Era passata forse un’ora dalla mail di Synpress che mi metteva al corrente del progetto di Francesco Di Fiore che già ero alla ricerca di un contatto col musicista. Ero incuriosito dal progetto (illustrato a fine post) che aveva una certa affinità con alcune mie idee, all’apparenza irrealizzabili e ho avuto, d’istinto l’idea di approfondire e di raccontare qualcosa di me. Non che le mie fantasie debbano interessare chi si occupa di arte in modo attivo, ma ritengo sia anche questo un modo per scambiare opinioni e condividere la musica, di qualunque genere.
Consiglio di leggere con attenzione il progetto che ha caratteristiche uniche, e per chi non avesse voglia di leggere sino alla fine, questo è il link magico:
http://www.francescodifiore.com/ita/miniature2011.html
Ho appena letto del tuo progetto “Miniature 2011” e sono rimasto immediatamente colpito (guarda messaggio su my space), per cui ho deciso di scrivere immediatamente qualche domanda, senza approfondire la tua biografia, seguendo invece l’istinto che si è “messo in moto” dopo l’ascolto/visione di alcune miniature….
L’INTERVISTA
Sono rimasto affascinato dall’ascolto della tua musica che ho abbinato all’immagine proposta. Come nasce uno dei tuoi episodi musicali… è un’immagine che ti ispira, è il contrario, o non c’è regola quando si tratta di una “nuova creatura”?
Di norma la mia musica è sempre molto legata alle immagini, non sempre immagini che ho visto con i miei occhi, spesso sono immagini che ho immaginato (scusa la paronomasia). Il mio lavoro per pianoforte, elettronica e video "Visioni", per esempio, è un caso di musica e immagini dove la musica è nata prima. In quel lavoro Valeria Di Matteo ha creato i video partendo dalla musica e seguendo le mie intenzioni, quello che appunto avevo immaginato. Nel caso delle miniature il processo è simile, Giorgio Gristina disegna le sue trascrizioni figurate delle miniature ma stavolta senza indizi, a parte quello del titolo. Sono le sue personali visioni che scaturiscono dall'ascolto: Giorgio, dice, fa il sismografo.
Ho ascoltato tre soli brani(30 minuti fa) prima di iniziare a formulare queste domande e… mi sono emozionato. Quanto è gratificante sapere che con la propria musica si possono regalare emozioni “per sempre”?
Ti ringrazio. Non esiste nulla di più gratificante per un compositore della consapevolezza di aver raggiunto il cuore di chi sta ascoltando la tua musica.
Da dove nasce l’esigenza di condividere col mondo intero gratuitamente, il proprio genio, le proprie competenze, i propri sentimenti?
È stata la mia stessa esperienza di internauta a suggerirmi l'idea di confrontarmi con il mio pubblico in tempo reale. Trovavo molto stimolante l'idea di poter condividere il mio lavoro in modo così immediato. In era digitale dobbiamo comunque rivedere diverse questioni legate alla proprietà e ai royalties quando tutto è diventato così facilmente condivisibile e duplicabile all'infinito.
In linea generale, cosa pensi del rapporto stretto tra il messaggio e il modo utilizzato per proporlo? Esiste una graduatoria di efficacità, a seconda se si decida di utilizzare liriche, altri “supporti… oppure basta la musica?
Troppo difficile rispondere. Non so se può esistere una graduatoria di efficacità, come dici, so solo che un artista ha a disposizione soltanto la propria competenza al servizio dell'ispirazione. Ti assicuro però che in alcuni casi è sufficiente veramente poco per trasferire le emozioni.
Riesci in fase live a creare le stesse atmosfere che nascono tra quattro mura, in un attimo catartico o di intimità?
Non saprei. Per lo meno ci provo e il mio pubblico solitamente apprezza il gesto.
Ho spesso l’opportunità di ascoltare il lavoro di nuovi (giovani) gruppi che propongono musica di qualità, e una caratteristica comune è la ricerca e l’utilizzo di arti differenti unite nello stesso progetto. Può essere questa la musica progressiva di questi anni?
Non è certamente una novità, per questo non può essere una caratteristica della nuova musica. La novità è che la tecnologia ha favorito il low cost, ecco perché si vedono così spesso progetti artistici dove convergono arti performative diverse.
Esiste una motivazione limpida che spiega la necessità assoluta di easylistening, almeno per quanto riguarda la massa? Come si possono educare le nuove generazioni alla “qualità” della musica?
Per la verità io non credo che ogni autore debba avere motivazioni per quanto riguarda la scelta del proprio linguaggio. Generalmente credo che piuttosto sia il linguaggio ad appropriarsi della mente dell'autore filtrando idee, pensieri, sentimenti. Personalmente non ricordo di aver mai ragionato sull'opportunità di adottare alcuna strategia in materia di linguaggio. Se una mia creazione è easy è perché è venuta così, non perché avessi voluto essere necessariamente semplice. L'idea invece di utilizzare a tutti costi un linguaggio di massa spacciandolo per genere di nicchia mi sa tanto di strategia di marketing che in fin dei conti non ha niente a che vedere con l'arte. Trovo piuttosto immorale somministrare una musica come classica contemporanea quando in verità è musica leggera, anzi leggerissima e di cattivo gusto, intesa come musica colta per il solo fatto di essere strumentale ed eseguita al pianoforte. Lunga vita all'easylistening, se vogliamo, ma, per cortesia, collochiamolo al posto giusto. Poi, come educare i giovani? È necessario che ascoltino il più possibile: la conoscenza è cultura, basterà perché maturino consapevolezza e affinino il gusto.
Avendo figli giovani sono al corrente di quanto poco la musica entri nelle scuole (se non quella programmata). Quasi mai entra negli ambienti di lavoro e anche nei posti tradizionalmente deputati alla condivisione si fa molta fatica a realizzare eventi. Ma è sempre colpa di chi ci governa… qualunque sia lo schieramento di appartenenza?
La musica, insisto, è cultura, e oggi purtroppo viviamo in un paese dove la cultura ha uno spazio sempre più angusto. Chi ci governa fa delle scelte, sbagliate, penalizzando e non tenendo minimamente in considerazione l'arte e la cultura. È senz'altro colpa di chi ci governa. Ma non soltanto, anche l'incompetenza e la bassa motivazione di buona parte degli insegnanti di educazione musicale è un altro dei principali motivi di questa diffusa scarsa sensibilità.
Cosa ti da e cosa ti toglie internet?
Internet non mi toglie niente, al contrario, è un patrimonio inestimabile.
Il tuo progetto “Miniature 2011” è originale e unico… se potessi realizzare un nuovo sogno, dove indirizzeresti le tue energie nei prossimi tre anni?
Grazie per i complimenti, molto graditi! Direi tre sogni in tre anni: eseguire le miniature in tour con la collaborazione di pianisti diversi, scrivere un'opera su Peppino Impastato, scrivere la colonna sonora di un film di fantascienza.
Francesco Di Fiore – Miniature 2011
Un diario musicale lungo un anno. Un brano alla settimana, 53 composizioni dal primo gennaio 2011 al 31 dicembre 2011, caricate ogni sabato dall’autore sul suo sito. È il nuovo progetto di Francesco Di Fiore, musicista e compositore siciliano, dal titolo Miniature 2011. Un progetto ambizioso nella sua unione di "artigianato" minuzioso e grande respiro compositivo; un progetto avveniristico poichè supera la limitatezza del supporto discografico per offrire, con cadenza settimanale, un brano per pianoforte solo o a quattro mani.
Il 2011 di Francesco Di Fiore è dunque completamente dedicato a questa nuova e stimolante iniziativa. Francesco compone un nuovo pezzo per pianoforte ogni settimana e lo condivide gratuitamente sul suo sito, allegando anche gli spartiti delle miniature in pdf. Miniature 2011 nasce proprio con la voglia di massima condivisione artistica: non è un caso che questo avvincente diario musicale sia aperto al coinvolgimento di altri artisti, con un invito a proporre i loro contributi ispirati ai brani di cui si compone. La validità e l’originalità dell'opera hanno immediatamente stimolato due ottimi artisti, che si sono subito avvicinati a Francesco: il compositore olandese Douwe Eisenga, il quale crea settimanalmente la versione audio virtuale delle miniature, permettendo così a tutti di poterle ascoltare, e l'artista italiano Giorgio Gristina, che su ogni miniatura crea un disegno o "trascrizione figurata".
Inevitabilmente suggestionato dalla vita di ogni giorno del suo autore, ma anche dalla sua lunga esperienza di compositore, di concertista in Italia e soprattutto all'estero, di autore di musiche per il teatro, Miniature 2011 avrà termine il 31 dicembre 2011, quando sarà caricato sul sito l’ultimo brano, e si potranno contare 53 composizioni. Alla fine del progetto la durata totale dovrebbe toccare i 180 minuti. Ad oggi si contano 2098 download delle Miniature 2011.
L'auspicio di Francesco Di Fiore è di diffondere il più possibile lo spirito del progetto, aperto non solo ai pianisti ma anche agli appassionati di musica contemporanea. Per ottenere la massima visibilità dell'opera, l'autore usa quattro pagine web settimanalmente aggiornate (il sito ufficiale, Facebook, Twitter e MySpace). Alla fine del ciclo l'ideale conseguenza sarebbe il coinvolgimento di una produzione interessata a creare un circuito di concerti per il 2012 durante i quali eseguire l'integrale delle composizioni coinvolgendo pianisti diversi e anche l'incisione e la pubblicazione di un album.
Gli spartiti delle miniature in pdf sono settimanalmente disponibili per il download gratuito alla pagina dedicata:
http://www.francescodifiore.com/ita/miniature2011.html
Il progetto può essere seguito da quattro punti web:
http://www.francescodifiore.com/itaminiature2011iscrizione.php
http://www.francescodifiore.com/ita/iscrizione.php.
Synpress44 Ufficio stampa:
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