mercoledì 31 maggio 2023

Rick Wakeman: Empire Pool, Wembley, Londra, 30-31 maggio 1975


Rick Wakeman
Empire Pool, Wembley, Londra, 30-31 maggio 1975


Dopo aver siglato due magniloquenti sinfonie progressive come “The Six Wives of Henry VIII” e “Journey To The Centre Of The Earth”, Rick Wakeman decise che il suo terzo colossal, “Myths And Legendes Of King Arthur And The  Knights Of The Round Table”, avrebbe meritato un allestimento scenico davvero grandioso...

Il mio management voleva la Royal Albert Hall, ma io volevo Wembley, dove una settimana dopo ci sarebbe stato uno spettacolo sul ghiaccio e quindi non se ne poteva fare nulla. Avevo un diavolo per capello. Mi capitò di incontrare Chris Welch nella redazione di Melody Maker e, chissà perché, gli dissi che avrei fatto “King Arthur” a Wembley e sul ghiaccio! Il giornale ci ricamò sopra e a quel punto non potei più tirarmi indietro. Visto che investivo soldi miei, avevo il controllo totale dell’evento e cercai di ottenere il meglio. I pattinatori arrivarono da ogni parte del mondo, l’amplificazione fu trasportata in aereo dagli Stai Uniti e per la prima volta venne sospesa tramite delle reti. Il cast era enorme: 45 orchestrali, 48 cantanti divisi in due cori, cinquanta pattinatori, cinquanta cavalieri, un gruppo di accompagnamento di sette elementi e non ricordo più che altro. Fu divertente, ma i problemi non mancarono".

“Una serata da vedere per credere. Sul serio.”
Paul Gambaccini, Rolling Stones, 1975

“Una delle due sere, appena salito sul palco, il mio mantello si impigliò in una delle tastiere che venivano sollevate dal suolo e mi ritrovai a penzolare a mezz’aria. Mi toccò uscire di scena in totale imbarazzo e cercando di non scivolare sul ghiaccio. Poi c’era il ghiaccio secco che in una situazione di quelle dimensioni era difficile da gestire. La prima sera la nebbia restò per un pò a livello dei cavalieri, poi cominciò a salire. Nessuno sapeva come spegnere l’apparecchiatura e, verso la fine di “Lady Of The Lake”, la ballerina che interpretava la regina Ginevra scomparve insieme alla parte bassa dell’orchestra e al primo ordine di posti della platea. Era come guardare dal finestrino di un aereo!".


“Quella fu la sera delle nuvole. Poi ci fu la sera del cavaliere suicida. Nella battaglia finale 25 cavalieri per parte dovevano sfidarsi a singolar tenzone e cadere morti in mezzo al ghiaccio secco. Ma uno dei cavalieri si ammalò e diede forfait. Pensai che, con tanta gente sul palco, non fosse un problema. Ma, naturalmente, alla fine del pezzo c’era un cavaliere che andava alla ricerca di qualcuno che lo uccidesse. Il direttore di orchestra mi guardava con la faccia disperata, ma il tipo se la cavò bene. Dopo aver vagato per un po' senza sapere che fare ebbe un colpo di genio e si suicidò: spettacolo allo stato puro!”
(Mark Paytress-“Io c’ero”)



martedì 30 maggio 2023

THE SAMURAI OF PROG featuring OLIVIERO LACAGNINA-"THE MAN IN THE IRON MASK"-Intervista all'autore

 

Per chi come me sente la necessità di condividere sino allo sfinimento la musica che ritiene valida, cercando di arrivare laddove non esiste l’interesse del mainstream, descrivere il “mondo Samurai” diventa atto imperativo. Non mi dilungherò sulla storia dei finlandesi The Samurai of Prog e dintorni, essendo questo spazio carico di esempi concreti, dal momento che seguo da anni la band, la più prolifica che abbia mai visto ed ascoltato.

Sintetizzo: serio e rigoroso lavoro in team (a distanza), enormi collaborazioni in giro per il mondo, largo spazio - anche compositivo - ai vari musicisti, proposizione del prog sinfonico tanto amato dai seguaci del genere e tanta attenzione ai dettagli visuali.

Impossibile ritrovare, in genere, l’emozione tutta seventies legata all’acquisto di un vinile, ma i cd dei Samurai sono quanto di più affascinante si possa immaginare, e l’approccio fisico è assicurato. Personalmente credo che Ed Unitsky - generatore di immagini e artwork per i Samurai, sia geniale e tra i più grandi della storia, almeno nell’impiego musicale.

Il nuovo lavoro proposto vede in primo piano Oliviero Lacagnina, uno dei normali ausili nei progetti del passato e nell’occasione quasi titolare. 


Vediamo le denominazioni corrette.


Album: THE MAN IN THE IRON MASK

Band: THE SAMURAI OF PROG featuring OLIVIERO LACAGNINA

 

Un disegno del genere richiede tanto spazio e tante parole, perché se è vero che la musica può essere fruita in modo spontaneo e senza tante complicazioni cervellotiche, quando si è al cospetto di progetti di questa portata è meglio, a mio giudizio, dare tutte le indicazioni oggettive possibili, tenendo conto che un tale impegno potrebbe e dovrebbe trovar spazio in un teatro, in una scuola e, ovviamente, su di un palco. Difficile che tutto questo potrà realizzarsi ma resta un forte potenziale che magari, in futuro, potrebbe trovare sbocchi.

Per non lasciare nulla di incompreso (ad esempio, le tracce strumentali presenti nascondono pensieri a cui l’ascoltatore non ha accesso) ho inserito tutto il materiale utile (crediti, sinossi, descrizione delle singole tracce), fornito dagli autori, in altro spazio, a cui si arriva cliccando sul seguente link:

https://athosenrile.blogspot.com/2023/05/the-man-in-iron-mask-samurai-of-prog.html

È una storia compiuta, un iter in progressione commentato dalle musiche, e per ulteriore approfondimento ho chiacchierato con Lacagnina, che propone a seguire un prezioso contributo, quello che solo l’autore può fornire…

Per comprendere le motivazioni di tale lavoro occorre partire dalla formazione di Oliviero Lacagnina, uno straordinario musicista dalla formazione classica - ma baciato dal rock -, che nei suoi anni giovanili, i ’70, ha trovato perfetta crasi in un genere che successivamente è stato definito “Prog”, e che oltre alle tante linee guida che non sto qui ad elencare, contiene nel termine l’idea di dinamicità, di miglioramento, di allargamento di ogni tipo di confine.

Oliviero Lacagnina è sinonimo di “Latte e Miele”, band di inizio seventies (la prima che ho visto dal vivo a sedici anni, spalla dei VdGG) che nel 1972 esordiva con “Passio secundum Mattheum”, oggi come allora un concept, oggi come allora, e sono passati più di 50 anni, una lunga ed elaborata “vicenda”, tra sacro e profano, che si presta ad una realizzazione operistica. È lo stesso autore che, nel corso dell’intervista, marca analogie e differenze tra passato e presente.

Il mio consiglio è quello di ascoltare e al contempo leggere la storia che si cela dietro ad ogni traccia (cliccare sul link precedente).

Metà dell’album è strumentale e qui l’autore si è davvero lasciato andare, in piena libertà espressiva, spingendo la sua tendenza verso la musica barocca, usando tutto il suo DNA classico e contaminato, una gioia per le orecchie e per l’anima, trame capaci di disegnare e far sognare, perché in grado di sollevare la polvere e far emergere mille ricordi, non necessariamente musicali. Ecco, ho sognato ad occhi aperti, e ho avuto conferma che certa musica è l’equivalente di uno di quegli incontri gruppali in cui si cerca di tirar fuori il sommerso…

Magnifico, e anche se il mio giudizio può essere condizionato dall’amore per certe sonorità “NICE ed ELP”, ho la quasi certezza che esista una grande, seppur potenziale, trasversalità di fruizione.

Le parti cantate sono da attribuire al “Samurai americano”, Steve Unruh (con gli interventi di Lauren Trew) che oltre ad essere un grande violinista e flautista ha una voce incantevole, di quelle caratterizzanti che tanto piacciono ai followers del prog.

A chiudere la band ufficiale Marco Bernard - bassista italiano trapiantato in Finlandia - e Kimmo Pörsti alla batteria. Per la lunga fila dei collaboratori rimando ancora al link precedente.

Un’ora di musica che non lascia tempo per pensare, un turbinio di emozioni e sensazioni disegnate da un pool di professionisti, in questo caso a disposizione dell’autore italiano. I riferimenti con la storia della musica saranno immediati, ma la cosa importante non è cercare analogie e similitudini ma godere in pieno una storia conosciuta, e in questo caso musicata, seguendola traccia dopo traccia, come si usa all’opera, provando ad immedesimarsi, facendosi avvolgere da trame sonore che sono nutrimento per l’anima.

Grande… grande lavoro!

 


La chiacchierata con Oliviero Lacagnina…


Un nuovo lavoro targato “Samurai…”: come è cambiato il tuo impegno, in questo caso, rispetto alle precedenti collaborazioni?

Essendo il mio primo CD completamente con musiche mie – gli altri erano sempre in collaborazione con altri compositori – ho potuto liberare meglio la creatività cercando di dare omogeneità alla forma musicale in un ambito stimolante, ma certamente irto di difficoltà varie. Il fatto che la scrittura sia durata un anno intero dà idea della dimensione del tutto.

Come hai scelto l’argomento? Cosa ti ha ispirato?

L'idea mi è stata data da Aldo Cirri, un commediografo e scrittore romano. Della “Maschera di Ferro”, a parte la nota produzione cinematografica, nessuno si era avventurato a farne una versione cantata e strumentale su CD. Pertanto, lo stimolo è stato notevole. In più l'ambientazione storica – primi decenni del '700 – ha fornito l'alibi perfetto per stratificare suoni elettronici, orchestrazioni varie e soprattutto citazioni di temi musicali di grandi compositori del periodo... da Bach a Purcell, da Couperin a Lully e Rameau; insomma, il meglio della musica “barocca” dell'epoca che tanto amo.

Un’ora di musica suddivisa su 17 capitoli… una vera storia che si snoda, un concept tra classico e prog: è questa la dimensione che ti gratifica maggiormente?

Da sempre il mio linguaggio alterna la musica classica al rock, in quella dimensione “progressive” chiamata appunto “prog sinfonico”. Certo ciò costituisce una continua sfida nel cercare di amalgamare due forme musicali così distanti ma che, a quanto pare, spesso l'ascoltatore apprezza.

Anche in questo caso abbiamo un numero di qualificati collaboratori: me ne parli?

I progetti dei “Samurai of Prog” hanno un notevole pregio, quello di riuscire a coinvolgere musicisti di varie nazionalità (USA, Giappone, Finlandia, Messico, Italia, Francia ecc ...) con grandi capacità sia tecniche che prettamente musicali. Gli interventi solistici (che sia voce o strumenti vari) che vengono effettuati aggiungono suoni e climax particolarmente efficaci, aggiungendo quel quid indispensabile per fare del brano un lavoro compiuto. Una collaborazione alla quale non posso più fare a meno! In questo progetto la voce di Steve Unruh, ad esempio, interpreta con diverse sfumature i vari personaggi che raccontano le vicissitudini del racconto per non parlare delle chitarre di Rafael Pacha, Marcel Singor Federico Tetti, Juhani Nisula e Thomas Berglund o Marek Arnold per gli interventi al sax, oppure la bellissima voce di Lauren Trew, oltre agli storici componenti dei “Samurai”, ovvero Marco Bernard, Kimmo Pörsti e il già citato Steve Unruh.

Se ci riferiamo alla tipologia della proposta, possiamo trovare un aggancio con qualche progetto del passato… i Latte e Miele in particolare?

Direi al “Marco Polo” e, ovviamente alla “Passio”, dato che ambedue raccontano un'intera storia. Qui però la connotazione “classica” è più marcata visto i riferimenti al genere barocco.

È questo un album che senti più tuo, rispetto agli altri progetti “Samurai”?

Certamente, anche perché, come scrivevo sopra, è il primo CD nel quale tutte le musiche sono mie, anche se sono contento delle partecipazioni nelle altre produzioni del gruppo.

Esiste una dedica particolare nel brano “I am no more” …

L'anno scorso, mentre scrivevo le musiche per “The Iron Mask”, ricevetti una telefonata di Aldo De Scalzi che con la voce rotta dal pianto mi diceva che oramai il fratello Vittorio era in come irreversibile. Un'emozione e una tristezza incommentabili! Subito chiesi a Sonia Vatteroni, la poetessa che ha scritto insieme ad Aldo Cirri i testi, di modificare il significato di “I am no more” per poterlo adattare a quella tragica situazione. È vero che è la “Maschera di ferro” che piange la sua condizione di persona che non è più, ma in quel momento non era più il grande Vittorio che, oltretutto, avevamo ospitato nel 2016 con i New Trolls - con Aldo De Scalzi e Roberto Tiranti - in un concerto che i Latte e Miele fecero a Kawasaki. Ma con Vittorio c'era anche una lunghissima amicizia fatta di tanta musica con progetti che si sono incrociati. La dedica credo sia il minimo che potevo fare per ricordare un grande musicista che tanto ha dato al “prog” italiano.

Trovi ci sia un nesso, una sorta di collegamento tra presente e passato quando racconti una storia come questa, risalente a secoli fa?

“The Iron Mask” è una truce storia che riguarda il potere... pertanto da allora nulla è cambiato, compresi i vari intrighi che Dumas aveva evidenziato.

Non pensi che la “Maschera di Ferro”, così come l’hai concepita, dovrebbe/potrebbe prendere la direzione della messa in scena, magari non suonata dal vivo ma portata sul palco con la tua colonna sonora?

Non sei il primo a dirlo e non sarai l'ultimo. Sinceramente avevo pensato che la destinazione potesse essere anche quella dello spettacolo teatrale/musicale... esiste un musical italiano fatto proprio l'anno scorso sulla “Maschera di Ferro”, pertanto le possibilità di una realizzazione del genere è tramontata... però in inglese ancora non credo esista... mah chissà!

A proposito, impensabile una rappresentazione live?

Mettere insieme su un palco un italiano che vive in Finlandia (il bassista Bernard), un batterista che vive in Grecia (Kimmo) e un violinista e cantante che vive negli USA credo sia praticamente impossibile. Certo se i riscontri positivi del pubblico asiatico (giapponese soprattutto) dovessero diventare pressanti, un “live” di questo progetto potremmo cominciare a pensarlo seriamente.

 


 

 

The Man In The Iron Mask-The Samurai of Prog featuring Oliviero Lacagnina: SINOSSI E CREDITI

 


LA MASCHERA DI FERRO 

OPERA ROCK-SINFONICA A VOCI MISTE 

SINOSSI


1751, Voltaire è ospite a Posdam nel castello di Sans-Souci, residenza estiva di Federico II di Prussia. Racchiuso nel suo studio sta tentando di ricostruire la vicenda di un personaggio di cui sentì parlare per la prima volta nel 1719 durante la sua prima detenzione alla Bastiglia. In quell’occasione alcune guardie gli raccontarono che anni prima, tra quelle mura, era stato incarcerato un uomo il viso cui volto era perennemente nascosto da una maschera di velluto nero, con bordi metallici. Voltaire venne a sapere che quell’uomo morì nel 1703 e fu seppellito di nascosto e in fretta nel cimitero della vicina chiesa di Saint Paul, senza che nessuno avesse mai potuto conoscere la sua storia, la sua vera identità e l’accusa per la quale fu incarcerato così, piano piano, ne ricostruisce la storia.

5 settembre 1638 e la Francia è in festa. Nel salone delle feste e dei ricevimenti del castello di Saint-Germain-en-Laye, tutta la corte è riunita in ansiosa attesa: dopo ventitré anni di matrimonio il re Luigi XIII e la regina Anna d’Austria avranno un figlio. Richelieu è al settimo cielo. Tutti sono in attesa della notizia della nascita dell’erede al trono di Francia. Tra i cortigiani è presente Nicolas Fouquet, l’avido ministro delle finanze. Il re freme ma, finalmente, Jean Riolan, il medico di corte esce dalla stanza della regina e consegna il neonato nelle mani di Luigi che orgoglioso, con il bambino in braccio, esce sul balcone del palazzo e mostra il figlio alla folla festante. Di nascosto Riolan si avvicina a D’Artagnan e a Richelieu e li avverte che la regina ha perso i sensi durante il parto, ma che sta per partorire un secondo bambino. Richelieu, preoccupato per le sorti della monarchia, ordina a D’Artagnan di portarlo in segreto alla corte d’Inghilterra per affidarlo ad Enrichetta Maria di Borbone, consorte di Carlo I d’Inghilterra e sorella di Luigi XIII. Nessuno dovrà mai conoscere la verità!

Richelieu sa che da tempo immemore l’Ordine dei Rosacroce, una potente setta segreta, cerca di riportare la dinastia dei Merovingi sul trono di Francia, e che il loro progetto è di far cadere la dinastia dei Borbone e di far ritornare al trono i Duchi di Lorena ultimi discendenti dei Merovingi. Nicolas Fouquet, spia dei Rosacroce presso la corte di Francia, riferisce della nascita del fratello gemello del delfino, il Gran Maestro della setta decide che finalmente è giunta l’occasione per far cadere definitivamente i Borbone dal trono di Francia.

Il 4 dicembre 1642 Richelieu muore, ma prima di spirare il Cardinale si raccomanda a Mazzarino e a D’Artagnan di non spostare il gemello dal luogo in cui è nascosto per non mettere in pericolo la corona di Francia. A questo punto i Rosacroce decidono di mettere un sicario alle costole di D’Artagnan, entra così in scena Isabel Backson, spia e sicario della setta, nonché figlia di Athos e Milady De Winter.

1646, Luigi XIII è morto da tre anni, Luigi XIV è il nuovo re di Francia, ma di fatto il governo è nelle mani del Cardinale Mazzarino e della madre Anna D’Austria. Isabel, nel frattempo, è riuscita ad introdursi a corte e a diventare maestra di ballo del giovane re. Mazzarino sospetta della ragazza e ordina ai moschettieri di tenerla sotto controllo. Un giorno, durante una festa mascherata nei giardini del palazzo delle Tuileries, la ragazza viene fermata da Athos. I due non sanno ancora di essere padre e figlia ed il moschettiere la minaccia cercando di farla parlare, Isabel recita la parte della ragazza timida e innocente, ma quando si toglie la maschera Athos resta senza parole: Isabel è la copia esatta di Milady! La ragazza, approfittando dello stupore del moschettiere, si dilegua.

Siamo nel1648, in Inghilterra Oliver Cromwell ha preso il potere e la testa di Carlo I Stuart sta per cadere, Mazzarino sa che se crolla la monarchia inglese tutta la storia del gemello segreto salterà fuori e il trono sarà di nuovo in pericolo, così ordina ai moschettieri di andare in Inghilterra a prelevare il gemello e riportarlo in Francia, ma anche i Rosacroce hanno il loro piano ed incaricano Isabel di seguire i moschettieri.

Dover, costa meridionale dell’Inghilterra: i moschettieri hanno prelevato il gemello e, nottetempo, stanno per imbarcarsi per la Francia quando vengono sopresi da un manipolo di sicari mascherati. Inizia un combattimento serrato e violento, i moschettieri cercano di proteggere il gemello mentre i sicari fanno di tutto per impossessarsene, riuscendo anche a ferire il ragazzo ad un braccio. Dopo una serie di furiosi assalti Aramis riesce ad immobilizzare e a smascherare il capo, si tratta di Isabel. I moschettieri restano stupefatti, Athos, grazie al sigillo dei Bragelonne appeso con una catena al collo dalla ragazza, scopre sconvolto che si tratta proprio di sua figlia. Isabel, approfittando del momento riesce a liberarsi e a fuggire con i suoi uomini.

7 giugno 1654, cattedrale di Reims giorno dell’incoronazione di Luigi XIV il Re Sole. Mazzarino, in un angolo della chiesa, preoccupato per tutti i tentativi dei Rosacroce di destabilizzare il trono, prende una decisione drastica: non può certo eliminare il gemello segreto del re, così incarica i moschettieri di nasconderlo segregandolo definitivamente nelle carceri più sicure della Francia, guardato a vista e con il viso coperto affinché nessuno possa mai riconoscerlo.

Alla morte di Mazzarino Luigi XIV assume definitivamente e ufficialmente il potere, D’Artagnan rivela al re il segreto del gemello e lo informa sui tentativi dei Rosacroce di destituirlo e della presenza di una spia a corte. Il re, che già da tempo sapeva che si trattava di Fouquet, durante una grande festa organizzata da Fouquet stesso, si presenta con i moschettieri e lo fa arrestare con l’accusa di frode e furto ai danni della corona.

I Rosacroce, saputo dell’arresto di Fouquet, decidono di tentare di liberare il gemello recluso nella fortezza di Pinerolo e affidano di nuovo la missione a Isabel e ai suoi sicari.

23 giugno 1667 Isabel ed i sicari riescono a piazzare una grossa quantità di esplosivo dentro la fortezza. L’esplosione fa crollare un intero lato della costruzione, Isabel ed i sicari vi si introducono, trovano la Maschera di Ferro e tentano di trascinarlo via, ma vengono sorpresi dai moschettieri e dalle guardie carcerarie. I due gruppi si fronteggiano, Athos rivela ad Isabel di essere suo padre, la ragazza sconvolta lo assale, nasce uno scontro furibondo, Isabel colpisce a morte Athos. Un attimo dopo, seguito dall’intera guardia personale, il re in persona irrompe in scena e fa arrestare i sicari, poi strappa la maschera a di ferro dal viso del prigioniero mostrando alla donna che si tratta di Fouquet. Isabel capisce di essere stata raggirata dai Rosacroce e di aver dato la caccia all’uomo sbagliato. Il re furibondo ordina che anche Isabel passi il resto dei suoi giorni tra i muri di una cella e con una maschera di ferro sul viso.

Fallito ogni tentativo di strappare la corona dalla testa del Re Sole, i Rosacroce decidono di agire in maniera più sottile: faranno in modo che il gemello segreto del re, la vera Maschera di Ferro, segregato in un posto segreto e sicuro, sia avvicinato da una donna (la lavandaia della prigione) ed abbia con lei un rapporto dal quale possa nascere una nuova progenie destinata negli anni futuri a prendere il posto dei Borboni.

6 maggio 1682, il re Sole si insedia trionfalmente a Versailles e in una stanza remota del suo appartamento si incontra a tu per tu con il Gran maestro dell’ordine dei Rosacroce. Durante l’incontro si capisce che i Rosacroce sono riusciti a far salire al trono il gemello segreto sostituendolo al e che ora chiedono una contropartita, ma il “nuovo re”, montatosi la testa, non vuole più riconoscere il debito verso la setta arrivando a minacciare apertamente il gran maestro che a sua volta, gli lancia una maledizione predicendogli che sarà la sua stessa progenie a cambiare il destino della Francia. Durante l’epilogo, raccontato da Voltaire, una serie di immagini mostra come la nuova progenie che porterà infine ad un uomo che, a modo suo, rivolterà completamente il destino della Francia, conducendola ad un nuovo periodo di gloria: Napoleone Bonaparte.  


Il dettaglio delle tracce...

Ouverture 

strumentaleMusica di O. Lacagnina 


CELEBRATION FOR THE BIRTH OF THE KING

strumentale – Musica di O. Lacagnina

 

BERCEUSE TO THE KING

interprete: Luigi XIII

Musica di O. Lacagnina – Testo di S. Vatteroni

Luigi XIII celebra la nascita del figlio desiderato a lungo e gli si rivolge con l’amore di un padre che promette cura e protezione. Un padre che sogna per lui un futuro radioso e immagina che un giorno quel figlio diventerà l’orgoglio, la gloria e la storia di Francia.   

THE SECRET TWIN

interprete: Voltaire (narratore)

Musica di O. Lacagnina – Testo di S. Vatteroni 

Riolan, il medico del re, rivela a D’Artagnan e Richelieu che la regina ha perso i sensi, ma che sta per partorire un secondo bambino. Richelieu, preoccupato per le sorti della monarchia, affida il secondo bambino a D’Artagnan e ordina al moschettiere di vegliare su di lui ma soprattutto che nessuno debba mai venire a conoscenza della verità. D’Artagnan esce con il bambino in braccio. Richelieu ritorna dal re senza accorgersi che Fouquet, nascosto in un angolo della stanza, ha assistito alla scena. 

THE TEMPLE OF THE ROSICRUCIANS

 strumentale

Musica di O. Lacagnina 

Si entra nel grande tempio dei Rosacroce, il misterioso ordine segreto che, secondo la leggenda, per quasi tutto il diciassettesimo secolo tentò di rovesciare la dinastia dei Capetingi

e di far ritornare al trono i duchi di Lorena ultimi discendenti della dinastia dei Merovingi. 

THE CONSPIRACY OF THE ROSICRUCIANS

interpreti: gran Maestro dei Rosacroce - Nicolas Fouquet

Musica di O. Lacagnina – Testo di A. Cirri

Fouquet, sovraintendente alle finanze di Luigi XIV, nonché spia dell’Ordine dei Rosacroce presso la corte di Francia, viene convocato dal gran maestro. Fouquet riferisce al gran consiglio della nascita del delfino e dell’altro bambino, nato all’insaputa del re e affidato in segreto da Richelieu a D’Artagnan. Il gran consiglio architetta un piano d’azione per sfruttare l’occasione facendo decadere Luigi XIV e restaurare sul trono la stirpe dei re Merovingi poiché, secondo la leggenda, eredi diretti del santo Messia. 

PALAIS ROYAL

strumentale

Musica di O. Lacagnina 

I moschettieri entrano nella reggia del Louvre, residenza dei re di Francia e restano abbagliati dallo splendore e dalla magnificenza del palazzo, simbolo della corona e del potere fin dai tempi di Filippo II di Francia. 

RICHELIEU'S TESTAMENT

interprete: il cardinale Richelieu

Musica di O. Lacagnina – Testo di A. Cirri 

Il cardinale Richelieu è sul letto di morte. Un’atmosfera triste pervade tutta la scena. Richelieu ricorda la sua vita, ripensa agli anni spesi a rendere grande la Francia e il suo re e a proteggere la corona da qualsiasi minaccia. Prima di morire il cardinale vuole assicurarsi che colui che ha lo stesso sangue del re, rimanga per sempre nell’ombra senza la possibilità di insidiare il trono, perciò resterà chiuso dentro una fortezza solitaria a vita. Il mondo e la storia dovranno dimenticarsi di lui: la ragion di Stato è più importante della vita di un uomo.

DANCE AT THE COURT

 strumentale

Musica di O. Lacagnina 

Giardini del palazzo delle Tuileries, il re ha dato una grande festa mascherata. Athos non si sente tranquillo, circospetto, si aggira fra gli invitati pronto a sventare qualsiasi minaccia. Poco distante Isabel, una giovane e scaltra ragazza, anche lei spia dei Rosacroce, si aggira per la corte: il suo scopo è entrare nelle grazie del Re e vendicare l’assassino di sua madre. Si tratta infatti di Isabel Backson, contessa de Winter, baronessa di Sheffield, figlia di Athos e Milady de Winter, quest’ultima giustiziata dai tre moschettieri ventun’anni prima per alto tradimento. 

A GHOST FROM THE PAST

 Interpreti: Athos de Bragelonne - Isabel Backson contessa de Winter

Musica di O. Lacagnina – Testo di A. Cirri 

Athos scorge la ragazza e la osserva sospettoso: quel viso, quel portamento gli ricordano qualcuno e qualcosa. Il moschettiere si avvicina e la ferma chiedendo spiegazioni minacciandola con la spada. Isabel, candidamente, dice che vuole solo rendere omaggio al re. Athos la costringe a togliersi la maschera e Isabel ubbidisce. Athos spalanca gli occhi esterrefatto: Isabel è la copia perfetta di Milady. La ragazza, approfittando dello sbigottimento del moschettiere, fugge via. Athos è sconvolto, è come se avesse visto un fantasma che viene a reclamare la sua vendetta.

MAZZARINO’S PLAN

interprete: il cardinale Mazzarino

Musica di O. Lacagnina – Testo di A. Cirri 

Mazzarino, vista la situazione esplosiva in Inghilterra, decide di inviare i moschettieri a Londra nel tentativo di salvare re Carlo I Stuart dalla condanna a morte inflitta da Cromwell e, a tutti i costi, riportare in Francia il gemello di Luigi XIV affidato anni prima a Enrichetta di Borbone, consorte di Carlo I e zia del re di Francia. Mazzarino teme che, una volta decaduto Carlo I, per i Rosacroce diventi più facile trovare il gemello, riportarlo in Francia e far scoppiare lo scandalo. Così per prima cosa il cardinale scioglie la compagnia dei moschettieri e incarica D’Artagnan, Athos, Porthos e Aramis, di andare in Inghilterra, prelevare “colui che non dovrebbe esistere”, riportarlo in Francia in gran segreto e rinchiuderlo definitivamente in una prigione sicura. 

THE FORTRESS

strumentale

Musica di O. Lacagnina 

Si entra idealmente nella cittadella fortificata di Pinerolo, allora territorio francese, conosciuta come il “Donjon”, una lugubre prigione dove Luigi XIV imprigionava i suoi nemici. Qui, il 24 agosto 1669, scortato da D’Artagnan e dai suoi moschettieri giunse l’uomo dalla Maschera di Ferro dove rimase dodici anni.

I AM NO MORE

interprete: la Maschera di Ferro

Musica di O. Lacagnina – Testo di S. Vatteroni

L’uomo con Maschera di Ferro è prigioniero in una cella all’interno della fortezza di Pinerolo. Appoggiato al davanzale della finestra a sbarre guarda fuori e ripensa con dolore alla sua strana e terribile storia, si dispera per la sua condizione: nessuno ha mai visto il suo viso, nessuno lo chiama per nome, tutti hanno l’ordine di non avvicinarsi a lui. L’uomo con la Maschera di Ferro ha paura, non sa nemmeno perché è lì, non si dà pace e non riesce più a scorgere una luce nel suo futuro. 

THE AMBUSH AND THE CLASH

strumentale

Musica di O. Lacagnina

Un angolo solitario del porto di Dover. È notte, i tre moschettieri stanno riportando in Francia il gemello del re prelevato a Londra. Improvvisamente dal nulla salta fuori un gruppo di sicari armati prendendo i moschettieri alla sprovvista. Inizia un combattimento serrato e violento, il gruppo dei sicari ha la meglio. I moschettieri fanno cerchio intorno al ragazzo e iniziano a reagire. Aramis, con una mossa repentina, riesce ad aggirare il capo dei sicari e lo blocca puntandogli la lama del pugnale alla gola. L’azione si immobilizza. Athos strappa la maschera dal viso al capo e resta senza parole: il capo dei sicari è Isabel.

FATHER AND DAUGHTER

Interpreti: Athos de Bragelonne - Isabel Backson contessa de Winter

Musica di O. Lacagnina – Testo di S. Vatteroni

Athos è sbalordito. Per un attimo tutti restano attoniti. Isabel si divincola e riesce a liberarsi, tira fuori un pugnale nascosto e attacca Athos. D’Artagnan e Aramis la bloccano di nuovo. Mentre Porthos tiene a bada gli altri sicari, Athos si avventa sulla ragazza e l’afferra per il bavero, nel movimento tra le mani del moschettiere, resta la catena d’oro con appeso il sigillo che era al collo della ragazza. Athos guarda il sigillo, spalanca gli occhi, vacilla, poi guarda di nuovo la ragazza sconvolto: Isabel è sua figlia! I due si scambiano l’ultime parole, l’unico breve discorso tra padre e figlia. Infine, isabella riesce a liberarsi e, con uno assalto fulmineo, uccide Athos  

THE NEW KING

interpreti: gran Maestro dei Rosacroce - il gemello di Luigi XIV

Musica di O. Lacagnina – Testo di A. Cirri

Reggia di Versailles. Il gran maestro dei Rosacroce e il gemello segreto, che finalmente la setta è riuscita a far insediare sul trono al posto del vero Luigi XIV, sono l’uno di fronte all’altro. Il gran maestro ricorda al gemello che grazie ai Rosacroce è diventato re di Francia, ma il nuovo re è superbo, altezzoso e presuntuoso e dichiara con superbia che il re è lui e lui solo. A quel punto il gran maestro lo avverte minacciandolo che una maschera si toglie, ma si può anche rimettere. Il re minaccia di far scomparire la setta dalla faccia della terra. A questo punto il gran maestro lancia un anatema profetizzando che un giorno arriverà un vento di rivolta e che nulla resterà della corona e del regno, in un attimo il mondo cambierà al grido di “libertà, uguaglianza e fratellanza”.


EPILOGUE

strumentale

Musica di O. Lacagnina


Album in Studio rilasciato nel 2023

Tracce
 

1. The Iron Mask Ouverture-03:23

2. Celebration for the Birth of the King-02:13

3. Berceuse to the King-03:25

4. The Secret Twin-04:07

5. The Temple of the Rosicrucians-04:05

6. The Conspiracy of the Rosicrucians-03:53

7. Palais Royal-03:23

8. Richelieu's Testament-04:29

9. Dance at the Court-04:04

10. A Ghost from the Past-02:34

11. Mazzarino's Plan-04:12

12. The Fortress-04:15

13. I Am No More          -02:42

14. The Ambush and the Clash-04:34

15. Father and Daughter-02:15

16. The New King-03:21

17. Epilogue-02:39


Tempo Totale 59:43

Formazione

- Marco Bernard / basso Shuker

- Oliviero Lacagnina /tastiere

- Kimmo Pörsti / batteria e percussioni

- Steve Unruh / voce, violino, flauto


Con:

- Rafael Pacha / chitarra elettrica e classica, recorder, viola da Gamba

- Marcel Singor / chitarra elettrica

- Lauren Trew / voce

- Marek Arnold / sax

- Federico Tetti / chitarra elettrica

- Thomas Berglund / electric guitar

- Juhani Nisula / chitarra elettrica

 

Informazioni

Artwork: Ed Unitsky
www.seacrestoy.com


CD Seacrest Oy ‎- SCR-1040 (2023, Finland)
Produced by Marco Bernard, Kimmo Pörsti and Steve Unruh



lunedì 29 maggio 2023

Ricordando Ollie Halsall, immenso chitarrista che ci lasciava il 29 maggio del 1992


Il 29 maggio del 1992, all’età di 43 anni, ci lasciava Ollie Halsall, a causa di un'overdose di eroina.

Chitarrista inglese, è conosciuto per il suo lavoro con i Rutles, con i Patto, con i Timebox, con i Tempest e con i Boxer e per la sua collaborazione con Kevin Ayers. È stato uno dei pochi suonatori di vibrafono nel rock.

Halsall è stato un musicista estremamente talentuoso e versatile, in grado di suonare una vasta gamma di strumenti, tra cui chitarra, basso, pianoforte, tastiere, percussioni e fiati. La sua tecnica era caratterizzata da una grande abilità tecnica e da una creatività eclettica. Era noto per la sua capacità di passare senza sforzo tra generi musicali diversi, includendo rock, jazz, funk, soul e altri.

Nonostante il suo talento, Halsall non ha raggiunto la stessa notorietà di alcuni dei suoi contemporanei. Tuttavia, è tuttora considerato un musicista molto rispettato nella cerchia degli appassionati di musica e tra i suoi colleghi.

Rivediamolo nei PATTO, alle prese con due differenti strumenti…