giovedì 2 febbraio 2012

Mario Di Donato-The Black


“Ma come, non conosci Mario Di Donato?”
E’ questa l’esternazione di un amico, tra sdegno e stupore, che mi ha condotto sulla strada di questo artista completo. E così mi sono ritrovato in mano un paio di album musicali e due opuscoli contenenti le sue opere… i suoi quadri.
Non è sul  singolo album che vorrei soffermarmi – cosa che saprei fare- e nemmeno vorrei affrontare approfondimenti critici relativi alla sua pittura- non ho cultura specifica-, ma penso che sia giusto evidenziare l’unicità di Mario Di Donato, una di quelle persone che, a sentimento, potrebbero “creare” in qualsiasi modo, in qualsiasi situazione e con arti  tra esse agli antipodi. Mario è famoso per essere il leader della Metal BandThe Black”, ma è anche considerato un pittore di livello mondiale, e le sue opere trovano posto in diverse mostre permanenti.
Non è stato facile raggiungerlo e chiudere in tempi brevi il capitolo intervista, perché probabilmente gli impegni sono molti, ma quando un paio di giorni fa le risposte sono arrivate, mi sono quasi emozionato, nel vedere dei fogli a righe, scritti a mano e  scannerizzati, fitti fitti di commenti.
Un po’ di fatica nel trascriverli, ma ne valeva la pena.
L’immagine che emerge mi piace, e mi da la dimensione dell’uomo comune toccato da una benedizione … “Superiore”.
Non è cosa per tutti riuscire a descrivere le cose  e i sentimenti quotidiani attraverso il mondo dei colori, colpendo nel segno  a piacimento. E un così alto dono divino, che trascende  gli aspetti materiali, è calato su di un uomo che ama qualcosa di molto più immediatamente energico, quella musica metal che necessità soprattutto  di forza e spontaneità.
Ed ecco quindi gli antipodi, che come Mario spiega antipodi non sono, ma solo facce diverse di una stessa medaglia.
Molto interessante lo scambio di battute a seguire.



L’INTERVISTA

Quando Gasperini delle BWR mi ha parlato di te si è espresso in questi termini :  ” … un artista vero…”. Cosa significa essere un artista vero?
Massimo mi conosce da quasi  vent’anni e lui sa che l’appellativo “artista vero” sta a significare che la pittura, la musica, l’antiquariato e le arti in genere, rappresentano per me l’unica ragione di vita, il motivo principale per comunicare con gli altri e non solo. Cercare di lasciare la propria traccia in questo formicaio nervoso e infinito quale è il nostro pianeta non è facile, e allora il mio “voto” è creare, sbalordire e scuotere, in tutti i minuti e le ore del giorno (e parte della notte), che come sempre vengono occupati dai pensieri e dai ricordi di questa esistenza trasformista che costantemente ci proietta in complicati tunnel dove si entra senza sapere quando si potrà uscire. La fantasia si accende e nascono dal nulla le idee per un dipinto, o la composizione di un nuovo pezzo di “The Black”. Tutto si appaga, le ombre esistenziali scompaiono improvvisamente e l’energia ritorna più forte di prima: l’arte ancora una volta mi ha dato  quello che pochi riescono ad assaporare  vivere quotidiano.

Il tuo modo di esprimerti passa attraverso differenti arti, pittura, musica e letteratura. Se questo può essere chiaro sintomo di poliedricità del singolo, devo evidenziare che è caratteristica comune dei nuovi artisti che ascolto quella di non accontentarsi di suoni e liriche, ma cercare di utilizzare “qualcosa in più”. Non pensi che questa possa essere un’evoluzione in un campo che spesso si dice ormai completamente conosciuto?
Lo spero che sia così, non mi vorrei sbagliare, ma penso di essere stato il primo ad amalgamare cultura e rock al cento per cento, forse perché ho cominciato a curare dall’inizio sia la musica che l’arte in genere, anzi, sono andato oltre, studiando a “bottega”,  dopo il liceo artistico, il restauro dei dipinti antichi, la statuaria lignea e il riconoscimento di opere d’arte  del passato e dei contemporanei. Le nuove generazioni  sentono sicuramente il bisogno di allargare le conoscenze e dare il massimo supporto a tutto quello che si chiama cultura visiva o artistica; del resto l’evoluzione dell’uomo non è altro che il cambiamento e il miglioramento di se stessi!

Quanta distanza esiste tra l’inventare un’immagine, magari in ambiente “protetto” e silenzioso, e creare un brano metal?
Per me non esiste tutto ciò. Quando dipingo ascolto musica a volume sostenuto per far sì che il rock o altro stimoli di più la fantasia creativa, rubando i colori invisibili e i personaggi immaginari creati dal suono di una chitarra distorta  o di un organo ecclesiastico, che mi scuote e mi accompagna in mondi remoti, tra popoli e paesaggi che non ho mai conosciuto. Compongo musica anche in macchina, la mia mente trattiene sempre le note essenziali della memoria e dopo, nello studio o in sala prove, avviene la vera composizione, la costruzione essenziale per far sì che tutto funzioni e giri senza ostacoli, nella mia mente e nel cuore.

Se dovessi dividere in percentuali la tua musica, la tua pittura e chissà quante altre cose ancora ami, che valori assegneresti, che importanza daresti ad ogni singola parte, e perché?
Non ci sono distinzioni, ho sempre dato importanza equa a tutte le mie passioni. L’arte mi ha dato il rispetto e l’ammirazione di tutti, e mi ha permesso di conoscere uomini coltissimi e grandi artisti, di vivere meglio  e di essere onorato in tante città d’Italia. La musica mi ha regalato l’emozione dei piccoli e grandi palchi, l’ammirazione profonda dei fan prima che la mia chitarra  mi trasmettesse ansiosi segnali di energici attacchi. E poi ci sono le mie collezioni d’arte moderna e antica, di statue lignee e presepi di terracotta di grande interesse artistico, e le maschere raccolte con gli anni con molta cura e passione, perché rappresentano la parte più vera della nostra esistenza, ambigua e contorta, il mio ciclo pittorico delle maschere, esposto in permanenza nel comune di Francavilla al Mare, dove attualmente risiedo.

Quanto può influire la terra in cui sei nato, o in cui vivi, nella tua arte?
Pescosansonesco, il mio paese natale, è sicuramente il punto di partenza e di riferimento di tutta la mia arte, sia essa “pittura” che musica. Le maggiori ispirazioni pittoriche sono partite dalle splendide vedute paesaggistiche” pescolane”, con la loro storia e le antiche credenze popolari a cui ho dedicato un intero ciclo pittorico, già esposto in mezza Italia e in famosi musei nazionali, oltre alle opere sul “Beato Nunzio  Sulprizio”, esposte in permanenza nel santuario dedicato al santo.

Ho una recente e buona esperienza di storie/poesie stimolate dalla visione di un’immagine. Ti capita o ti è capitato di creare un dipinto sollecitato da una musica che ti ha particolarmente colpito?
 Sicuramente… come ho già detto prima la musica può ispirare un mio dipinto,  o viceversa è accaduto tante volte che io abbia “copiato” musicalmente un mio dipinto, per esempio “Refugium Peccatorum” del 1995, tratto da “Le Scale del Diavolo” , oppure  “Infernus Paradisus et Purgatorium”, da “ La fossa delle condanne”, opera collocata nella casa di Dante in Abruzzo nel Castello Gizzi, o ancora “Gorgoni”, del 2010, da “Medusa”. E altre che tutti conosciamo.

Che tipo di soddisfazione ti da la fase live, il concerto? Ami l’interazione con il pubblico?
Dopo tanti concerti live, per me stare di fronte al pubblico  è sempre una grande emozione, è il contatto più vero, il  momento  in cui  un artista sente di offrire la propria musica- e quindi l’anima e la parola- a persone che non ha mai conosciuto, ma che sembrano tutti amici e fratelli. Sicuramente questa “magica funzione” è qualcosa che io amo terribilmente.

Cosa significa per te il rapporto con un’etichetta come la Black Widow Records?
La Black Widow Records ha ormai una lunga esperienza e notorietà e lavora ad altissimo livello; il nostro rapporto quasi ventennale è stato molto importante per me e i The Black. Loro hanno sempre rispettato i patti contrattuali e hanno sempre dimostrato  l’ammirazione e la  stima che nutrono per me e la band. Quello che è mancato è forse la situazione “live”, ma Massimo Gasperini , mi ha sempre detto che loro non si sarebbero occupati molto dei concerti delle loro band. Spero che questo nostro lungo tempo di collaborazione si rafforzi sempre più con la base indispensabile del rispetto ed onestà reciproca.

Vista la tu esperienza… puoi farmi il punto sullo stato della musica e sul businnes che la circonda?
Che cosa vuoi che dica… che non riesco a credere che in Italia qualcuno di noi che si sbatte da sempre per il metal tricolore trova sempre chiuse le porte nel momento in cui ci nasce la possibilità di suonare  o figurare in un contesto di proporzioni mondiali e gli organizzatori sono italiani. Forse nessuno ha mai creduto nel metal italiano!? O sono solo i soldi che spaventano tutti? Chiudiamola qui, personalmente non mi sono mai sentito e non mi sentirò mai un giocattolo di serie B.

Prova a sognare… cosa vorresti accadesse nei prossimi tre anni, relativamente alla tua arte?
Mi sono stufato di sognare, ora voglio suonare tanto e fare dischi; ho in mente di realizzare il Decamerone Metal, con importanti collaborazioni, un disco sulle “fobie umane” (ne abbiamo tante!). E poi tante ristampe, mostre, e un libro biografico su “The Black”, e forse un fumetto!!! 




Biografia

THE BLACK Pittura e Musica
“Ars et Metal Mentis”

Arte, Musica e Misticismo sono l’essenza del cammino artistico di Mario “The Black” Di Donato. L’arte pittorica di Di Donato nasce negli anni ’70 e lo ha portato ad essere riconosciuto ed apprezzato  in tutto il mondo. Questa sua arte Lui l’ha coniata in “Arte Fantastica dell’Anima”, Ars Mentis. Anche l’avventura parallela, quella musicale, ha in sé questa arte, tanto da  rendere indivisibili  e imprescindibili le due forme espressive. Mario definisce  la propria musica  “Metallo dell’Anima” Metal Mentis. Tutto questo lo ha reso il capostipite  di un nuovo movimento internazionale “Ars et Metal Mentis”

THE BLACK è il più importante gruppo Heavy Doom Italiano, formato nel 1988 dall’ex Leader dei REQUIEM, Mario “The Black” Di Donato personaggio storico e di culto del panorama Rock Internazionale, autore e compositore di tutti i testi e le musiche della Band, quotato pittore ed illustratore di libri e copertine di dischi, conosciuto ed apprezzato anche oltre confine. I THE BLACK suonano un Haevy Mistico Artistico cantato in lingua Latina con lo scopo di fondere Arte e Rock in un unico corpo. MARIO "THE BLACK" DI DONATO è inoltre presente sull'album THE SHINING DARKNESS dei SANCTA SANCTORUM per la Black Widow Records 2010 di Steve Sylvester (Death SS) in 2 tracce. Nel settembre 2010 esce "GORGONI" il nuovo album per la Black Widow Records, ospite sul disco THOMAS (HAND) CHASTE (Death SS) nel traccia ALTAMIR. Il 4 Dicembre 2010 Mario Di Donato riceverà a Pescara, come MUSICISTA il PREMIO INTERNAZIONALE "DANTE ALIGHIERI" per aver contribuito a divulgare il buon nome della regione Abruzzo oltre i confini della stessa, una grande vittoria per il Metal Italiano!

http://www.myspace.com/theblackatratus