domenica 24 settembre 2023

Steve Hogarth, Robert Fripp e altri partecipano al nuovo album di di Trevor Horn, “Echoes - Ancient & Modern”


Il nuovo progetto di cover di Trevor Horn,”Echoes - Ancient & Modern”, uscirà a dicembre

 

Il cantante dei Marillion Steve Hogarth e Robert Fripp dei King Crimson, sono tra alcuni degli artisti che appariranno nell'ultimo album di Trevor Horn, “Echoes - Ancient & Modern”, che uscirà per Deutsche Grammophon Records il 1° dicembre.

Appaiono anche Seal, Andrea Corr, Tori Amos, Iggy Pop, Marc Almond, Rick Astley in una serie di canzoni iconiche uscite tra il 1982 e il 2012.

Hogarth appare in una cover di Drive, resa famosa dai rocker statunitensi The Cars nel 1984, mentre Robert Fripp fa squadra con la moglie Toyah per un'affascinante analisi del successo di debutto di Frankie Goes To Hollywood, Relax.

Altre cover degne di nota includono Rick Astley con Owner Of A Lonely Heart degli YES, Tori Amos in Swimming Pool di Kendrick Lamar, Seal che canta Steppin' Out di Joe Jackson, la versione di Marc Almond di Love Is A Battlefield, di Pat Benatar e il sensuale rinnovamento di White Wedding di Billy Idol, mentre Horn stesso affronta il successo dei Roxy Music del 1982 Avalon.

 

"Trovare i cantanti giusti era importante quanto trovare le canzoni, probabilmente di più", dice Horn. "È un album mio, come fossi una sorta di autore. Sono l'artista che commissiona altri artisti piuttosto che siano loro ad assumere me!

Toyah e la chitarra di Robert Fripp sembravano molto distanti dal mondo di Frankie Goes to Hollywood, eppure…

Io stesso suono tastiere, basso e chitarra e faccio i cori, mentre è presente anche l'ex 10cc Lol Creme.

Echoes – Ancient & Modern uscirà su CD, vinile e digitale il 1° dicembre, accompagnato da un libretto che include un'intervista con il produttore con l'ex collaboratore di Horn alla ZTT, Paul Morley. Ci sarà una versione con etichetta bianca con edizione limitata e una versione in vinile cristallino.


 


Trevor Horn: Echoes - Ancient & Modern

1. Tori Amos - Swimming Pool (Drank) (Kendrick Lamar)

2. Rick Astley - Owner Of A Lonely Heart (Yes)

3. Lady Blackbird - Slave To The Rhythm (Grace Jones)

4. Toyah & Robert Fripp – Relax (Frankie Goes To Hollywood)

5. Seal - Steppin’ Out (Joe Jackson)

6. Marc Almond - Love Is A Battlefield (Pat Benatar)

7. Steve Hogarth – Drive (The Cars)

8. Andrea Corr & Jack Lukeman - White Wedding (Billy Idol)

9. Iggy Pop - Personal Jesus (Depeche Mode)

10. Jack Lukeman - Smells Like Teen Spirit (Nirvana)

11. Trevor Horn – Avalon (Roxy Music)


 

venerdì 22 settembre 2023

La leggenda dei Rush Geddy Lee annuncia il tour di spoken word nel Regno Unito previsto per dicembre


 

Il cantante e bassista dei Rush Geddy Lee pubblicherà il suo libro di memorie “My Effin'”Life il 14 novembre

 

Il bassista e cantante dei Rush Geddy Lee ha annunciato una serie di date live per il Regno Unito per tutto dicembre.

Lee pubblicherà il suo tanto atteso libro di memorie My Effin' Life il 14 novembre, e la sua serie di date live di Geddy Lee In Conversation vedrà Lee leggere passaggi chiave del suo libro; condividerà quindi pensieri e storie tratte dalla sua esperienza con un intervistatore ospite. Inoltre, i fan avranno la possibilità di partecipare a uno speciale Q&A, con Geddy Lee che risponderà direttamente alle loro domande.

"Scrivere questo libro ha significato passare tanto tempo a vivere nel passato", dice Lee. "Non ho mai vissuto la mia vita guardando ovunque se non in avanti, motivo per cui ho resistito a fare questo genere di cose per così tanto tempo. Essere in una band in tutti quegli anni era rassicurante perché era una cosa continua. Sembrava che fosse per sempre. C'era sempre un lavoro incompiuto: il prossimo disco, la prossima scenografia, il prossimo tour. È stato il tema della mia vita. Ma hai bisogno di molta più determinazione per procedere nel mondo della musica senza il conforto dei tuoi compagni di band, e posso solo sperare che finire questo libro mi libererà per tornare a ciò che faccio e amo di più".

Ogni biglietto acquistato nel Regno Unito includerà una copia di My Effin' Life.

I biglietti in prevendita per i membri del Barbican saranno in vendita il 27 settembre alle 10, le prevendite della sede saranno in vendita alle 10 del 28 settembre e i biglietti saranno in vendita generale venerdì 29 settembre alle 10.


            Geddy Lee In Conversation tour dates

Dec 10: Wolverhampton The Civic At The Halls
Dec 13: Sheffield City Hall
Dec 14: Glasgow Royal Concert Hall
Dec 17: Portsmouth Guildhall
Dec 18: London Barbican



giovedì 21 settembre 2023

Steven Wilson condivide il video del nuovo singolo “What Life Bring”

 


Steven Wilson pubblicherà il suo ultimo album "The Harmony Codex" il 29 settembre

 

What Life Bring” è l'ultimo trak condiviso da Steven Wilson tratto dal suo prossimo album “The Harmony Codex”, che uscirà attraverso Virgin Records il 29 settembre.

"Immersa in un'acustica autunnale stordita dal sole, What Life Bring è una canzone pop psichedelica senza tempo - tre minuti e mezzo di malinconica bellezza pastorale che offre il perfetto punto di ingresso al mondo del Codice dell'Armonia", spiega Wilson.

Il nuovo video è stato diretto da Charlie di Placido che ha recentemente realizzato il film per “Economies of Scale”.

The Harmony Codex sarà disponibile come disco singolo e in edizione limitata con copertina rigida deluxe a tre dischi che contiene “Harmonic Distortion”, una rivisitazione di 77 minuti dell'album con versioni alternative e remix di Manic Street Preachers, Roland Orzabal (Tears for Fears), Mikael Åkerfeldt (Opeth), Interpol, Meat Beat Manifesto, Faultline e Radiophonic Workshop.

Il terzo disco è una versione deluxe del BluRay con stereo 96/24 ad alta risoluzione, surround 5.1 e mix Dolby Atmos di The Harmony Codex, 2 video e mix strumentali esclusivi dell'intero album di 65 minuti in stereo ad alta risoluzione 96/24, surround 5.1 e Dolby Atmos.

Il libro di 100 pagine disegnato da Carl Glover con copertina rigida presenta le opere d'arte di Hajo Mueller.









mercoledì 20 settembre 2023

"Sandy Denny and the Strawbs": la compilation folk rock perfetta


Titolo: Sandy Denny and the Strawbs

Artista: Sandy Denny e Strawbs

Tipologia: Compilation album by Sandy Denny and the Strawbs

Pubblicazione: 1991

Registrazione: 1967 Copenaghen

Genere: Folk, rock

Durata: 36:54

Label: Hannibal

Produzione: Gustav Winckler-Joe Boyd

 

Sandy Denny and the Strawbs” è una raccolta di canzoni di Sandy Denny con gli Strawbs, band con cui collaborò prima di entrare nei Fairport Convention.

 

ASCOLTO E RIASCOLTO, DA ANNI, E OGNI VOLTA MI VIENE DA PENSARE CHE QUESTE CANZONI… NON INVECCHIANO MAI!

 

L'album, pubblicato nel 1991, è una rielaborazione di nastri registrati dalla band a Copenaghen nel luglio 1967. Le tracce di queste registrazioni furono rilasciate per la prima volta dall'etichetta Pickwick nel 1973 con il nome di “All Our Own Work”.

La tracklist di questo album è leggermente diversa e alcune delle canzoni presentano gli arrangiamenti originali degli archi, registrati nel 1967.

La più conosciuta "All Our Own Work" è un'opera interessante, collaborazione tra gli Strawbs e la cantante Sandy Denny, che in seguito avrebbe acquisito fama come membro dei Fairport Convention. Appare da subito chiaro il talento e la creatività di questo gruppo di artisti all'inizio della loro carriera.

L'album presenta una formazione dei Strawbs leggermente diversa rispetto a quella che sarebbe diventata quella più nota della band.

Le tracce dell'album sono una combinazione di composizioni originali e tradizionali, che fondono il folk britannico con influenze pop e rock.

Una delle caratteristiche distintive dell'album è la voce potente e affascinante di Sandy Denny, che si amalgama perfettamente con gli arrangiamenti delle canzoni. Tracce come "Who Knows Where the Time Goes?" e "On My Way" mostrano la sua abilità nell'esprimere emozioni profonde e nel coinvolgere l'ascoltatore.

La musicalità degli Strawbs è altrettanto notevole, con le loro abilità strumentali che si miscelano per creare un suono unico derivante dall’uso di chitarre acustiche, tastiere e archi, strumenti che contribuiscono a creare un'atmosfera ricca e coinvolgente.

In termini di produzione, "All Our Own Work" è solido, sebbene sia importante considerare che è stato registrato agli inizi della carriera della band e potrebbe mancare della perfezione tecnica di produzioni più moderne.

L'album che mostra il potenziale e il talento degli Strawbs e di Sandy Denny, e risulta un lavoro imperdibile per gli appassionati di folk rock britannico.

 


Tracce (cliccare sul titolo per ascoltare)

Lato A

Nothing Else Will Do (Dave Cousins) – 2:25

Who Knows Where the Time Goes (Sandy Denny) – 4:09

How Everyone But Sam Was a Hypocrite (Cousins) – 2:48

Sail Away to the Sea (Cousins) – 3:23

And You Need Me (Cousins) – 3:18

Poor Jimmy Wilson (Cousins) – 2:35

Side B

All I Need Is You (Cousins) – 2:23

Tell Me What You See in Me (Cousins) – 3:41

I've Been My Own Worst Friend (Cousins) – 2:42

On My Way (Cousins) – 3:07

Two Weeks Last Summer (Cousins) – 2:06

Always on My Mind (Tony Hooper) – 1:53

Stay Awhile With Me (Cousins) – 2:24


Musicisti

Sandy Denny - voce, cori, chitarra

Dave Cousins - voce, cori, chitarra, banjo

Tony Hooper - voce, cori, chitarra

Ron Chesterman - contrabbasso


Collaboratori

Ken Gudmand - batteria

Cy Nicklin – sitar 


Crediti

Svend Lundvig - arrangiamento archi su 2, 5, 7, 13

Registrazione

Registrato a Copenaghen, Danimarca 1967.

 

Le note di copertina riportano "The original 1967 sessions" anche se quelle di “All Our Own Work” indicano erroneamente August 1968. Questa è una discrepanza in quanto entrambi gli album derivano dalla stessa fonte di registrazioni. Joe Boyd scrive che lui e Denny ascoltarono una stampa dell'album poco prima dell'uscita di “Sgt. Pepper” (giugno 1967).

 

Gustav Winckler – produttore

Ivar Rosenberg – ingegnere del suono

Karl Emil Knudsen – coordinamento




 

martedì 19 settembre 2023

I Glass Hammer annunciano il nuovo concept album spaziale “Arise”


I prog rocker statunitensi Glass Hammer pubblicheranno il nuovo album “Arise” ad ottobre

 

I prog rocker statunitensi Glass Hammer hanno annunciato che pubblicheranno il loro nuovo album, Arise, il 27 ottobre.

Passando dalla loro epica trilogia Skallagrim - Dreaming City (2021), Skallagrim – Into The Breach e At The Gate (entrambi 2022), la band pubblicherà il loro nuovo concept album sullo sfondo dell'esplorazione dello spazio profondo.

"Arise è il mio tocco di rock progressivo sullo space rock", dice Steve Babb. "Sto ancora flirtando con il doom metal in un paio di canzoni, come abbiamo fatto negli ultimi due album, ma c'è anche l'influenza psych-rock e persino della musica degli anni '80. Anche così, è un album molto prog rock, solo che tocca anche altri stili.

"Siamo sempre stati grandi nelle conclusioni, ma la traccia finale di Arise è qualcosa che non assomiglia a niente di quanto fatto in passato. È un'epica jam strumentale prog-rock destinata a far lasciare le mascelle dei nostri fan sul pavimento!"

Per avere un assaggio del nuovo lavoro si può ascoltare la nuova traccia, Rift At Wasp 12, e anche dare un'occhiata al nuovo artwork e alla tracklist a seguire.



Glass Hammer: Arise

1. Launch Of The Daedalus

2. Wolf359

3. Arion (18 Delphini b)

4. Maresirenum

5. Lost

6. Rift At Wasp 12

7. Proximacentaurib

8. Arise

9. The Return Of Daedalus







lunedì 18 settembre 2023

Steve Hackett condivide la nuova clip di “Can Utility And The Coastliners”, tratta dal nuovo live "Foxtrot at Fifty + Hackett Highlights: Live in Brighton", appena pubblicato


Disponibile la nuova uscita live di Steve Hackett "Foxtrot at Fifty + Hackett Highlights: Live in Brighton"

 

Steve Hackett ha messo a disposizione dei fan un nuovo video live della traccia dei Genesis “Can Utility And The Coastliners”, che aggiungo a fine articolo.

Il brano è tratto dal nuovo disco live di Hackett “Foxtrot At Fifty + Hackett Highlights” che è stata rilasciato il 15 settembre, attraverso Inside Out Music.

Il set è stato filmato durante lo show della sua band a Brighton durante il tour “Foxtrot At Fifty” dello scorso anno, in occasione dell'anniversario del quarto album dei Genesis e del secondo in cui aveva suonato.

"Foxtrot è stata una pietra miliare per i Genesis, una svolta artistica", dice Hackett. "Ne sono orgoglioso oggi come lo ero all'inizio. Sono entusiasta ora di riportare quell'album nella sua interezza in tour, e la versione live ha prestazioni, immagini e produzione di qualità eccellente. È una vera festa... Buon divertimento!"

Hackett ha già pubblicato clip di Watcher Of The Skies e A Tower Struck Down.

Filmato da Paul Green, mixato da Chris Lord-Alge e masterizzato da Ted Jensen, “Foxtrot At Fifty + Hackett Highlights: Live in Brighton” sarà disponibile in diversi formati, tra cui 2CD / Blu-ray, 2CD / 2DVD e 4LP.






L’INCONTRO CON BENITO MUSSOLINI, DI TULLIO FULVIO


 

TULLIO FULVIO

L’INCONTRO CON BENITO MUSSOLINI

TRALERIGHELIBRI

 

Non sia fuorviante il titolo, Tullio Fulvio, anche se ormai uomo maturo, non avrebbe mai potuto vedere cosa accadde al tramonto del mese di aprile del’45.

Ma pare che un “Fulvio” fosse presente e in qualche modo incise sugli avvenimenti di quei giorni.

Veniamo all’oggettività presentata dall’autore:

Tra il pomeriggio del 24 e la giornata del 25 aprile del 1945, prima dell’arrivo a Como di Mussolini che avverrà nella tarda serata del 25 si svolsero contatti tra incaricati di Prefetto e Questore di Como con rappresentanti del CLNAI, per un passaggio di poteri senza spargimento di sangue.

Alle ore 21 del 24 aprile, si incontrarono l’avvocato Spallino (D.C.) e l’avvocato Bertinelli (socialista) con il questore Pozzoli.

Alcuni testi citano che con Bertinelli c’era il dottor Fulvio (“Paolo” del Partito d’Azione), altri non lo dicono. Probabilmente l’equivoco era dovuto al fatto che Fulvio partecipava come rappresentante del prefetto Celio, in quanto funzionario di prefettura, ma anche come componente del CLN di Como.

Durante le trattative i rappresentanti della Resistenza comasca svelarono che ben 11000 partigiani, molto ben armati, stavano convergendo su Como.

In realtà era un bluff per spaventare i fascisti e dissuaderli dal restare in città: a Como c’erano solo due squadre GAP e una trentina di armati.

La posizione geografica di Como è tale che la città è facilmente bloccabile da armati decisi posti in posizioni strategiche.

La Storia dice che Mussolini abbandonò la Prefettura di Como alle 4 del mattino della notte tra il 25 e il 26 aprile, per andare a Menaggio.

Il 26 aprile, al mattino, il dott. Fulvio ed il rag. Mauri occuparono la prefettura di Como, con l’aiuto di guardie di pubblica sicurezza e di finanza, simpatizzanti per la Resistenza. Il prefetto Celio rimase confinato nel suo appartamento.

Storie antiche, storie di guerra, storie di intrighi, storie di rapporti umani.

Ecco, il mio commento spontaneo al saggio di Fulvio esula dal fatto specifico, perché il mio interesse per lo svolgimento di tragici accadimenti è superato dall’indagine sull’evoluzione nel tempo delle relazioni genitoriali, e un episodio di portata storica diventa per me minore rispetto al modo in cui Fulvio figlio ne è venuto a conoscenza, provocando in lui dubbi legati ad una comunicazione mai avvenuta, anche a giochi terminati, anche quando lo scorrere del tempo aveva apparecchiato il tavolo per una sicura comprensione. E la domanda è diventata: perché tale reticenza? Timidezza? Riluttanza? Imbarazzo nel raccontarsi?

Mi accorgo di essere io, ora, quello criptico, e allora è bene sottolineare che solo nel 2004, nel corso di una trasferta lavorativa, l’ing. Tullio Fulvio incontrò casualmente l’ing. Bianchi, proveniente da Como, e quell’incontro al Redaelli di Barzanò lo portò ad una scoperta sorprendente: i padri dei due interlocutori avevano fatto assieme la “resistenza”.

Da qui nasce una serie di ricerche che hanno portato l’autore alla stesura di questa breve analisi intitolata “L’incontro con Benito Mussolini”, book uscito nell’aprile scorso, un evolversi di situazioni che mi hanno portato a ricordare eventi personali, al cambiamento del modello comunicativo tra padre e il resto della famiglia, a situazioni che viste a distanza di tempo assomigliano al ghiaccio permanente, ad un muro invalicabile tra persone legate da sicuro amore e affetto, ad un rigido disegno dei ruoli all’interno del layout parentale.

Ma ci sono diversi pesi e diverse misure, e la domanda che per qualcuno potrebbe essere “ma perché mio padre andava al cinema a fine lavoro anziché correre da me…”, in questo caso diventa: “Ma cosa era andato a dire Mussolini a mio padre?”. Roba pesante!

Non vado oltre, il libro occorre acquistarlo e leggerlo!

Però, mi piace ricordare che Tullio possiede ancora un ricordo tangibile, un orologio d’oro svizzero che nel mese di maggio del ’45 due ufficiali americani portarono a suo padre. 

Una visita breve che conduce ad altre domande: “Come mai questi due ufficiali vennero a trovare mio padre? E perché gli lasciarono quel regalo? E soprattutto, cosa aveva fatto mio padre per l’esercito americano?”

Mi fermo qui, lasciando la porta aperta alla lettura, uno scritto su cui ho riflettuto, al di là del contenuto intrinseco.

Buona lettura.





domenica 17 settembre 2023

Ci ha lasciato John Marshall, leggenda dei Soft Machine


E arriva la notizia che ieri, 16 settembre, John Stanley Marshall è venuto a mancare all’età di 82 anni. Si trova pochissimo in rete, almeno al momento, quasi che Marshall fosse una figura minore del panorama musicale! Insomma, nessun dettaglio da fornire!

Batterista inglese, membro fondatore del gruppo jazz rock Nucleus, era nato il 28 agosto 1941. Dal 1972 al 1978 fu il batterista dei Soft Machine, sostituendo Phil Howard.

Marshall era nato a Isleworth, nel Middlesex, e nel corso della sua vita ha suonato con varie band e musicisti jazz e rock.

Dal 1999, ha lavorato con ex co-musicisti dei Soft Machine in diversi progetti legati alla Soft Machine, come SoftWare, SoftWorks e Soft Machine Legacy. Era stato in tour come membro della band, che opera di nuovo sotto il nome di Soft Machine, dal 2015 al 2023.

Mi è capitato di vedere una sua performance da pochi metri, direttamente sul palco, molti anni fa, e di quell’articolo (lettura intera cliccando a questo link: https://athosenrile.blogspot.com/2011/03/ge-prog-festival-2011-1-serata.html) estrapolo la parte relativa alla loro performance.

E poi una chicca video, seppur di pessima qualità, ripresa da pochi passi.

 


Genova: estratto dal commento del 3 aprile 2011 intitolato

“Soft Machine Legacy/Tempio delle Clessidre al Ge-Prog Festival 2011”

 

E viene la volta dei Soft Machine Legacy, una vera eredità del gruppo originario.

Il progetto, nato nel 2004 dopo il re-incontro di Hoog Hopper, Elton Dean, John Marshall e John Etheridge, cambia attori durante il percorso, per la prematura scomparsa di Dean e Hopper, ma con l’entrata di Roy Babbington si ricompongono i 3/5 del gruppo originale, tra il 1975 e il 1978. La ciliegina sulla torta è il fiatista Theo Travis.

Un tuffo tra vecchi ricordi mi porterà a commentare, con un “nuovo amico”, alla fine della performance, che l’unica volta in cui vidi i Soft Machine eravamo nei primi anni ’70, stessa città, Genova, ma era il Teatro Alcione il luogo dell’esibizione.

Li ritrovo dunque dopo una vita e mi viene spontaneo condividere qualche pensiero ad alta voce con una giovane donna, sempre dalla mia postazione privilegiata a lato del palco; osservo tutti quei ragazzi indaffarati, avanti e indietro, tra i cavi elettrici e i piatti della batteria, quasi “insensibili” alla storia della musica che li sta sfiorando (ma ovviamente per loro è un lavoro). Di certo non potrebbero mai capire cosa può provare un uomo “antico” come me, un tempo incantato dalle icone di Marshall e soci, sulle copertine dei vinili, e ora a due passi da loro, con la possibilità di sentirli chiacchierare prima dell’esibizione, o in attesa della chiamata per il bis, con le mani glissanti sulle tastiere non amplificate!

È questo il lato più romantico di tutta la faccenda, probabilmente comune a molti dei presenti.

 

Non suonano tantissimo i SML, forse un’ora e un quarto, ma … questa è la musica.

Difficile collocarli appieno nell’area prog, ieri come oggi, perché il jazz che ci regalano non lascia spazio ad interpretazione alcuna. E suonare jazz, anche se miscelato e arricchito, può significare dedicarsi solo ad una élite di persone. Leggere l'autobiografia del mitico Bill Bruford per saperne di più.

Resto incantato da tutti. I fraseggi di Etheridge sembrano improvvisazioni, ma non lo sono. Il basso di Babbington è qualcosa che necessita di spartito, ed anche il suono è estremamente preciso. Marshall sembrerebbe il più dimesso, ma da un incredibile saggio di bravura nel corso di un assolo, e poi… che tempi riesce a tenere! Theo Travis sembra capitato per caso sul palco, per il suo modo educato e delicato di muoversi, ma credo sia unico, con complicati passaggi al sax alternati a momenti di estrema dolcezza, all’insegna del flauto traverso.

Tutto bene, al di là delle mie personali aspettative.

In tutta onestà credo che un evento simile avrebbe meritato un tutto esaurito, ma… rileggiamoci il libro di Bruford.





venerdì 15 settembre 2023

Ricordando Richard Wright



Il 15 settembre del 2008 ci lasciava, a 65 anni, Richard Wright, uno dei padri dei Pink Floyd, tastierista e compositore dopo l'uscita dal gruppo di Syd Barrett.
Lo voglio ricordare con un articolo trovato in rete in quei giorni…

"Si è spento ieri Richard Wright, co-fondatore e tastierista dei sempre e per sempre leggendari Pink Floyd, «dopo una breve lotta contro il cancro», così la famiglia, tramite un portavoce, ne ha dato l'annuncio, senza fornire ulteriori particolari, ma chiedendo il rispetto della privacy. Richard William "Rick" Wright (questo il nome completo), era nato a Londra 65 anni fa, unico nella formazione originale della band britannica a non essere originario della provincia.
Da adolescente frequenta brevemente il London College of Music, formandosi alla musica jazz. Ma l'esperienza dura poco e presto si iscrive ad Architettura dove incontra due dei suoi futuri compagni, Roger Waters, autore di tutti gli anni migliori della band, e Nick Mason.
Nel 1963 nascono i Pink Floyd.
Con Waters, Wright e Mason c'è anche Syd Barrett (morto il 7 luglio del 2006, a 60 anni, dopo anni passati a inseguire i fantasmi della propria mente), che in seguito viene sostituito dal raffinato David Gilmour.
Ed è proprio dopo l'uscita di Barrett dal gruppo che Wright ne diviene il compositore melodico, dando l'impronta decisiva ad alcuni fra i brani più famosi come "A Saucerful of Secrets", "Echoes", e "Shine on You Crazy Diamond".
Suoi anche alcuni fra i pezzi di maggior successo commerciale: le due canzoni dell'album "Dark Side of the Moon", del 1973: "The Great Gig in the Sky" e "Us and Them", e "Keep Talking", tratta da "The Division Bell "del 1994.
Impossibile, poi, non ricordare "Sysyphus", dell'album "Ummagumma", del1969, e "Summer '68 ", dell'album " Atom Heart Mother", del 1970.
Durante la registrazione di "The Wall", del 1979 scoppia la bufera: Roger Waters chiede a Wright di andarsene.
La causa è lo scarso rendimento, causato, lo accusa, da un eccessivo uso di cocaina.
Wright smentisce, ma se ne va anche se continua a suonare nei concerti del 1980 e 1981 che promuovono l'album, ma solo come musicista.
L'album successivo, "The Final Cut" (1983), dedicato alla memoria del padre di Waters, morto ad Anzio durante la guerra e ultimo disco della formazione originaria, è l'unico a cui Wright non contribuisce come autore.
Ormai è definitivamente allontanato da gruppo.
Nel 1984 forma un gruppo con Dave Harris, gli Zee.
Ma il primo album, "Identity", è un completo insuccesso.
Nel 1987 viene chiamato da Gilmour per dare una mano durante le session conclusive di "A Momentary Lapse of Reason" e poi formalmente "reintegrato" a pieno titolo come membro del gruppo con l'album "Delicate Sound of Thunder "(1988).
Nell'album successivo, "The Division Bell" (1994), scrive cinque canzoni e canta "Wearing the Inside Out.

Incoraggiato dal decisivo contributo fornito a The Division Bell, nel 1996 Wright pubblica il suo secondo album da solista, "Broken China", in cui tra gli ospiti appaiono talenti come Sinead O'Connor, Pino Palladino e Tim Renwick.


Nel frattempo gli screzi e le battaglie legali per il possesso del nome sembrano aver irrimediabilmente allontanato Waters dagli altri musicisti e sembra quindi un piccolo miracolo vederli di nuovo tutti e quattro, nel luglio del 2005, sul palco del Live 8, in Hyde Park.
L'anno seguente Wright ritorna nello studio di registrazione con Gilmour, per collaborare con lui ancora una volta, al terzo album da solista di quest'ultimo, "On an Island", suonando in due brani.
Erano proprio loro i propiziatori di una possibile, futura reunion dello storico gruppo al completo.
Ma ora ogni sogno è svanito per sempre".



giovedì 14 settembre 2023

Uscirà a novembre la ristampa in vinile di "McDonald And Giles", unitamente al bootleg ufficiale dei King Crimson "Music IS Our Friend"

L'unica pubblicazione del 1970 degli (allora) ex membri dei King Crimson Ian McDonald e Michael Giles, "McDonald And Giles", sarà ristampata in vinile per la prima volta dopo decenni.

Frutto del trasferimento dei master originali - per la prima volta dal 1970 - e della masterizzazione di Jason Mitchell al Loud Mastering, la nuova ristampa sarà realizzata su vinile Super-Heavyweight da 200 grammi al Vinyl Factory UK, e sarà pubblicata attraverso Panegyric Records il 3 novembre.

L'album fu pubblicato dopo l'uscita della coppia dai King Crimson, dopo l’inizio esplosivo con l'album di debutto del 1969, In The Court Of The Crimson King, una mossa che colpì sia Robert Fripp che il compianto Ian McDonald, come emerso nel recente film In The Court Of The Crimson King, King Crimson At 50


McDonald And Giles ha visto i contributi del fratello di Michael, Peter, del paroliere dei King Crimson Pete Sinfield e di Steve Winwood.

Allo stesso tempo, sarà pubblicato anche un nuovo album live dei King Crimson, “Music Is Our Friend, il cui nome deriva dal tour da cui sono state tratte le esibizioni, e viene definito "un bootleg ufficiale", con tutte le esibizioni finali dei King Crimson in Nord America nel settembre 2021.

L'album sarà pubblicato nel Regno Unito come un triplo LP  stampato su vinile da 200 grammi per la Vinyl Factory, ed è stato ri-sequenziato dall'ordine di esecuzione del CD per mantenere la versione completa, inclusi i quattro pezzi del primo concerto della seconda tappa del tour ad Albany.

 


McDonald And Giles: McDonald And Giles

Side 1

1. Suite In C, including Turnham Green, Here I Am and others

2. Flight Of The Ibis

3. Is She Waiting?

4. Tomorrow's People - The Children of Today


 Side 2

1. Birdman, involving:

The Inventors Dream (O.U,A,T.)

The Workshop

Wishbone Ascension

Birdman Flies

Wings In The Sunset

Birdman - The Reflection

 

King Crimson: Music IS Our Friend

Side A

1. Introductory Soundscape

2. Hell Hounds Of Krim

3. Larks' Tongues in Aspic, Part One Pictures of a City

Side B

1.The Court of the Crimson King

2. Red

3. Tony Cadenza Deals It Slitheryacious-To-The-Max Neurotica

Side C

1. One More Red Nightmare Indiscipline

2. Larks’ Tongues In Aspic, Part Two

Side D

1. Epitaph

2. Radical Action II Level Five

Side E

1. Tony Cadenza Serves It Piping Hot Discipline

2. Starless

Side F

1. Islands

2. 21st Century Schizoid Man

 





mercoledì 13 settembre 2023

"È stata davvero una cosa magica. Sid Barrett cadde in un crack psichedelico": Prince Stash, con i suoi racconti, è diventato virale su TikTok


 

Prince Stanislas Klossowski de Rola a.k.a. Prince Stash ha guadagnato oltre 100.000 follower su TikTok con le sue storie rock'n'roll

 

Alla fine del 1967, Syd Barrett dei Pink Floyd si recò sulle Black Mountains, in Galles, per provare l'acido. E se Syd non è mai tornato indietro da quel viaggio, uno di quelli che erano con lui – il principe Stanislas Klossowski de Rola – è recentemente salito alla ribalta raccontando storie “rock” su TikTok.

Sid cadde in uno squarcio psichedelico. Credetemi, in quelle circostanze può capitare di accedere ad altre dimensioni!

Per Prince Stash – come è meglio conosciuto – questa non è la sua prima luce della ribalta. Nato nobile, era amico dei Beatles, dei Rolling Stones, degli Who, di Jimi Hendrix, Love e Paul Simon; frequentò un trio di icone femminili degli anni Sessanta (Marianne Faithful, Nico e Anita Pallenberg) e rifiutò l'opportunità di fare un'audizione per i Monkees. Di tutte le persone della swinging London, Stash potrebbe essere stato il più swingies. E ora, all'età di 81 anni, ha 133.000 follower su TikTok.


I seguaci di Stash si sintonizzano per ammirare i suoi oggetti d'antiquariato (il suo video più popolare, in cui mostra una collezione di coltelli antichi, è stato visto più di due milioni di volte) e per ascoltare le sue storie dei musicisti che conosceva. Mostra foto dei Beatles e degli Stones che nessuno ha mai visto. E racconta quella fatidica storia di Syd Barrett.   

"Ero con lui quando è andato dall'altra parte", dice Stash a The Guardian, dal suo castello in Italia. "Eravamo in acido insiemeè una storia strana. Era davvero una cosa magica. Credetemi, cadde in una crepa psichedelica.".


"È difficile condensare l'intero soggiorno nelle Black Mountains, compresi quegli eventi fatidici, in poche frasi necessariamente banali", ha detto alla rivista Ugly Things nel 2011. "Avendo sentito che Syd non si era mai ripreso, e ciò che ne era seguito, avevo concluso che l'unico modo possibile per riportare indietro l'orologio era tornare in quella dimensione e liberarlo".

Stash potrebbe non essere stato in grado di salvare Syd, ma è ancora in grado di raccontare le storie che lo riguardano, anche se con un certo grado di sconcerto per la popolarità dei protagonisti.

"Hai visto gli ultimi numeri? È assurdo!" dice. "Tutto è avvenuto con mio grande stupore. Non è la mia generazione, questa ossessione assoluta per il telefono è una malattia molto moderna del nostro tempo. Per fortuna, per la maggior parte della mia vita il telefono non c’era!”


Ma chi è davvero Prince Stanislas Klossowski de Rola?


Stash - questo il suo nickname -, l’ultima stella aggiuntasi al firmamento dei creator di TikTok, ha 81 anni, di mestiere fa l’erede di un’antichissima casata nobiliare, il tempo lo passa viaggiando tra il suo castello in Italia, la sua baita in Svizzera e la sua villa estiva a Malibu.

È un principe e, da metà luglio 2023, un granfluecer, cioè una persona di terza età che usa i social media per condividere aneddoti personali e perle di saggezza. In circa un mese e mezzo ha guadagnato 125 mila follower e accumulato milioni di visualizzazioni.

Per sua stessa ammissione, Stash non ha moltissime perle di saggezza da regalare ai follower. Ma di aneddoti, quelli ne ha a iosa. Quella volta che scoprì di essere un lontanissimo discendente di Byron, per esempio. O quella in cui Luchino Visconti lo vide passeggiare per Roma e gli propose di recitare in un suo film. O quella in cui Fellini gli chiese di andare assieme a lui al Festival di Cannes. O quella in cui lui e Brian Jones dei Rolling Stones furono arrestati per possesso di cocaina e marijuana.

 


E la lista degli aneddoti potrebbe proseguire ancora a lunghissimo. 

Prima di diventare un granfluecer, Stash è stato un musicista – era il batterista della supporting band di Vince Taylor –, l’amante di Marianne Faithfull, Anita Pallenberg e Nico, un modello per Playboy e per Gucci (faceva il padre di Harry Styles nella campagna Mémoire d’une Odeur campaign del 2019). Adesso, a 81 anni, barba lunga, capelli pettinati in spessi dreadlock che gli cingono il capo capo a mo’ di turbante, un grosso anello a decorare ogni dito, addosso tuniche lunghe e variopinte, gli piace raccontare gli oggetti che sono i ricordi della sua romanzesca vita. 

Lui posta video in cui guida il pubblico attraverso la sua vastissima collezione di libri – recentemente ne ha fatto uno in cui mostra una pressoché introvabile copia di Moonchild di Aleister Crowley – mobili d’epoca e quadri antichi. Su TikTok Stash ci è finito seguendo l’idea di Sandy Grigsby, specialista di personal branding e consulente di moltissime celebrity, che gli ha mandato una troupe dagli Stati Uniti per aiutarlo a girare i video.


 Lui, Stash, dice che TikTok lo diverte ma non lo ossessiona!