È appena terminato
il mio week end musicale che racconterò in due momenti distinti.
Gli appuntamenti erano
importanti.
Venerdì, al Teatro
della Gioventù di Genova, ho assistito a un bel concerto, organizzato dalla
Black Widow Record. Protagonisti i Delirium e
il Cerchio d’Oro di Savona.
Il secondo evento era
legato alla presentazione delle “fatiche” di Osanna e Sophya Baccini, e a un
replay de "Il Nome del Vento" dei Delirium, di cui ho parlato da
poco:
Oggi mi limiterò a
descrivere la serata di venerdì.
Arrivo al teatro
presto, mentre il sound check è in corso; avverto un po’ di giusta tensione nei
savonesi del Cerchio d’Oro. Ricordo di aver pensato al primo ascolto del loro
“Viaggio di Colombo” che non sarebbe stato facilissimo riproporre il concept
album dal vivo, e questa è stata la prima occasione ufficiale, in un luogo
importante, assieme ad artisti storici del panorama nazionale:
Se poi aggiungiamo che
il nuovo progetto del "Cerchio" parte da una reunion che comprende
musicisti, alcuni dei quali lontani dalle scene da molto tempo, e se integriamo
con un "piccolissimo" particolare, l’arrivo del giovane Simone
Piccolini, vicino al padre Franco sul palco, entrambi alle tastiere… beh
l’emozione diventa facilmente capibile.
Alle ventuno in punto
lo spettacolo inizia.
Nell’arco di
cinquantacinque minuti viene presentato l’intero CD.
Da segnalare che,
rispetto al lavoro in studio, oltre al già citato Simone, troviamo Bruno Govone
alla chitarra, sostituto di Roberto Giordana.
Piuccio Pradal al
canto e i gemelli Terribile, Giuseppe e Gino, basso e batteria, completano
l’organico.
Qualche incertezza,
legata alle componenti appena descritte, ma poi si prosegue in scioltezza, con
l’aggiunta di un po’ di spettacolo.
A me sono piaciuti
molto ed è un giudizio complessivo, che esclude i piccoli incidenti di
percorso, peraltro assorbiti con scioltezza, come solo i professionisti sanno
fare.
Come è noto, tra le
pareti di uno studio di registrazione è relativamente facile costruire un buon
prodotto, tecnicamente elevato, ma la prova on stage è quella della verità e
questi savonesi, pieni di entusiasmo musicale, l’hanno superata con larga
sufficienza, e sono certo che la loro rivisitazione delle avventure di Colombo,
utilizzate per raccontare le vicissitudini dell’uomo di ieri, in parallelo con
l'attuale, darà le soddisfazioni che sino a poco tempo fa potevano sembrare
impossibili da trovare.
Il genere, per chi non
li conoscesse, è il prog, una branchia della musica rock un tempo molto seguita
e diventata successivamente prodotto da nicchia, ma ora in discreta ascesa, per
merito di artisti e ascoltatori “esperti”, e musicisti e utenti molto giovani
che guardano alla qualità e non si accontentano di qualche riff accattivante.
Ed ecco il momento dei
Delirium e di ospiti di spessore.
Il palco è nutrito e a
tratti il gruppo, formato per l’occasione da sette elementi, viene integrato da
un quartetto d’archi e tre coriste.
Alcuni brani sono
tratti da “Il Nome del Vento”, “Theme One” su tutti, per citare un pezzo
strumentale a cui sono molto legato.
Ma non si può lasciare
indietro la storia pregressa e anche i marchi di fabbrica degli antichi
Delirium vengono rispolverati.
"Jeshael" e
"Dolce Acqua" appartengono ormai alla tradizione italiana ed è sempre
un piacere ascoltarli.
Arriva il momento de
“Il Canto di Osanna” e salgono sul palco i due special guest.
Lino Vairetti degli
Osanna (voce e chitarra) e Sophya Baccini, presente nel disco dei Delirium come
corista (termine forse riduttivo) e al piano in un brano, danno la sensazione
della partecipazione e della voglia di condivisione, elementi tipici per chi
vive di “certa” musica.
Una bella performance,
coinvolgente e, parlando di contenuti, in equilibrio tra storia e futuro.
I Delirium sono un
gruppo nuovo, che presenta musica nuova e ciò che propongono attualmente dà il
senso del punto zero da cui poi evolvere… senza dimenticare che un passato
“firmato” esiste, ed è incancellabile. E questo immagino assuma connotati
positivi o negativi, a seconda delle circostanze.
Teatro della Gioventù
pieno di giovani e meno giovani, musicisti e meri ascoltatori.
Un successo anche per
la Black Widow, che pare abbia la capacità di scovare e proporre la qualità, e
di questi tempi non mi pare poca cosa.
Nessun commento:
Posta un commento