Oggi riprendo il
sentiero del Prog, occupandomi di una band inglese, tanto per cambiare.
Se
c’e’ un gruppo che ha saputo combinare con grande eleganza formale folk,arie
medievali e progressive sinfonico, con un occhio di particolare riguardo alla
componente melodica, sono i Renaissance.
La
loro storia è in realtà quella di due formazioni diverse: una
che ha dato l’impulso iniziale ma ha raccolto poco o nulla, ed una seconda che
ha saputo confezionare il prodotto a uso e consumo dei mercati.
L’effimero
nucleo originario è composto da due ex Yardbirds, Keith Relf e Jim McCarty , con la sorella del primo, Jane Relf,
il tastierista John Hawken e il bassista Louis
Cennamo.
Così
sistemato, il gruppo definisce uno stile tra opera sinfonica e canzone folk
vagamente medievale, piuttosto originale per l’epoca (e anche sorprendente per
i recenti trascorsi con gli Yardbirds).
Quel
primo nucleo dura però lo spazio di un disco e mezzo, perché già durante la
sessione del secondo (Illusion,1970)la
band va a pezzi.
Nel
1972, con “Prologue”,
scendono in campo i Renaissance 2: organico
completamente rinnovato, bravi nel capitalizzare le idee dei predecessori e nel
portare a compimento uno stile che accentua gli elementi sinfonici e rifinisce
ulteriormente gli eleganti arrangiamenti barocchi.
Su
tutto spicca però la voce della cantante Annie Haslam, splendida per
timbro ed estensione.
Per
almeno altri tre album i Renaissance riescono anche nell’intento di dare un
giusto equilibrio alle loro ambizioni altisonanti, poi il tono diventa
eccessivamente enfatico per poter soddisfare il pubblico del Progressive, che
infatti preferisce il primo corso, più fedele a certe innovazioni e meno al pop
di classifica. E se in studio la formula riesce comunque, le cose vanno meno
bene sul palco, dove è difficile raggiungere soddisfacenti risultati : il” Live At
Carnagie Hall”(1976) è infatti il disco più debole fino a quel
momento e mostra tutti i limiti di uno stile incapace di rinnovarsi, sempre più
pretenzioso e tirato a lucido per compiacere il pubblico.
Con
la fine dell’ epoca progressiva, mentre Relf e compagni provano a recuperare,
senza fortuna, il vecchio suono con gli “Illusion”, i Renaissance vengono
riscoperti da certe fasce di pubblico adulto, e così negli ultimi album dei 70
(Novella, A Song For All Season,
Azure D’or) e diventano i più venduti del catalogo.
Il
gruppo si separa nel 1987: Annie Haslam prosegue una fortunata carriera di
cantante da music hall, mentre nel 1995 Dunford riforma i Renaissance,
ricominciando l’attività discografica.
Citazione del giorno:
"L'avventura è soltanto cattiva pianificazione" (Roald Amudsen)
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