martedì 7 febbraio 2012

“OXHUITZA”



Sono fiero di scrivere che questo mio blog vive su logiche non discriminanti. Un’unica regola fondamentale… la qualità della musica derivante dall’impegno di chi la compone ed esegue, ed è una bella sensazione quella di poter esprimere  il proprio pensiero senza che NESSUNO possa mettere dei paletti.
E così nel mio spazio è possibile trovare l’intervista a Greg Lake e Steve Hackett o quella agli OXHUITZA”, al momento band in embrione.
Un giovane mi scrive, magari dopo esser capitato casualmente nei miei spazi in rete, e timidamente mi chiede se ho voglia di ascoltare la sua musica.
Casualmente, dopo pochi giorni, lo trovo al ProgLiguria, o meglio, lui trova me, e mi consegna un CD con tre brani all’interno.
Mi pare di capire che non ci sia una grande biografia da raccontare, e che si possa parlare di  una certa precarietà di formazione. Non esiste neppure un solo concerto live eppure… ci sono tre tracce che testimoniano l’esistenza di idee (chiare) inusuali -in rapporto all’età- e di una certa capacità di legare strutture musicali complicate. E ovviamente è presente un certo gusto, che è poi ciò che mi ha colpito.
Sto parlando di qualcosa di  “acerbo”, che avrebbe bisogno di essere curato, per non diventare uno dei tanti prodotti di cui si  parla per pochi attimi, e che, come direbbe Bill Bruford,  occupano un posto nello spazio, ma col tempo vengono  dimenticati da tutti.
Mano di Luna”, “Kirky” e “Luna di Maggio” sono tre brani che colpiscono al primo ascolto. Nessuna lirica, anche se non mi è chiaro se sia una precisa scelta o la mancanza del giusto lead vocal. I generi si mischiano, tra il metal, il funky ed il rock più classico, e la risultante appare il sunto della pregevole assimilazione adolescenziale, periodo in cui Luca Bassignani e soci, suppongo, avranno svolto l’azione di “spugne”, trattenendo gli spunti più interessanti che ora si mischiano in questo piccolo contenitore appena messo in luce.
A fine post presento un brano esemplificativo.
Difficile per me capire i potenziali sviluppi futuri di OXHUITZA, che non possono prescindere dalla funzione live, ma mi pare di captare una grande passione e una voglia di proseguire a tutti i costi. E chissà che qualcuno ascoltandoli non sappia fornire loro le giuste indicazioni!


L’INTERVISTA

Da dove arriva il nome “OXHUITZA”…  esiste un legame tra esso e la vostra filosofia musicale?
Il nome OHUITZA è Maya ed è il nome del sito archeologico El Caracol che si trova nel Belize, in America centrale. In realtà non esiste nessun collegamento tra il nome del progetto e la musica, è un nome che avevo letto per caso un giorno, mi era piaciuto e soprattutto non l’ho dimenticato (e io non vado molto d'accordo con i nomi), e quindi ho deciso di utilizzarlo come nome per il progetto.

Come nasce il gruppo e quale è stata  l’evoluzione sino a questo momento?
E’ un progetto nato per caso, dalla voglia di registrare le mie idee con una buona qualità audio. Il progetto coinvolge amici musicisti  e turnisti.

Nei tre brani che ho ascoltato ho captato tracce di stili differenti, dal prog al classico, dal metal al funky, dal jazz alla sperimentazione.  Con che tipo di musica vi siete  formati?
Amiamo tutta la musica, dal pop al rock passando per il jazz e il metal, quindi è difficile rispondere a questa domanda; i brani sono nati dall'insieme di tutte le cose che abbiamo avuto modo di ascoltare fino ad ora.

Siete autodidatti  o avete cultura musicale “scolastica”?
Abbiamo delle basi di musica... tutti abbiamo studiato sotto la guida di un insegnante.

Mi dite un nome di band o artista che considerate un esempio da seguire?
Personalmente direi Dream theater in quanto a professionalità, anche se non sono quel gran fanatico dei Dream, e poi  Hiromi Uehara per il gusto. Ma è molto difficile fare nomi, ce ne sarebbero troppi, ognuno con la propria qualità.

Luca, eri al ProgLiguria il 21 gennaio. Che tipo di commento ti senti di fare dopo aver visto dal vivo chi ha realmente inciso sulla musica progressiva di stampo italico?
Il Prog Liguria è stato un bel modo, oltre che fare beneficenza, di sentir suonare persone,e non solo musicisti, persone che scrivono musica da decenni e nonostante tutto si divertono ancora come se fossero agli esordi. Io personalmente ho apprezzato molto La Locanda Delle Fate; il prog italiano è unico, ma purtroppo attualmente  molto sottovalutato in Italia, nonostante abbiamo le figure principali di questo genere, vedi  P.F.M e Banco.

Non so se esiste una vostra attività live, ma… cosa pensate della possibilità di suonare davanti al pubblico? Vi affascina o vi mette un po’ di timore?
Per il momento non abbiamo avuto ancora modo di suonare dal vivo; ovviamente mi piacerebbe molto, ma sono consapevole del fatto che non è semplice portare in giro questo progetto. Il problema è dato dalla situazione completa con la band che mi accompagna, la quale richiede un apparato tecnico più complesso e anche costoso (sistema di click in cuffia per tutti i musicisti gestito da una postazione dedicata, e quindi presenza di due regie e staff tecnico al seguito) in quanto i cambi metrici e di click sono numerosi anche all’interno degli stessi brani. Suonare live per un musicista è la cosa più bella, quindi affascina sicuramente l'idea, però il timore c’è sempre ovviamente.

Esiste qualcuno attorno a voi che vi incoraggia a perseguire i vostri sogni musicali?
Fortunatamente abbiamo sempre avuto il supporto di persone che ci hanno spinto a fare ciò che ci faceva stare bene, e questo in ogni campo.

Quanto siete attratti dalle nuove tecnologie applicate alla musica?
Io personalmente non mi intendo molto di nuove tecnologie, ma per quanto riguarda il campo musicale, buttiamo spesso un occhio alla digitalizzazione, purché valida dal punto di vista sonoro. Tanto per fare un esempio, praticamente nessuna delle tastiere registrate nel demo è analogica, ma è tutto frutto di un campionamento molto bello e valido, perlomeno a mio parere.

 Ed ora un sogno. Cosa vorreste realizzare da qui al 2015, musicalmente parlando?
Da qui al 2015.. .bella domanda! Per il momento mi ritengo soddisfatto del lavoro fatto. Ecco, magari migliorarsi ancora nel tempo...


OXHUITZA (pronunciato osciuiza) è il nome maya del sito archeologico El Caracol... band strumentale prog-rock-metal della Toscana...



LUCA BASSIGNANI --- GUITAR
CRISTIAN GIANNARELLI --- DRUM
NICOLA SIGNORINI --- BASS
GABRIELE GUIDI --- KEYBOARD


http://www.myspace.com/oxhuitza