpisce l’ironia,
il rovescio della medaglia che emerge forte e chiaro nel percorso descrittivo -
dei propri sentimenti - e che si palesa come riparo sicuro, luogo in cui si trova
ristoro e ci si lascia scappare un sorriso… spesso amaro:
LA PRIMA COSA CHE GUARDO IN UNA DONNA
Dice Gio Evan,
la prima cosa/che guardo/in una donna/è
il senno.
Io, invece/guardo prima/il vis(t)o.
Sono 51 le poesie di Gianluca Lancieri, un insieme
caratterizzato, anche, dalla libertà, dalla possibilità di utilizzare differenti
linguaggi, rendendo l’elemento espressivo funzionale al progetto e non alla
costruzione del personaggio.
Già… il personaggio: il
preambolo iniziale del libro porterebbe a pensare che Lancieri scriva quasi per caso, che si impegni solo per la soddisfazione
personale, che l’unico giudizio importante
sia… il suo, o al massimo quello di chi gli gira intorno, ma nel momento
in cui si perde ogni pudore/paura e si decide di condividere col mondo le
proprie sofferenze, idee, vizi e virtù, magari consigliando al prossimo, in
modo tacito, insomma… mettendosi a nudo, l’opinione di terzi diventa
fondamentale, in primis quella di chi decide di pubblicare un lavoro,
ragionando non sulla mera bellezza dell’opera, ma sulla sua spendibilità e
commercializzazione.
Lancieri ama il lavoro
di squadra e ci tiene a fornire diverse citazioni e partecipazioni:
“C'è una poesia di Domenico Mungo, una poesia di Mizha Panontin, ci sono poesie e citazioni in cui parlo di Gio Evan, di Marco Polani e di Nello Scarato.
Ci sono illustrazioni: una fotografia di Evelina
Cassari, ci sono diversi dipinti di Federica
Petri. Ci sono le fotografie del grande Giorgio Cacciatori. C'è un po' d'arte, così come piace a me”.
Ho apprezzato
moltissimo “Amore, ho preso un granchio” e il talento di Gianluca Lancieri merita una corretta
collocazione e una giusta visibilità.
Ho trovato grande
sensibilità mista a libertà creativa, e mi auguro che questo giovane autore
possa trovare la sua strada e a giudicare dal primo passo i presupposti esistono tutti.
BIOGRAFIA
Gianluca Lancieri è un cantautore e
poeta italiano nato a Rivoli (TO) il 26 Giugno del 1980.
Nel 2012 fonda l’Associazione Culturale Legione Creativa, volta a promuovere
attività artistico - culturali e in ambito sociale sul territorio
nazionale.
È
fondatore e direttore artistico del Legione Creativa Fest, festival di arti
varie giunto alla 4° Edizione.
Nel
2013 partecipa al Controvento Music Tour, ideato dall’artista Matteo Alp King a
favore dell’Associazione Libera contro le mafie e promuove così la sua musica
in molte città italiane.
Nello
stesso anno collabora per l’evento Quadrilatero Libero a sostegno di Libera
contro le mafie e lavora nella realizzazione del Tribaltown Africa Festival, evento
cittadino torinese che si batte per l’integrazione culturale.
Nel
2014 insieme a Diego Casale e Fabio Rossini (I Mammuth) collabora per l’evento
Art Bucket Challenge dedicato ad A.I.S.L.A Onlus.
Nel
2015 dedica il Legione Creativa Fest ad A.I.S.L.A Onlus e devolve parte del
ricavato all’Associazione nazionale.
Nel
2016 pubblica la sua prima raccolta poetica “Amore ho preso un granchio” edita
Miraggi Edizioni, e propone “Amore ho
preso un granchio Tour”, uno spettacolo musico - teatrante, di poesia e canzone
d’autore, tratto dalla silloge e dal suo repertorio.
Insieme
a Mathias PdS, Alessandro D’Agostini e Joe B. fonda nel 2018 la “Militanza
Artistica”, collettivo che veicola tematiche di utilità sociale attraverso
l’arte e le sue forme.
Nel
2019 completa la seconda opera letteraria, “Grida e mormorii”, che diventa una
performance in duo acustico grazie al musicista e autore Micheal Fortunati
(Mikeless).
È
ideatore del “Chi è Stato? Tour”, progetto artistico culturale contro le mafie.
In
attesa di pubblicazione il suo album d’esordio “Verso me diverso me”.