PAOLA TAGLIAFERRO & LA COMPAGNIA
DELL’ES
Manticore Records
In un pomeriggio uggioso del novembre 2012, a Piacenza,
conobbi Paola Tagliaferro, Greg Lake
e Regina - un contatto praticamente in contemporanea -, risulta quindi
per me naturale parlare di questo nuovo album come il frutto di semi gettati in
quei giorni, quando Paola non poteva certo immaginare dove sarebbe andata a
parare la sua passione musicale.
Di acqua ne è passata sotto ai ponti, e il caro Greg non è
più tra noi, ma l’eredità che ha lasciato è al sicuro, in un forziere a cui
tutti hanno accesso in quanto patrimonio universale dell’umanità! Certo è che,
se l’ascolto della sua musica (come solista, con i King Crimson e con gli ELP)
è concesso all’audience in modo indiscriminato, la rivisitazione in modo
personale della sua arte mantenendone l’anima, è una prova che miscela
virtuosismo personale a totale “corrispondenza di amorosi sensi”, quella facilitata
dalla vicinanza di Regina e da un legame spirituale che si traduce in
presenza fisica, che si cattura immediatamente ascoltando “FOR THE LOVE OF GREG LAKE”.
A seguire propongo una esaustiva intervista all’artista, che permette di entrare nei dettagli e di comprendere la cifra di un legame immateriale che, grazie alla musica, diventa fatto concreto.
Paola Tagliaferro arriva alla seconda esperienza discografica dedicata a “Mr. Voice” Greg Lake, ma trattasi della prima produzione in qualità di artista della Manticore Records, etichetta simbolica e storica che non ha bisogno di introduzione per chi ha freschi ricordi della musica progressiva anni ’70, per tutti gli altri sarà facile colmare le lacune con qualche visita mirata in rete.
La progettazione di un simile lavoro poteva presentare difficoltà oggettive… me ne vengono in mente alcune che provo a elencare:
-Per chi ha conosciuto la musica di Greg Lake in tutte le sue
ramificazioni espressive, la vera magia è racchiusa nella voce, una delle più
belle in assoluto del panorama rock, un mix di calore, estensione, intensità acustica
e timbrica unica. Sono caratteristiche che, anche volendo, non si possono clonare,
e le comparazioni preventive diventano spontanee/obbligate, tenendo anche conto
che una voce femminile che propone brani da sempre vissuti attraverso
performance maschili potrebbe trovarsi di fronte a maggiori difficoltà di
assimilazione da parte dell’ascoltatore.
-Altro problema è quello della lingua, e mi pare inutile
sottolineare che, per quanto si conosca bene l’inglese, la perfezione di un
artista madre lingua resta irraggiungibile, e ciò potrebbe precludere il totale
gradimento oltre i confini italici.
-La lontananza rispetto all’etichetta di riferimento, ovvero
una maggior difficoltà nel fare evolvere il progetto, ma in questo caso la
tecnologia aiuta e riduce le distanze, anche se a mio giudizio non può
annullarle.
-Ho pensato che anche per il team di musicisti che compongono LA COMPAGNIA DELL’ES - tutti grandi ed esperti professionisti - rapportarsi con la grandiosità di certe trame sonore potesse rappresentare un impedimento alla spontaneità, una sorta di conflitto interno che ponesse sul piatto della bilancia da un lato una ricerca del clone perfetto e dall’altro una rivisitazione personale… in questi casi una deferenza agiografica sarebbe comprensibile!
Nel chiarire/rispondere ai dubbi appena elencati metto in evidenza il mio commento generale all’album.
Paola Tagliaferro non cerca il copia incolla, ma regala la personalizzazione di arte già esistente. Però, a differenza di quanto potrebbe fare un qualsiasi musicista, magari giustamente voglioso di regalare un tributo a qualche genio del passato sicuramente studiato nei minimi dettagli per l’occasione, Paola vive quotidianamente Greg Lake, è nella sua casa, nella sua esistenza, nel suo modo di pensare, e mi viene da riflettere sull’importanza di quell’incontro di Piacenza di dodici anni fa - al quale ne seguirono altri -, momento che probabilmente ha cambiato la sua vita, e poco importa conoscerne i risvolti.
Ascoltare, brano dopo brano, mi ha procurato una sensazione
difficile da spiegare, come se mi trovassi al cospetto di musica nuova,
nuovissima, ma di cui avevo già sommaria conoscenza.
Lascio da parte ogni tipo di tecnicismo per dire che mi sono
realmente emozionato, e questo basta e avanza per il mio modo attuale di
concepire la musica.
Per quanto riguarda l’eventuale problema della lingua a cui
accennavo in precedenza, il training fatto in collaborazione con Regina per
affinare le skills specifiche ha dato, mi pare, buoni frutti, ma essendo Paola
Tagliaferro una delle persone più tenaci e caparbie che abbia mai conosciuto,
il lavoro svolto con la signora Lake - altra donna perfezionista - non poteva
che portare eccellenti frutti.
Il team work, i musicisti, racchiusi dalla denominazione “La
Compagnia dell’Es”, si palesano come vero ensemble che fa corpo unico con la
frontwoman.
Non è fatto scontato, sono questi i casi in cui si tende a
immaginare che bravi, bravissimi musicisti, possano essere il mero appoggio
tecnico per chi guida il progetto; non credo sia questa l'occasione, perché il
sound che ho percepito è quello di una vera band, ed è ciò che ci si aspetta,
ad esempio, nel corso di un live, e ciò supera ogni tipo di necessità personale
che solo chi ha la titolarità del progetto conosce nei dettagli.
Credo a questo punto si sia capito che sono molto soddisfatto di un album che ho ascoltato tre volte, tempo necessario per una metabolizzazione basica.
Veniamo ad un minimo di racconto, brano dopo brano, azione che ci permette anche di ricordare - o scoprire - una musica immortale.
Il vaglio delle tracce non sarà stato semplice, perché la quantità di materiale disponibile è davvero notevole, ma Paola ci racconta a seguire come sia stata totalmente libera nella scelta, con l’unico desiderio di Regina di “pescare” anche nel box del Greg solista. C’è quindi da immaginare che i brani siano il risultato, soprattutto, di coinvolgimento personale e di possibilità tecniche generiche.
Per cercare l’obiettività, prima di questo mio commento, ho ascoltato di ogni brano le due versioni, quella originale e la rivisitazione, e devo dire che non ho fatto fatica nel frenare lo sterile esercizio di comparazione, perché il nuovo volto contiene le caratteristiche di Paola Tagliaferro, il che significa molto più rispetto ad un’opera di coverizzazione.
Si inizia con IT HURTS, tratta dall’album
omonimo del debutto solista di Greg Lake, rilasciato nel 1981.
In origine una sorta di ballad, molto adatta a quel contesto temporale, ma la versione di Tagliaferro appare come attualizzata, intesa come pop rock di ampio respiro, una sorta di brano rappresentativo dello spirito del progetto, e non credo sia un caso che sia stato realizzato un video…
Segue WATCHING OVER YOU, una ninna nanna
scritta da Lake, con l'aiuto di Pete Sinfield per quanto riguarda i testi, e
contenuta in “Works Volume 2”, l'ottavo album di ELP del 1977.
Paola mantiene la dimensione acustica e intimistica,
preservando lo spirito originale ma fornendo un’interpretazione appassionata e
sentita, accompagnata dal fido Pier Gonella alla chitarra acustica e da Gino Ape
allo xilofono. Anche in questa occasione è possibile mostrare il video.
Con il terzo episodio la mia mente vola a ritroso e si stringono gli spazi temporali.
STONES OF YEARS è un frammento della suite Tarkus, tratto dall’omonimo
album del ’71.
In questo caso avvertivo la necessità preventiva del mantenimento di una certa aulicità, un’atmosfera che a mio giudizio doveva essere preservata al di là di ogni personalizzazione, e devo dire che PT risulta molto abile e sincera nella sua interpretazione. Immagino che Luca Scherani, nei suoi passaggi pianistici, abbia dovuto caricare sulle sue spalle tutto il peso della storia del prog!
LEND YOUR LOVE TO ME TONIGHT fu scritta con Pete Sinfield e
comparve in Works Vol. 1" del 1977.
Una bella versione che Paola pesca nel vasto repertorio delle
ballad, una rivisitazione che regala una atmosfera specifica, un profumo
settantiano che supera i generi di cui Lake è stato alfiere.
Non ricordavo questo pezzo e l’ho catturato con grande piacere.
THE ONLY WAY è un’altra traccia che rilascia sacralità e che vede
in primo piano l’intreccio tra voce e tastiere, con l’ingombrante presenza
autorale iniziale di un certo J. S. Bach.
Anche in questo caso il contenitore da cui estrarre è Tarkus, e anche se in questi casi ci si concentra maggiormente sugli aspetti musicali e interpretativi, il messaggio di Greg è attualissimo e appare un abito perfetto per l’esposizione di Paola, essendo una canzone che esplora i temi della spiritualità, della ricerca della verità e di risposte sull'universo e sull'esistenza umana. Un vestito che l’autrice indossa in modo perfetto, elegante e rispettoso dei temi proposti e di chi li ha scritti.
La traccia numero sei pesca in un repertorio più recente rispetto ai fasti di ELP.
AFFAIRS OF THE HEART vede come autori, oltre a Lake, Geoff Downes, ed era inserita nell’undicesimo album di ELP, Black Moon, pubblicato nel 1992, ovvero in era post-punk, un periodo in cui la scena del rock progressivo si stava evolvendo e incorporando influenze dalla musica post-punk e new wave.
I significati potrebbero essere diversi, non solo quelli più ovvi legati alla relazione uomo/donna che da sempre anima il mondo musicale, ma il modus espositivo di Paola impone una immagine sentimentale, a tratti struggente, sicuramente canalizzatrice di emozioni.
Con I TALK TO THE WIND ci viene regalata la
possibilità di tornare alle origini di Greg, quando i King Crimson inauguravano
ufficialmente - e credo inconsciamente - l’era della musica progressiva con il loro
In the Court of the Crimson King: era il 1969!
Niente di cervellotico e complesso, ma è questo un brano che
appare come una tela bianca che prende colore e forma mano a mano che ci si
avvicina alla fine. La viola di Giulia Ermirio contribuisce alla creazione poetica e Paola materializza un’azione di facile comprensione, quel “parlare
al vento” simbolo di una comunicazione impossibile, alla ricerca di risposte
che difficilmente si troveranno.
Meraviglioso.
E arriviamo a ALL I WANT IS YOU, autori Greg
Lake e Peter Sinfield, canzone tratta da “Love Beach”, nono album di
Emerson, Lake & Palmer, pubblicato nel 1978.
Tagliaferro sceglie un’altra ballata rock e le linee guida si
possono intuire dal titolo, che riporta ai concetti di amore e desiderio. Il
testo descrive l'intensità e la profondità dei sentimenti del protagonista
verso la persona amata, e lo stato d’animo sgorga spontaneo nel corso dell’ascolto,
da cui si trae beneficio, anche, per l’accuratezza degli aspetti meramente
musicali.
Appare chiaro anche il contesto temporale, così come ogni brano riporta ad un periodo musicale preciso.
L’album
termina con un pezzo top, THE GREAT GATES OF KIEV, estratto
dall'album “Pictures at an Exhibition” (1971).
Greg Lake si abbina a Mussorgsky per raccontare l'ingresso
trionfale nella Grande Porta di Kiev, simbolo della potenza e della grandiosità
della Russia, con lo scopo di far riflettere sulla natura ciclica della vita e
sulla speranza di un futuro migliore: sono passati oltre cinquant’anni ma certe
liriche sembrano appena state scritte!
Questa poteva essere probabilmente la scelta più complicata,
una traccia di una bellezza - e importanza - assoluta, che richiede una
performance vocale che possa emozionare e una sezione musicale complicata e
adeguata.
Paola Tagliaferro riesce a centrare l’obiettivo e il suo team
work dimostra il suo professionismo e lo stato di aggregazione in atto.
Il brano in sé fornisce l’idea di fermatura del cerchio, di compimento del progetto… un plauso alla scelta e al risultato conseguente.
Segnalo anche il lavoro di Dario Canepa, musicista che non conosco personalmente ma che mi ha convinto per eleganza e misura, saper entrare in punta di piedi in un progetto così delicato non credo sia stato semplice.
Nota di merito a parte per Pier Gonella, da anni dentro i progetti
di Paola, ingegnere del suono, in questo caso anche al basso, oltre che alla
chitarra elettrica ed acustica.
Paola Tagliaferro propone un bel lavoro, che facilita alle
anime più antiche il viaggio a ritroso di cui tutti, o quasi, necessitano di
tanto in tanto; ma accanto alle celebrazioni - di un mito e della “sua” musica
-, oltre ad un risultato legato all’empatia tra anime differenti, potremo/dovremo
guardare il tutto da un punto di vista meno romantico, più tecnico/musicale, “limitandoci”
a usufruire di un album che, grazie ad un gran lavoro di squadra, dovrebbe
soddisfare appieno ogni tipo di ascoltatore sensibile e virtuoso.
Brava Paola, il tuo spirito guida sarà molto contento di te!
E ora lasciamo che sia l’artista stessa a raccontarci le linee guida del suo “FOR THE LOVE OF GREG LAKE”.
Vorrei partire dalla tua esperienza “Manticore”, etichetta storica, mitica, che ti vede tra i protagonisti, unica artista italiana; la tua amicizia con il compianto Greg e con Regina è nota, ma per realizzare un album ci vuole ben altro! Mi racconti come è andata?
Prima di diventare artista Manticore Records avevo pubblicato nel 2021 “PAOLA TAGLIAFERRO SINGS GREG LAKE. LA COMPAGNIA DELL’ES”, produzione artistica di Paola Tagliaferro, co-produzione Regina Lake OWL Records. L’album è diventato MANTICORE RECORDS nel febbraio 2022 con l’annuncio ufficiale della mia entrata come artista nella MANTICORE RECORDS, diretta da Regina Lake. Di conseguenza è stato naturale per Regina e per me progettare la realizzazione di un nuovo album dedicato alla meravigliosa musica del geniale cantautore, musicista e produttore Greg Lake.
La voce di Greg è sicuramente tra le più belle in assoluto nel panorama rock e non solo, quindi, col tuo album, ti esponi a giudizi che potrebbero essere severi, tenendo anche conto che le voci femminili hanno caratteristiche differenti da quelle maschili: come ti sei approcciata al progetto?
Con umiltà, rispetto, passione e tenacia. Interpretare canzoni scritte da altri è sicuramente diverso dell’interpretare canzoni scritte da me stessa. Le canzoni composte da Greg Lake solo, o in collaborazione con i King Crimson o con ELP o con il magico poeta Peter Sinfield, sono opere perfette di altissimo livello. Ho ascoltato molto e ho scavato dentro me stessa per trovare la frequenza più adatta, poi ho lasciato la mia voce femminile libera di interpretare le meravigliose canzoni di Greg Lake.
Su quale base è avvenuta la scelta dei brani?
Regina mi ha lasciata libera di scegliere i brani che più mi coinvolgevano, chiedendomi solo di dare spazio, anche a Greg Lake solista. La playlist è così incredibilmente bella e ricca che ho avuto semplicemente l’imbarazzo della scelta.
Conoscendo Regina mi immagino che la sua incidenza sia stata notevole, sia per elemento meramente professionale che per l’amore verso il marito e la sua opera… racconta!
Regina è una perfezionista, creativa e intelligente ed è una mia carissima amica. Lei mi ha aiutato molto nello studio della pronuncia inglese. Durante le lezioni in collegamento WhatsApp ogni tanto ritornava alla sua vita con Greg e mi parlava di momenti legati a uno dei testi o al periodo particolare della loro vita in cui le canzoni erano state composte. Il loro amore è descritto in molte ballate di Greg Lake. Tutto questo mi portava dentro un coinvolgimento profondo, dal momento che ho ascoltato e studiato queste canzoni per molte ore, con lei e da sola. Non mi sono mai paragonata a Greg Lake e nessuno dovrebbe farlo, io sono un’interprete, una cantante-musicista che ha seguito la frequenza del grande maestro con la propria anima e la propria voce di donna.
Non sei sola in questo viaggio: mi parli di LA COMPAGNIA DELL’ES e di come hanno vissuto questa situazione inusuale e nobile?
La Compagnia dell’Es che ha collaborato a questo progetto era così formata: Paola Tagliaferro (voce), Pier Gonella (chitarra e basso), Luca Scherani “piano e keyboards”, Giulia Ermirio (viola), Dario Canepa (batteria) e Gino Ape (xilofono).
Tutti i musicisti hanno scritto l’arrangiamento delle parti assegnate ai loro strumenti. L’album è stato registrato e mixato da Pier Gonella e Paola Tagliaferro, con la Produzione Artistica di Paola Tagliaferro e la Co-Produzione Artistica di Regina Lake che è anche la Cover Design.
Sono tutti musicisti professionisti molto bravi, qualificati ed entusiasti del progetto. Pier Gonella è un mio collaboratore importante da otto anni, con lui ho realizzato tre album come musicista e come ingegnere del suono. Giulia Ermirio ha registrato la sua viola in alcuni pezzi contenuti negli ultimi miei tre album. Luca Scherani è al suo primo album con La Compagnia dell’ES. Dario Canepa è alla sua prima esperienza con La Compagnia Dell’ES. Gino Ape degli Enten Hitti è la seconda volta che collabora con La Compagnia Dell’ES, ospite in alcuni pezzi.
In che formato si potrà usufruire di “FOR THE LOVE OF GREG LAKE”?
Per il momento MANTICORE RECORDS CON SPIRIT OF UNICORN E CHERRY RED hanno deciso di pubblicarlo sulle principali piattaforme digitali.
Ascolto su youtube: https://bit.ly/4bHyCjx
Ascolto su Spotify: https://spoti.fi/48h2iRl
tutti i digital stores: https://songwhip.com/paolatagliaferro/for-the-love-of-greg-lake
In futuro vedremo se proporre un altro formato.
Hai in previsione qualche concerto o presentazione specifica?
Certamente, spero di tornare presto con qualche concerto, work in progress…
So che gli aspetti spirituali fanno parte del tuo quotidiano, ma conosco anche la tua tenacia e il tuo pragmatismo: quanto ti ha aiutato il ricordo - o forse la presenza - di Greg Lake nel realizzare il tuo nuovo lavoro?
Greg mi è stato accanto durante tutto il percorso e nei momenti difficili mi sono sentita rassicurata e spronata dalla sua presenza spirituale.
La tecnologia sicuramente aiuta, ma immagino sia stato faticoso rapportarti a distanza con Regina e il suo staff: cambieresti qualcosa col senno di poi?
Non cambierei nulla:
lavorare con Regina Lake e il suo staff è stata un’esperienza coinvolgente, a
volte faticosa per la distanza, ma molto interessante e costruttiva.