Ricordando Ray Manzarek…
Luciana Figini ci regala ancora qualche emozione musicale antica.
LE PORTE DELLA PERCEZIONE SI APRONO
ANCORA…
Frammenti, pensieri, ricordi pensando ai Doors
“Io canto quello che gli altri non dicono. Per me contano solo i testi
di una canzone.
Sono un poeta: mi piacerebbe dire al mondo delle cose importanti. Ogni cosa al mondo è un simbolo. Ogni cosa sembra lì per se stessa, ma in
realtà è qualcosa d’altro. La vera poesia non dice nulla. Dà solo una parvenza della realtà. Apri
tutte le porte. Tu puoi passare attraverso una qualsiasi … quella che ti ispira
di più…” (Jim Morrison )
Jim Morrison era il cantante, il poeta, il mattatore, la figura carismatica
dei Doors, gruppo creatosi nel luglio del 1965, dopo l’incontro sulla spiaggia
di Venice, sulla costa californiana, con Ray Manzarek , più
tardi seguiti da John Densmore e Robert Krieger.
Il nome del gruppo deriva probabilmente da una frase di William Blake, il
grande poeta inglese di cui Morrison era fanatico: “If the doors of
perception were cleansed everything would appear as it is, infinite”.
Un’altra versione parla di una frase pronunciata da Morrison stesso: “There
are known and unknown things, in-between there are doors”o
del titolo di un famoso libro di A.Huxley “The Doors of perception”sugli
effetti delle droghe.
L’idea che comunque era alla base del gruppo , e nella
mente di Morrison principalmente, era di usare la musica ed i testi delle
canzoni come un modo per “irrompere dall’altra parte”, conoscere il lato più
irrazionale della mente umana, e questo, purtroppo, anche attraverso l’uso
smodato di droghe, soprattutto l’LSD, in grado di modificare la percezione
della realtà e di creare allucinazioni così reali da sembrare la realtà stessa.
Erano questi tempi gloriosi per la creatività
musicale, ma anche tempi bui: molti cantanti e musicisti morirono agli inizi
degli anni settanta per non avere capito la pericolosità enorme delle sostanze
allucinogene e di altre droghe, consumate in grandi quantità , quasi fossero
noccioline: in tre morirono in quegli anni, tutti e tre stranamente avevano la
stessa iniziale nel nome, tutti e tre erano stati musicisti formidabili e
innovativi: Jim Morrison, Janis Joplin, Jimi Hendrix.
I Doors si impongono negli States nel periodo delle
marce antimilitariste, dei fermenti nei campus universitari, immersi in una
atmosfera di rivolta contro l’establishment , passione e violenza creativa.
Jim non conosce la musica, ma scrive poesie da quando
era bambino: i suoi testi sono visionari e dissacratori, pieni di simboli ma
anche di riferimenti violenti e diretti.
E poi c’è lui, con la sua bellezza un po’ perversa,
con il suo carisma fuori dal comune e la tensione che sa creare sul palco, fino
a provocare l’intervento della polizia per i suoi atteggiamenti provocatori e
assolutamente fuori dagli schemi.
I Doors cantano contro la guerra (“The Unknown
soldier”) , contro la famiglia, parlano di morte e allucinazione (chi non
ricorda “The End” nel film “Apocalypse now”?).
Morrison è un ciclone : s’attacca al microfono,
s’inginocchia sul palco,si getta tra il pubblico. Ogni concerto dei Doors è
sold out.
E’ l’eccesso il segreto del successo di Jim , ma anche
la causa della sua rovina: già durante il concerto all’Isola di Wight ,
nell’estate del 1970, è evidente la stanchezza, la decadenza fisica e psichica
di un uomo votato a sorpassare ogni limite, anche nel campo dell’alcool e della
droga.
Muore a Parigi, il 3 luglio del 1971.
Ancora oggi la sua tomba è meta di continui
pellegrinaggi di gente di ogni età .
Stranamente in Italia i Doors divennero davvero famosi
solo all’inizio degli anni 80, cioè dopo 10 anni dalla morte di Jim.
E’ una cosa che ricordo benissimo ma che non mi so
spiegare: forse i testi e la musica dei Doors erano così particolari da avere
bisogno di un lungo periodo di “digestione”, o , molto più semplicemente, negli
anni settanta avevano imperato il pop ed il rock, lasciando poco spazio ad altri
generi più “difficili”.
Queste, ovviamente e come sempre, sono considerazioni
di una appassionata di musica , non certo di un’esperta…
Ma finiamo lasciando ancora la parola a Jim:
“Volevo solo provare i confini della realtà. Ero
curioso di vedere cosa sarebbe successo . Tutto qui: solo curiosità:”
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