Il 20 aprile Il Teatro di
Cicagna, situato nell’entroterra genovese, presenta il follow up di
quanto avvenuto il 6 ottobre al Govi di Bolzaneto, vale a dire il
ricordo del passaggio dei Genesis a Genova, a quarant’anni di
distanza dal mitico concerto dell’Alcione.
Rispetto a sei mesi fa mancano elementi importanti, e credo
che nessuno si offenderà se sottolineo che le testimonianze di Steve Hackett
e Richard Macphail resteranno uniche, ma il siparietto di rito ha
trovato degni sostituti, presenti quel 22 agosto 1972, seppur con ruoli
differenti.
In realtà Hackett ha fatto una timida apparizione, perché non
è mancato il suo messaggio di ringraziamento, arrivato a Mino Profumo -
e quindi al pubblico - via sms, e poi una stralcio del filmato del 6 ottobre ha
riportato a quella serata indimenticabile.
La scaletta prevedeva un pre-concerto molto “appetitoso”,
con le immancabili immagini tratte dalla collezione di Profumo, una sorta di
piccola mostra di rarità che rappresenta enorme valore per chi ha avuto la fortuna
di vivere quell’epoca gloriosa. Un
inizio di serata con grande anticipo quindi, e alle 20.15 il buffet offerto dal
Teatro (Sergio ed Enza) era quasi esaurito.
Sì… questa volta il pubblico è arrivato, numeroso e molto
caloroso.
Il secondo step ha portato on stage i ricordi, sviscerati
attraverso le parole di Alvaro Fella - membro dei Jumbo che
quella sera suonarono prima dei Genesis, così come gli Osanna - Enzo
Serpe - a quei tempi musicista e spettatore molto interessato - e Mino
Profumo, la memoria storica.
In sintesi si potrebbe dire che i Genesis, in quel preciso
momento, erano abbastanza sconosciuti, che la maggior parte dei presenti
aspettavano gli Osanna, e che l’impatto con una nuova musica cambiò la vita di molte
anime.
Ma il video a seguire potrà risultare più interessante di
ogni mio giudizio.
Questa serata, organizzata da MusicArTeam in
collaborazione col Teatro di Cicagna, e con la sempre preziosa
collaborazione di Marina Montobbio, ha presentato come ultimo atto -
ovviamente il più importante - il
concerto dei Real Dream che, come accaduto al Govi, ha riproposto la
stessa scaletta preparata allora dai Genesis.
La differenza tra il “parlare” e il suonare/ascoltare la
musica è sostanziale, e quando partono le prime note di Watcher of the Skies, inizia il vero viaggio nel tempo.
I Real Dream si presentano con la formazione al
completo (nell’occasione del Govi si era resa necessaria una modifica alla line
up) che prevede: Alessandro Corvaglia alla voce e percussioni,
Gianni Iannece al basso/chitarra 12 corde/basso a pedali, Alessandro
La Corte alle tastiere, Andrea Orlando alla
batteria, e Tiziano Tacchella alle chitarre.
Si passa da The Fountain of Salmacis a The Return of the Giant Hogweed, da The Musical Box a Can-utility and the Coastliners, sino a quella Seven Stones che
assume grande rilevanza se si pensa che i Genesis la presentarono dal vivo solo
in quella occasione.
Come spesso accade in queste situazioni “speciali”,
il concerto cresce brano dopo brano, e il coinvolgimento e la partecipazione si
trasformano in vere ovazioni che nascono alla fine di ogni proposta. I Real Dream
si confermano band amalgamata e adatta al colloquio musicale con l’audience,
guidati da un frontman di grande qualità, non solo musicale, ma anche teatrale.
Una squadra che gira, bene oliata e, soprattutto, innamorata della musica che
mette in scena.
Le emozioni si susseguono, e quando il set del 22
agosto 1972 termina (la brevità di allora era giustificata dai tempi e dall’essere
tre entità musicali sul palco), Corvaglia annuncia la continuazione della performance, e
così i R.D. ci regalano rivisitazioni di Firth of Fifth, di I Know What I Like/ The Cinema Show, sino ad arrivare al canonico bis di The
Knife.
Poteva bastare un bis per questa serata?
L’ulteriore richiesta di “uscita” porta alla
conclusione più degna, la riproposizione di quel Seven Stones che
appare ormai come simbolo del legame tra Genova e la musica universale dei
Genesis.
Tutti bravi, tutto bene e tutti soddisfatti.
E’ stata una serata storica per il nostro paese, di
quelle da ricordare, nel bene e nel male, e quando tra qualche tempo ripenseremo
alla data di Cicagna, potremo certamente legare la musica dei Genesis alla rielezione
di un Presidente della Repubblica, e ancora una volta il link tra quella musica
incredibile e l’Italia troverà un importante punto di saldatura.