Le dichiarazioni di
intenti, in campo musicale, sono spesso la sottolineatura della propria
filosofia musicale. Parlare di album concettuale-questo è ciò che accompagna la
promozione del nuovo album di Delsaceleste/Marco Del
Santo, “La Fabbrica dei Ricordi”- suonerebbe
strano se si restasse fermi al binomio concept album/Prog ’70. In realtà è
sufficiente possedere un unico filo conduttore che leghi i vari episodi di un
percorso musicale, per poter affermare che … non si è andati fuori tema annunciando i propri intenti. I
brani che compongono l’album potrebbero essere “venduti” separatamente,
brillando di luce propria, ma la forza vera de “La Fabbrica dei Ricordi” è il
donare all’ascoltatore la possibilità di unirsi al viaggio che l’autore compie
assieme alla persona da lui scelta, seguendo da vicino, ma defilato, il "muoversi" tra le stanze, il camminare tra i ricordi, ripercorrendo sentieri tinti di
tristezza che obbligatoriamente riportano a situazioni personali…
Danzan veloci attorno a noi / I nostri giorni
tu ti ci aggrappi fin che puoi / poi li racconterai
Le stanze si susseguono, i ricordi
sgorgano spontanei e nel gioco interattivo che Delsaceleste riesce a
provocare, mi sono chiesto se sia sempre
utile ricordare, se sia sempre positivo ritornare su momenti che, magari carichi
di euforia all’origine, si trasformano in gocce di dolore nel momento in cui si
realizza che … non ritorneranno più… sicuramente non con quell’abito.
E una volta in viaggio non ci si può più
sottrarre perché anche nel buio più totale le cose posso accadere, basta volerlo
…
Chiudi gli occhi e poi/ sforzati a vedere
Anche il buio sai / è pieno di colori / sapori / colori / sapori
E alla donna che cammina al tuo fianco vorrai
raccontare, descrivere ogni angolo del tuo passato, cercando di condividere
antichi pezzi di vita, mettendo in conto che non tutto verrà compreso o
accettato, e ancora una volta le delusioni si mischieranno agli attimi felici,
ma ogni sforzo verrà compiuto, sino al raggiungimento dell’obiettivo…
Lascio affluire le parole che ho da dirti
Ti lascio i miei pensieri in lievi melodie
Lascia germogliare i tuoi sogni più nascosti
Lascia che io provi a raccoglierli
Grande sensibilità, grande capacità di
esternare, grande coraggio nel mettersi a nudo, grande progetto capace di
risvegliare sentimenti che, spesso per scelta, si tende a lasciar sopire.
“La
Fabbrica dei Ricordi” è un’esperienza da vivere, anche se capace di scatenare una “contenuta sofferenza”.
Una bella
sorpresa Delsaceleste… davvero da condividere!
L’INTERVISTA
Quando e come nasce il
tuo amore per la musica? Esiste un musicista/band che ti ha da subito
influenzato e ancora oggi resta la colonna sonora dei tuoi momenti di vita?
I miei
più lontani ricordi musicali sono legati alla prima infanzia, al giradischi dei
genitori, al fascino dei suoni che
emergevano dal silenzio appena posata la puntina, qualche istante dopo il
misterioso crepitio iniziale. Se devo citarti invece una band le cui opere
hanno segnato profondamente alcune fasi essenziali della mia vita, ti dico
senza dubbio Pink Floyd.
”La Fabbrica Dei
Ricordi” è presentato come un concept album, formula tipica di un certo periodo
–anni ’70- e di un certo filone musicale-il prog-. Che cosa ti affascina della
trama unica che unisce i vari brani?
La
possibilità di seguire un percorso narrativo arricchito dalle potenzialità
espressive e drammaturgiche proprie della musica, la reciproca amplificazione
semantica tra dimensione testuale e sonora.
Mi è capitato di
ascoltare concept solo strumentali, e quindi tali solo nella mente di chi li ha
composti/eseguiti. Pensi sia immaginabile raccontare le tue storie- a tratti-
in assenza di liriche? Che tipo di emozioni ti da la musica scevra dai testi?
Certamente,
spesso anche soltanto un semplice frammento musicale può trasmetterci delle
sensazioni che faremmo fatica ad esprimere attraverso il linguaggio verbale.
L’ascolto del tuo album
mi ha lasciato una sorta di ” tristezza contenuta”, legata ad emozioni ed
esperienze che toccano un po’ tutti, anche se trasformarle e musicarle come hai
fatto tu è operazione tutt’altro che semplice. Cosa ti ha procurato la
creazione dell’album e cosa ti procura ogni nuovo ascolto?
Mi è
rimasto impresso un ascolto dell’album, che feci diverse settimane dopo la
conclusione della sua produzione; ero in auto, e mentre guidavo mi scorrevano
davanti gli istanti più intensi trascorsi con coloro che hanno collaborato con
me alla realizzazione del disco, per la maggior parte persone a cui sono legato
in modo affettivo oltre che professionale; è stato un momento importante, perché
ho sentito che la musica riusciva ad evocare l’importanza di scoprire e
condividere sé stessi ogni giorno della nostra vita.
Mi dai un tuo giudizio
legato allo stato attuale della musica, tra businnes, internet e talent show?
Penso che
ci siano in giro idee molto interessanti ed autori di ottima qualità, ma
sfortunatamente spesso hanno poca visibilità mediatica; chi ama la musica deve
fare il piccolo sforzo di andare oltre a ciò di cui siamo quotidianamente
inondati per potere godere di prodotti sonori dotati di autenticità e
originalità.
Quanto ami la fase
“studio” e quanto quella “live” ?
Amo la
gioia di creare, di costruire passo dopo passo ciò che freme nella mia mente e
assistere gradualmente alla sua cristallizzazione durante la fase studio, e
l’emozione di trasmettere in modo diretto e “vivo” le sensazioni connesse a
questo processo durante i live.
Esistono teorie che
legano particolari filoni musicali alla regione di appartenenza. Quanto ha
influito la “tua terra” sulla formazione musicale e culturale?
Personalmente
non ritengo che ci sia stato questo particolare tipo di influsso sulla mia
formazione culturale e artistica.
Dimenticavo… perché
“Delsaceleste”?
Delsaceleste nasce dall’unione tra il
diminutivo del mio cognome, Delsa (da
Del Santo), usato comunemente da amici e conoscenti, e Celeste, il nome della protagonista di un racconto che scrissi
alcuni anni fa e a cui sono rimasto emotivamente legato, poiché connesso
significativamente al principio della mia attività creativa; il celeste è
inoltre uno dei miei colori preferiti!
Cambieresti qualcosa
del le tue scelte pregresse? Hai qualche rammarico per un treno che non ti sei
sentito in grado di prendere?
Credo di
essere una persona che si impegna sempre allo stremo per raggiungere i propri
obiettivi, e ovviamente mi capita di scontrarmi con i miei limiti, ma in ogni
caso cerco di trarre soddisfazione per ciò che viene raggiunto e insegnamento e
stimolo da ciò che resta ancora da conseguire.
E ora un sogno … da
realizzare entro i prossimi tre anni.
L’album
successivo a “La Fabbrica dei Ricordi”, sul quale sono già al lavoro da qualche
tempo e che dovrebbe intitolarsi “La Metamorfosi”, sarà una sorta di racconto sonoro, con frammenti testuali
alternati alle diverse canzoni, e la mia ambizione sarebbe quella di accostarvi
un allestimento scenico oltre che di coinvolgere come per il disco precedente
alcuni artisti che ne sviluppino la dimensione visiva con foto e video.
BIOGRAFIA
Delsaceleste è la creatura artistica del cantautore milanese Marco Del
Santo. I primi passi del progetto solista di Marco, da anni attivo nella scena
come batterista, cantante e compositore, risalgono all'autunno 2006, con la
realizzazione dell'ep "Sogni di sabbia". Uno dei punti chiave del suo
stile è la volontà di riallacciarsi secondo modalità personali alla tradizione
dei concept album, proponendo opere musicali dotate di una propria coerenza
strutturale interna, in cui i diversi brani si intrecciano e si richiamano tra
di loro, veicolando un contenuto narrativo. Nel novembre 2008 viene pubblicato
il primo album di Delsaceleste, "Io come...la voce della stagioni",
che ottiene ottimi riscontri critici. Secondo Giulia Salvi (RockIt, Virgin
Radio), il disco "vuole riprodurre il succedersi delle stagioni come se
fosse un viaggio in bicicletta, tra sentieri, profumi e immagini di vita. Con
sonorità magiche ed avvolgenti, Delsaceleste ci rende partecipe degli scenari
che si presentano davanti ai suoi occhi e ci lascia fluttuare in un mare di
emozioni che scorrono insieme al passare dei mesi". L'ultimo lavoro di
Delsaceleste, "La Fabbrica dei Ricordi, edito da New Model Label, è stato
presentato in anteprima con un evento culturale tenutosi tra il 10 e il 20
Giugno 2011 presso lo spazio espositivo Sassetti Cultura di Milano; all'interno
dell'evento, le opere di alcuni artisti ispirate alle tematiche del concept, la
proiezione del video del singolo "La Stanza degli Incanti", nonché di
foto tratte dal backstage del videoclip, e performance live. Il disco e la
mostra annessa attirano l'attenzione di addetti ai lavori sia in ambito
musicale che artistico. "La Fabbrica Dei Ricordi" è un concept album
sull'esplorazione e la rivelazione di se stessi; un percorso sonoro in cui il
protagonista invita la persona che ama ad attraversare con lui le diverse
stanze della sua Fabbrica dei Ricordi, spazi simbolici dove riscoprirsi e
raccontarsi. Attualmente, Marco è impegnato con i suoi collaboratori alla
stesura e all'arrangiamento delle musiche per racconto un da lui ideato ed
intitolato "La Metamorfosi"; si tratta di un progetto artistico ad
ampio raggio che prevede, oltre alla dimensione sonora e a quella narrativa,
illustrazioni
e rappresentazione scenica.
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