mercoledì 18 gennaio 2012

Desert Wizards


“Desert Wizards” è il primo album dell’ omonimo gruppo distribuito dalla Black Widow Records.
Per una volta parto dall’artwork e dalle immagini di copertina, elementi primari nell’era del vinile, e tutt’oggi fondamentali per comprendere dettagli importanti.
Nel caso specifico penso sia bene fornire alla band alcune informazioni importanti, e attribuire, anche a loro, il merito di aver “scatenato” sentimenti positivi che hanno dato origine a storie, suoni e  molto di più. Tutto questo non si può scindere dalla musica, perché un musicista è un artista e spesso è in grado di esprimersi non solo attraverso liriche e suoni.
La prima volta che ho visto “Anna calata in una picture misteriosa” è stato nel negozio della BWR. La fotografia, come segnalato nell’intervista, era di Pino Pintabona e successivamente è diventata la copertina dell’ultimo album dei Wicked Minds.
Anche io mi sono “innamorato” della figura di Anna- ma non ne conosco il viso- e in pochi minuti ho scritto una storia che l’immagine globale mi suggeriva. Da quel giorno di febbraio altre immagini si sono unite a storie, racconti e musiche originali, e grazie a quella fotografia è nata un’opera unica per iter compositivo, che attraverso l’effetto domino è diventata “adulta”.
Non voglio uscire dal tema- anche se un progetto benefico potrebbe giustificare la divagazione-ma sottolineare alcuni miei assiomi che applicherei al progetto “Desert Wizards”:
-mai nulla accade per caso, soprattutto in ambito musicale.
-il vero artista sa esprimersi al di là del proprio “settore” ed è capace di creare influenze nel prossimo, stimolandolo ad esprimersi anch’esso.

I Desert Wizards sono una bomba che esplode ad ogni ascolto e se tanto mi da tanto, la fase live deve regalare grandi soddisfazioni agli amanti del genere.
Testi in lingua inglese e rock a tratti duro, che si perde in atmosfere sognanti.
Nove i brani dell’album, per questo quintetto che presenta una figura femminile, non come tradizionale vocalist, ma come tastierista e inventrice di armonie.
L’intervista a seguire permette di scoprire l’oggettività, il pensiero del gruppo-che si esprime in toto-e qualche risvolto che nessun “commentatore” potrebbe cogliere in solitudine.
E seguiamo il consiglio riportato nella biografia a fine post… “…ascoltatelo al buio, accendete una candela, bevete una birra ed evaderete dal mondo…”.

L’INTERVISTA

Perchè “Desert  Wizards”… come è collegato il nome della band alla sua filosofia musicale?
Mambo: Credo che il collegamento tra il nome della band e la nostra musica sia abbastanza immediato gia’ dal primo ascolto dell’ album. Diciamo che e’ stato lui a trovare noi. Nel momento in cui, dovendoci dare un nome, ci siamo seduti davanti a quattro birre per decidere, ci ha preso per mano e ci ha catturati.Chi meglio puo’ esprimere atmosfere sognanti e visioni psichedeliche se non degli sciamani nel deserto?

Quale  importanza date ai testi? Sono necessarie le liriche per … scuotere le menti?
Dallas: I testi all’interno della nostra musica sono importanti se si intende conoscere quello che cerchiamo di comunicare, oltre alla musica, anche con le parole. Non direi che siamo un gruppo musicale con l’intento di scuotere le menti, benvenga chi lo fa, ma quando scrivo i testi prendo altri spunti. I nostri testi spaziano dall’alienzaione verso la societa’ moderna a temi piu’ fantasiosi, come viaggi interstellari e fughe dalla realta’, misticismo e inconscio.

Cosa rappresenta per voi una performance live?
Gito: Il live è l'aspetto fondamentale per qualsiasi band, senza il quale non avrebbe senso tutto il lavoro che sta dietro, cioè la stesura dei pezzi le registrazioni ecc. Purtroppo le occasioni sono poche e spesso mal gestite, ma questo è un problema che riguarda la maggior parte delle band e dei nostri colleghi, che come noi vogliono esprimere le loro emozioni scrivendo pezzi propri. Certo per chi come me vive questo ambiente da diversi anni può risultare frustrante, ma la voglia di andare avanti e migliorarsi sconfigge la demoralizzazione per la situazione live italiana, che non me ne vogliano i colleghi coveristi, continua a dare spazio esclusivamente a cover/tribute band, almeno che tu non riesca a catturare il mainstream, e per il nostro genere è assai improbabile.

L’Art Work del vostro CD è molto curato nelle immagini, e una foto in cui è presente Anna è già stata al centro di un paio di progetti. Che cosa pensate dell’unione di differenti forme di espressione, che superino il concetto musica/testo?
Mambo: In fondo siamo artisti, e come tali non possiamo che apprezzare l’arte in ogni sua forma. Confesso che non e’ stato semplice arrivare alla versione definitiva dell’artwork, in questo la Black Widow e’ giustamente esigente, ma le nostre idee sono piaciute e lo spot era a due passi da casa, cosi’ grazie all’aiuto di Pino Pintabona della Black Widow, un angelo sperduto in una landa desolata, e’ diventata una vera opera d’arte.

Resto su Anna. Il ruolo femminile nell’ ambito della musica di impegno è  frequente nel ruolo di vocalist, ma non in quello di tastierista, e anche nei modelli del passato si fa fatica a trovare figure significative. Ma qualcosa mi pare stia cambiando. Mi incuriosisce sapere il rapporto esistente all’interno del gruppo, in fase di composizione e realizzazione delle idee.
Mambo: Spesso la creazione di un brano deriva da un riff o una melodia che gia’ dai primi passi ci echeggia il suo futuro percorso, a volte oscuro e intrigante, in altri momenti piu’ potente e incalzante a seconda di cosa vogliamo trasmettere. Io e Gito curiamo di piu’ la composizione musicale, Dallas scrive la maggior parte dei testi e Anna mette insieme tutto con le sue splendide armonie e l’intrigante voce.

Che tipo di percorso personale, musicale, avete fatto prima di arrivare a “Desert Wizards”?
Mambo: Dallas ha praticamente iniziato a suonare in una band fondando il gruppo, io venivo da un’unica esperienza come chitarrista al liceo con alcuni amici, mentre Gito ha suonato in diverse formazioni di diversi generi rock e sempre da chitarrista, predilendo anche lui la composizione personale. Anna invece ha una formazione piu’ classica, avendo studiato pianoforte al conservatorio, ma ha anche suonato come tastierista in una band rock acustica sperimentale per qualche anno.

Cosa significa per voi lavorare con la Black Widow Records?
Anna: E’ davvero entusiasmante lavorare insieme ad una grande etichetta come la Black Widow; ci ha dato l’opportunita’ di rendere visibili i nostri progetti non solo a livello nazionale ma in tutto il mondo. E’ bello ricevere complimenti per la nostra musica dall’ Australia alle Americhe e leggere recensioni sui principali magazine rock che abbiamo sempre comprato in edicola.

Quali sono le differenze fondamentali  tra la vostra musica, espressa nel primo demo, e quella attuale?
Gito: Bella domanda, il primo demo è stato registrato con mezzi di fortuna ed è stato il primo capitolo della nostra storia; forse c'era un pò più di stoner che lungo il cammino abbiamo perso dirigendoci verso la psichedelia e strizzando l'occhio al prog. Il secondo è stato registrato meglio e rappresenta maggiormente il nostro marchio di fabbrica; ai tempi non pensavamo ad un'etichetta ed appena entrammo in contatto con la Black Widow il mio pensiero fu:  " cazzo adesso dobbiamo rifare tutto da capo ! ", ed invece con qualche aggiustatina il prodotto fu buono per la distribuzione. Ora siamo alle prese con il nostro nuovo lavoro e ne siamo tutti entusiasti. Sarà molto più curato sia a livello compositivo che nelle modalità di registrazione e dove andrà a parare … chi lo sa dove? Sicuramente avrà lo stampo Desert Wizards e rappresenterà il nuovo capitolo del nostro percorso musicale.

Esiste una band, un musicista, che  rappresenta un po’ la vostra musa da seguire?
Dallas: Piu’ che un singolo musicista o una band ci sentiamo ispirati dalla musica che abbiamo ascoltato e ascoltiamo tuttora. Se posso citare alcune band a cui ci sentiamo particolarmente  legati direi sicuramente i primi Pink Floyd, Hawkwind, Blue Cheer, Black Sabbath, Doors, mentre nel panorama attuale includerei band come  Crippled Black Phoenix, Pontiak e Black Angels. La musica che proponiamo ha le sue radici nell’hard rock psichedelico settantiano per cui quella scena musicale di quel periodo e’ per noi una fonte di ispirazione.

Provate ad aprire il libro dei sogni e a disegnare la vostra strada musicale che vi conduce sino al 2015.
Mambo: Il sogno piu’ immediato e’ far uscire il nuovo album entro il 2012, e che abbia ancora piu’ successo del precedente. Poi una miriade di live, cosa che nella nostra zona e’ molto difficile si realizzi, ma che puo’ essere un’opportunita’ per esprimere la nostra musica in altre regioni d’Italia e magari d’Europa; quindi la nostra consacrazione nel mondo del nuovo rock settantiano e la possibilita’ di suonare insieme ai nostri miti musicali Poi nuovi album, hit in classifica, ma…  siamo gia nel 2015! Il mondo non doveva finire prima?



I Desert Wizard si formano a Marzo del 2007 con l’incontro di quattro amici musicisti che, uniti dal profondo interesse per l’hard rock anni 70 e la musica psychedelica, decidono di dare vita a un gruppo che musicalmente unisca elementi heavy e psychedelici. Da questo momento il quartetto formato da Mambo, Gito, Dallas e Anna inizia lunghe e impegnative sessioni di prove durante la torrida estate. Dopo alcuni mesi di lavoro estenuante arriva il momento dei risultati del loro impegno con l’incisione di un demo, finito di registrare nel Gennaio del 2008. Il demo è composto da 5 pezzi di hard rock psichedelico allo stato puro. A un anno dal demo, dopo diversi concerti decidono di tornare in studio per la registrazione di nuovi materiali e il risultato è il primo album dei DESERT WIZARDS. Le sonorità sono heavy, oniriche, evasive evocative e  riflessive….ascoltatelo al buio, accendete una candela, bevete una birra ed evaderete dal mondo.



Track List:
1) APOCALIPSE BEGINS
2) BURN WITH ME
3) FUNERAL SMOKE
4) THE LISERGIC SHOW
5) SERIAL KILLER
6) PULSAR
7) WOMAN IN WHITE
8) WAITING FOR THE SUN
9) LAST CALL TO SATURN

The WIZARDS are:
MAMBO: Vox, Bass, Rythm Guitar
GITO: Led Guitar, Rythm guitar, Acoustic Guitar, Synt
ANNA: Organ, Piano, synth, Vox, Back Vox
DALLAS: Drums