giovedì 7 novembre 2024

Il concerto di Steve Hackett a Torino, 5 novembre 2024

Ancora una volta Steve Hackett, ancora una volta Torino, ancora una volta il profumo di Genesis.

Il concerto del 5 di novembre ha avuto per me un sapore speciale, visto che ero accompagnato da alcuni ex ragazzi che con me, sempre a Torino, parteciparono al concerto del 3 febbraio 1974.

Nei giorni precedenti l’evento avevo letto un po’ di sciocchezze legate al tour in corso, che affibbiavano alla band il ruolo di “cover band di lusso dei Genesis”… occorre fare i conti con la realtà e ringraziare chi ancora riesce a regalare emozioni così forti.

Come sempre gentilissimo, Steve e la moglie Jo salutano i conoscenti un’ora prima dello show, ed è quella l’occasione in cui si scambiano domande di rito e si realizza di avere il privilegio di essere a fianco di una leggenda vivente.

Ma oltre le emozioni che riportano all’adolescenza, sono lì per un concerto, un grande spettacolo in tutti i sensi, perché due ora e mezza di sonorità così impegnative non potevano avere un risultato scontato.

Conoscevo già la set list ed ero quindi preparato ad una precisa dicotomia tra l’estremo passato e l’Hackett solista; come me molti altri, tutti ansiosi di sentire il lato B, quello in cui trovare pieno conforto per effetto di trame conosciute; a conti fatti, la grandezza di questa band - non certo una novità - ha permesso ai meno radicati nel passato di godersi un gran concerto.

Oltre a Steve - chitarra e voce-on stage c’erano Roger King alle tastiere, Nad Sylvan alla voce, Jonas Reingold basso e backing vocals, Rob Townsend al sax, flauti, tastiere aggiuntive e Craig Blundell alla batteria.

Anche per ciò che riguarda i singoli componenti ho letto varie critiche a Sylvan, per la sua staticità, per il suo … “non essere Gabriel”, ma a me piace molto, e per proporre il repertorio dei Genesis non occorre rincorrere i colori vocali che abbiamo immagazzinato da lustri.

Ho apprezzato particolarmente il lavoro di Reingold, uno che col basso potrebbe suonare Beethoven e Mozart facendo dimenticare che lui è parte di una sezione ritmica!

Ma come diceva qualcuno “è la somma che fa il totale”, e ciò che arriva al pubblico… a me in particolare, è un suono coeso, realizzato da interpreti stellari che riescono a toccare le corde della memoria.

La prima parte dunque riguarda i successi da solista di Steve che propone…

 

PRIMA PARTE (i successi da solista):

People of the Smoke

Circo Inferno

These Passing Clouds

The Devil’s Cathedral

Every Day

A Tower Struck Down

Bass Solo

Camino Royale

Shadow of the Hierophant

Il Teatro Colosseo è sold out; il pubblico, non solo quello antico, attende di rivivere la solita magia che accompagna i successi conosciuti della band, ma non si può rimanere indifferenti al cospetto di tale perfezione esecutiva, di un’armonia sonora che è solo in parte dovuta al virtuosismo.

Ho captato un commento che più o meno diceva: “Questa è la musica di qualità!”, giudizio impegnativo e personale, ma che ben sintetizza il sentimento comune.

E arriva l’intervallo, 15/20 minuti per ricaricare le batterie e ripartire col seguente programma:


SECONDA PARTE (i successi con i Genesis):

The Lamb Lies Down on Broadway

Fly on a Windshield

Broadway Melody of 1974

Hairless Heart

Carpet Crawlers

The Chamber of 32 Doors

Lilywhite Lilith

The Lamia

it

Dancing With the Moonlit Knight

The Cinema Show

Aisle of Plenty

BIS:

Firth of Fifth

Assolo di batteria di Craig Blundell

medley: Los Endos / Slogans / Los Endos


La denominazione del tour, "Genesis Greats, Lamb Highlights & Solo" era di per sé icastica dell’intero programma, ma non sono mancate alcune gemme al contorno, soprattutto quelle che tutti si aspettano e che riportano a “Selling England By The Pound”.

È Hackett che commenta la set list…

Inutile negarlo, arrivati nella confort zone i brividi alla schiena si moltiplicano, la musica azzera il tempo lasciato alle spalle e diventa “responsabile” di un meraviglioso stato emozionale che proseguirà, as usual, dopo il concerto.

Tutti in piedi alla fine, tutti entusiasti, consci probabilmente di aver partecipato ad un evento unico, di quelli da mettere nel carnet dei bei momenti vissuti, magari in compagnia, con accanto qualcuno che, da adolescente, partì in treno in gruppo, da Savona, per andare a vedere i Genesis nel capoluogo torinese: era un lunedì, pioveva, e il giorno dopo saremmo andati a scuola!

Un medley per ricordare…