Peter Irock ha realizzato BOREAL, CD di pronta uscita.
Sono quattro le tracce
che compongono l’album, per oltre cinquanta minuti di musica strumentale.
Peter è un musicista
di lungo corso, e grazie allo scambio di battute a seguire è possibile entrare
nel suo mondo, fatto, anche, di innamoramenti potenti verso quell’elettronica
che, ad inizio anni ’70, ci ha permesso di conoscere mellotron e moog, e molti personaggi
diventati poi famosi attraverso di essi.
Erano gli albori del
prog, genere che dopo un pugno di anni cominciò a scemare, come seguito e visibilità,
ma le magiche tastiere multifunzionali, sempre più performanti, restarono
caratterizzanti della seconda parte dei seventies e, successivamente, diedero
un impronta a tutti gli anni ’80.
Il concetto e l’utilità
della tecnologia avanzata, applicata al mondo delle tastiere, ai giorni nostri ha spesso a che fare con l’autarchia, col realizzare cose impossibili, magari
in piena solitudine.
Peter Irock ha vissuto
in modo completo l’iter evolutivo, toccando ogni momento di quel cambiamento epocale
-da analogico a digitale- assorbendo totalmente il credo musical-tecnologico, e
facendo sua la conoscenza di dettaglio che il Synth, e tutta la famiglia
derivativa, richiede.
Con in mano un solido
know how e potenti -e intelligenti- macchine a disposizione, Irock, partendo
dai Tangerin Dream approda a Jean Michel Jarre, un largo canale di esperienze
parallele che gli permettono di creare un’identità personale, frutto del lavoro
di comparazione con i suoi punti di riferimento e dello sviluppo delle idee
personali.
Ma la perfetta corrispondenza di sentimenti musicali -per stessa ammissione di Peter- è quella che lo unisce idealmente a Vangelis, e l’ascolto di BOREAL
chiarisce il concetto: musiche di assoluta atmosfera, tonalità e impasti
timbrici ben precisi, il tutto basato su di uno spiccato gusto per la melodia, che
quando si sposa al rock, pesante o classicheggiante che sia, fornisce il vero elemento
di distinzione.
La musica di Peter
Irock è fortemente evocativa, disegna e racconta, accompagna ogni nostro
possibile viaggio, colora i nostri umori e i possibili cambiamenti, un
paesaggio ideale per ogni nostro stato d’animo.
Tracklist
BOREAL- 12:52
THE SAURUS -13:53
SPEED SEQUENCE -13:14
ORION333- 11:32
Peter Irock si racconta così…
L’INTERVISTA
Come nasce la tua passione musicale e come si evolve nel
tempo?
E' una passione che
nasce nel 1976, l'inizio classico in cantina con un gruppo di amici, sognando di
emulare le gesta di Emerson Lake & Palmer o i Genesis, tanto per citarne
alcuni. Lavoravo in un industria e con i guadagni iniziali, per la disperazione
dei miei, cominciai ad " investire" nei primi e alquanto costosi
synth analogici di quel periodo. Fu amore a prima vista! Cominciai cosi a
sperimentare il sound analogico in maniera profonda, arricchendomi con
l'ascolto dei maestri di quel periodo, come Jarre, Tomita, Wendy Carlos, Keith
Emerson, Wakeman, giusto per citarne alcuni. Più che di virtuosismo della
tastiera, dato che sono autodidatta, mi concentravo sul riprodurre le sonorità
dei sopracitati, ed in contemporanea cercavo e studiavo tutti i trattati cartacei
che spiegavano l'uso e il concetto del sintetizzatore. L'evoluzione di questa
mia ricerca è diventata più profonda quando ho potuto mettere mano su sistemi modulari
più complessi, tipo il Moog 3C ( purtroppo non era di mia proprietà), una vera
scuola della ricerca sonora, e man mano che questo bagaglio di conoscenza cresceva
lo utilizzavo nelle mie prime composizioni di musica elettronica. Non ho idea
di quante bobine del mio revox ho riempito!
Quali sono i tuoi punti di riferimento, artisti che hanno
lasciato in te impronta indelebile?
Senza dubbio i
Tangerine Dream -parlo della formazione classica con Froese, Frank e Baumann, a
seguire poi con Schmoelling al posto di Baumann. La loro "Berlin
School" è stata la mia guida diciamo, "ufficiale" per lo
sviluppo creativo-sonoro presente nelle mie composizioni, da allora sino ad
oggi. Poi Jean Michel Jarre, Klaus Schulze, Tomita e subito a seguire,
Vangelis. Di quest'ultimo in effetti, mi hanno sempre affascinato le sue
sonorità, e più che riprodurle o copiarle cerco di usare alcune timbriche nelle
mie composizioni che sicuramente possono ricordare il suo sound. Non è certo
mia intenzione copiare le sue sonorità tipiche del suo stile, ma é normale che
se fai un genere di musica elettronica, molti accostamenti ad altri artisti diventano
quasi spontanei.
La tua partenza, come spesso accade, vede l’avvicinamento
alle tastiere da autodidatta: come hai curato la tua preparazione col passare
degli anni?
Come accennato prima,
semplicemente sperimentando e studiando tutto quello che ruotava attorno all'universo
della musica elettronica, o cosmica, come si definiva in quel periodo. Ho avuto
la fortuna, con il passare degli anni, di frequentare musicisti musicalmente
molto preparati che mi hanno insegnato molto, sia a livello sonoro che
musicale-compositivo. Come autodidatta, ho approfondito lo studio armonico, il
modo di arrangiare un brano in maniera più completa. A quel punto mi sono anche
divertito a suonare cover dei miei "idoli", scoprendone sfaccettature
e "trucchi" che mi sono venuti utili in seguito nelle mie
composizioni.
Come hanno cambiato il tuo modo di muoverti in ambito
creativo l’avvento della tecnologia spinta e la realtà digitale?
Molte cose sono
cambiate dagli anni ‘70 ad oggi e questa evoluzione mi ha imposto personalmente
un cambiamento "tecnico" non da poco. Oggi, potrà sorprenderti, uso
pochi synth analogici, una mia scelta personale che mi ha indotto a razionare
la mia strumentazione come spazi e costi. La realtà digitale mi ha facilitato
comunque la vita o meglio, me l'ha velocizzata, soprattutto nel modo di
comporre, registrare, o masterizzare. Se penso ai tempi dei portastudio -4
canali a cassetta degli inizi- o al mitico Atari ST4 per registrare, confrontando
con i sistemi digitali che utilizzo oggi, sembra preistoria. Se penso al mitico
Mellotron o al Moog 3C che oggi li ritrovi cosi piccoli in uno schermo di PC… un
pò di nostalgia ti viene, non trovi? L'esperienza degli anni comunque mi ha
messo in grado di saper gestire e utilizzare al meglio, questi software
musicali professionali che riproducono appunto i synths analogici e le tastiere
di quel periodo. Ho notato che anche i Tangerine Dream ultimamente, nei loro
live show, fanno largo uso di Vst.
Prediligi comporre o… esporre?
Comporre senza dubbio.
Io sono sempre ispirato, tutto il giorno e a tutte le ore. Tutto ciò che universalmente
mi circonda è per me fonte di ispirazione per le mie composizioni. Quando
compongo poi, il suono da abbinare mi viene fuori automaticamente, dopo lo
provo e riprovo finché non mi soddisfa, non solo a livello sonoro, ma anche
emotivo.
Cosa significa vedere Peter Irock in concerto?
Per ora è un pò presto
per poter descrivere quello che sarà l'accostamento sonoro-visivo durante un
mio concerto. Dico ciò in quanto sto preparando le musiche che vorrei proporre
live entro la fine dell'anno. E' un lavoro lungo, scrupoloso, legato molto alla
scelta dei brani ma soprattutto a quello che dovrà essere anche un impatto
visivo, grazie ad un light show e scenografia che sto parallelamente studiando
e valutando. Non da meno, bisognerà sormontare il problema dei costi che un
live di questo genere comporta. Certo, non aspettatevi un mega show, stile
Jarre ovviamente. Il mio obiettivo è quello di poter far " volare"
con la fantasia il pubblico insieme alla musica, coinvolgendoli in maniera
davvero profonda. Sarebbe davvero appagante che il pubblico alla
fine del concerto
possa dire: "wow,che bella emozione".
Parliamo di presente, del tuo CD e delle tue aspettative.
Boreal, il mio CD, è
di chiaro stampo "Berlin school", con qualche passaggio che potrà
ricordare alcune sonorità di Jarre, il resto è lo stile di… Peter Irok.
Spero che piacerà,
personalmente lo trovo ricercato ed emotivo nelle sue sonorità soprattutto i
brani Boreal ed Orion333.
Nel cassetto, e spero
a breve di pubblicarlo, è ormai pronto anche un altro lavoro dedicato ad un
famoso scultore svizzero, per il quale ho realizzato le musiche dedicate alle
sue sculture. Inoltre, ci sono anche altri contatti in cantiere per nuove
composizioni e quindi il presente mi sta appagando con soddisfazione.
Che giudizio dai dell’attuale stato della musica, tra businnes
e talenti?
Oddio, business… musicalmente
oggi questo termine lo abbinerei ai vari Talent o xFactor, o a certi
"artisti" d'oltre oceano adatti ad un pubblico di teenager, dove è
vero che possono saltare fuori talenti, ma il tutto è solo a scopo commerciale,
grazie ad un marketing studiato a tavolino, che a volte può invece penalizzare
l'estro artistico che c'è dentro l'artista in questione. In molti casi, si da
più importanza al personaggio che alla musica che fa. Oggi il business musicale
è molto cambiato, poche sono le major che investono in artisti o band, anche se
valide. Grazie al web oggi sei tu il produttore di stesso attraverso i vari
social o piattaforme di vendita, come anche nel mio caso per esempio.
Certo, con un pò di
fortuna ti fai notare da qualche produttore, ma di certo è che è finito il
tempo che andavi di persona con il tuo provino (cassetta) a bussare alla porta
delle case discografiche. Poi, per quel riguarda lo stato della musica attuale,
cito una affermazione del grande Vittorio Nocenzi che condivido: "esiste la buona musica e la cattiva musica".
Domanda a bruciapelo: meglio Emerson o Wakeman?
Caspita che
domanda-sfida… vabbé, vince ai punti Emerson, forse perchè è stato il primo ad
entrare nel mio cuore "elettronico". Comunque non posso che ammirare
anche Rick, il suo "The six wifes of
Henry di Enrico VIII" resta una pietra miliare per quel periodo e
credo ancora oggi.
Quale potrebbe essere il futuro musicale di Peter Irock?
Sarebbe bello trovare
un buon produttore che mi possa aiutare nella continuità dei miei progetti, in
maniera da concretizzare anche quello che sarà l'impegno live futuro, argomento
al quale tengo molto. Di certo è che, visti i prossimi impegni che si
presenteranno, continuerò fedelmente la mia strada della ricerca sonora nelle
composizioni e spero appunto in tanti live. L'obiettivo sarà quello di
trasmettere sempre un qualcosa di speciale nelle mie musiche. Se poi qualche
major o label interessata si farà avanti, sarà di certo la benvenuta.
BIO…
Peter Irock, nasce a
Roma nel 1959, ma vive da molti anni in Svizzera, nel Canton Ticino.
All’età di sedici anni
si avvicina in qualità di autodidatta alla musica, con particolare attenzione
alle tastiere e ai sintetizzatori; immediatamente capisce che da quel momento
non potrà più fare a meno di quel mondo fatto di sonorità sempre innovative.
In quegli anni è
comunque determinante l’influenza che grandi nomi della musica elettronica
mondiale -Vangelis, Tangerine Dream, Klaus Schulze, Isao Tomita, Wendy Carlos,
Jean Michel Jarre, Keith Emerson- hanno su Peter, il quale rimane molto
affascinato dalle loro composizioni e sonorità, dalle quali cercherà di trarre
il massimo insegnamento possibile.
Nel 1977 Peter
acquista il suo primo sintetizzatore con il quale inizia ad avvicinarsi alla
musica elettronica, all’epoca fatta di tastiere analogiche, sequencer, cavi,
manopole e interruttori. Acquisisce una buona conoscenza ed esperienza, e
inizia ad esibirsi in alcuni concerti sia in veste di solista in duo con il
musicista Svizzero Lionello Ferrazzini; con lui darà vita al duo ”Fairlight”
presentando al loro pubblico concerti di musica elettronica cosmica con chiari
riferimenti stilistici, ai vari Jean Michel Jarre, Tangerine Dream e Klaus
Schulze. Dopo qualche tempo Peter torna a suonare da solista e il suo percorso
artistico lo porta ad incontrare Gianni e Vittorio Nocenzi, compositori e
tastieristi dello storico Banco del
Mutuo Soccorso. Peter avrà in quel periodo l’opportunità di suonare in qualità
di supporter in occasione di alcune date dei loro tour. Successivamente, scrive
diverse musiche, e spot pubblicitari per alcune aziende e documentari
televisivi.
Tra i suoi maestri,
Peter ama ricordare anche grandi autori di colonne sonore del passato e di oggi
come Piero Piccioni, Armando Trovajoli, Ennio Morricone, John Williams, guide
musicali che lo hanno sempre accompagnato emotivamente e musicalmente dall'
infanzia ad oggi.
Nel 2013 scrive le musiche e realizza il CD per la società di navigazione sul Reno,
"The Schaffausen Boat" presentato a Schaffusen durante
l'inaugurazione di una importante motonave della flotta. Ha collaborato con
musicisti e alcuni studi di registrazione soprattutto nel Canton Ticino,
Svizzera, come compositore, arrangiatore e programmatore
grazie alle sue
capacità e conoscenze del suo strumento: il sintetizzatore.
Progetti futuri:
L'uscita, entro fine
aprile, di BOREAL, CD decisamente ispirato alle sonorità Berlin School e
T.Dream
In lavorazione il CD
dedicato ad un grande scultore Svizzero.
sito internet: www.peterirock.net
audio online: https://soundcloud.com/peter-irock