I Jefferson Airplane nascono nel 1965 dall’incontro tra i due folk-singers Marty Balin e Paul Kantner.
Ben presto si unisce loro il chitarrista blues Jorma Kaukonen e nel corso dell’anno il gruppo si completa con Alexander “Skip” Spence alla batteria, Jack Casady al basso e la cantante Signe Toly Anderson.
La band è subito protagonista della nascente e magmatica scena rock di S.Francisco e nel 1966 pubblica il primo album Takes Off.
Il lavoro tradisce un’impostazione ancora marcatamente folk ed un organico non perfettamente assortito.
Nel giro di qualche mese infatti Skip Spence (futuro Moby Grape) e Signe Toly lasciano e vengono sostituiti da Spencer Dreyden e Grace Slick.
Con il suo arrivo, la cantante dei Great Society segna una svolta portando in dote una voce splendida, una vena compositiva notevole ed una bellezza che l’avrebbe resa una delle icone femminili del rock.
Il 1967 e la "Sommer of Love" vedono i Jefferson Airplane grandi protagonisti con una memorabile esibizione al Monterey Pop Festival e soprattutto due album come Surrealistic Pillows ed After Bathing At Baxter’s pubblicati nell’arco di pochi mesi.
Il primo è un caposaldo del folk psichedelico e mette sul tavolo due grandi classici come Somebody To Love e White Rabbit, colonna sonora di innumerevoli reportage, film, documentari su quegli anni; After Bathing At Baxter’s rappresenta invece l’opera più sperimentale dei Jefferson Airplane.
Pensato e realizzato sotto l’effetto delle droghe lisergiche, è l’album in cui viene abbandonata la tradizionale forma canzone per lasciare spazio a cavalcate strumentali, mentre i tenui colori folk degli esordi lasciano spazio a distorsioni taglienti o ballate spettrali.
Il 1968 è l’anno in cui i Jefferson raggiungono il massimo della popolarità e della fama.
A coronare le apparizioni televisive sulle principali reti e le copertine sui magazines più prestigiosi, giunge un disco che non fa rimpiangere in nulla gli illustri predecessori.
Più tradizionale di After Bathing At Baxter’s, Crown Of Creation rappresenta un mix perfetto tra l’ispirazione rock blues di Kaukonen e Casady e lo slancio lirico di Slick e Kantner.
Brani come Lather o Star Track ne fanno il punto forse più alto della carriera dal punto di vista della scrittura e della vena compositiva.
L’unità del gruppo comincia tuttavia a cedere.
Kauokonen e Casady decidono di dar vita ad un progetto rock blues, gli Hot Tuna, mentre diventa sempre più teso il rapporto tra Balin e il resto della band.
Nel 1969 i Jefferson Airplane si esibiscono a Woodstock e presentano Volunteers, tratto dall’omonimo album: entrambi si distinguono per una forte politicizzazione dei testi. L’antimilitarismo e le teorie radicali che fermentano nella California del periodo si traducono in testi innodici sorretti da un sound robusto.
È il canto del cigno: nel mese di dicembre il gruppo vive il dramma di Altamont e al suo interno le tensioni si fanno insuperabili. Dryden abbandona segnando la fine del gruppo storico.
La sigla continua a sopravvivere nel disinteresse degli stessi membri, concentrati ciascuno sui propri progetti.
Verso la fine del 1970 Marty Balin, il fondatore, si chiama fuori e di fatto la storia finisce, anche se Kantner e la Slick continuano il loro sodalizio artistico regalando nuove gemme prima a loro nome e poi come Jefferson Starship.
Somebody to Love
Citazione d'autore:
"E' men male l'agitarsi nel dubbio, che il riposar nell'errore." (Alessandro Manzoni)
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