Nel 1971 David Crosby propone “If I could Only Remember My Name”,
suo primo album solista.
Ci ha lavorato duro nella seconda metà del ’70, ma con lo stato d’animo depresso principalmente ispirato al dolore. La morte per incidente stradale, l’anno precedente, della fidanzata Christine Gail Hinton lo ha gettato nella disperazione più cupa.
Lo studio di registrazione è il solo luogo in cui Crosby riesce a trovare una relativa pace, circondato dalla “creme” musicale californiana (Joni Mitchell, Graham Nash, Grace Slick, Jerry Garcia, Paul Kantner, Jorma Kaukonen, Neil Young …).
Ci ha lavorato duro nella seconda metà del ’70, ma con lo stato d’animo depresso principalmente ispirato al dolore. La morte per incidente stradale, l’anno precedente, della fidanzata Christine Gail Hinton lo ha gettato nella disperazione più cupa.
Lo studio di registrazione è il solo luogo in cui Crosby riesce a trovare una relativa pace, circondato dalla “creme” musicale californiana (Joni Mitchell, Graham Nash, Grace Slick, Jerry Garcia, Paul Kantner, Jorma Kaukonen, Neil Young …).
A disco ultimato, David Crosby cade in una profonda crisi
esistenziale e trascorre un anno in prigione, per possesso di armi e droga.
Ma cos’era accaduto a Christine Hinton?
Ezio Guaitamacchi, nel suo “Delitti Rock”, lo racconta così…
Christine sta guidando il pulmino di David e al suo fianco c’è Barbara Langer, moglie del chitarrista di Country Joe and the Fish.
Le due donne sono attese da un veterinario che deve curare i gatti
di Christine. Gli animali sembrano molto agitati, e durante il tragitto uno di loro fa un
balzo dal sedile posteriore e si ritrova in braccio alla Hinton, che perde il
controllo del veicolo. Sulla corsia opposta sta giungendo un’altra vettura e lo scontro è inevitabile. Barbara Langer se la cava con qualche ferita, ma Christine muore sul
colpo.
Crosby, subito avvisato, si precipita all’ospedale, giusto in tempo per vedere la sua donna avvolta in un lenzuolo insanguinato, trasportata in una bara dall’ambulanza.
Lo shock è terrificante.
Crosby, subito avvisato, si precipita all’ospedale, giusto in tempo per vedere la sua donna avvolta in un lenzuolo insanguinato, trasportata in una bara dall’ambulanza.
Lo shock è terrificante.
David Crosby impiegherà anni a metabolizzare il lutto: dopo un
anno di navigazione sul suo veliero d’epoca spargerà le ceneri della
sua amata nelle acque dell’Oceano Pacifico, sotto le arcate del Golden
Gate.
A lei, nel frattempo, ha dedicato una delle sue canzoni più belle
e ispirate di sempre: si intitola “Guinnevere”, e racconta di una donna dolce e bellissima, con grandi occhi
verdi.
Ascoltiamola dal duo David Crosby/Graham Nash