ARABS IN
ASPIC- Victim of your Father's Agony
Gli ARABS IN ASPIC ritornano all’incisione e propongono un nuovo album, Victim of your Father’s Agony.
La data del rilascio
risale al luglio scorso, e quindi i fortunati presenti al Prog Festival di
Veruno, ad inizio settembre, avranno goduto della novità e della rinnovata
verve creativa della band norvegese.
Black Widow Records è ancora l’etichetta di riferimento proseguendo nella
collaborazione ormai consolidata.
Trentasei minuti - non
molti - suddivisi su nove tracce, permettono di evidenziare le caratteristiche principali
ed un sound che mantiene strette radici con il rock del passato; ma le contaminazioni
sono linfa vitale del disco, e la psichedelia della title track - e di TV - termina una sequenza iniziata con il
profumo “atomic” di Vincent Crane - You Can Prove Them Wrong.
Nel mezzo troviamo la
beatlesiana Sad Without You, la forza esplosiva di One e God Requires
Insanity - il brano più lungo, oltre otto minuti -, l’atmosfera
perfetta di Saint-Palais-sur-Mer, Pt. 2
- peccato sia così breve! -, la real prog Flight of the Halibut e la pillola
strumentale The Turk and the Italian Restaurant - sono tre in totale le
tracce senza cantato.
E’ un album che
convince, perché appare quello della maturità per chi segue da tempo la band,
mentre penso possa catturare l’attenzione di chi solo ora scopre gli ARABS.
Qualche elemento in
più può arrivare dal loro pensiero, estrapolato da una mia intervista di un po’
di tempo fa:
“Amiamo il muro di suoni quando siamo in fase live. E amiamo tutti gli equipaggiamenti analogici e vintage,
pesanti e rovinati dall’uso. Ci piace giocare con le dinamiche nelle nostre
canzoni e ampliare al massimo le possibilità, utilizzando tutti gli effetti
possibili. Registriamo la nostra musica in presa diretta, ma “doppiamo” le
chitarre, le voci, le tastiere e le percussioni. Non realizziamo la nostra
musica come fosse una performance live, ma utilizziamo la tecnologia in studio
per rendere la musica un po’ più
psichedelica. Insomma, dal vivo sembriamo molto più… “ classicamente heavy prog”
rispetto alla fase in studio”.
Molto in tema l’artwork,
peculiarità del loro lavoro, un aspetto curato in modo maniacale e perfettamente progressivo:
“Ciò che si vede sulla cover è in genere molto importante. “Fare un
classico album rock con elementi prog significa pensare ad un “documento”
destinato a durare molti anni. Sappiamo che molti nostri fan utilizzano le
cover come quadri da parete”.
Ma proviamo a
sintetizzare la loro storia…
Il Progetto ARABS IN ASPIC nasce nel 1997 in Norvegia, per opera dal
chitarrista e vocalist Jostein Smeby
e del chitarrista ritmico e suonatore di
theremin Tommy Ingebrigtsen.
Dal momento del loro
incontro, provocato dal comune amore per il rock duro anni ’70 - soprattutto
quello dei Black Sabbath - provano
differenti musicisti e diversi tipi di
musica, sino alla creazione di ARABS IN ASPIC.
Abbandonano le cover,
completando la band con l’hammondista Magnar
Krutvik, il batterista Eskil Nyhus
e suo fratello, il bassista Terje Nyhus.
Al quartetto si aggiunge poi Stig Arve Jorgenson - cori e organo
hammond - così Magnar si dedica alla chitarra acustica e al synth.
Dopo un paio di anni e
due uscite discografiche (l’EP “Progeria”
e il CD “ Far Out in Aradabia”), la
band si è mette in stand by, a causa di vari motivi.
Nel 2006 Jostein, Eskil e Stig, assieme al
bassista Erik Paulsen formano quello
che è conosciuto come ARABS IN ASPIC II.
Il nuovo spirito
musicale conduce a importanti cambiamenti nel songwriting, come dimostrano le
numerose registrazioni realizzate negli anni successivi.
Nel 2009 la band entra
in studio, quello del leggendario chitarrista dei TNT, Ronni LeTekro, e
registra "Strange Frame of Mind", premiato dalla critica, masterizzato
da Tommy Hansen nel Jailhouse
Studios, in Danimarca.
Prima del rilascio in
vinile dell’album, nel 2012, gli ARABS decidono deciso di tagliare il
"II" nel nome della band, tornando alla forma originale.
Nel 2011 firmano un
contratto con la genovese Black Widow
Records che rilascia "Strange
Frame of Mind” su CD e su piattaforma digitale, ristampando le prime due
uscite su doppio vinile.
Nel 2012 la band
registra "Pictures in a Dream"
nel proprio studio. Questa sessione vede la presenza su due brani del leggendario
vocalist Rune Sundby, della prog
band norvegese Ruphus, direttamente
dai seventies! L'album viene masterizzato da Bjorn Engelmann nella Cutting Room, in Svezia, ed è disponibile in
vinile, CD e SU tutte le piattaforme
digitali.
Nel 2013 gli ARABS IN ASPIC iniziano a lavorare su
un nuovo album, Victim of your Father's Agony,
uscito nel luglio 2015.
TRACK LIST:
1)YOU CAN PROVE THEM WRONG 3:56
2)SAD WITHOUT YOU 3:25
3)ONE 6:12
4)THE TURK AND THE ITALIAN RESTAURANT 2:42
5)GOD REQUIRES INSANITY 8:21
6)TV 3 1:39
7)FLIGHT OF THE HALIBUT 4:08
8)SAINT-PALAIS-SUR-MER PT. 2 1:04
9)VICTIM OF YOUR FATHERS’ AGONY 5:58
Line up
Jostein Smeby: Guitars, Vocals
Eskil Nyhus: Drums, Percussions
Stig A. Kvam-Jorgensen: Keyboards, Acoustic guitar,
Vocals
Erik Paulsen: Bass, Vocals
Release date:
24th JULY 2015
Label: BLACK WIDOW
Cat No: BWRCD
185-2 / BWR 185
Formats: CD
/ LP