“Destination Unknow” è il secondo album
in studio di Ivan Mihaljevic, un giovane e
talentuoso chitarrista la cui biografia è riportata a fondo post.
Ma
per scoprirlo un po’ più a fondo ho provato a porgli qualche domanda che, come
sempre, aiuta ad inquadrare il personaggio.
E’
bene fuggire dalle etichette e farsi un’idea propria, ma quello che ho
percepito è un rock metallico che unisce il vecchio “hard” a linee innovative
che non sono al servizio del puro virtuosismo, cosa che sarebbe di per se
lecita, vista l’abilità tecnica di Ivan. Si passa da brani molto “duri” alla
tranquillità dell’arpeggio, il tutto unito da certe melodie più vicine alla
“forma canzone” e da atmosfere più delicate e sognanti. La formazionea tre
della band fornisce immediatamente la corretta chiave di lettura, ma gli sforzi
notevoli ( anche vocali) di Mihaljevic vanno nella direzione del
superamento di schemi arcinoti, e il risultato globale gode di una certa
freschezza interpretativa e di genere.
Io
sono rimasto incantato dal know how chitarristico di Ivan, che vale la pena …
guardare, oltre che ascoltare.
Ma
scopriamo qualcosa in più, attraverso il solito gioco domanda/risposta.
Ho
letto nella biografia la tua precocità musicale e la tua tendenza ad essere
polistrumentista, non solo attraverso il talento, ma anche con tanto studio. Da
dove nasce questo amore per la musica? E’ qualcosa che hai ereditato in
famiglia?
Non lo so. Ho iniziato ad appassionarmi alla musica
molto presto, quando ero ancora un bambino. I miei genitori non sono musicisti
e nessuno di loro ha mai suonato uno strumento, ma ho qualche precedente tra i
miei antenati.
Quali
sono i tuoi modelli musicali di riferimento, quegli artisti a cui ti sei
ispirato sin dall’inizio?
Potrebbe
sembrare strano, quando si guarda allo stile di musica che suono adesso, ma ho
deciso di iniziare a suonare la chitarra …”per colpa” degli Oasis. Ero un loro
grande fan quando ero bambino. Dopo di loro ho scoperto un sacco di vecchi
gruppi rock classici, come Led Zeppelin, Deep Purple, Queen, Pink Floyd, Black Sabbath.
Dico sempre che nel corso delle mie interviste potrei parlare esclusivamente delle mie influenze, quindi semplifico
citando solo alcuni nomi, tra i più significativi: Dream Theater, Richie
Kotzen, Toto, Mr Big, Steve Lukather, Steve Morse, Joe Satriani, Ayreon,
Metallica ...
Come
giudichi la tua evoluzione musicale da ” SANDCASTLE” a “DESTINATION UNKNOWN”?
Dicono che scrivere
di musica sia come ballare di pittura (Frank Zappa, ndr), quindi non credo di
poter essere efficace riassumendo la mia evoluzione musicale “a parole”, ma ci
proverò. Penso che Destination Unkown sia sicuramente un po 'più maturo nel
songwriting e nel suono della chitarra. Inoltre, è stato realizzato con la mia
band, “Side Effects” band. Destinazione Unkown ti dà un assaggio della
direzione che abbiamo intrapreso, meno strumentale, con un maggior numero di
brani cantati. Ho lavorato molto sul mio modo di cantare nell’'ultimo anno e
mezzo, e nel prossimo album risulterà chiaro che tanto sforzo è stato ripagato
dai risultati.
Ho
visto alcuni filmati dove si può “vedere”, oltre che ascoltare, il tuo livello
tecnico. Ma la tecnica non è la sola cosa utile. Quali caratteristiche pensi
debba avere il chitarrista ideale?
La tecnica non deve
essere l’unica preoccupazione di un chitarrista. Oltre a quella un chitarrista
completo dovrebbe avere un buon “tono”, la possibilità di scegliere tra diverse
opzioni stilistiche, il che include giocare con le dinamiche, possedere diverse
figure ritmiche, articolazioni armoniche e timbri vari. Essenzialmente è
necessario essere in grado di riempire gli arrangiamenti con ciò che manca e
raccontare storie con il tuo assoli.
Cosa
significa per te l’esibizione live? Quanto ami stare su di un palco con il
pubblico che interagisce?
Io amo suonare dal
vivo, e credo che chiunque mi abbia visto con la band dal vivo sappia che sul
palco cado in uno stato di delirio.
A proposito, devo
ricordare i ragazzi che sono con me nella band: Majkl Jagunic è il bassista e
Alen Frljak è il batterista. E’ fantastico poter suonare dal vivo con una
grande band.
Pensi sia più importante la musica o i testi, o
entrambe le cose?
Penso che sia una
questione molto soggettiva e che avresti risposte molto differenti a seconda di
chi ti trovi davanti. Per me la musica ha avuto sempre il ruolo principale, ma
questo non vuol dire che non mi interessino le parole. Ma devo ammettere che i
testi ben scritti sono per me solo la ciliegina sulla torta. Preferisco
ascoltare un pezzo musicale fenomenale, con testi scadenti, che un brano
scarso, musicalmente parlando, ma
con liriche fantastiche!
Quanto ami l’utilizzo della tecnologia? Come sei predisposto verso le
innovazioni?
Beh, senza la
tecnologia e le innovazioni non ci sarebbe musica. Ogni strumento è stato una
novità a un certo punto della storia della musica. I violini erano un prodotto
di nuova tecnologia, in un dato momento del passato; la notazione musicale è
stata a sua volta una novità e così è stato per chitarre elettriche e la registrazione
multitraccia. I nuovi avanzamenti tecnologici nella musica sono sempre una
buona cosa perché ti danno la possibilità di scegliere tra più varianti e
sfumature artistiche, facilitando il raggiungimento del tuo obiettivo. Dipende
solo da quanto si sarà in grado
di integrare il tutto con un bel pezzo di musica. L'unico problema che vedo è
che avere tanta tecnologia a disposizione induce chiunque, e quindi anche a chi
non ha alcuna conoscenza della musica, di considerarsi un musicisti,
approfittando di un PC, e di qualche looper machine con cui giocare. Ma questa è tutta
un'altra storia. In generale, io sono per la tecnologia e sarò contento di
usare qualsiasi novità che troverò se ciò potrà aiutarmi ad ottenere un
risultato musicale ottimale, aiutandomi a creare musica più evoluta e permettendomi
di migliorare me stesso.
Mi dici il nome di tre album che ti hanno
cambiato la vita?
Ok, cominciamo in
ordine cronologico:
Oasis - (What's The
Story) Morning Glory?: l'album che mi ha dato la voglia di imbracciare una
chitarra e iniziare a suonare.
Metallica
- And Justice For All (avrei
potuto facilmente elencare Master
Of Puppets o Ride The Lightning, ma dovendo scegliere…); questi sono comunque gli album che mi hanno indotto ad
approfondire la musica… “più
pesante”, portandomi a creare una metal band, quando ero al liceo.
Dream Theater -
Metropolis pt.2: Scenes From A Memory - l'album che mi ha introdotto verso la
musica progressive e mi ha mostrato le differenti possibilità a disposizione di
un musicista.
Ci sono due facce
della medaglia. Il lato buono è che è molto più facile ottenere visibilità. La
cosa brutta è che è molto difficile oggigiorno vendere CD per il fenomeno del download illegale
e gratuito. Non fraintendermi, il denaro non è neanche lontanamente in cima
alla lista delle mie priorità e non suono per cercare di fare denaro, ma se nono si guadagna occorre cercare un altro
lavoro che dia una retribuzione e allora addio musica! Si ha meno tempo per la
pratica, meno tempo per scrivere canzoni, meno tempo per registrare. Quindi, se
i fan non supportano i loro artisti preferiti, difficilmente potranno vederli
suonare perché loro saranno impegnati in attività che servono al sostentamento
quotidiano.
Un altro lato
negativo che percepisco è che la
gente non apprezza la musica come un tempo perché ce n’è troppa disposizione, in forme
molteplici e in qualsiasi momento la si cerchi, e … gratis. So che può sembrare
strano ma prova a pensarla in
questo modo: per acquistare l'album deviguadagnare
quei soldi che ti permetteranno
poi di comprarlo! Comprare qualcosa che ti è costato sacrificio te la farà
apprezzare un po’ di più. Ti farà capire tutto il duro lavoro hanno fatto i
musicisti e produttori, che hanno scritto e prodotto l'album, realizzato per il
piacere del pubblico. Con il download free di un mp3 si dimentica facilmente che sono
serviti un paio di mesi di duro
lavoro per costruire ciò che si sta per ascoltare.
In
generale direi che internet è una grande cosa per le band che sono appena agli
inizi e hanno bisogno di crearsi un seguito, ma quando arriva il momento in cui
si ha bisogno di vedere un po’ di ritorno economico dopo l’investimento
iniziale, beh, è quello l’attimo in cui ci si rende conto dei lati negativi di
internet.
Spero di potermi
guadagnare da vivere solo attraverso la mia musica (con la mia band).
Biografia
IVAN MIHALJEVIC è una
sorprendente rivelazione nel panorama progressive metal internazionale!
Nato a Zagabria 24 anni fa,
è ora riconosciuto anche oltre confine sia per le sue indubbie qualità di
chitarrista virtuoso (è uno shredder da brivido!) che per i suoi meriti in
qualità di compositore e cantante.
Il suo amore per la chitarra si concretizza al
compimento dei 14 anni, quando entra a far parte della Rock Academy: da qui ha
inizio un viaggio fantastico nel mondo della 6 corde. Ben presto si presenta
per lui l’occasione di suonare in diversi gruppi locali, sino ad arrivare alla
formazione della sua prima band: Forsaken.
Il risultato di questo sodalizio si è concretizzato
in un paio di demos e in una considerevole quantità di esibizioni dal vivo.
Terminato il corso alla Rock Academy, Ivan ha
proseguito gli studi (teoria musicale, piano, canto) nella Highschool for Jazz
and Popular Music, che lo hanno condotto ad essere un polistrumentista di
assoluto rispetto, nonché insegnante apprezzato ed amato.
Fondamentale, in fatto di crescita professionale, si
è rivelata l’estate del 2005, quando gli si presenta l’occasione di esibirsi in
uno dei più grandi festival metal Europei - il Wacken Open Air in Germania- al
fianco di una famosa band croata: gli Hard Time. Ed è proprio in conseguenza
dell’entusiasmo suscitato negli spettatori e nei recensori, che, nel novembre
dello stesso anno, Ivan (dapprima reclutato quale sostituto) entra a far parte
della band in maniera definitiva.
Con gli Hard Time ha l’occasione di mostrare il suo
talento sia dal vivo (si susseguono i concerti al fianco di grandi icone del
Rock e del Metal quali: Paul Gilbert, The Cult, The Scorpions), sia in studio
(con la registrazione di 2 videoclips: “Zombie” e “Déjà Vu”), sia in un DVD che
è riuscito a catturare grandi momenti in versione live.
Nel Novembre del 2007 c’è l’occasione di un grande
tour Europeo, sempre in compagnia degli Hard Time, band con la quale si è
installato un solidissimo rapporto di amicizia e di collaborazione
professionale. Ciononostante, la voglia di sperimentare nuovi suoni e nuove
opportunità si fa sempre più spazio nel suo ambito creativo e musicale. E’ per
questo che Ivan si dedica con tenacia, impegno e amore, alla realizzazione del
suo primo album.
“SANDCASTLE” (questo è il nome del CD di debutto)
vede la luce nell’agosto del 2008.
Largamente recensito e fortemente apprezzato, questo
lavoro, distribuito da Attic Room/CD Baby, va esaurito dopo solo due mesi dalla
pubblicazione!
Nel frattempo Ivan torna ad affrontare un tour
Europeo con gli Hard Time che si è concluso l’8 Novembre dello stesso anno..
Ma non sembrava ancora giunto il tempo - per il
nostro guitarhero- di
tornare a casa… A metà novembre infatti,
Ivan è volato negli States per raggiungere Billy Sheehan, Brett Garsed, Danny
Gill, Johnny Hiland, Owen Edwards, Phil Hilborne, Jamie Humphries (and many
more?..) e con loro suonare in “Is This Thing On?”, ovvero l’atteso debutto
dell’axeman John Denner!
Il 2009 si è dimostrato parimenti prodigo di
riconoscimenti e gratificazioni professionali. A cominciare dall'esperienza
vissuta nel contest chitarristico per eccellenza, il Guitar Idol, in cui Ivan è
arrivato alle Finali online grazie ai voti espressi da un pubblico entusiasta
che lo ha decretato nella Top Ten dei più votati della Terra!
Non sono mancate le attenzione dei media che lo
hanno visto coinvolto in apparizioni televisive e radiofoniche, oltreché
protagonista delle pagine cartacee e virtuali di magazines e webzines ovunque
nel mondo!
E non sono parimenti mancati gli impegni con il suo
progetto parallelo a quello solista, ovvero il sodalizio con gli storici Hard
Time, che lo hanno visto impegnato nell'uscita di un Live prima, e nella preparazione di uno Studio Album poi.
Il 2010 si è rivelato un anno estremamente intenso
dal punto di vista professionale perché ha visto Ivan impegnato dapprima in
qualità di produttore per rock e metal bands, poi nel dietro le quinte del
‘Croatia’s Got Talent’ e, soprattutto, impegnato in Clinics e Masterclass che
lo hanno visto protagonista sia online (Guitar Master Class, Mixer.hr) sia dal
vivo (Università di Zagabria…).
Soprattutto, il 2010 vede l’uscita dell’attesissimo
sequel: DESTINATION UNKNOWN!
Altre pagine importanti nella vita professionale di
Ivan sono state scritte dagli ascoltatori e dai fans di "Masters of
Shred" (Podcast guatelmateco, diffuso a livello mondiale) che hanno scelto
Ivan quale "BEST SHREDDER" per il 2010!
E dall'Italia giunge ad Ivan il riconoscimento del
Premio Letterario Laurentum nel quale vince il 1° Premio Sms per le liriche
tratte dall'album "Destination Unknown"
Anche il 2011 si apre brillantemente:
"Destination Unknown" è scelto quale Album del Mese sul numero di
Marzo della prestigiosissima rivista Guitar Techniques!
.... and the best has yet to
come! ;)
Discography
SANDCASTLE (2008)
LIVE IN JABUKA (2008)
DESTINATION UNKNOWN (2010)
Line up:
Ivan Mihaljević- guitar, vocals
Majkl Jagunic - bass, backing vocals
Alen Frljak - drums
WEBSITE: http://www.ivanmihaljevic.com/
YOU TUBE : http://www.youtube.com/ivanmihaljevic