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martedì 1 giugno 2010

Ricordando Jonn Bonham




Ieri era il 31 maggio.
Ne approfitto per ricordare uno dei più grandi musicisti della storia del rock, John Henry Bonham (detto Bonzo), mitico batterista dei Led Zeppelin, nato il 31 maggio del 1948 a Redditch.

Con lui finì la storia dei Led Zeppelin, se si escludono alcune reunion celebrative:
« Desideriamo rendere noto che la perdita del nostro caro amico e il profondo senso di rispetto che nutriamo verso la sua famiglia ci hanno portato a decidere — in piena armonia tra noi e il nostro manager — che non possiamo più continuare come eravamo. »

Bonham è considerato uno dei più grandi e influenti batteristi della storia della musica rock. Il suo stile, basato su un'alchimia di estro e aggressività, creatività e tecnica, ha contribuito a innovare il modo di concepire la batteria e le percussioni nella musica contemporanea. Gli otto album che compongono la discografia dei Led Zeppelin, caratterizzati dalle architetture percussionistiche di Bonham, costituiscono tutt'ora una delle basi su cui fonda la batteria nel rock moderno.

Agli inizi ero interessato alle partiture musicali, ed ero abbastanza bravo e veloce nella lettura, ma quando cominciai a suonare con i gruppi, feci l'enorme sbaglio di abbandonare lo studio. Io credo che sia fantastico essere capaci di scrivere le proprie idee in forma musicale, ma credo anche che nella batteria il feeling sia molto più importante della mera tecnica, è fantastico suonare un triplo paradiddle … ma chi si accorge veramente che lo stai facendo? Se fai troppa attenzione alla tecnica, finisce che inizierai a suonare come ogni altro batterista. Credo che quello che conti veramente sia essere originale. Quando ascolto altri batteristi, mi piace poter dire "Wow … carina questa cosa, non l'avevo mai sentita prima!". Credo che essere te stesso come batterista sia molto più importante che suonare come chiunque altro”

John è ricordato come il più “potente” della storia del rock. Sin da bambino aveva l’istinto di percuotere qualcosa, anche a mani nude, come negli spaventosi e indimenticabili assoli di Moby Dick.
Cresciuto a Kidderminster, nello stesso ambiente di Plant, suonò con varie band procurando spesso problemi per l’elevato “rumore” del suo strumento, che nei Led Zeppelin sarà l’elemento distintivo. Tra le band in cui suonò vanno ricordate The Band Of Joy e The Crawling King Snakes (insieme all’amico Robert Plant). Fu il più titubante ad entrare nella formazione dei Led Zeppelin, forse anche a causa della sua situazione economicamente instabile nonostante fosse già sposato (a diciassette anni) con Pat. Numerosi sono gli aneddoti sul suo selvaggio modo di suonare la batteria sulla sua foga inumana, sul suo amore per l’alcool e gli amici, sul suo carattere rissoso ma affidabile e riservato, che gli procurò il soprannome, divenuto celebre, di Bonzo (dal nome del protagonista di un cartone animato inglese).
Il suo instancabile amore per le percussioni e per la musica finirà con la sua morte il 25 settembre 1980, a soli 32 anni, ma l’eco della sua Ludwig riecheggerà per sempre nella storia del rock n’ roll.


La tomba di John Bonham a Rushock.


Non ho mai cercato coscientemente di essere uno dei migliori batteristi e non voglio nemmeno esserlo. Un sacco di ragazzini mi vengono a dire cose come: "Ci sono molti batteristi meglio di te". A me piace suonare al meglio delle mie capacità ed è quello che sto facendo ora. Non pretendo di essere più eccitante di Buddy Rich. Ma non suono ciò che non mi piace. Sono un batterista semplice, senza fronzoli per la testa e non cerco di atteggiarmi o essere meglio di quel che sono".

Disse di lui Jimi Hendrix:

« Ragazzo, il tuo piede destro è più veloce di quello di un coniglio! »