(Mark Paytress-“Io c’ero”)
Athos di MAT2020 (www.mat2020.com)
MUSICA... MUSICA... MUSICA... MA NON SOLO.
mercoledì 31 maggio 2023
Rick Wakeman: Empire Pool, Wembley, Londra, 30-31 maggio 1975
(Mark Paytress-“Io c’ero”)
martedì 30 maggio 2023
THE SAMURAI OF PROG featuring OLIVIERO LACAGNINA-"THE MAN IN THE IRON MASK"-Intervista all'autore
Per chi come me sente la necessità di
condividere sino allo sfinimento la musica che ritiene valida, cercando di
arrivare laddove non esiste l’interesse del mainstream, descrivere il “mondo
Samurai” diventa atto imperativo. Non mi dilungherò sulla storia dei
finlandesi The Samurai of Prog e dintorni, essendo questo spazio carico
di esempi concreti, dal momento che seguo da anni la band, la più prolifica che
abbia mai visto ed ascoltato.
Sintetizzo: serio e rigoroso lavoro in team (a
distanza), enormi collaborazioni in giro per il mondo, largo spazio - anche compositivo
- ai vari musicisti, proposizione del prog sinfonico tanto amato dai seguaci
del genere e tanta attenzione ai dettagli visuali.
Impossibile ritrovare, in genere, l’emozione
tutta seventies legata all’acquisto di un vinile, ma i cd dei Samurai sono quanto
di più affascinante si possa immaginare, e l’approccio fisico è assicurato.
Personalmente credo che Ed Unitsky - generatore di immagini e artwork per i
Samurai, sia geniale e tra i più grandi della storia, almeno nell’impiego
musicale.
Il nuovo lavoro proposto vede in primo piano Oliviero Lacagnina, uno dei normali ausili nei progetti del passato e nell’occasione quasi titolare.
Vediamo le denominazioni corrette.
Album:
THE MAN IN THE IRON MASK
Band: THE SAMURAI OF PROG featuring OLIVIERO LACAGNINA
Un disegno del genere richiede tanto
spazio e tante parole, perché se è vero che la musica può essere fruita in modo
spontaneo e senza tante complicazioni cervellotiche, quando si è al cospetto di
progetti di questa portata è meglio, a mio giudizio, dare tutte le indicazioni oggettive
possibili, tenendo conto che un tale impegno potrebbe e dovrebbe trovar
spazio in un teatro, in una scuola e, ovviamente, su di un palco. Difficile che
tutto questo potrà realizzarsi ma resta un forte potenziale che magari, in
futuro, potrebbe trovare sbocchi.
Per non lasciare nulla di incompreso (ad esempio, le tracce strumentali presenti nascondono pensieri a cui l’ascoltatore non ha accesso) ho inserito tutto il materiale utile (crediti, sinossi, descrizione delle singole tracce), fornito dagli autori, in altro spazio, a cui si arriva cliccando sul seguente link:
https://athosenrile.blogspot.com/2023/05/the-man-in-iron-mask-samurai-of-prog.html
È una storia compiuta, un iter in
progressione commentato dalle musiche, e per ulteriore approfondimento ho
chiacchierato con Lacagnina, che propone a seguire un prezioso contributo, quello che
solo l’autore può fornire…
Per comprendere le motivazioni di
tale lavoro occorre partire dalla formazione di Oliviero Lacagnina, uno straordinario
musicista dalla formazione classica - ma baciato dal rock -, che nei suoi anni
giovanili, i ’70, ha trovato perfetta crasi in un genere che successivamente è
stato definito “Prog”, e che oltre alle tante linee guida che non sto qui ad
elencare, contiene nel termine l’idea di dinamicità, di miglioramento, di
allargamento di ogni tipo di confine.
Oliviero Lacagnina è sinonimo di “Latte
e Miele”, band di inizio seventies (la prima che ho visto dal vivo a sedici
anni, spalla dei VdGG) che nel 1972 esordiva con “Passio secundum Mattheum”,
oggi come allora un concept, oggi come allora, e sono passati più di 50 anni,
una lunga ed elaborata “vicenda”, tra sacro e profano, che si presta ad una
realizzazione operistica. È lo stesso autore che, nel corso dell’intervista,
marca analogie e differenze tra passato e presente.
Il mio consiglio è quello di
ascoltare e al contempo leggere la storia che si cela dietro ad ogni traccia (cliccare sul
link precedente).
Metà dell’album è
strumentale e qui l’autore si è davvero lasciato andare, in piena libertà
espressiva, spingendo la sua tendenza verso la musica barocca, usando tutto il
suo DNA classico e contaminato, una gioia per le orecchie e per l’anima, trame
capaci di disegnare e far sognare, perché in grado di sollevare la polvere e
far emergere mille ricordi, non necessariamente musicali. Ecco, ho sognato ad
occhi aperti, e ho avuto conferma che certa musica è l’equivalente di uno di
quegli incontri gruppali in cui si cerca di tirar fuori il sommerso…
Magnifico, e anche se il mio giudizio
può essere condizionato dall’amore per certe sonorità “NICE ed ELP”, ho la quasi
certezza che esista una grande, seppur potenziale, trasversalità di fruizione.
Le parti cantate sono da attribuire al
“Samurai americano”, Steve Unruh (con gli interventi di Lauren Trew) che oltre ad essere un grande violinista e
flautista ha una voce incantevole, di quelle caratterizzanti che tanto piacciono
ai followers del prog.
A chiudere la band ufficiale Marco
Bernard - bassista italiano trapiantato in Finlandia - e Kimmo Pörsti alla
batteria. Per la lunga fila dei collaboratori rimando ancora al link
precedente.
Un’ora di musica che non lascia tempo
per pensare, un turbinio di emozioni e sensazioni disegnate da un pool di
professionisti, in questo caso a disposizione dell’autore italiano. I
riferimenti con la storia della musica saranno immediati, ma la cosa importante
non è cercare analogie e similitudini ma godere in pieno una storia conosciuta,
e in questo caso musicata, seguendola traccia dopo traccia, come si usa all’opera,
provando ad immedesimarsi, facendosi avvolgere da trame sonore che sono nutrimento
per l’anima.
Grande… grande lavoro!
La chiacchierata con Oliviero
Lacagnina…
Un nuovo lavoro targato “Samurai…”:
come è cambiato il tuo impegno, in questo caso, rispetto alle precedenti
collaborazioni?
Essendo il mio primo CD completamente
con musiche mie – gli altri erano sempre in collaborazione con altri
compositori – ho potuto liberare meglio la creatività cercando di dare
omogeneità alla forma musicale in un ambito stimolante, ma certamente irto di
difficoltà varie. Il fatto che la scrittura sia durata un anno intero dà idea
della dimensione del tutto.
Come hai scelto l’argomento? Cosa ti
ha ispirato?
L'idea mi è stata data da Aldo Cirri,
un commediografo e scrittore romano. Della “Maschera di Ferro”, a parte la nota
produzione cinematografica, nessuno si era avventurato a farne una versione
cantata e strumentale su CD. Pertanto, lo stimolo è stato notevole. In più
l'ambientazione storica – primi decenni del '700 – ha fornito l'alibi perfetto
per stratificare suoni elettronici, orchestrazioni varie e soprattutto
citazioni di temi musicali di grandi compositori del periodo... da Bach a
Purcell, da Couperin a Lully e Rameau; insomma, il meglio della musica
“barocca” dell'epoca che tanto amo.
Un’ora di musica suddivisa su 17
capitoli… una vera storia che si snoda, un concept tra classico e prog: è
questa la dimensione che ti gratifica maggiormente?
Da sempre il mio linguaggio alterna
la musica classica al rock, in quella dimensione “progressive” chiamata appunto
“prog sinfonico”. Certo ciò costituisce una continua sfida nel cercare di
amalgamare due forme musicali così distanti ma che, a quanto pare, spesso
l'ascoltatore apprezza.
Anche in questo caso abbiamo un
numero di qualificati collaboratori: me ne parli?
I progetti dei “Samurai of Prog”
hanno un notevole pregio, quello di riuscire a coinvolgere musicisti di varie
nazionalità (USA, Giappone, Finlandia, Messico, Italia, Francia ecc ...) con
grandi capacità sia tecniche che prettamente musicali. Gli interventi solistici
(che sia voce o strumenti vari) che vengono effettuati aggiungono suoni e
climax particolarmente efficaci, aggiungendo quel quid indispensabile per fare
del brano un lavoro compiuto. Una collaborazione alla quale non posso più fare
a meno! In questo progetto la voce di Steve Unruh, ad esempio, interpreta con
diverse sfumature i vari personaggi che raccontano le vicissitudini del
racconto per non parlare delle chitarre di Rafael Pacha, Marcel Singor Federico Tetti, Juhani Nisula e Thomas
Berglund o Marek Arnold per gli interventi al sax, oppure la bellissima voce di
Lauren Trew, oltre agli storici componenti dei “Samurai”, ovvero Marco Bernard,
Kimmo Pörsti e il già citato Steve Unruh.
Se ci riferiamo alla tipologia della
proposta, possiamo trovare un aggancio con qualche progetto del passato… i
Latte e Miele in particolare?
Direi al “Marco Polo” e, ovviamente
alla “Passio”, dato che ambedue raccontano un'intera storia. Qui però la
connotazione “classica” è più marcata visto i riferimenti al genere barocco.
È questo un album che senti più tuo,
rispetto agli altri progetti “Samurai”?
Certamente, anche perché, come
scrivevo sopra, è il primo CD nel quale tutte le musiche sono mie, anche se
sono contento delle partecipazioni nelle altre produzioni del gruppo.
Esiste una dedica particolare nel
brano “I am no more” …
L'anno scorso, mentre scrivevo le
musiche per “The Iron Mask”, ricevetti una telefonata di Aldo De Scalzi che con
la voce rotta dal pianto mi diceva che oramai il fratello Vittorio era in come
irreversibile. Un'emozione e una tristezza incommentabili! Subito chiesi a
Sonia Vatteroni, la poetessa che ha scritto insieme ad Aldo Cirri i testi, di
modificare il significato di “I am no more” per poterlo adattare a
quella tragica situazione. È vero che è la “Maschera di ferro” che piange la
sua condizione di persona che non è più, ma in quel momento non era più il
grande Vittorio che, oltretutto, avevamo ospitato nel 2016 con i New Trolls -
con Aldo De Scalzi e Roberto Tiranti - in un concerto che i Latte e Miele
fecero a Kawasaki. Ma con Vittorio c'era anche una lunghissima amicizia fatta
di tanta musica con progetti che si sono incrociati. La dedica credo sia il
minimo che potevo fare per ricordare un grande musicista che tanto ha dato al
“prog” italiano.
Trovi ci sia un nesso, una sorta di
collegamento tra presente e passato quando racconti una storia come questa,
risalente a secoli fa?
“The Iron Mask” è una truce storia
che riguarda il potere... pertanto da allora nulla è cambiato, compresi i vari
intrighi che Dumas aveva evidenziato.
Non pensi che la “Maschera di Ferro”,
così come l’hai concepita, dovrebbe/potrebbe prendere la direzione della messa
in scena, magari non suonata dal vivo ma portata sul palco con la tua colonna
sonora?
Non sei il primo a dirlo e non sarai
l'ultimo. Sinceramente avevo pensato che la destinazione potesse essere anche
quella dello spettacolo teatrale/musicale... esiste un musical italiano fatto
proprio l'anno scorso sulla “Maschera di Ferro”, pertanto le possibilità di una
realizzazione del genere è tramontata... però in inglese ancora non credo
esista... mah chissà!
A proposito, impensabile una rappresentazione
live?
Mettere insieme su un palco un
italiano che vive in Finlandia (il bassista Bernard), un batterista che vive in
Grecia (Kimmo) e un violinista e cantante che vive negli USA credo sia
praticamente impossibile. Certo se i riscontri positivi del pubblico asiatico
(giapponese soprattutto) dovessero diventare pressanti, un “live” di questo
progetto potremmo cominciare a pensarlo seriamente.
The Man In The Iron Mask-The Samurai of Prog featuring Oliviero Lacagnina: SINOSSI E CREDITI
LA
MASCHERA DI FERRO
OPERA
ROCK-SINFONICA A VOCI MISTE
SINOSSI
1751, Voltaire è ospite a Posdam nel castello di Sans-Souci, residenza
estiva di Federico II di Prussia. Racchiuso nel suo studio sta tentando di
ricostruire la vicenda di un personaggio di cui sentì parlare per la prima
volta nel 1719 durante la sua prima detenzione alla Bastiglia. In
quell’occasione alcune guardie gli raccontarono che anni prima, tra quelle
mura, era stato incarcerato un uomo il viso cui volto era perennemente nascosto
da una maschera di velluto nero, con bordi metallici. Voltaire venne a sapere
che quell’uomo morì nel 1703 e fu seppellito di nascosto e in fretta nel
cimitero della vicina chiesa di Saint Paul, senza che nessuno avesse mai potuto
conoscere la sua storia, la sua vera identità e l’accusa per la quale fu
incarcerato così, piano piano, ne ricostruisce la storia.
5 settembre 1638 e la Francia è in festa. Nel salone delle feste e dei
ricevimenti del castello di Saint-Germain-en-Laye, tutta la corte è riunita in
ansiosa attesa: dopo ventitré anni di matrimonio il re Luigi XIII e la regina
Anna d’Austria avranno un figlio. Richelieu è al settimo cielo. Tutti sono in
attesa della notizia della nascita dell’erede al trono di Francia. Tra i
cortigiani è presente Nicolas Fouquet, l’avido ministro delle finanze. Il re
freme ma, finalmente, Jean Riolan, il medico di corte esce dalla stanza della
regina e consegna il neonato nelle mani di Luigi che orgoglioso, con il bambino
in braccio, esce sul balcone del palazzo e mostra il figlio alla folla
festante. Di nascosto Riolan si avvicina a D’Artagnan e a Richelieu e li
avverte che la regina ha perso i sensi durante il parto, ma che sta per
partorire un secondo bambino. Richelieu, preoccupato per le sorti della
monarchia, ordina a D’Artagnan di portarlo in segreto alla corte d’Inghilterra
per affidarlo ad Enrichetta Maria di Borbone, consorte di Carlo I d’Inghilterra
e sorella di Luigi XIII. Nessuno dovrà mai conoscere la verità!
Richelieu sa che da tempo immemore l’Ordine dei Rosacroce, una potente
setta segreta, cerca di riportare la dinastia dei Merovingi sul trono di
Francia, e che il loro progetto è di far cadere la dinastia dei Borbone e di
far ritornare al trono i Duchi di Lorena ultimi discendenti dei Merovingi.
Nicolas Fouquet, spia dei Rosacroce presso la corte di Francia, riferisce della
nascita del fratello gemello del delfino, il Gran Maestro della setta decide
che finalmente è giunta l’occasione per far cadere definitivamente i Borbone
dal trono di Francia.
Il 4 dicembre 1642 Richelieu muore, ma prima di spirare il Cardinale si
raccomanda a Mazzarino e a D’Artagnan di non spostare il gemello dal luogo in
cui è nascosto per non mettere in pericolo la corona di Francia. A questo punto
i Rosacroce decidono di mettere un sicario alle costole di D’Artagnan, entra
così in scena Isabel Backson, spia e sicario della setta, nonché figlia di
Athos e Milady De Winter.
1646, Luigi XIII è morto da tre anni, Luigi XIV è il nuovo re di Francia,
ma di fatto il governo è nelle mani del Cardinale Mazzarino e della madre Anna
D’Austria. Isabel, nel frattempo, è riuscita ad introdursi a corte e a
diventare maestra di ballo del giovane re. Mazzarino sospetta della ragazza e
ordina ai moschettieri di tenerla sotto controllo. Un giorno, durante una festa
mascherata nei giardini del palazzo delle Tuileries, la ragazza viene fermata
da Athos. I due non sanno ancora di essere padre e figlia ed il moschettiere la
minaccia cercando di farla parlare, Isabel recita la parte della ragazza timida
e innocente, ma quando si toglie la maschera Athos resta senza parole: Isabel è
la copia esatta di Milady! La ragazza, approfittando dello stupore del
moschettiere, si dilegua.
Siamo nel1648, in Inghilterra Oliver Cromwell ha preso il potere e la
testa di Carlo I Stuart sta per cadere, Mazzarino sa che se crolla la monarchia
inglese tutta la storia del gemello segreto salterà fuori e il trono sarà di nuovo
in pericolo, così ordina ai moschettieri di andare in Inghilterra a prelevare
il gemello e riportarlo in Francia, ma anche i Rosacroce hanno il loro piano ed
incaricano Isabel di seguire i moschettieri.
Dover, costa meridionale dell’Inghilterra: i moschettieri hanno prelevato
il gemello e, nottetempo, stanno per imbarcarsi per la Francia quando vengono
sopresi da un manipolo di sicari mascherati. Inizia un combattimento serrato e
violento, i moschettieri cercano di proteggere il gemello mentre i sicari fanno
di tutto per impossessarsene, riuscendo anche a ferire il ragazzo ad un
braccio. Dopo una serie di furiosi assalti Aramis riesce ad immobilizzare e a
smascherare il capo, si tratta di Isabel. I moschettieri restano stupefatti,
Athos, grazie al sigillo dei Bragelonne appeso con una catena al collo dalla
ragazza, scopre sconvolto che si tratta proprio di sua figlia. Isabel,
approfittando del momento riesce a liberarsi e a fuggire con i suoi uomini.
7 giugno 1654, cattedrale di Reims giorno dell’incoronazione di Luigi XIV
il Re Sole. Mazzarino, in un angolo della chiesa, preoccupato per tutti i
tentativi dei Rosacroce di destabilizzare il trono, prende una decisione
drastica: non può certo eliminare il gemello segreto del re, così incarica i
moschettieri di nasconderlo segregandolo definitivamente nelle carceri più
sicure della Francia, guardato a vista e con il viso coperto affinché nessuno
possa mai riconoscerlo.
Alla morte di Mazzarino Luigi XIV assume definitivamente e ufficialmente
il potere, D’Artagnan rivela al re il segreto del gemello e lo informa sui
tentativi dei Rosacroce di destituirlo e della presenza di una spia a corte. Il
re, che già da tempo sapeva che si trattava di Fouquet, durante una grande
festa organizzata da Fouquet stesso, si presenta con i moschettieri e lo fa
arrestare con l’accusa di frode e furto ai danni della corona.
I Rosacroce, saputo dell’arresto di Fouquet, decidono di tentare di
liberare il gemello recluso nella fortezza di Pinerolo e affidano di nuovo la
missione a Isabel e ai suoi sicari.
23 giugno 1667 Isabel ed i sicari riescono a piazzare una grossa quantità
di esplosivo dentro la fortezza. L’esplosione fa crollare un intero lato della
costruzione, Isabel ed i sicari vi si introducono, trovano la Maschera di Ferro
e tentano di trascinarlo via, ma vengono sorpresi dai moschettieri e dalle
guardie carcerarie. I due gruppi si fronteggiano, Athos rivela ad Isabel di
essere suo padre, la ragazza sconvolta lo assale, nasce uno scontro furibondo,
Isabel colpisce a morte Athos. Un attimo dopo, seguito dall’intera guardia
personale, il re in persona irrompe in scena e fa arrestare i sicari, poi
strappa la maschera a di ferro dal viso del prigioniero mostrando alla donna
che si tratta di Fouquet. Isabel capisce di essere stata raggirata dai
Rosacroce e di aver dato la caccia all’uomo sbagliato. Il re furibondo ordina
che anche Isabel passi il resto dei suoi giorni tra i muri di una cella e con
una maschera di ferro sul viso.
Fallito ogni tentativo di strappare la corona dalla testa del Re Sole, i
Rosacroce decidono di agire in maniera più sottile: faranno in modo che il
gemello segreto del re, la vera Maschera di Ferro, segregato in un posto
segreto e sicuro, sia avvicinato da una donna (la lavandaia della prigione) ed
abbia con lei un rapporto dal quale possa nascere una nuova progenie destinata
negli anni futuri a prendere il posto dei Borboni.
6 maggio 1682, il re Sole si insedia trionfalmente a Versailles e in una stanza remota del suo appartamento si incontra a tu per tu con il Gran maestro dell’ordine dei Rosacroce. Durante l’incontro si capisce che i Rosacroce sono riusciti a far salire al trono il gemello segreto sostituendolo al e che ora chiedono una contropartita, ma il “nuovo re”, montatosi la testa, non vuole più riconoscere il debito verso la setta arrivando a minacciare apertamente il gran maestro che a sua volta, gli lancia una maledizione predicendogli che sarà la sua stessa progenie a cambiare il destino della Francia. Durante l’epilogo, raccontato da Voltaire, una serie di immagini mostra come la nuova progenie che porterà infine ad un uomo che, a modo suo, rivolterà completamente il destino della Francia, conducendola ad un nuovo periodo di gloria: Napoleone Bonaparte.
Il dettaglio delle tracce...
Ouverture
strumentale – Musica di O. Lacagnina
CELEBRATION FOR THE BIRTH OF THE KING
strumentale – Musica di O. Lacagnina
BERCEUSE TO THE KING
interprete: Luigi XIII
Musica di O. Lacagnina – Testo di S. Vatteroni
Luigi XIII celebra la nascita del figlio desiderato a lungo e gli si rivolge con l’amore di un padre che promette cura e protezione. Un padre che sogna per lui un futuro radioso e immagina che un giorno quel figlio diventerà l’orgoglio, la gloria e la storia di Francia.
THE SECRET TWIN
interprete:
Voltaire (narratore)
Musica di O. Lacagnina – Testo di S. Vatteroni
Riolan, il medico del re, rivela a D’Artagnan e Richelieu che la regina ha perso i sensi, ma che sta per partorire un secondo bambino. Richelieu, preoccupato per le sorti della monarchia, affida il secondo bambino a D’Artagnan e ordina al moschettiere di vegliare su di lui ma soprattutto che nessuno debba mai venire a conoscenza della verità. D’Artagnan esce con il bambino in braccio. Richelieu ritorna dal re senza accorgersi che Fouquet, nascosto in un angolo della stanza, ha assistito alla scena.
THE TEMPLE OF THE ROSICRUCIANS
strumentale
Musica di O. Lacagnina
Si entra
nel grande tempio dei Rosacroce, il misterioso ordine segreto che, secondo la
leggenda, per quasi tutto il diciassettesimo secolo tentò di rovesciare la
dinastia dei Capetingi
e di far ritornare al trono i duchi di Lorena ultimi discendenti della dinastia dei Merovingi.
THE CONSPIRACY OF THE ROSICRUCIANS
interpreti: gran Maestro dei Rosacroce - Nicolas
Fouquet
Musica di O. Lacagnina – Testo di A. Cirri
Fouquet, sovraintendente alle finanze di Luigi XIV, nonché spia dell’Ordine dei Rosacroce presso la corte di Francia, viene convocato dal gran maestro. Fouquet riferisce al gran consiglio della nascita del delfino e dell’altro bambino, nato all’insaputa del re e affidato in segreto da Richelieu a D’Artagnan. Il gran consiglio architetta un piano d’azione per sfruttare l’occasione facendo decadere Luigi XIV e restaurare sul trono la stirpe dei re Merovingi poiché, secondo la leggenda, eredi diretti del santo Messia.
PALAIS ROYAL
strumentale
Musica di O. Lacagnina
I moschettieri entrano nella reggia del Louvre, residenza dei re di Francia e restano abbagliati dallo splendore e dalla magnificenza del palazzo, simbolo della corona e del potere fin dai tempi di Filippo II di Francia.
RICHELIEU'S TESTAMENT
interprete: il cardinale Richelieu
Musica di O. Lacagnina – Testo di A. Cirri
Il cardinale Richelieu è sul letto di morte. Un’atmosfera triste pervade tutta la scena. Richelieu ricorda la sua vita, ripensa agli anni spesi a rendere grande la Francia e il suo re e a proteggere la corona da qualsiasi minaccia. Prima di morire il cardinale vuole assicurarsi che colui che ha lo stesso sangue del re, rimanga per sempre nell’ombra senza la possibilità di insidiare il trono, perciò resterà chiuso dentro una fortezza solitaria a vita. Il mondo e la storia dovranno dimenticarsi di lui: la ragion di Stato è più importante della vita di un uomo.
DANCE AT THE COURT
strumentale
Musica di O. Lacagnina
Giardini del palazzo delle Tuileries, il re ha dato una grande festa mascherata. Athos non si sente tranquillo, circospetto, si aggira fra gli invitati pronto a sventare qualsiasi minaccia. Poco distante Isabel, una giovane e scaltra ragazza, anche lei spia dei Rosacroce, si aggira per la corte: il suo scopo è entrare nelle grazie del Re e vendicare l’assassino di sua madre. Si tratta infatti di Isabel Backson, contessa de Winter, baronessa di Sheffield, figlia di Athos e Milady de Winter, quest’ultima giustiziata dai tre moschettieri ventun’anni prima per alto tradimento.
A GHOST FROM THE PAST
Interpreti: Athos de Bragelonne
- Isabel Backson contessa de Winter
Musica di O. Lacagnina – Testo di A. Cirri
Athos scorge la ragazza e la osserva sospettoso: quel viso, quel portamento gli ricordano qualcuno e qualcosa. Il moschettiere si avvicina e la ferma chiedendo spiegazioni minacciandola con la spada. Isabel, candidamente, dice che vuole solo rendere omaggio al re. Athos la costringe a togliersi la maschera e Isabel ubbidisce. Athos spalanca gli occhi esterrefatto: Isabel è la copia perfetta di Milady. La ragazza, approfittando dello sbigottimento del moschettiere, fugge via. Athos è sconvolto, è come se avesse visto un fantasma che viene a reclamare la sua vendetta.
MAZZARINO’S PLAN
interprete: il cardinale Mazzarino
Musica di O. Lacagnina – Testo di A. Cirri
Mazzarino, vista la situazione esplosiva in Inghilterra, decide di inviare i moschettieri a Londra nel tentativo di salvare re Carlo I Stuart dalla condanna a morte inflitta da Cromwell e, a tutti i costi, riportare in Francia il gemello di Luigi XIV affidato anni prima a Enrichetta di Borbone, consorte di Carlo I e zia del re di Francia. Mazzarino teme che, una volta decaduto Carlo I, per i Rosacroce diventi più facile trovare il gemello, riportarlo in Francia e far scoppiare lo scandalo. Così per prima cosa il cardinale scioglie la compagnia dei moschettieri e incarica D’Artagnan, Athos, Porthos e Aramis, di andare in Inghilterra, prelevare “colui che non dovrebbe esistere”, riportarlo in Francia in gran segreto e rinchiuderlo definitivamente in una prigione sicura.
THE FORTRESS
strumentale
Musica di O. Lacagnina
Si entra idealmente nella cittadella fortificata di Pinerolo, allora territorio francese, conosciuta come il “Donjon”, una lugubre prigione dove Luigi XIV imprigionava i suoi nemici. Qui, il 24 agosto 1669, scortato da D’Artagnan e dai suoi moschettieri giunse l’uomo dalla Maschera di Ferro dove rimase dodici anni.
I AM NO MORE
interprete: la Maschera di Ferro
Musica di O. Lacagnina – Testo di S. Vatteroni
L’uomo con Maschera di Ferro è prigioniero in una cella all’interno della fortezza di Pinerolo. Appoggiato al davanzale della finestra a sbarre guarda fuori e ripensa con dolore alla sua strana e terribile storia, si dispera per la sua condizione: nessuno ha mai visto il suo viso, nessuno lo chiama per nome, tutti hanno l’ordine di non avvicinarsi a lui. L’uomo con la Maschera di Ferro ha paura, non sa nemmeno perché è lì, non si dà pace e non riesce più a scorgere una luce nel suo futuro.
THE AMBUSH AND THE CLASH
strumentale
Musica di O. Lacagnina
Un angolo solitario del porto di Dover. È notte, i tre moschettieri stanno riportando in Francia il gemello del re prelevato a Londra. Improvvisamente dal nulla salta fuori un gruppo di sicari armati prendendo i moschettieri alla sprovvista. Inizia un combattimento serrato e violento, il gruppo dei sicari ha la meglio. I moschettieri fanno cerchio intorno al ragazzo e iniziano a reagire. Aramis, con una mossa repentina, riesce ad aggirare il capo dei sicari e lo blocca puntandogli la lama del pugnale alla gola. L’azione si immobilizza. Athos strappa la maschera dal viso al capo e resta senza parole: il capo dei sicari è Isabel.
FATHER AND DAUGHTER
Interpreti: Athos de Bragelonne
- Isabel Backson contessa de Winter
Musica di O. Lacagnina – Testo di S. Vatteroni
Athos è sbalordito. Per un attimo tutti restano attoniti. Isabel si divincola e riesce a liberarsi, tira fuori un pugnale nascosto e attacca Athos. D’Artagnan e Aramis la bloccano di nuovo. Mentre Porthos tiene a bada gli altri sicari, Athos si avventa sulla ragazza e l’afferra per il bavero, nel movimento tra le mani del moschettiere, resta la catena d’oro con appeso il sigillo che era al collo della ragazza. Athos guarda il sigillo, spalanca gli occhi, vacilla, poi guarda di nuovo la ragazza sconvolto: Isabel è sua figlia! I due si scambiano l’ultime parole, l’unico breve discorso tra padre e figlia. Infine, isabella riesce a liberarsi e, con uno assalto fulmineo, uccide Athos
THE NEW KING
interpreti:
gran Maestro dei Rosacroce - il gemello di Luigi XIV
Musica di O. Lacagnina – Testo di A. Cirri
Reggia di
Versailles. Il gran maestro dei Rosacroce e il gemello segreto, che finalmente
la setta è riuscita a far insediare sul trono al posto del vero Luigi XIV, sono
l’uno di fronte all’altro. Il gran maestro ricorda al gemello che grazie ai
Rosacroce è diventato re di Francia, ma il nuovo re è superbo, altezzoso e
presuntuoso e dichiara con superbia che il re è lui e lui solo. A quel punto il
gran maestro lo avverte minacciandolo che una maschera si toglie, ma si può
anche rimettere. Il re minaccia di far scomparire la setta dalla faccia della
terra. A questo punto il gran maestro lancia un anatema profetizzando che un
giorno arriverà un vento di rivolta e che nulla resterà della corona e del
regno, in un attimo il mondo cambierà al grido di “libertà, uguaglianza e
fratellanza”.
EPILOGUE
strumentale
Musica di O. Lacagnina
Album in Studio rilasciato nel 2023
Tracce
1.
The Iron Mask Ouverture-03:23
2.
Celebration for the Birth of the King-02:13
3.
Berceuse to the King-03:25
4.
The Secret Twin-04:07
5.
The Temple of the Rosicrucians-04:05
6.
The Conspiracy of the Rosicrucians-03:53
7.
Palais Royal-03:23
8.
Richelieu's Testament-04:29
9.
Dance at the Court-04:04
10.
A Ghost from the Past-02:34
11.
Mazzarino's Plan-04:12
12.
The Fortress-04:15
13.
I Am No More -02:42
14.
The Ambush and the Clash-04:34
15.
Father and Daughter-02:15
16.
The New King-03:21
17. Epilogue-02:39
Tempo Totale 59:43
Formazione
-
Marco Bernard / basso Shuker
-
Oliviero Lacagnina /tastiere
-
Kimmo Pörsti / batteria e percussioni
- Steve Unruh / voce, violino, flauto
Con:
-
Rafael Pacha / chitarra elettrica e classica, recorder, viola da Gamba
-
Marcel Singor / chitarra elettrica
-
Lauren Trew / voce
-
Marek Arnold / sax
-
Federico Tetti / chitarra elettrica
-
Thomas Berglund / electric guitar
- Juhani Nisula / chitarra elettrica
Informazioni
Artwork: Ed Unitsky
www.seacrestoy.com
CD Seacrest Oy - SCR-1040 (2023, Finland)
Produced by Marco Bernard, Kimmo Pörsti and Steve
Unruh
lunedì 29 maggio 2023
Ricordando Ollie Halsall, immenso chitarrista che ci lasciava il 29 maggio del 1992
Il 29 maggio del 1992, all’età di 43
anni, ci lasciava Ollie Halsall, a causa di un'overdose di eroina.
Chitarrista inglese, è conosciuto per il suo lavoro con i Rutles, con i Patto, con i Timebox, con i Tempest e con i Boxer e per la sua collaborazione con Kevin Ayers. È stato uno dei pochi suonatori di vibrafono nel rock.
Halsall è stato un musicista estremamente talentuoso e versatile, in grado di suonare una vasta gamma di strumenti, tra cui chitarra, basso, pianoforte, tastiere, percussioni e fiati. La sua tecnica era caratterizzata da una grande abilità tecnica e da una creatività eclettica. Era noto per la sua capacità di passare senza sforzo tra generi musicali diversi, includendo rock, jazz, funk, soul e altri.
Nonostante il suo talento, Halsall non ha raggiunto la stessa notorietà di alcuni dei suoi contemporanei. Tuttavia, è tuttora considerato un musicista molto rispettato nella cerchia degli appassionati di musica e tra i suoi colleghi.
Rivediamolo nei PATTO, alle prese con due differenti strumenti…