Massimo Pieretti - “A new beginning”.
(CD + booklet a colori di 12 pagine +
edizione limitata in vinile)
Il primo lavoro solista di Massimo
Pieretti si intitola “A new beginning”.
Romano, tastierista,
insegnante di pianoforte e compositore, Pieretti propone un concept album
autobiografico - progetto di cui ha curato musica e liriche - rilasciato ad
inizio settembre.
Vorrei dare un piccolo
contributo alla pubblicizzazione di questo lavoro primo, perché merita
attenzione e perché non ho trovato, al momento, commenti organizzati sotto
forma di recensione.
Difficile per me trovare
soddisfazione musicale attraverso le imposizioni del mainstream, e anche quando
mi avvicino a musica “nuova”, apparentemente piacevole, sono abbastanza
diffidente, dopo aver accumulato delusioni in abbondanza.
Ma di questo lavoro e del suo
autore non sapevo nulla e quindi mi sono posto in attento ascolto, scevro da
pregiudizi.
Le parole che arrivano
direttamente da Pieretti, inserite a fine articolo, risulteranno icastiche.
La prima considerazione di
carattere generale è che appare evidente come il progetto sia qualcosa di molto
più di un album di canzoni: il “nuovo inizio” presuppone un bilancio di vita
pregressa, una sofferenza, una varietà di sentimenti e situazioni che l’autore
trova il coraggio di condividere. Intendiamoci, è proprio questo il dovere e il
privilegio di un artista, ma l’impressione forte, in questo caso, è che si
voglia salvaguardare uno spiraglio di inaccessibilità, un mantenere la riservatezza
dei propri sentimenti e delle storie di vita rilasciando solo il lecito,
mantenendo per sé i significati più reconditi.
Difficile inserire l’album
all’interno del casellario dell’ortodossia musicale, quelle etichette che
permettono di fare selezione immediata, scartando o annettendo a priori
“lavori” che andrebbero in ogni caso ascoltati prima di essere giudicati.
In questo caso esiste una
certa eterogeneità e una dicotomia che permette di suddividere le tracce in tre
differenti zone di accesso, così individuate dallo stesso Pieretti: <<… i
brani più personali e autobiografici (“Oh father”, “Growing old”, “Things to live
and to die for” e “Family and business”), alcuni brani più sperimentali e
legati alla mia grande passione per il cinema e per le musiche da film (“Intro”,
“In November”, “Is
it that girl right?” e “Out of this world”), e infine la trilogia “A new beginning part A, B” e “I hope I will
always be here with me” che rappresentano il mio back ground legato al mondo del Progressive Rock sui temi
ambientali e del rispetto per il prossimo.”
Come già scritto, le notizie
oggettive, tra intervista e dichiarazioni dell’autore, rappresentano una esaustiva
spiegazione degli intenti, ma si può sottolineare come Pieretti utilizzi le
proprie esperienze di vita per accomunare il proprio percorso a quello di milioni
di anime che lo circondano… che ci circondano, mettendo in evidenza come certi
aspetti relazionali abbiano sempre risvolti problematici che spesso non si ha
la capacità o la forza di gestire correttamente.
Dal punto di vista musicale
posso dire di aver trovato un enorme piacere di ascolto, perché la varietà -
all’interno del prodotto di qualità - è un pregio e non una divagazione per
mancanza di sentiero certo.
Pieretti definisce “pop-rock”
il suo album, ma è molto di più, un volo ad ali spiegate carico di soste che
possono rappresentare momenti formativi specifici riferiti al passato, e la
musica progressiva si incrocia con il rock basico, mentre momenti di classicità
trovano alla fine atmosfere sognanti e melodie mediterranee.
“A new beginning” - parte 1 e 2 - rappresenta la sintesi,
il trait d’union tra passato e futuro, tra esperienze e propositi, e una certa
positività si sprigiona spontaneamente.
Per un esempio concreto rimando a fine articolo… molto meglio
di mille mie parole!
Un album davvero importante e un plauso particolare alla capacità
di Pieretti di far arrivare all’ascoltatore la “fatica” creativa che risiede
dietro a “A new beginning”, un impegno fisico difficile per me da quantificare,
mentre riesco a valutare con maggior chiarezza il grande impegno emotivo, che
si rinnoverà, ne sono certo, ad ogni ascolto, ad ogni futuro concerto, in ogni
occasione in cui un frammento sonoro verrà condiviso con terzi.
Consigliatissimo!
Musicisti:
Massimo
Pieretti - Pianoforte, piano elettrico, organo, synth, programmazione, samples
& backing vocals;
Ray Weston,
Kate Nord, Germana Noage, Marco Descontus, Lorenzo Cortoni, Daniela Papale,
Daniela Del Ponte, Francesca Pelliccia, Nikeef, Ciro Afeltra, Elena D'Angelo,
Maria Chiara Rocchegiani - Vocals;
Ivan
Avicolli, Gianni De Chellis, Roberto Falcinelli, Luigi Pistillo, Mauro Rosati -
Guitars;
Stefano
Azzolina, Elena Laurenti, Gianni Pieri - Strings
Marco Orfei -
Woodwinds; Riccardo Sandri - Mellotron;
Gianluca Del
Torto, Fabrizio Russo, Emanuele Zazzara - E.bass;
Alessio
Palizzi, Leonardo D'Angelo - Drums;
Matteo Santi
- Percussioni.
Maria Serra -
Copertina e illustrazioni.
Mixato e
masterizzato da Francesco Mattei e Massimo Pieretti presso lo studio
Underworld.
Tracklist:
1. Intro
02:45
2. Oh Father
03:24
3. In
November 03:48
4. Growing
Old 04:27
5. Is It That
Girl Right? 02:46
6. Out of
This World 02:46
7. Interlude
01:09
8. Things To
Live and To Die For 03:46
9. Family and
Business 03:10
10. A New
Beginning Part A - Looking for the Best 01:57
11. A New
Beginning Part B - The Only Way You Can Be 02:24
12. I Hope
You Will Always Be Here With Me 04:01
13. Intro
Reprise 01:40
14. In
November (versione acustica) 03:14
15. Things To
Live and To Die For (versione acustica) 03:19
https://massimopieretti.bandcamp.com/album/a-new-beginning
L’intervista all’autore
Potresti sintetizzare l’iter evolutivo che ti ha portato a “A
new beginning”?
“A new beginning” è il mio primo album da solista e nasce in
un periodo molto delicato della mia vita e di quella di tutti noi esseri umani,
la pandemia causata dal virus Covid 19. Arriva a conclusione di un lungo
percorso di studi, di ascolti e di osservazione dei temi sociali a me più cari,
ma soprattutto dalla necessità di urlare al mondo la mia idea di musica e non
solo.
Trattasi di concept album: qual è il messaggio… la storia che
proponi al pubblico?
Si tratta di un concept album per gran parte autobiografico
composto da 15 brani attraverso i quali ho cercato di esprimere il mio punto di
vista sulla società attuale prendendo spunto dalle mie problematiche personali
e dalle mie esperienze di vita. È un disco del quale ho curato a 360 gradi
tutti gli aspetti legati alla produzione, partendo dalla composizione delle
musiche alla realizzazione delle tracce base, alla stesura dei testi (in tandem
col mio braccio destro Gianluca del Torto), dalla scelta e dal coordinamento
dei numerosi collaboratori (circa 30 tra musicisti, cantanti, ingegneri del
suono e artisti dell’illustrazione) al mix finale di concerto con Francesco
Mattei degli Underworld studio.
Dal punto di vista meramente musicale come definiresti il
progetto?
È un album di canzoni pop rock con una produzione molto
curata, piuttosto complesso dal punto di vista armonico, basato sulla mia idea
di circolarità, ovvero di arrangiamenti creati ad hoc al fine fondere fra loro
i generi, i miei importanti studi accademici e gli infiniti ascolti pregressi.
Cosa puoi dirmi delle liriche?
I testi, in particolare quelli autobiografici, sono
decisamente crudi e parlano di me e del rapporto con la mia famiglia, ma in una
chiave che il più delle volte uso come pretesto per descrivere relazioni,
situazioni e problematiche comuni a tutti.
Immagino che sia un album nato a distanza, col contributo dei
vari collaboratori…
L’album è nato nel mio studio, ho composto tutte le parti e
in un secondo momento ho inserito i contributi che i vari artisti hanno voluto
donarmi.
Mi parli dei musicisti che hanno contribuito alla
realizzazione del disco? Con quale criterio sono stati scelti?
Ho attinto dalle mie conoscenze di più di 20 anni di esperienza
del panorama musicale locale e nazionale nell’ambito della musica live e
accademica. Ho contattato sulla rete altri artisti, come ad esempio Ray Weston
piuttosto che Kate Nord che hanno accettato di collaborare al progetto.
Non è mai bello ma… potresti etichettare la tua musica per un
facile accostamento a generi conosciuti?
È un album molto eterogeneo, si va dal pop, alla musica
d’avanguardia al prog e al post rock.
C’è la possibilità che si possa ascoltare il tuo album dal
vivo?
Sì, con i miei collaboratori più stretti stiamo mettendo in
piedi lo spettacolo dal vivo.
Che mi dici dell’artwork, booklet e degli aspetti visivi?
L’artwork è stato curato dall’artista Maria Serra su mie
precise indicazioni, rappresenta in sostanza le ferite dell’anima.
Potrebbe essere “A new beginning” l’inizio di un percorso
tematico?
Sì, nella mia idea “A new beginning” è la prima parte di una
trilogia e sto già lavorando al secondo capitolo che si intitolerà “The next
dream”.
Un’ultima cosa, che giudizio dai dello stato attuale della
musica?
A parte qualche raro e isolato episodio stiamo assistendo ad
una generale deriva qualitativa un po' in tutti i settori artistici e
personalmente (nel mio piccolo) cerco di combatterla, sia nell’ambito
dell’insegnamento musicale che come musicista e compositore, cercando di curare
al meglio le produzioni alle quali prendo parte.
In anticipo sulla tabella di marcia è uscito sulle piattaforme digitali il singolo "Things to live and to die for”. Alla voce un duetto d'eccezione Raymond Francis Weston Jr. e Germana Noage. I fantastici musicisti: Elena Laurenti Stefano Azzolina Gianni Pieri Owen Wingrave Gianluca Del Torto Leonardo D'Angelo.