Le ricadute del recente show di Roger
Waters a Berlino non accennano a diminuire
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti si è unito alla lunga lista di coloro che criticano Roger Waters per l'uniforme in stile nazista che indossa regolarmente sul palco dall'uscita di The Wall nel 1980 e il presunto uso di tropi antisemiti nel suo spettacolo.
La condanna del Dipartimento di Stato dell'ex uomo dei Pink Floyd è arrivata in una risposta scritta a una domanda posta in una conferenza stampa del Dipartimento di Stato all'inizio di questa settimana, quando un giornalista ha chiesto se l'amministrazione fosse d'accordo con le critiche a Rogers di Deborah Lipstadt, l'inviato speciale degli Stati Uniti per il monitoraggio e la lotta all'antisemitismo.
Lipstadt aveva citato su Twitter un post - che denunciava Waters - dell'inviata dell'UE Katharina von Schnurbein dopo i due spettacoli a Berlino del mese scorso. Von Schnurbein scrisse in quell’occasione: "Sono stufa e disgustata dall'ossessione di Roger Waters di sminuire e banalizzare la Shoah e dal modo sarcastico in cui si diletta a calpestare le vittime, sistematicamente assassinate dai nazisti. In Germania. Quando è troppo è troppo".
In risposta, Lipstadt ha twittato di essere d'accordo con la "condanna di von Schnurbein di Roger Waters e della sua spregevole distorsione dell'Olocausto".
Ora il Dipartimento di Stato ha appoggiato il post di Lipstadt, dicendo: "Il concerto in questione, che ha avuto luogo a Berlino, conteneva immagini profondamente offensive per il popolo ebraico e minimizzava l'Olocausto. L'artista in questione ha una lunga esperienza nell'uso di tropi antisemiti per denigrare gli ebrei".
All'indomani delle critiche iniziali,
Waters ha rilasciato una dichiarazione, che diceva: "La mia recente
esibizione a Berlino ha attirato attacchi in malafede da parte di coloro che
vogliono diffamarmi e mettermi a tacere perché non sono d'accordo con le mie
opinioni politiche e i miei principi morali. Gli elementi della mia
performance che sono stati messi in discussione sono chiaramente una
dichiarazione in opposizione al fascismo, all'ingiustizia e al bigottismo in
tutte le sue forme. I tentativi di ritrarre questi elementi come qualcos'altro
sono in malafede e politicamente motivati.
La rappresentazione di un demagogo
fascista squilibrato è stata una caratteristica dei miei spettacoli a partire da
“The Wall”nel 1980.
Ho passato tutta la mia vita a
parlare contro l'autoritarismo e l'oppressione ovunque io lo veda.
Indipendentemente dalle conseguenze degli attacchi contro di me, continuerò a
condannare l'ingiustizia e tutti coloro che la perpetrano.
E la querelle continua, anche se è possibile farsi un'opinione guardando l'intero set del 18 maggio scorso alla Mercedes Benz Arena di Berlino...