La scorsa
settimana ho visto in TV “Ma il cielo e’ sempre piu’ blu”, vale a dire
il racconto della vita di Rino Gaetano, secondo l’autore.
Di lui ricordavo
alcune canzoni, le più note, e la sua morte per incidente.
Era il
1981, ero da poco entrato stabilmente nel mondo del lavoro e progettavo il
matrimonio.
Ero tuttavia
ancora immerso nella “mia musica”, ero molto giovane, intransigente, riconoscevo
solo il bianco ed il nero, essendo incapace di riconoscere le sfumature
intermedie.
Non c’era
quindi spazio" per un Gaetano qualsiasi" .
Uno come
me, abituato ad ascoltare le articolate composizioni dei Genesis,
come poteva prendere sul serio una canzone che diceva:
“Gianna
Gianna Gianna non credeva a canzoni o UFO , Gianna aveva un fiuto eccezionale,
per il tartufo” ?!
Prendendo
per buono ciò che è stato raccontato nell’occasione, la canzone “Gianna”
ha rappresentato un problema per Rino Gaetano, o almeno il
contesto in cui è emersa, il Festival di Sanremo, dove
l’orecchiabilità e la novità (anche nel modo in cui è stata proposta) hanno
reso il brano un successo immediato , non solo di vendite, dal momento che si
classificò al 3 posto.
E dopo il
baratro.
Come
sempre mi accade, quando scopro qualcosa di nuovo , mi scatta la voglia di
andare alla ricerca di quello che mi sono perso.
E così trovo
che i testi di Gaetano sono tutt’altro che banali, che dietro all’incomprensibilità
di certe frasi, c’è solo l’esigenza di ermeticità, un “celare”
che tende a nascondere idee,principi,probabilmente non alla portata di tutti.
Insomma,
mi accorgo che l’idea che mi era rimasta di quell’uomo, e cioè
quella di un “costruttore di canzonette”, era del tutto sbagliata.
Forse un
po’ troppo difficile, per essere un uomo del popolo.
Dimentico
per un attimo le notizie lette su di lui , nel post film, e provo a
dire cosa mi è rimasto dalla sola visione del racconto, senza
dare giudizi tecnici su attori o autore… non ne sono capace.
Il dramma
di questo artista è
quello di un uomo qualsiasi, che vive tra frustrazioni , incomprensioni
e delusioni.
E chi non
ne ha?!
Frustrazioni
di Gaetano? Beh,
l’impossibilita’ di raggiungere il successo, di affermarsi, di far emergere la
sua arte.
Non
conosco persone che non abbiano piccole frustrazioni, che non credono di essere
in qualche modo sottovalutati, che non hanno qualche rimpianto!
Incomprensioni
? Beh,
la mancanza di un nomale rapporto col padre, il boicottaggio iniziale di
qualche produttore.
Non
conosco persone che non abbiano mai avuto problemi con i genitori, almeno nella
fase adolescenziale, o che non abbiano avuto qualche rifiuto nel campo del
lavoro, ad esempio.
Delusioni?
Beh, un
disco che non vende, una donna che lo accantona, un datore di lavoro che
manipola.
Non
conosco persone che non abbiano avuto qualche insuccesso, che non abbiano avuto
problemi col sesso opposto, che non abbiano avuto difficoltà nei rapporti di
lavoro.
Tutto
questo per dire come mi sono apparsi normali i “problemi” di
Rino Gaetano, evidenziati e sottolineati nello sceneggiato.
Lui un
figlio del sud, obbligato ad emigrare per lavorare, obbligato a vivere in luogo
"popolare", obbligato a fare ,inizialmente un lavoro modesto… come
migliaia di persone.
Tutto
questo appare come un problema insormontabile, che conduce Rino Gaetano
all’alcolismo, ad una vita un po’ fuori dalle righe e, probabilmente, alla
morte.
Nella
testa di una persona ormai “matura” quale io sono, la storia raccontata in TV
riporta ad una sola domanda: ” Ma che voleva sto Gaetano? Cosa
pretendeva di più, a 30 anni? Come pensava di poter stare dentro ad un sistema
(da lui cercato), senza quei compromessi ai quali tutti noi, artisti e persone
comuni, dobbiamo sottostare?
Ma le
rivoluzioni si fanno da dentro o da fuori… il sistema?
E’
ovviamente una considerazione semplicistica, una provocazione.
I nostri comportamenti sono la conseguenza dell’educazione ricevuta, delle esperienze fatte, della cultura assorbita, delle disavventure… ciò che per alcuni (i più fortunati), va combattuto (e sconfitto facilmente) con la razionalità, per altri diventa barriera insormontabile.
I nostri comportamenti sono la conseguenza dell’educazione ricevuta, delle esperienze fatte, della cultura assorbita, delle disavventure… ciò che per alcuni (i più fortunati), va combattuto (e sconfitto facilmente) con la razionalità, per altri diventa barriera insormontabile.
Rino
Gaetano, a 30 anni, non era probabilmente forte a sufficienza per affrontare la
vita da solo.
Le sue
canzoni continuano a brillare di luce propria.
Ho
provato a raccontare ciò che il film mi ha suscitato, e le mie opinioni
non rappresentano alcun tipo di giudizio sulla persona.
Le mie
considerazioni sono semmai rivolte ad aspetti più generali di
questa nostra società, che partoriscono situazioni difficili da
gestire e da raddrizzare, ed in cui io mi specchio quotidianamente, avendo come
scopo principale la giusta educazione dei miei figli, in questo difficile
mestiere di genitore, che nessuno mi ha insegnato, e che esercito con alterne fortune.
3 commenti:
Complimenti Atos per il fantastico blog! molto completo davvero!!!!! come già detto da mio padre consiglio un intervento sugli AC/DC :) ottimo davvero il blog!!! complimenti per le canzoni delle playlists!!
Fallen Angel Scarlet
Grande Athos, l'ho visto anche io il telefilm ed ho messo sul cell la canzone "Ma il cielo è sempre più blu" direi attuale ai giorno nostri..
Concordo sugli AC/DC periodo ovviamente Bon Scott 1974 Jailbreak..
Ciao
Pino
ciao Athos!!
bellissimo il tuo blog!per ora ho letto solamente la parte di finardi e di rino gaetano perchè adoro entrambi..
ti lascio uno stralcio di rino gaetano..
...supponiamo noi due
un amore,nulla piu,supponiamo dei giorni ad inventare ricordi
supponiamo una volta ,una volta soltanto
un amore che vuoi tu..
ti consiglio un libro molto bello..di Silvia D orenzi RARE TRACCE-ironie e canzoni di rino Gaetano.
ed.Arcana
a prest
Giò
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