sabato 30 gennaio 2021
CIRCA
martedì 26 gennaio 2021
The La's, i pionieri del brit-pop
The La's è un gruppo musicale britannico nato
a Liverpool nel 1986 da un'idea del cantante Lee Mavers e composto inoltre dal
bassista John Power, dal chitarrista Paul Hemmings e dal batterista John Timson.
Tra l'anno di formazione e l'anno del debutto discografico - 1990 - il gruppo è protagonista di diversi cambi di formazione che vedono la totale ricostruzione della formazione con alla batteria il fratello di Lee, Neil Mavers, al basso James Joyce e alla chitarra Peter James Camell.
I primi singoli pubblicati - Way Out (1987) e There She Goes (1988) - procurano al gruppo ottime recensioni. Ma per avere il primo LP bisogna attendere il 1990, anno in cui la Go! Discs pubblica l'esordio omonimo della band. Il disco potrà vantare un'ottima accoglienza della stampa e un pregevole quantitativo di copie vendute.
Dopo aver suonato in tour per tutto il 1991, il perfezionismo di Mavers lo spinge a riscrivere e riarrangiare le canzoni del primo album, ma questo processo non porta a nulla di concreto ed esclusi un paio di concerti del 1995 con una nuova band, i La's non hanno mai dato ulteriori prove della loro esistenza sino al 2005, dieci anni dopo, per una riunione speciale sul palco del Glastonbury Festival.
Mai ufficialmente sciolti, i The La's possono essere considerati i pionieri del brit-pop, genere che da lì a qualche anno esploderà con gruppi come Oasis e Blur. La loro musica era un insieme di scintillante jangle-pop sulla scia dei primi dischi dei Primal Scream e degli Smiths, ma che rimanda anche alla tradizione inglese degli anni Sessanta.
Nel 2018, una serie comica-drammatica della BBC TV intitolata "There She Goes" presenta una cover della canzone di La’S che riporta quel nome.
Membri
Lee
Mavers – guitar, vocals (1984–1992, 1994–1995, 2005, 2011)
Mike
Badger – guitar, vocals (1983–1986)
Sean
Eddleston - guitar (1984)
John
"Timmo" Timson – drums (1984–1985, 1986–1987)
Phil
Butcher – bass (1984)
Jim
"Jasper" Fearon – bass, drums (1985, 2005)
Bernie
Nolan – bass (1985–1986)
Tony
Clarke – drums (1985–1986)
Paul
Rhodes – drums (1986)
John
Power – bass, vocals (1986–1991, 2005)
Barry
Walsh – drums (1986)
Paul
Hemmings – guitar (1987)
Mark
Birchall – drums (1987)
Peter
"Cammy" Cammell – guitar, bass (1988, 1989–1992, 1994–1995)
Iain
Templeton – drums (1988)
John
"Boo" Byrne – guitar (1988, 1995)
Chris
Sharrock – drums (1988–1989)
Barry
Sutton – guitar (1988–1989, 1991)
Neil
Mavers – drums (1989–1992, 1994–1995)
James
Joyce – bass (1991–1992, 1994)
Lee
Garnett – guitar (1994–1995)
Jay
Lewis – guitar (2005)
Nick
Miniski – drums (2005)
Gary
Murphy – bass (2011)
Album
in studio
The
La's (1990) No. 30 (UK), No. 196 (US)
Compilation
Lost
La's 1984–1986: Breakloose (1999)
Singles
Collection (2001)
Lost
La's 1986–1987: Callin' All (2001)
BBC
in Session (2006)
Lost
Tunes (2008)
De
Freitas Sessions '87 (2010)
Callin'
All (2010)
Singoli
domenica 24 gennaio 2021
Eve Of Destruction/L'ora del fucile-Barry McGuire/Pino Masi
L’Italia era ben predisposta al cambiamento, ma la cosa che risultò più rapida e semplice per i giovani musicisti e i loro "gestori" fu quella di pescare a man bassa nella produzione anglosassone e farla propria, in tempi in cui non si guardava molto ai diritti d’autore.
Eve Of Destruction/L'ora del fucile - Barry McGuire/Pino Masi
"EveOf Destruction" di Barry McGuire,
una canzone composta da P.F. Sloan, è stata la base musicale per una
canzone politica, L'ora del fucile,
pezzo forte del cantautore Pino Masi, poi entrato a far parte del gruppo teatrale di
Dario Fo.
La canzone originale di P.F. Sloan parlava di una ipotetica terza guerra mondiale, ma si espandeva al pericolo rappresentato dalla "Cina rossa"...
In italiano diventò "L'ora del fucile": ecco il testo…
Tutto il mondo sta esplodendo
dall’Angola alla Palestina, l’America Latina sta combattendo, la lotta armata
vince in Indocina;
in tutto il mondo i popoli acquistano
coscienza e nelle piazze scendono con la giusta violenza.
E quindi: cosa vuoi di più, compagno,
per capire che è suonata l’ora del fucile?
L’America dei Nixon, degli Agnew e
Mac Namara dalle Pantere Nere una lezione impara;
la civiltà del napalm ai popoli non
piace, finché ci son padroni non ci sarà mai pace;
la pace dei padroni fa comodo ai
padroni, la coesistenza è truffa per farci stare buoni.
E quindi: cosa vuoi di più, compagno,
per capire che è suonata l’ora del fucile?
In Spagna ed in Polonia gli operai
dimostran che la lotta non si è fermata mai contro i padroni uniti, contro il
capitalismo, anche se mascherato da un falso socialismo.
Gli operai polacchi che hanno
scioperato cantavan l'Internazionale
Gridavano: Gomulka, per te finisce
male. Marciavano cantando l’Internazionale.
E quindi: cosa vuoi di più, compagno,
per capire che è suonata l’ora del fucile?
Le masse, anche in Europa, non stanno
più a guardare, la lotta esplode ovunque e non si può fermare:ovunque
barricate: da Burgos a Stettino, ed anche qui da noi,
da Avola a Torino, da Orgosolo a
Marghera, da Battipaglia a Reggio,
la lotta dura avanza, i padroni avran
la peggio.
E quindi: cosa vuoi di più, compagno, per capire che è suonata l’ora del fucile?
Autori: P. Masi, P. Nissim, G. Marini (?)
E da lì a poco sarebbero sbocciato in
Italia il corso fortunato del cantautorato impegnato…
venerdì 22 gennaio 2021
ATLANTIDE
giovedì 21 gennaio 2021
The Lemon Pipers
The Lemon Pipers è stato un gruppo musicale psichedelico statunitense di Oxford, Ohio, noto principalmente per il brano "Green Tambourine", che raggiunse la posizione numero 1 negli Stati Uniti nel 1968. La canzone è stata accreditata come la prima bubblegum pop chart-topper.
The Lemon Pipers comprendevano il batterista William (Bill) E. Albaugh (1946-1999), il chitarrista Bill Bartlett (nato nel 1946), il cantante Dale "Ivan" Browne (nato nel 1947), il tastierista Robert G. Nave (1944-2020) e il bassista Steve Walmsley (nato nel 1948, Wellington, Nuova Zelanda) che sostituì il bassista originale Bob "Dude" Dudek.
La band fu
formata nel 1966 da studenti di Oxford, che avevano suonato nei bar del college
con i loro gruppi precedenti.
Il loro
repertorio era fatto di blues, hard rock e folk rock, con alcune cover dei
Byrds e degli Who.
Dopo un po’
di gavetta nei bar del luogo pubblicarono un singolo per l'etichetta Carol
Records, "Quiet Please".
Il gruppo originale - un quartetto - guadagnò notorietà raggiungendo le finali nella Ohio Battle of the Bands al Cleveland Public Auditorium nel 1967, perdendo contro la James Gang.
La band
reclutò quindi uno studente della Miami University come frontman - Dale "Ivan"
Browne - e ingaggiò anche l'impresario musicale Mark Barger, che guidò i The
Lemon Pipers alla Buddah Records, allora gestita da Neil Bogart.
Affidandosi
ai consigli di Barger, accettarono così di stipulare un contratto discografico
e distributivo con Buddah.
Il gruppo
iniziò a suonare in grandi sale auditorium e da concerto negli Stati Uniti,
inclusa un'apparizione al Fillmore West di Bill Graham a San Francisco sullo
stesso palco con i Traffic, Moby Grape e Spirit, il 21 marzo 1968.
I piani di Buddah per il gruppo si concentrarono sul bubblegum pop piuttosto che sulla musica rock, e i The Lemon Pipers si unirono a un settore aziendale che conteneva già Ohio Express e la Fruitgum Company. Paul Leka fu assegnato come loro produttore discografico.
Buddah non
sapeva inizialmente come gestire la band e li fece debuttare con una
composizione di Bartlett, "Turn Around and Take a Look".
Visto lo
scarso successo della canzone l'etichetta chiese a Leka e al suo compagno di
scrittura, Shelley Pinz, che stavano lavorando in un ufficio di Brill Building
a Broadway, di creare una canzone adatta. La coppia produsse "Green
Tambourine", che la band registrò senza entusiasmo.
La canzone
entrò nella Billboard Hot 100 alla fine del 1967 e raggiunse la posizione numero
1 nel febbraio 1968 nelle classifiche Billboard e Cashbox.
Arrivò alla posizione numero 7 nella UK Singles Chart e diventò un successo in tutto il mondo. Vendette oltre due milioni di copie e fu premiata con un disco d'oro dalla Recording Industry Association of America (R.I.A.A.) nel febbraio 1968.
Il successo
di "Green Tambourine" fece sì che l'etichetta mettesse sotto
pressione il gruppo per rimanere nel genere bubblegum, e nel marzo 1968 la band
pubblicò un'altra canzone di Leka/Pinz, "Rice Is Nice", che raggiunse
la posizione numero 46 nelle classifiche di Billboard, la numero 42 nelle
classifiche Cashbox statunitensi e la numero 41 nel Regno Unito a maggio. La
band nutriva poco entusiasmo per entrambe le canzoni, tuttavia, superarono il
disagio considerandola "musica divertente", soprattutto sapendo che
sarebbero stati abbandonati da Buddah se avessero rifiutato.
“Ordinary
Point of View", scritto da Eric Ehrmann e con un assolo country di
Bartlett, fu registrato, ma rifiutato da Buddah. Disincantato da Buddah e
dall'industria musicale, Ehrmann smise di scrivere canzoni e si diede al
giornalismo musicale.
Come è comune nel caso della musica degli anni '60, alcuni problemi di copyright e royalties collegati al precedente proprietario della Buddah Records, ereditati dagli attuali proprietari del catalogo editoriale musicale Kama Sutra e delle canzoni dei The Lemon Pipers rimasero irrisolti.
L'evoluzione dei The Lemon Pipers dalla musica rock degli anni '60 verso una bubblegum band da disco d'oro creò una dualità all’interno del gruppo: "Eravamo una band rock 'n' roll stand-up e all'improvviso ci ritrovammo in uno studio con qualcuno che ci diceva come e cosa suonare".
Il divario tra le aspirazioni dell'etichetta e i gusti musicali della band divenne evidente nell'album di debutto “Green Tambourine”. Prodotto da Leka, il disco conteneva cinque canzoni di Leka/Pinz, così come due extended tracks scritte dalla band, "Fifty Year Void" e "Through With You" (quest'ultima, scritta da Bartlett, con influenze dei Byrds e, secondo l'etichetta originale LP, lunga 8:31). Fu inclusa anche "Ask Me If I Care" scritta da Ehrmann.
Registrarono un secondo album per Buddah, “Jungle Marmalade”, che mostrò ancora il duplice volto della band.
La band
lasciò l'etichetta nel 1969 e successivamente si sciolse. Bartlett,
Walmsley e Nave formarono gli Starstruck, la cui registrazione di una canzone
dei Lead Belly, "Black Betty", fu rielaborata dai produttori della
Super K Productions Jerry Kasenetz e Jeffry Katz, e pubblicata nel 1977 dai Ram
Jam.
Browne si
trasferì in California per continuare a suonare, Walmsley si fermò a Oxford a
suonare il basso e Bartlett perse motivazione e diventò solitario dopo la morte
della moglie Dee Dee. Nave divenne un disc jockey jazz su WVXU a Cincinnati,
suonando occasionalmente l'organo con i Blues Merchants nei locali
sud-occidentali dell'Ohio.
Il batterista
Bill Albaugh morì il 20 gennaio 1999 all'età di 53 anni. Il tastierista Bob
Nave è morto il 28 gennaio 2020, all'età di 75 anni.
Si registra una reunion nel 2017 denominata “Summer of Love 50th Anniversary Reunion Madison Theater”.
martedì 19 gennaio 2021
Eneide, band - e album - da riscoprire...
Ascoltiamolo...
sabato 16 gennaio 2021
Elvis: International Center, Honolulu, Hawaii, 14 gennaio 1973


giovedì 14 gennaio 2021
Il dramma di Adriano Urso
Sono rimasto molto colpito da questa
storia di cui oggi hanno parlato e scritto tutti i media e riguarda un dramma non
per tutti evidente, quello relativo alla perdita della dignità conseguente
alla mancanza di lavoro, anche se la tragedia che ha colpito Adriano Urso non pare
strettamente legata a problemi economici. E quando passione e attività primaria coincidono, il non poter alimentare una delle due componenti porta ad un disagio che pare privo di confini.
Adriano era un pianista jazz molto
noto ed era considerato,
insieme al fratello Emanuele - conosciuto come King of Swing, anche lui
jazzista - uno degli artisti più talentuosi del panorama romano.
Ho avuto modo di ascoltare una breve
intervista che oggi ha rilasciato Emanuele, dalla quale emerge un quadro
familiare ben preciso: “ragazzi” antichi i due fratelli, probabilmente fuori
dal tempo sin dal periodo scolastico, lontani dalle mode del momento e amanti
della musica del passato, così come di tutti quegli aspetti che potrebbero tranquillamente
definirsi retrò.
Utilizzo di auto d’epoca, vestiti di
un’altra epoca, linguaggio di un’altra epoca.
Abituato ad esibirsi quotidianamente
in differenti contesti, Adriano aveva all’improvviso perso la sua musica la
scorsa primavera, ritrovandola in estate ma rimanendo nuovamente senza da
ottobre in poi.
Emanuele sottolinea come il vivere tutti assieme in una grande casa - immagino in famiglia - eliminasse l’urgenza immediata di avere entrate utili al sostentamento, ma il bisogno di incontrare la "sua" gente e alimentare lo status di “uomo che vive nella notte”, lo aveva spinto a trovare una sorta di impiego come “rider”, lui, diplomato in violoncello e laureato in Farmacia, un grande musicista, non solo un pianista… un musicista!
Fra gli appassionati uno ha ricordato:
«Quando suonava si stava improvvisamente zitti ad ascoltarlo».
È morto all’età di 41 anni, mentre
cercava di consegnare cibo a domicilio, tradito dalla sua Fiat 750 d’epoca, costretto
a spingerla inutilmente con l’aiuto di due passanti, sino a che il cuore ballerino
- che il giorno successivo avrebbe dovuto essere oggetto di controllo - è scoppiato.
Un infarto, forse causato dallo
sforzo fatto e dal freddo intenso che non gli ha lasciato scampo.
Morire, di questi tempi, non fa notizia, nemmeno se sei un giovanotto di quarant’anni, ma riesco a far mio il grande dolore di chi improvvisamente resta a mani nude, privato di ciò che ha di più importante, e se parliamo di musica e dintorni non si può chiudere gli occhi davanti ai tanti professionisti che, ultimamente, hanno perso… la professione.
Lascio agli esperti - politici,
sociologi, scienziati e antropologi - la ricerca delle cause profonde, mi
limito a prendere atto delle conseguenze e mi intristisco.
Quando la nebbia cala e offusca la
mente la razionalità perde valore. Rivela un’amica di Adriano:
“Prima di Natale mi hai scritto
che d’ora in avanti avremmo suonato solo per noi, che anche con la fine
dell’epidemia non sarebbe cambiato nulla. Senza musica eri perso, vedevi tutto
nero”.
Ecco chi era e cosa era in grado di
fare…