venerdì 17 febbraio 2012

Leonardo


Leonardo è un cantautore, giovane ma non giovanissimo e sottolineo questo aspetto per evidenziare una buona gavetta alle spalle.
Ho ascoltato alcuni dei suoi brani, nudi, senza arrangiamenti, perché è in questo modo che  Leonardo concepisce presentarsi, senza trucco ne belletti, ma tanta sostanza.
Questo tipo di approccio obbliga colui che ascolta -e valuta- ad una concentrazione superiore, perché spesso un “prodotto” colpisce per aspetti che non sono “l’essenziale”. Nel caso di un musicista che crea  e propone la propria musica, il succo è rappresentato dal contenuto, dall’unione di esso con il giro armonico, dalle caratteristiche della voce, dalla personalità, e dalla ricerca di qualche traccia di originalità.
Devo basare il mio giudizio su soli due brani - uno presentato a fine post- ma risultano sufficienti per creare l’immagine del musicista, la sua impronta, le sue argomentazione e le sue potenzialità.
Una voce atipica, tra la vocalizzazione melodica e la chiarezza cristallina… liriche intimistiche capaci di racchiudere un mondo in poche frasi… una giuste dose di spleen che conduce ad ambienti solitari, al convivere con la natura… sono questi aspetti che ho colto e che ritengo da sottolineare positivamente.
Leonardo mi appare come un cantastorie dai modi antichi e dalla proposta moderna, miscela possibile quando cultura e scuola si mischiano dosandosi alla perfezione.
E chissà cosa può accadere di magico quando Leonardo si pone davanti al pubblico e, incurante della tipologia di audience, si lascai andare raccontando le sue storie.




L’INTERVISTA

Leggendo le tue note biografiche si capisce quale sia stato il momento in cui ti sei appassionato alla musica. Esiste però un artista, una band, un evento che hai assunto come modello e che in qualche modo ti ha ispirato nel tuo cammino pluriennale?

 Nella mia famiglia ho respirato da subito l'aria della musica, suonava mio nonno, suonava mio padre; ricordo che nelle prime band come riferimento avevo i LITFIBA, TIMORIA, che non ascolto più perché con il tempo ho cercato e cerco  sempre qualcosa di nuovo; e poi il periodo DE ANDRE' ha lasciato il segno, con l'importanza del "pensiero". Direi che queste sono state le basi iniziali, poi la curiosità mi ha portato lontano.

Un cantautore non può ovviamente prescindere da un testo, da un idea, da una sensazione musicata. Riesci ad esprimerti con soddisfazione personale senza l’utilizzo di una lirica, ma solo col mondo dei suoni?

Questa è una bella domanda… non ho una grande capacità strumentale, ne sono consapevole, ma unendo voce e chitarra cerco di creare qualche emozione; non mi attira il virtuosismo, e come detto prima punto all'emozione di una nota semplice, provando grande soddisfazione.

Io credo che la voce sia uno strumento aggiunto, il più prezioso perché naturale. Che cosa è per te la voce?

La voce è uno strumento delicatissimo e difficile da usare, la voce è collegata alla tua anima, ti rende visibile, nudo davanti agli occhi di chi ti ascolta e non ti puoi nascondere; ogni emozione, ogni vibrazione uscirà sotto forma di suono, priva di qualsiasi barriera o maschera; più semplicemente la posso definire VITA.

Come descriveresti il tuo iter compositivo… prima il testo… prima la musica? E quali le fonti di ispirazione maggiori?

Nasce da un giro di accordi, poi invento un motivetto, cerco di sviluppare il tutto, dando un senso, una stesura logica; il testo arriva dopo, nasce da un libro, una foto, e se noto qualcosa di affascinante inizio a lavorarci sopra.

I tuoi riferimenti musicali sono molti e differenti tra loro, da De Andrè a Iron Maiden a Tommy Emanuel. Quanto è rock il tuo animo?

Non lo so quanto sia rock il mio animo, cerco comunque di mettere in ogni brano la giusta rabbia.

Che idea ti sei fatto del businnes che gira attorno alla musica e delle possibilità fornite da internet?

Il businnes ha reso quest'arte una semplice " COSA " togliendone il fascino; internet aiuta la ricerca della buona musica, ma spero che con il tempo tutto si baserà sul vero LIVE, dove si può notare la vera validità di un artista; il resto, l'apparenza, non conta nulla, non credo sia un grande problema vestirsi alla moda, ma nei vari reality ( X-factor e cavolate varie...) studiano questo, e fanno capire alle persone comuni che l'importante è apparire. Rispondendo ad altra tua domanda direi che… nei miei live arrivano emozioni, almeno questo dicono.

Ti poni mai, quando componi, il problema dell’originalità, della diversità rispetto a stereotipi esistenti?

L'originalità è fondamentale, ma ti posso dire che puoi affrontare lo stesso pensiero, magari già scritto mille volte, ma rimarrà comunque un tuo pensiero diverso da altri.

In questo tuo complicato(come per tutti) percorso musicale e di vita, hai trovato sempre qualcuno che ti ha incoraggiato o c’è stato chi ti ha aperto gli occhi verso un mondo che, mai come adesso, separa qualità da vendibilità del prodotto?

I miei genitori sono in prima linea e mi spingono; a volte passo periodi negativi, ma credo fino in fondo nella mia musica; io cerco la qualità, per la vendibilità... è un tema che sto affrontando in questo periodo, ma non ho la risposta.

Prova a sognare. Cosa vorresti ti capitasse , musicalmente parlando, nei prossimi tre anni?

Chiedo di vivere di musica, chiedo il giusto, non sogno contratti milionari perché se arrivano tanti soldini il tuo sogno passa in secondo piano; ripeto, il  "GIUSTO", una parola che manca da tempo nel mondo.




Dice di se Leonardo…

La passione per la Musica credo sia nata il 18/08/1982, praticamente quando sono nato io; il SUONO mi ha sempre attratto fin da piccolo e ho sempre cercato di creare qualche ritmo o melodia con ogni tipo di oggetto; la prima chitarra mi è stata  regalata a sei anni; non avevo nessuna possibilità di frequentare lezioni o di essere seguito da qualcuno, ma non m’importava, io cercavo il SUONO e senza avere la minima conoscenza di accordi o della musica in generale riuscivo nel mio piccolo a sentirmi realizzato. Con il tempo ho studiato da autodidatta;  le prime timide esperienze le ho fatte con vari gruppi della zona, per poi arrivare a prendere delle vere lezioni di chitarra. Pensavo di entrare al Conservatorio, ma questa strada mi portava lontano dalle altre passioni che tenevo dentro,  scrivere e cantare, così ho abbandonato l’idea iniziando a scrivere le prime canzoni, registrando i primi demo, partecipando a vari concorsi, come la GONDOLA  D’ORO di Venezia, CASTROCARO, e altri.
Dopo queste esperienze, ho capito che la Musica va studiata bene…“ PASSI L’INTERA VITA A STUDIARLA “  e non puoi pensare di affidarti totalmente all’ISPIRAZIONE perché Lei ti tocca per un istante dopo di che se non hai una base musicale rischi di bloccarti, di perdere un pochino la fiducia in te stesso, e  così sono arrivato al C.P.M di Milano, mi sono diplomato in canto, dando più concretezza alla mia passione, e  lì ho avuto una sorpresa, la VOCE, sì … la Voce intesa come vero e proprio strumento;  ho seguito dei corsi sul metodo ESTILL VOICECRAFT, che non è un vero metodo di canto, ma insegna ad usare la voce, e mi è servito per avere più consapevolezza dello strumento.
E arriviamo al presente. I brani che hai ascoltato fanno parte delle mie ultime fatiche; sono delle demo registrate nello studio di Pietro Nobile; ho tenuto solo chitarra e voce perché alla fine un brano deve rimanere in piedi da solo, per arrangiarlo c’è sempre tempo e comunque servono le persone giuste; sto cercando di FARMI  NOTARE  PER REALIZZARE  IL  MIO  PROGETTO, ma non è semplice; l’unica cosa certa è che non voglio fare altro nella mia vita, perché credo fino in fondo in quello che faccio. Ovviamente per mantenere tutto questo divido la mia vita in due, tra lavoro e Musica; attualmente scrivo cose nuove e osservo il mondo… ha così tanto da raccontare!
 Ascolto qualsiasi cosa:  SIGUR ROS DAVE  MATTHEWS, JOHN LENNON, DE ANDRE’, BATTIATO, CAPOSSELA, NORAH JONES, ARVO PART, METALLICA, IRON MAIDEN, TOMMY EMMANUEL, PAT METHENY, BEN HARPER, BATTISTI, AREA, DEMETRIO STRATOS,  JEFF BUCKLEY, ERIC CLAPTON, AL JARREAU, BOBBY MC FERRIN, ANNIE LENNOX, GABER, KURT ELLING, JOSE GONZALEZ ecc…, un bel “casino” di generi diversi, ma non ho nessun mito, solo tanta ammirazione per le varie emozioni che hanno saputo dare questi artisti.