In questi giorni sta circolando su facebook una
lettera aperta che Tony Pagliuca ha inviato ad Adriano Celentano, a
cui sicuramente arriverà, in un modo o nell’altro. E non mi stupirei se il
“Celentanone nazionale” facesse accenno alla missiva, proprio in occasione del
Festival.
La pubblico anche io, come molti altri, perché lo
scopo è la massima diffusione e quindi la mia è un’azione rivolta alla
“quantità”.
Ho avuto il privilegio di conoscere “da vicino”
Tony, così come altre ex Orme, e ho con lui un rapporto “base” di conoscenza
che mi ha permesso già da tempo di comprendere un certo disagio-quello che è
racchiuso nella lettera- che non era esplicito, ma… si percepiva nell’aria. E
lui si, che assieme a Tagliapietra e Dei Rossi, fa parte della storia del nostro
rock e, fatto non trascurabile, assieme a loro-le ORME -ha rappresentato una
svolta innovativa musicale, almeno per quanto concerne l’Italia!
Da sempre si parla male del Festival di Sanremo,
che personalmente non guardo da anni e che sconsiglierei a chiunque ami la
musica di qualità. A dire il vero, nella massa delle proposte del passato si
possono trovare oasi felici, ma sono attimi sporadici. Eppure si è soliti dare
sempre la solita giustificazione che assolve Sanremo e la tanta spazzatura che
riempie le nostre TV: “… se tanta gente
guarda quel programma vuol dire che è di quello che si ha bisogno… perché
privarli di questa gioia?”.
Tutto falso, secondo il mio modesto parere.
Il popolo che guarda Sanremo non ha alternativa,
perché nessuno pensa di creare spazi che abbiano vera valenza, giudicando di
fatto il pubblico incapace di capire, di tentare nuove strade, di appassionarsi
al buono che esiste, che è davvero tanto.
Non passa un solo giorno della settimana senza
che io scopra piacevoli novità che mi arrivano da giovani musicisti, e non mi
riferisco a settori specifici -e forse complicati- del panorama musicale. E se
qualcuno avesse il coraggio e le possibilità di dare visibilità a questa buona
musica, è così scontato che il “popolo” non saprebbe apprezzare?
Possibile che nessuno rifletta sul fatto che tale
Arisa o Arista- non sono sicuro di ricordare il nome- abbia vinto Sanremo
giovani qualche anno fa, con una canzone da storditi, che richiede al massimo
due ore di lavoro di un musicista neppure troppo talentuoso? Vergognoso
comporla, e vergognoso presentarla.
Caro Tony, per quel poco che conta, hai il mio
pieno appoggio e, da quanto vedo in queste ore, siamo in tanti a condividere la
sostanza del tuo pensiero.
Io guardo a te con affetto e quanto prima spero
di rivederti al “lavoro”, con le mani su una tastiera bicolore.
Forse quest’anno guarderò anche io frammenti del
Festival, in attesa di una risposta da un big.
Sta a vedere che tutto questo farà aumentare
l’audience di Sanremo 2012!!!
Caro Adriano,
sono
Tony Pagliuca ex componente delle Orme; dal 1° Gennaio mi è stata tolto il fondo
solidarietà dei soci Siae, un mensile di 615 euro che era il mio unico sostegno
economico sicuro, e non so come andrò avanti con moglie, insegnante precaria, e
due figli che studiano, mutuo prima casa ecc. Ma ora non protesto perché mi
sento ancora libero e al fianco di tutti coloro che cercano un posto di lavoro
onesto, e perché ho fiducia nel futuro e confido nell’operato del presidente
del consiglio Mario Monti, che mi sembra una persona per bene. Ho pagato ancora a malincuore il canone Rai e
mi permetto di dirti che se quest’anno vai a Sanremo cerca di rimanere nel tuo
campo, quello che ti ha dato il successo e cioè il canto, canta le tue belle
canzoni partecipando magari anche tu alla gara. E se invece sentirai il
prorompente bisogno di monologare allora raccontala giusta. Racconta che la
cultura deve tornare a circolare libera nei suoi spazi e non deve essere mai
più in mano alla casta della canzone. Racconta che ciò che si sente in radio e
si vede in tv non è il meglio di ciò che la nostra bella Italia produce. Perché
gran parte delle programmazioni sono al soldo delle case discografiche e dei
grandi management S.p.a. Racconta che nel nostro paese ci sono tanti giovani
talenti che non trovano mai spazio e se lo trovano sono spremuti e gettati come
limoni. Racconta, se permetti, che il sottoscritto, pur avendo scritto delle
pagine di musica rock progressive riconosciute in tutto il mondo, per
partecipare in gara a Sanremo con il suo gruppo ha dovuto pagare 50 milioni di
lire per “ il parrucchiere” mentre tanti altri concorrenti privilegiati non
solo non hanno pagato niente ma sono stati loro pagati fior di quattrini per la
loro prestazione. Racconta che tanti altri musicisti come il sottoscritto hanno
cercato, rinunciando a facili guadagni, di elevarsi all’altezze dei grandi
della musica producendo, in proprio, lavori di pregio che non si sentiranno in
Rai e non si vedranno in TV a causa dei conduttori corrotti, e se le loro opere
non saranno conosciute non potranno di conseguenza fare il loro lavoro e cioè i
concerti. E se condurrai più di una
serata, chiedi che Sanremo sia un concorso di giovani che studiano la musica e non
il cimitero degli elefanti. Chiedi infine di bonificare l’ambiente dagli
spacciatori di droga, dai giornalisti corrotti ai manager evasori e infine ascolta
la mia preghiera… non duettare con Madonna ( il solo nome dovrebbe farti
allontanare) e chiedi per Sanremo la benedizione di Benedetto XVI il papa ama
la musica,
l’Italia e vuole bene a tutti gli artisti.
Antonio ( Tony Pagliuca)