In the Court of the Crimson King: King Crimson at 50 - Un film di Toby Amies
(Blu-ray
2 dischi; cofanetto 2 x Blu-ray, 2 x DVD, 4 x CD)
Libera
traduzione della recensione tratta da GOLDMINE
ARTICOLO ORIGINALE
https://www.goldminemag.com/columns/king-crimson-documentary-is-a-sight-for-sore-ears-and-more
Il documentario sui King Crimson è
uno spettacolo per tutti i fan…
Nuove uscite, nuove ristampe e una
scatola di otto dischi della band…
C’è un
piccolo inganno in questa presentazione, in termini di titolo e tempistica (la
band ha celebrato il suo 50 ° anniversario nel 2019), e a giudicare dalle
recensioni estratte sul retro della copertina ci si potrebbe aspettare che
questo sia un resoconto da trincea della carriera di mezzo secolo dei King Crimson,
con membri a rotazione, album rivoluzionari, ritorni importanti e uno
sconsiderato disprezzo per lo sfarzo e la commercialità.
Ci si
potrebbero aspettare ore di filmati d'archivio, orde di ex membri della band
scontenti e un certo senso, in definitiva, di come le rock band più implosive
della storia siano riuscite ad andare avanti così a lungo.
Ma sarebbe un errore. Se così fosse stato sarebbe servita un'edizione infinita di “Sixty Minutes” (programma televisivo statunitense di attualità, in onda dal 1968 sul network televisivo CBS, N.d.r.), probabilmente (e più sinteticamente) intitolata “So What Is Robert Fripp Like To Work With, Really?”, con la maggior parte degli intervistati tratti dalle fila dell'ultima incarnazione completa della band, e solo occasionali (fuori contesto) lamentele da parte di una mezza dozzina di musicisti del passato, compreso Adrian Belew, che sembra ritenere i King Crimson responsabili della caduta dei suoi capelli.
Questa non è
una critica. “King Crimson at 50” è molto piacevole, ben strutturato e
ben girato, e il trattamento sensibile riservato al compianto Bill Rieflin - un
membro chiave della band durante i suoi ultimi anni - è sia commovente che
straziante.
Non è nemmeno
troppo lungo, come capita con alcuni di questi documentari, e sì, ci sono
alcune clip vintage su cui svenire!
Ma comunque alla
fine della visione ti ritrovi senza sapere nulla di più sulla storia, il
background, la motivazione o la musica della band di quanto ne potessi sapere prima.
Nemmeno Fripp si presenta meno rigido di come normalmente venga dipinto, ma
ancora una volta, niente di tutto questo rappresenta una critica. Ci sono
momenti che faranno ridere a crepapelle, altri che faranno rabbrividire. Alcuni,
questo sì, potranno fare piangere.
Si incontra
una suora amante dei K.C. e vediamo alcuni luoghi dall'aspetto favoloso.
Assistiamo alla risposta di un paio di fan delusi perché non sono consentite
riprese o fotografie durante lo show, e sentiamo Fripp sparare una domanda
particolarmente sciocca posta al cantante Jakko Jakszyk. Vediamo delle barbe
impressionanti e ridiamo mentre il manager David Singleton discute
dell'incapacità di Fripp di resistere alla spesa di soldi.
E se si legge
abbastanza in profondità nel libretto di accompagnamento, Fripp stesso offre la
sintesi più potente del documentario quando dice che Amies ha fatto "un
film adulto sui musicisti di una certa età che ancora suonano. Quello che non
ha fatto è spiegarmi che cosa sono i King Crimson".
Naturalmente,
Fripp conosce già la risposta a tutto questo, e sospetta che anche la maggior
parte degli spettatori potrebbe conoscerla. Tuttavia, per chi volesse acquistarlo,
è da evitare la versione ridotta a due dischi mentre sarebbe meglio investire nel
cofanetto completo, dove il documentario e il suo secondo disco di materiale
bonus (due spettacoli dal vivo e un documentario sul backstage) sono affiancati
da quattro CD di materiale per colonna sonora, tagli live inediti e così via.
Sì, c'è già
una pletora di registrazioni dal vivo della band recente in circolazione, ma qui
abbiamo una selezione da tutto il catalogo (compresi i concerti di Tring e Rock
in Rio inclusi nel Blu-ray), oltre a un'infarinatura di materiale più vecchio.
I dischi, quindi,
costruiscono in un favoloso ritratto di Crimson in ogni fase della loro vita.
In effetti,
la traccia finale del CD finale (presente anche tra gli extra Blu-ray) è una
delle migliori versioni di "Starless" che si siano mai
sentite, ed è tratta dall'ultima esibizione dal vivo della band a Tokyo nel
2021.
Alti e bassi, ovviamente, ma i primi superano nettamente i secondi, e la potenza racchiusa in questo cofanetto è comparabile a quella che più volte ci è stata regalata da Fripp nei suoi tanti lavori precedenti.