martedì 25 marzo 2008

Renaissance



Oggi riprendo il sentiero del Prog, occupandomi di una band inglese, tanto per cambiare.
Se c’e’ un gruppo che ha saputo combinare con grande eleganza formale folk,arie medievali e progressive sinfonico, con un occhio di particolare riguardo alla componente melodica, sono i Renaissance.
La loro storia è in realtà quella di due formazioni diverse: una che ha dato l’impulso iniziale ma ha raccolto poco o nulla, ed una seconda che ha saputo confezionare il prodotto a uso e consumo dei mercati.
L’effimero nucleo originario è composto da due ex Yardbirds, Keith Relf e Jim McCarty , con la sorella del primo, Jane Relf, il tastierista John Hawken e il bassista Louis Cennamo.
Così sistemato, il gruppo definisce uno stile tra opera sinfonica e canzone folk vagamente medievale, piuttosto originale per l’epoca (e anche sorprendente per i recenti trascorsi con gli Yardbirds).
Quel primo nucleo dura però lo spazio di un disco e mezzo, perché già durante la sessione del secondo (Illusion,1970)la band va a pezzi.
Nel 1972, con “Prologue”, scendono in campo i Renaissance 2: organico completamente rinnovato, bravi nel capitalizzare le idee dei predecessori e nel portare a compimento uno stile che accentua gli elementi sinfonici e rifinisce ulteriormente gli eleganti arrangiamenti barocchi.
Su tutto spicca però la voce della cantante Annie Haslam, splendida per timbro ed estensione.
Per almeno altri tre album i Renaissance riescono anche nell’intento di dare un giusto equilibrio alle loro ambizioni altisonanti, poi il tono diventa eccessivamente enfatico per poter soddisfare il pubblico del Progressive, che infatti preferisce il primo corso, più fedele a certe innovazioni e meno al pop di classifica. E se in studio la formula riesce comunque, le cose vanno meno bene sul palco, dove è difficile raggiungere soddisfacenti risultati : il” Live At Carnagie Hall”(1976) è infatti il disco più debole fino a quel momento e mostra tutti i limiti di uno stile incapace di rinnovarsi, sempre più pretenzioso e tirato a lucido per compiacere il pubblico.
Con la fine dell’ epoca progressiva, mentre Relf e compagni provano a recuperare, senza fortuna, il vecchio suono con gli “Illusion”, i Renaissance vengono riscoperti da certe fasce di pubblico adulto, e così negli ultimi album dei 70 (Novella, A Song For All Season, Azure D’or) e diventano i più venduti del catalogo.
Il gruppo si separa nel 1987: Annie Haslam prosegue una fortunata carriera di cantante da music hall, mentre nel 1995 Dunford riforma i Renaissance, ricominciando l’attività discografica.




Citazione del giorno:


"L'avventura è soltanto cattiva pianificazione" (Roald Amudsen)



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