martedì 29 luglio 2008

Locanda delle fate



Con una ricca formazione a due chitarre e due tastiere ed un eccellente livello tecnico, la Locanda delle Fate di Asti fu totalmente ignorata all'uscita del loro unico album per la Polydor, essendo arrivata troppo tardi in una scena musicale, quella del prog italiano, ormai in declino.
Peccato, perché il loro progressive rock sinfonico, riccamente arrangiato, è ispirato ed originale, nonostante le ovvie influenze del lato romantico dei gruppi progressivi inglesi.
Con gli anni ,"Forse le Lucciole non si Amano Più ",è poi diventato un esempio del prog italiano di ispirazione classica, con il bell'intreccio delle tastiere, atmosfere sognanti e ottime parti vocali, come nel lungo brano che dà il titolo all'album, e in " Profumo di Colla Bianca" o la conclusiva "Vendesi Saggezza".

Il CD Live, registrato nel 1977 e pubblicato nel 1993, può interessare agli appassionati del gruppo, anche se contiene un unico brano inedito, "La giostra", gli altri sei sono tutti dell'LP.
Deluso dal disinteresse generale, il gruppo pubblicò ancora due singoli più commerciali nel 1978, con formazione ridotta a cinque elementi, e nel 1980 sotto il nome abbreviato di La Locanda, prima di sciogliersi.

Nel 1996 la riunione di cinque dei sette componenti originali (senza il cantante Sasso e il tastierista Conta) ha portato alla pubblicazione di un nuovo album uscito nel 1999," Homo Homini Lupus, un album con 11 brani, di buon livello ma molto più vicino alla forma musicale della canzone, e lontanissimo dai dolci suoni sognanti di quel grande album.
Il chitarrista Ezio Vevey ha collaborato nel 2002 alla realizzazione dell'opera rock "La rete di Ulisse" con il gruppo Genoma, comprendente anche Nik Comoglio (tastiere), Cyrus Scognamiglio (basso) e Steve Abrate (batteria).
Nel 2006 il gruppo originale si è nuovamente riunito in studio, con l'intenzione di realizzare un nuovo disco più vicino allo stile del loro LP del 1977, ma la reunion è durata poco.

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