"Now, ladies and gentlemen, honoured
by their country, decorated by their Queen, loved here in America, here are The
Beatles!"
Fu
l’apice della Beatlemania:
55000 fan urlanti che agitavano striscioni e bandiere mentre a stento
intravedevano i Fab
Four al di là del recinto di protezione.
A
qualche centinaio di metri di distanza, su un palco costruito alla buona nel
mezzo di un enorme campo di baseball, i quattro musicisti cercavano di farsi
ascoltare sparando musica da amplificatori da 100 watt commissionati per
l’occasione, un impianto di diffusione sonora più adatto ad annunciare il
risultato delle partite.
“E’ stato il più grande concerto mai
visto”, dichiarò entusiasta John
Lennon qualche tempo dopo. “E anche il più esaltante. Una cosa fantastica”.
Un
attimo prima di attraversare di corsa il prato con indosso le celebri giacche
beige, i Beatles sembravano un gruppo di eroi per
sbaglio, stanchi al solo pensiero di affrontare una nuova tournèe americana
(una dozzina di date in grandi spazi all’aperto) dopo luinghe peregrinazioni
europee. Persino arrivare allo Shea Stadium era stata un’impresa ardua.
Da Wall
Street avevano viaggiato in elicottero sino al tetto della World Fait, dove un
veicolo li attendeva per portarli a destinazione.
Ma
bastò la prima delle dodici canzoni in scaletta, a malapena udibile in mezzo
alle urla isteriche del pubblico, perché la professionalità dei Beatles
tornasse a galla.
John
Lennon si produsse perfino in una spettacolosa imitazione di Jerry Lee Lewis accompagnando
al piano un trascinante "I'm
Down".
(Note
di Mark Paytress)
In
realtà sia lui sia i compagni sapevano che quei guizzi estemporanei non erano
più semplici artifici scenici . “Avevo sbiellato”
ammise Lennon diversi anni più tardi.
Set list
Twist And Shout
She's A Woman
I Feel Fine
Dizzy Miss Lizzy
Ticket To Ride
Everybody's Trying To Be My Baby
Can't Buy Me Love
Baby's In Black
I Wanna BeYour Man
A Hard Day's Night
Help!
I'm Down
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