“Ma come, non conosci Mario Di Donato?”
E’ questa l’esternazione di un amico, tra sdegno e stupore,
che mi ha condotto sulla strada di questo artista completo. E così mi sono
ritrovato in mano un paio di album musicali e due opuscoli contenenti le sue
opere… i suoi quadri.
Non è sul singolo
album che vorrei soffermarmi – cosa che saprei fare- e nemmeno vorrei affrontare
approfondimenti critici relativi alla sua pittura- non ho cultura specifica-,
ma penso che sia giusto evidenziare l’unicità di Mario Di Donato, una di quelle
persone che, a sentimento, potrebbero “creare” in qualsiasi modo, in qualsiasi
situazione e con arti tra esse agli
antipodi. Mario è famoso per essere il leader della Metal Band “The Black”, ma è anche considerato un pittore di
livello mondiale, e le sue opere trovano posto in diverse mostre permanenti.
Non è stato facile raggiungerlo e chiudere in tempi brevi il
capitolo intervista, perché probabilmente gli impegni sono molti, ma quando un
paio di giorni fa le risposte sono arrivate, mi sono quasi emozionato, nel
vedere dei fogli a righe, scritti a mano e
scannerizzati, fitti fitti di commenti.
Un po’ di fatica nel trascriverli, ma ne valeva la pena.
L’immagine che emerge mi piace, e mi da la dimensione
dell’uomo comune toccato da una benedizione … “Superiore”.
Non è cosa per tutti riuscire a descrivere le cose e i sentimenti quotidiani attraverso il mondo
dei colori, colpendo nel segno a
piacimento. E un così alto dono divino, che trascende gli aspetti materiali, è calato su di un uomo
che ama qualcosa di molto più immediatamente energico, quella musica metal che
necessità soprattutto di forza e
spontaneità.
Ed ecco quindi gli antipodi, che come Mario spiega antipodi
non sono, ma solo facce diverse di una stessa medaglia.
Molto interessante lo scambio di battute a seguire.
L’INTERVISTA
Quando Gasperini delle
BWR mi ha parlato di te si è espresso in questi termini : ” … un
artista vero…”. Cosa significa essere un artista vero?
Massimo
mi conosce da quasi vent’anni e lui sa
che l’appellativo “artista vero” sta a significare che la pittura, la musica,
l’antiquariato e le arti in genere, rappresentano per me l’unica ragione di
vita, il motivo principale per comunicare con gli altri e non solo. Cercare di
lasciare la propria traccia in questo formicaio nervoso e infinito quale è il
nostro pianeta non è facile, e allora il mio “voto” è creare, sbalordire e
scuotere, in tutti i minuti e le ore del giorno (e parte della notte), che come
sempre vengono occupati dai pensieri e dai ricordi di questa esistenza
trasformista che costantemente ci proietta in complicati tunnel dove si entra
senza sapere quando si potrà uscire. La fantasia si accende e nascono dal nulla
le idee per un dipinto, o la composizione di un nuovo pezzo di “The Black”.
Tutto si appaga, le ombre esistenziali scompaiono improvvisamente e l’energia
ritorna più forte di prima: l’arte ancora una volta mi ha dato quello che pochi riescono ad assaporare vivere quotidiano.
Il tuo modo di
esprimerti passa attraverso differenti arti, pittura, musica e letteratura. Se
questo può essere chiaro sintomo di poliedricità del singolo, devo evidenziare
che è caratteristica comune dei nuovi artisti che ascolto quella di non
accontentarsi di suoni e liriche, ma cercare di utilizzare “qualcosa in più”.
Non pensi che questa possa essere un’evoluzione in un campo che spesso si dice
ormai completamente conosciuto?
Lo spero
che sia così, non mi vorrei sbagliare, ma penso di essere stato il primo ad
amalgamare cultura e rock al cento per cento, forse perché ho cominciato a
curare dall’inizio sia la musica che l’arte in genere, anzi, sono andato oltre,
studiando a “bottega”, dopo il liceo
artistico, il restauro dei dipinti antichi, la statuaria lignea e il
riconoscimento di opere d’arte del passato
e dei contemporanei. Le nuove generazioni
sentono sicuramente il bisogno di allargare le conoscenze e dare il
massimo supporto a tutto quello che si chiama cultura visiva o artistica; del
resto l’evoluzione dell’uomo non è altro che il cambiamento e il miglioramento
di se stessi!
Quanta distanza esiste
tra l’inventare un’immagine, magari in ambiente “protetto” e silenzioso, e
creare un brano metal?
Per me
non esiste tutto ciò. Quando dipingo ascolto musica a volume sostenuto per far
sì che il rock o altro stimoli di più la fantasia creativa, rubando i colori
invisibili e i personaggi immaginari creati dal suono di una chitarra distorta o di un organo ecclesiastico, che mi scuote e
mi accompagna in mondi remoti, tra popoli e paesaggi che non ho mai conosciuto.
Compongo musica anche in macchina, la mia mente trattiene sempre le note
essenziali della memoria e dopo, nello studio o in sala prove, avviene la vera
composizione, la costruzione essenziale per far sì che tutto funzioni e giri
senza ostacoli, nella mia mente e nel cuore.
Se dovessi dividere in
percentuali la tua musica, la tua pittura e chissà quante altre cose ancora
ami, che valori assegneresti, che importanza daresti ad ogni singola parte, e
perché?
Non ci
sono distinzioni, ho sempre dato importanza equa a tutte le mie passioni.
L’arte mi ha dato il rispetto e l’ammirazione di tutti, e mi ha permesso di
conoscere uomini coltissimi e grandi artisti, di vivere meglio e di essere onorato in tante città d’Italia.
La musica mi ha regalato l’emozione dei piccoli e grandi palchi, l’ammirazione
profonda dei fan prima che la mia chitarra
mi trasmettesse ansiosi segnali di energici attacchi. E poi ci sono le
mie collezioni d’arte moderna e antica, di statue lignee e presepi di
terracotta di grande interesse artistico, e le maschere raccolte con gli anni
con molta cura e passione, perché rappresentano la parte più vera della nostra
esistenza, ambigua e contorta, il mio ciclo pittorico delle maschere, esposto
in permanenza nel comune di Francavilla al Mare, dove attualmente risiedo.
Quanto può influire la
terra in cui sei nato, o in cui vivi, nella tua arte?
Pescosansonesco,
il mio paese natale, è sicuramente il punto di partenza e di riferimento di
tutta la mia arte, sia essa “pittura” che musica. Le maggiori ispirazioni
pittoriche sono partite dalle splendide vedute paesaggistiche” pescolane”, con
la loro storia e le antiche credenze popolari a cui ho dedicato un intero ciclo
pittorico, già esposto in mezza Italia e in famosi musei nazionali, oltre alle opere
sul “Beato Nunzio Sulprizio”, esposte in
permanenza nel santuario dedicato al santo.
Ho una recente e buona
esperienza di storie/poesie stimolate dalla visione di un’immagine. Ti capita o
ti è capitato di creare un dipinto sollecitato da una musica che ti ha
particolarmente colpito?
Sicuramente… come ho già detto prima la musica
può ispirare un mio dipinto, o viceversa
è accaduto tante volte che io abbia “copiato” musicalmente un mio dipinto, per
esempio “Refugium Peccatorum” del 1995, tratto da “Le Scale del Diavolo” ,
oppure “Infernus Paradisus et
Purgatorium”, da “ La fossa delle condanne”, opera collocata nella casa di
Dante in Abruzzo nel Castello Gizzi, o ancora “Gorgoni”, del 2010, da “Medusa”.
E altre che tutti conosciamo.
Che tipo di soddisfazione
ti da la fase live, il concerto? Ami l’interazione con il pubblico?
Dopo
tanti concerti live, per me stare di fronte al pubblico è sempre una grande emozione, è il contatto
più vero, il momento in cui
un artista sente di offrire la propria musica- e quindi l’anima e la
parola- a persone che non ha mai conosciuto, ma che sembrano tutti amici e
fratelli. Sicuramente questa “magica funzione” è qualcosa che io amo
terribilmente.
Cosa significa per te
il rapporto con un’etichetta come la Black Widow Records?
La Black
Widow Records ha ormai una lunga esperienza e notorietà e lavora ad altissimo
livello; il nostro rapporto quasi ventennale è stato molto importante per me e
i The Black. Loro hanno sempre rispettato i patti contrattuali e hanno sempre
dimostrato l’ammirazione e la stima che nutrono per me e la band. Quello
che è mancato è forse la situazione “live”, ma Massimo Gasperini , mi ha sempre
detto che loro non si sarebbero occupati molto dei concerti delle loro band.
Spero che questo nostro lungo tempo di collaborazione si rafforzi sempre più
con la base indispensabile del rispetto ed onestà reciproca.
Vista la tu esperienza…
puoi farmi il punto sullo stato della musica e sul businnes che la circonda?
Che cosa
vuoi che dica… che non riesco a credere che in Italia qualcuno di noi che si
sbatte da sempre per il metal tricolore trova sempre chiuse le porte nel
momento in cui ci nasce la possibilità di suonare o figurare in un contesto di proporzioni
mondiali e gli organizzatori sono italiani. Forse nessuno ha mai creduto nel
metal italiano!? O sono solo i soldi che spaventano tutti? Chiudiamola qui,
personalmente non mi sono mai sentito e non mi sentirò mai un giocattolo di
serie B.
Prova a sognare… cosa
vorresti accadesse nei prossimi tre anni, relativamente alla tua arte?
Mi sono
stufato di sognare, ora voglio suonare tanto e fare dischi; ho in mente di
realizzare il Decamerone Metal, con importanti collaborazioni, un disco sulle
“fobie umane” (ne abbiamo tante!). E poi tante ristampe, mostre, e un libro
biografico su “The Black”, e forse un fumetto!!!
Biografia
THE BLACK Pittura e
Musica
“Ars et Metal Mentis”
Arte, Musica e Misticismo sono l’essenza del cammino
artistico di Mario “The Black” Di Donato. L’arte pittorica di Di
Donato nasce negli anni ’70 e lo ha portato ad essere riconosciuto ed
apprezzato in tutto il mondo. Questa sua
arte Lui l’ha coniata in “Arte Fantastica dell’Anima”, Ars Mentis. Anche
l’avventura parallela, quella musicale, ha in sé questa arte, tanto da rendere indivisibili e imprescindibili le due forme espressive.
Mario definisce la propria musica “Metallo dell’Anima” Metal Mentis. Tutto
questo lo ha reso il capostipite di un
nuovo movimento internazionale “Ars et Metal Mentis”
THE BLACK è il più importante gruppo Heavy Doom Italiano, formato nel 1988 dall’ex Leader dei REQUIEM, Mario “The Black” Di Donato personaggio storico e di culto del panorama Rock Internazionale, autore e compositore di tutti i testi e le musiche della Band, quotato pittore ed illustratore di libri e copertine di dischi, conosciuto ed apprezzato anche oltre confine. I THE BLACK suonano un Haevy Mistico Artistico cantato in lingua Latina con lo scopo di fondere Arte e Rock in un unico corpo. MARIO "THE BLACK" DI DONATO è inoltre presente sull'album THE SHINING DARKNESS dei SANCTA SANCTORUM per la Black Widow Records 2010 di Steve Sylvester (Death SS) in 2 tracce. Nel settembre 2010 esce "GORGONI" il nuovo album per la Black Widow Records, ospite sul disco THOMAS (HAND) CHASTE (Death SS) nel traccia ALTAMIR. Il 4 Dicembre 2010 Mario Di Donato riceverà a Pescara, come MUSICISTA il PREMIO INTERNAZIONALE "DANTE ALIGHIERI" per aver contribuito a divulgare il buon nome della regione Abruzzo oltre i confini della stessa, una grande vittoria per il Metal Italiano!
http://www.myspace.com/theblackatratus