1° gennaio 1962: i Beatles scartati
dalla casa discografica Decca
Tratto da the Beat Circus
Articolo originale
https://www.thebeatcircus.it/1-gennaio-1962-i-beatles-scartati-dalla-casa-discografica-decca/
All’epoca in cui Brian Epstein (il
famoso manager dei futuri Fab Four) cercava un contratto discografico per i Beatles, la Decca, insieme alla EMI, era
una delle più importanti etichette discografiche, anche se, nel corso degli
anni, verrà ricordata, abbastanza ingiustamente, come la casa discografica che
rifiutò i Beatles!
Fu piuttosto la prima etichetta a
mostrare abbastanza entusiasmo per il gruppo, tanto da concedergli una prova di
registrazione. Tutte le etichette affiliate alla EMI, viceversa, rifiutarono i futuri
baronetti senza neppure offrirgli la possibilità di un’audizione. Fu solo per
caso che George Martin, dal 1955 manager della Parlophone (una società minore
sotto la guida del colosso multinazionale EMI, non specificamente indirizzata
verso la musica pop, anzi riservata prevalentemente all’incisione di dischi
umoristici), alla fine mise i Beatles sotto contratto.
In un momento in cui le classifiche
inglesi erano dominate da artisti americani, da cover di successi americani, da
cantanti solisti e da gruppi jazz, la Decca, tramite il Presidente Sir Edward
Lewis, aveva deciso di cercare attivamente nuovi talenti inglesi nel campo
della musica pop e aveva dato istruzioni al manager Dick Rowe ed ai suoi
assistenti di concentrarsi su quell’obiettivo. Sembrava quindi proprio il
momento più propizio per mettere sotto contratto i quattro ragazzi di Liverpool!
Epstein aveva incontrato grosse
difficoltà nei suoi tentativi di trovare un contratto discografico per i
Beatles. Aveva avvicinato Les Cox della
Pye Records, il quale gli aveva addirittura rifiutato un’audizione per il
gruppo. Anche la Philips Records non si era mostrata interessata, insieme
all’etichetta minore Oriole. Epstein aveva pensato anche di contattare
l’etichetta Embassy, della Woolworths, ma si trattava di una compagnia che
trattava solo edizioni economiche dei successi del momento e non firmava
contratti con artisti. In seguito alle pressioni di Epstein, Ron White, addetto
marketing della EMI, aveva avvicinato tutti e tre i manager che si occupavano
delle etichette pop della compagnia, Norrie Paramor, Walter Ridley e Norman
Newell che avevano manifestato il più completo disinteresse nei confronti dei
Beatles. White non si rivolse a George Martin, il quarto manager della EMI
(Etichetta Parlophone), perché all’epoca in vacanza. Tuttavia contattò Epstein
per dirgli che la EMI non era interessata, dal momento che, di fatto,
l’etichetta di Martin non era strettamente di orientamento pop, tant’è che
Martin fino ad allora aveva registrato e prodotto artisti come Pete Seller ed
il team di Beyond The Fringe.
La Decca viceversa aveva mandato Mike Smith fino a Liverpool per vedere il gruppo in azione dal vivo al Cavern il 13 dicembre 1961. Smith ne fu entusiasta ed organizzò un provino che si sarebbe svolto il 1° gennaio 1962 presso l’Hampstead Studio N.3 degli Decca Studios, 165 Broadhurst Gardens Londra.
La sera del 31 dicembre Brian Epstein si fece il viaggio comodamente in treno da Liverpool a Londra e dormì nella capitale ospite della zia Frida ad Hampstead. I Beatles (John, Paul, George e Pete, poiché all’epoca Ringo suonava ancora con Rory Storm …), con il loro road manager Neil Aspinal, si fecero il viaggio con un furgone che Neil si era fatto prestare. Il viaggio durò 10 ore, per la scarsa visibilità dovuta al tempo nevoso. A Wolverhampton sbagliarono strada e arrivarono a Londra alle dieci di sera. I Beatles e Neil avevano prenotato al Royal Hotel di Russel Square, ma subito dopo il loro arrivo se ne andarono in giro per le strade di West End, incontrando una serie di tipi bizzarri, come i nottambuli che festeggiavano a Trafalgar Square ed alcuni fumatori di marijuana che volevano mettersi a fumare nel loro furgone!
I componenti del gruppo arrivarono agli studi di registrazione alle ore 11.00 del mattino, in perfetto orario per l’appuntamento, ed incontrarono Brian che era furioso perché, per contro, Mike Smith era in ritardo. Smith, una volta arrivato, scartò i loro amplificatori e suggerì di collegare le chitarre direttamente alle casse dello studio. Brian ed i Beatles avevano avuto una discussione a proposito del repertorio. John intendeva proporre un set aggressivo, formato da pezzi rock come quelli che suonavano al Cavern; Brian invece voleva andare sul sicuro e raccomandò di non suonare brani come “The One After 909”, ma di concentrarsi piuttosto su standard come “Till There Was You”. Suggerì anche di suonare il minor numero possibile di canzoni composte da loro. John e Paul non erano d’accordo, ma decisero di seguire il consiglio di Brian.
Quando la luce rossa dello studio si accese e cominciarono a suonare fu subito evidente che i quattro ragazzi erano molto nervosi. La voce di Paul cominciò ad incrinarsi e George aveva problemi con la chitarra. Ad un certo punto Epstein cominciò a criticare la voce di John, il quale si infuriò e gli rispose urlando. Tutto si fermò, la luce rossa si spense, Epstein uscì dalla stanza e ci tornò solo dopo mezz’ora. Il gruppo eseguì quindici canzoni, con Paul alla voce in “Like Dreamers Do”, “Till There Was You”, “Sure To Fall, Love Of The Loved”, "September In The Rain”, “Besame Mucho” e "Searchin’”; John cantò “Money”,” To Know Him Is To Love Him”, ”Memphis” (“Memphis Tennessee” di Chuck Berry) e “Hello Little Girl”; George cantò “The Sheik Of Araby”,”Take Good Care Of My Baby”, “Three Cool Cats” e “Crying, Waiting, Hoping”.
La session terminò intorno alle
14.00, ascoltarono la registrazione e sembrarono tutti soddisfatti del
risultato. Allora Brian, per festeggiare l’avvenimento, li portò tutti a pranzo
in un ristorante della zona di Swiss Cottage, poi i Beatles e Neil Aspinall
ripartirono per Liverpool in furgone.
Tony Barrow (addetto stampa dei Beatles) contattò Mike Smith e gli chiese se avesse intenzione di mettere il gruppo sotto contratto. Lui rispose che doveva aspettare il ritorno di Dick Rowe dall’America, ma si disse convinto del fatto che il gruppo avrebbe ottenuto un contratto.
Si scoprì in seguito che Smith, quello stesso pomeriggio, aveva registrato un altro gruppo, Brian Poole & The Tremeloes, e la Decca scelse loro al posto dei Beatles. I dettagli precisi riguardanti questa decisione non furono mai del tutto chiariti. Si diceva che a Smith fossero piaciuti i Beatles ed avesse intenzione di fargli il contratto, ma che gli fu impedito; forse gli è stato semplicemente chiesto di scegliere fra uno dei due gruppi. Può avere sicuramente influito il fatto che The Tremeloes abitavano a due passi dalla sede della Decca, mentre i Beatles provenivano da 320 km di distanza e che, per una questione di rapporti, era più comodo prendere i Tremeloes.
Viene tuttavia da chiedersi come mai Rowe e Smith, se erano così informati come si diceva, non si fossero resi conto dell’enorme potenziale contenuto nel repertorio dei Beatles. Un terzo delle canzoni eseguite durante la session divennero dei successi di classifica. Tre brani dei Beatles – “Love Of The Loved”,”Hello Little Girl” e “Like Dreamers Do” – risultarono dei successi per Cilla Black, i Fourmost e gli Applejacks e due altri brani che suonarono – “Memphis” di Chuck Berry e “Money” di Berry Gordy – avrebbero fatto entrare in classifica Dave Berry e Bern Elliott & The Fenmen.
Quando il rifiuto della Decca venne
confermato, furono consegnati a Brian i nastri dell’audizione, coi quali poteva
fare altri tentativi per trovare un contratto discografico per il gruppo.
Tuttavia, i nastri master della sessione dei Beatles rimasero negli archivi
sotterranei della Decca e, alla fine degli anni Settanta ed all’inizio degli
Ottanta, cominciarono a comparire degli album e dei singoli pirata della
sessione; in seguito furono addirittura pubblicati dei cofanetti contenenti
quel materiale, da parte di case discografiche legittime, anche se la legalità
dei diritti non è mai stata portata in tribunale. La EMI non ha mai reclamato i
diritti sui prodotti registrati prima che il gruppo firmasse per lei, ma la
Decca stessa non ha mai pubblicato i brani con il proprio marchio e non è mai
stato chiarito chi in realtà abbia venduto i diritti alle diverse case
discografiche.
CURIOSITA’
Cinque delle quindici canzoni registrate il primo gennaio 1962 dai Beatles per la Decca, ovvero “Searchin’”, “Three Cool Cats”, “The Sheik Of Araby”, “Like Dreamers Do” e “Hello Little Girl” sono comparse per la prima volta in veste ufficiale nel 1995 sui CD della “Beatles Anthology 1” mentre a partire dal 1977, in modo e con tempistiche diverse, le quindici canzoni sono uscite in modo “pirata” su svariati Bootleg.
Nonostante i Tremeloes fossero stati preferiti ai Beatles dai funzionari della Decca, la loro carriera discografica sarebbe poi comunque proseguita con un’altra casa discografica: la Epic Records.
Paradossalmente, fu proprio con “Twist And Shout”, un brano composto da Phil Medley e Burt Russell, inciso dai Top Notes e dagli Isley Brothers, e portato al successo dai Beatles nel 1963, che i Tremeloes entrarono per la prima volta nelle classifiche di vendita britanniche (quarto posto nella Top Ten settimanale del 1963). Nel corso della loro carriera eseguirono, sia nei concerti che in trasmissioni televisive, altre cover di brani del quartetto di Liverpool e di altri artisti statunitensi.
Le due principali Hits dei Tremeoles da ricordare, oltre alla già citata cover di “Twist And Shout”, sono la cover del brano di successo dei The Countours (gruppo della mitica Motown Records di Ditroid) “Do You Love Me” che nella versione del gruppo di Brian Pole raggiunse il primo posto nelle classifiche di vendita britanniche (oltre un milione di copie vendute in Inghilterra nel 1963) e “Silence Is Golden” che raggiunse la vetta nella classifica di vendita dei singoli inglesi il 18 maggio 1967 (restandovi per tre settimane) e l’undicesimo posto nella classifica settimanale di Billboard. Di quest’ultima canzone i “Tremeloes” incisero anche una versione in lingua italiana intitolata “E In Silenzio” nel 1968.
La Decca riuscì ad attenuare la gaffe commessa “rifiutando” i Beatles, quando mise sotto contratto i Rolling Stones, su raccomandazione di George Harrison, paradossalmente. George semplicemente parlò del gruppo a Dick Rowe, in occasione di un loro incontro quali membri della giuria di un concorso Beat a Liverpool. Questa volta la Decca non tergiversò e scritturò il gruppo di Jagger e Richards. I Rolling Stones avviarono così la loro formidabile carriera il 7 giugno 1963 con la pubblicazione del loro primo 45 giri Decca, due cover, di Chuck Berry (“Come On”) il lato A e di Muddy Waters (“I Want To Be Loved”) il lato B, discreto successo per essere un debutto con presenza nella top 100 inglese per quattro mesi (massima posizione raggiunta: la ventunesima).
Di seguito il video di “Like Dreamers Do“, composizione originale di Lennon -McCartney, composta da Paul nel 1957, canzone che fece parte del repertorio live dei Quarry Man a partire dal 1958 e successivamente dei Beatles fino alla fine del 1962, registrata il 1° gennaio 1962 dai Beatles durante l’audizione per la Decca: