mercoledì 15 luglio 2015

Leptons-"Between Myth And Absence"


Il mio primo incontro, virtuale, con Lorenzo Monni, avvenne circa cinque anni fa, quando arrivai alla sua musica su segnalazione di Lorenzo Furlan della Lizard Records.
Molto giovane ma con le idee chiare, mi colpì a tal punto da richiedere un suo aiuto per un mio progetto successivo, quando gli chiesi di creare un brano inedito stimolato da un’immagine precisa. Mi fermo qui, per il momento, sull’argomento.
Lo intervistai, e mi sembrò evidente una certa insoddisfazione legata al momento musicale che era in corso, come se Lorenzo fosse intrappolato in un meccanismo difficile da dominare, con un contorno fatto di anime rivolte alla via più facile e non disposte a scavare un po’ più a fondo per cercare l’essenza della musica, o semplicemente un altro mondo, dove la ricerca era finalizzata alla scoperta del nuovo. Ma forse ho captato ciò che ho voluto. Resta il fatto che trovo oggi un artista nuovo, che non lavora più isolato ma cerca il gruppo, che non ha più paura di perdere la concentrazione, una volta sul palco, anzi, si contorna di musicisti proprio per ricercare la performance live. E nascono i Leptons.
Ci sono voluti molti anni per mettere a punto il primo album cantato - dal 2011 al 2014- e finalmente a giugno è uscito Between Myth And Absence, quindici tracce spaccate idealmente in due sezioni, come è lo stesso Monni a raccontare: “E’ un album che presenta due tipi di brani, da una parte i "miti" e dall'altra le "assenze". Il riferimento dei miti alla mitologia non sta tanto nel tipo di racconto quanto piuttosto nella differenza sostanziale rispetto all'altra tipologia di brani per il modo in cui sono stati "lavorati".
E a conforto di quanto accennato prima continua: “Ho formato i Leptons, costituiti da Carlo Tardivo, Alberto Placidi, Luca VisentinDavide Dorettoe Alessandro Grasso e Paolo Gravante come collaboratori in studio, che si occuperanno di portare insieme a me i miei brani dal vivo. Anche il progetto non sarà più a mio nome, ma a nome Leptons, sia per questo nuovo album che per i prossimi”.


Tutto questo costituisce un vero cambio di marcia, la fine di un percorso e l’inizio di uno nuovo e, a mio giudizio, il segnale di un Lorenzo Monni che trova la sua strada, convivendo con i difetti del sistema, ma provando a contrastarli con un progetto nuovo e a mio giudizio sorprendente.
Quarantadue minuti di musica a cui trovare una definizione, una catalogazione, appare impresa ardua, e tutto ciò suona come positivo.
L’ascolto ripetuto mi ha riportato al genio zappiano fuso con la melodia della nostra terra e con una sorta di tocco british caratteristico di epoche passate; ma quando credi che l’opinione sia consolidata arriva l’angolo, girato il quale trovi la sorpresa, il cambio di direzione, la sonorità che non ti aspetti.
Anche io ho trovato ciò che non potevo aspettare, e ritorno alle righe iniziali e al coinvolgimento di Lorenzo Monni nella mia vecchia idea: in quell’occasione nacque un brano strumentale, The King Inside of Me, che ho ritrovato nel nuovo album con l’aggiunta di un testo e con una bellissima voce che spero diventerà una costante nella musica dei Leptons; la resa raggiunta dal brano con questo nuovo volto mi appare elevatissima, nonostante la difficoltà di aggiungere un testo ad una struttura nata per essere meramente strumentale.
L’esempio che ho scelto per rappresentare l’album si intitola In My Hutch, otto minuti di sensazioni forti, otto minuti sufficienti per innamorarsi della musica dei Leptons.
Album da ascoltare senza indugio.


Qualche informazione:
Scritto e prodotto da Lorenzo Monni.
Registrato e missato  negli Artisound Studio tra il 2011 e il 2014.
Masterizzato negli Four Walls Studio nel 2014.
Etichetta Dodicilune, con Distribuzione IRD.