Capita ogni tanto di imbattersi in qualcosa di nuovo,
musicalmente parlando.
Si dice che in quel campo tutto sia già stato inventato e
allora ben vengano le nuove soluzioni, che passano spesso attraverso le
influenze personali che, filtrate e analizzate, possono dare luogo a trame
sonore inusuali, un esempio di come la sintesi delle passioni possa fornire un “prodotto”
fresco e piacevole. E poi… vedere giovanissimi che creano, e non propongono
tributi, rappresenta di per sé un fatto da evidenziare.
Ho assistito casualmente a un live dei Motel Transylvania e sono quindi
testimone della loro capacità di coinvolgere l’audience.
L’impatto visuale arriva prima di quello musicale, ma anche
questo è uno degli argomenti affrontati nello scambio di battute a seguire.
Ma c’è di più: a fine articolo propongo una piccola clip
rappresentativa dell’evento dell’aprile scorso, stralci di un’esibizione
divertente e trascinante.
Ma chi sono i Motel Transylvania?
Come e quando nascono i
Motel Transylvania? Che tipo di passioni musicali avete alle spalle?
I Motel Transylvania
nascono con la voglia di portare qualcosa di nuovo a Savona, o quanto meno nel
contesto in cui viviamo tutti i giorni, da un background di cinematografia ed
arte dell'illustrazione horror della prima metà del 900. Il progetto nasce a
fine 2014 come one- man band che, con l'esigenza di portare il progetto live,
si allargato con l'entrata di altri due componenti. Col passare del tempo la
formazione ha subito diversi cambiamenti sino ad arrivare a quella attuale. La
passione musicale che ci accomuna è sicuramente quella per il punk rock, ma
ognuno ha una vasta gamma di passioni che contribuisce al sound del gruppo.
Avete già realizzato
qualche album o EP?
Finora abbiamo
realizzato solamente un EP, “They Dig
After Midnight”, uscito il 19 dicembre 2015 per Archetype Records per
quanto riguarda l'Italia e Undead Artists Records per la distribuzione
internazionale, e siamo stati inseriti nelle compilation Monster Mash-Up,
Archetype Compilation, They Live After Midnight e Without Your Head
Compilation. Attualmente stiamo lavorando alla realizzazione del nuovo disco
che si chiamerà appunto “Motel
Transylvania”, per significare questa nuova partenza, con nuove influenze,
nuova formazione e nuove cose da dire.
Credo sia abbastanza
complicato definire il vostro genere, e non mi pare neanche interessante ergere
paletti musicali, ma come si può spiegare a parole ciò che proponete a chi non
vi avesse mai sentito?
Un Elvis sul punto di
morte strafatto di psicofarmaci con una passione sfrenata per il punk a stretto
contatto con Screamin' Jay Hawkins.
Ho avuto un’unica
occasione per vedervi dal vivo ma mi sembrate molto coinvolgenti: è il palco
che può fornirvi la dimensione che preferite?
La dimensione che
preferiamo è qualsiasi contesto dove poter proporre un prodotto ''nuovo'' a
persone che hanno voglia di divertirsi, di muoversi e di riscoprire la musica.
Una delle vostre
peculiarità è il coltivare gli aspetti visual, e immagino vi porti via molto
tempo la “cura della persona” prima di un concerto: mi raccontate come nasce
questa esigenza?
Sostanzialmente i
nostri testi al primo ascolto si limitano a raccontare delle favolette
dell'orrore in chiave un pò demenziale e grottesca, ma in realtà ognuna di
queste ha un messaggio di fondo, un qualcosa che potrebbe essere un demone
interiore stesso, e fin dall'antichità il truccarsi e dipingere mostri è stato
un modo per combattere queste paure. E questo è quello che facciamo, un pò per
fare i pagliacci, un po' per esorcizzare questi demoni (senza sottovalutare
l'importanza che il trucco ha per nascondere la nostra bruttezza!).
La vostra formazione a
tre è abbastanza anomala, e emerge il contrasto tra la dimensione acustica (il
magnifico contrabbasso!) e una chitarra elettrica spinta con una discreta
voglia di “picchiare” sulle pelli: casualità o scelta precisa?
La nostra è una ricerca
stilistica, riprendendo alla risposta prima, che si rifà al power trio 50s con
appunto batteria, contrabbasso e chitarra, ma piace altrettanto pestare quanto
poteva essere un concerto punk degli anni ‘90, e questo contrasto ci piace
molto, sia dal punto di vista visual e di contenuti, ritmico e armonico, e di
come affrontiamo in linea di massima la stesura dei nostri pezzi.
E’ fatto usuale che
arrivi nei concerti un “aiuto esterno” alla batteria per poter liberare la voce
del drummer?
Sì, perchè per quanto
ci riguarda è sempre stato che pubblico e band siano molto uniti, vuoi perchè
il pubblico sia sempre stato formato da amici, da persone che ci hanno sempre
seguito, molto coinvolte in quello che facciamo, e a noi piace superare, se non
distruggere, questo confine coinvolgendo nei nosti live ''aiuti esterni'', che possono essere
Leonardo (Vexatio e Famous Monsters) e Zizzu (Lovecats) per le batterie, Met
(Icethrone e Perceverance) per le chitarre o Marco (Icethrone) per le tastiere.
Diciamo che ci piace proprio l'idea di collaborare con altri musicisti e altre
realtà.
Dimenticavo…
presentatevi…
Siamo Toxi Ghoul alla
batteria e voce principale, Taison Gore alla chitarra elettrica e seconda voce,
e Fish al contrabbasso e cori.
Che giudizio date dello
stato della musica nella nostra città?
Savona rappresenta
perfettamente il controsenso che vogliamo esprimere, c'è (come in “Bocca di Rosa”) chi lo fa per soldi e
chi lo fa per passione, dove i primi lo fanno per tanti e lo fanno male e i
secondi cose belle ma fatte per pochi.
Che cosa avete
pianificato per l’immediato futuro?
Per il futuro c'è, come
dicevamo prima, l'uscita del nuovo disco, che conterrà 13 canzoni, alcune
riprese dal precedente EP, risuonate con l'intenzione e le peculiarità del
suono dei nuovi membri della line up; uscirà per Archetype Records
etichetta/associazione culturale savonese di cui tutti e tre facciamo parte.
Mentre se vi interessa sentirci live ci potrete trovare il 15 Giugno al
Festival delle Periferie a Genova Sestri Ponente, il 23 giugno al This is The
Way Fest al Rude Club di Savona e il 29 Luglio al Beer Festival al parco
Faraggiana di Albissola Marina.