"We Used to Know" - Jethro
Tull
I melomani più navigati saranno abituati all’accostamento tra “We used to know” dei Jethro Tull e “Hotel California” degli Eagles.
In effetti il brano degli Eagles ricorda molto quello dei Tull essendo la progressione degli accordi la medesima. In ogni caso esiste una differenza temporale: ’69 per i JT e ’77 per gli Eagles, quindi, se influenza c’è stata, va in una direzione precisa.
Gli Eagles e i Jethro Tull fecero un tour insieme agli inizi degli anni '70 e gli Eagles ebbero modo di ascoltare questa canzone. Ian Anderson, comunque, in un'intervista, esclude, generosamente, il plagio e parla piuttosto di un tributo degli Eagles al pezzo in questione.
Ma proviamo a raccontare qualcosa su "We Used to Know", presente nell'album "Stand Up", brano che, nonostante la sua apparente semplicità, cela profondità lirica e musicale notevoli. La canzone, composta da Ian Anderson, è diventata un classico, apprezzata per la sua melodia malinconica e per il testo evocativo.
Le parole della canzone forniscono chiari i riferimenti ad un tipo di vita disagiata, comune ai membri della band prima di ottenere il grande successo, ed è chiaro il riferimento ai vecchi compagni che decisero di abbandonare il gruppo per tornare a casa (Barriemore Barlow, John Evan e i due sassofonisti Neil Valentine e Tony Wilkinson), a cui Anderson si rivolge con un'amichevole saluto e con un augurio di buona fortuna. Come risaputo, Barrie e John daranno successivamente… una grossa mano!
Ma come accade per le liriche in generale (sfido chiunque a svelare la cripticità di certi testi in lingua italiana senza l’aiuto dell’autore!), è possibile fornire una interpretazione personale, che è poi il modo per interagire con chi ha creato. E poi l’impatto sonoro risulterà determinante per condizionare il mood generale e quindi le conclusioni.
La prima cosa che colpisce ascoltando "We Used to Know"- e questo è un fatto oggettivo - è l'atmosfera nostalgica che pervade l'intera canzone. La melodia, caratterizzata da un ritmo lento e da una partenza in accordo minore (il MI), evoca un senso di spleen legato al racconto di un passato ormai lontano. Il flauto di Anderson, elemento distintivo del suono dei Jethro Tull, ha qui un ruolo soprattutto solista e di congiunzione tra le strofe.
Il testo è ricco di riferimenti al passato e all'infanzia. L'uso di espressioni come "bad old days" e "shillings spent" crea un'immagine vivida di un tempo ormai perduto ela canzone sembra essere una riflessione sulla crescita, sul passare del tempo, e sul modo in cui ricordiamo il passato.
Molti fan interpretano la canzone come una semplice
espressione di rammarico per l'infanzia ormai lontana, un periodo della vita
caratterizzato dalla spensieratezza e dall'innocenza. Altri vedono in "We
Used to Know" come una riflessione più profonda sulla vita e sulla
mortalità. Le frasi "Fears of dying, getting old" e "Then
to revisit stony grounds" suggeriscono un'ansia per il futuro e una
consapevolezza della finitezza dell'esistenza.
La canzone potrebbe anche essere interpretata come un rimpianto per un passato che non può essere recuperato, per un'amicizia o un amore perduti. Insomma, sono tanti gli spunti di riflessione e tutti centrati, anche se forse al contorno dell’esatto obiettivo.
Dal punto di vista musicale, "We Used to Know" è un
brano che dimostra la versatilità dei Jethro Tull. La canzone combina elementi
del folk rock con influenze blues e jazz, creando un sound unico e
riconoscibile. Il ruolo del flauto di Anderson è fondamentale, in quanto
conferisce alla canzone una complessità che la distingue dai brani più
commerciali dell'epoca.
E quindi… non resta che ascoltarla!