venerdì 31 gennaio 2014

L'ALBERO DEL VELENO-Le Radici del Male


L’ALBERO DEL VELENO si affida alla Lizard Records per pubblicare il suo album “Le Radici del Male”.
L’etichetta di Loris Furlan ha come peculiarità quella di occuparsi di qualità, al di là della “spendibilità” del futuro prodotto sul mercato, ma è probabile che questo disco, rilasciato nel luglio scorso, possa trovare spazi interessanti per il genere particolare che propone.
Personalmente, se escludo Claudio Simonetti e le sue diramazioni, tra Goblin e Daemonia, non conosco nessuno in grado di realizzare l’abbinamento musica/immagine utilizzabile come commento a pellicole horror e thriller, ma non solo (“Presenze Dal Passato”, una delle tracce dell’album, potrebbe sottolineare la fine di un amore nella, a volte, triste Venezia!).
L’album è completamente strumentale, e provando a ricondurlo ad una categoria tradizionale, credo di non sbagliare nel sottolineare la proposta come un rock prog, ricco di atmosfere eteree e ritmi incalzanti, con il tocco del flauto che, soprattutto in “Un Altro Giorno Di Terrore”, proietta l’immagina della produzione di Ian Anderson.
Raccontare storie senza l’utilizzo di liriche è fatto complicato, che necessita sempre di un aiuto affinché la comprensione sia corretta. Per fare ciò la band si affida ad una modalità espressiva che non emerge in un album, ma diventa esaustiva in fase live - che al momento posso solo immaginare -  quando… ogni brano è affiancato da una sceneggiatura originale nata per la realizzazione di cortometraggi.
La bonus track inserita nel CD, la già citata “Un altro Giorno Di Terrore”, che propongo a seguire, potrà dare una migliore idea del concetto … “musicare una scena”, dare enfasi alle immagini, evidenziare ciò che è già davanti agli occhi e necessita spesso di “sottotitoli” sotto forma di note.
Ma la modalità di ascolto di Le Radici del Male non mi pare unica, e anche l’ascoltatore occasionale, colui che si imbatterà per caso nel CD, potrà gradire un album di buona fattura, senza confini stilistici, che non abbisogna di tante spiegazioni… la musica non è certo razionalità!
Ritorno alle prime righe del commento e a una certa purezza di intenti che, mi pare, contraddistingua la Lizard: mi immagino che il sogno di questa giovane band sia quello di vivere di musica, il che significa trovare sostentamento dalla propria attività, e credo che la strada intrapresa possa dare qualche speranza in più, in un momento di assoluta difficoltà per chi vive all’interno del mondo della musica.


Dal comunicato stampa:

L'ALBERO DEL VELENO pianta le sue radici nel 2010 per creare musica strumentale seguendo lo stile nato dalle colonne sonore dei film thriller e horror degli anni '60, '70 e '80. Le varie influenze musicali, assieme alla passione per il cinema, vanno a formare un progetto fortemente introspettivo ed emozionale, reso ancor più particolare dall'apporto video presente in tutte le performance dal vivo; ogni brano scritto è infatti affiancato da una sceneggiatura originale per la realizzazione di cortometraggi. La band si occupa inoltre della composizione di colonne sonore per film horror su richiesta

INFO



Line Up

Nadin Petricelli-Keyboards & Synth
Lorenzo Picchi-Guitars
Michele Andreuccetti-Bass
Francesco Catoni-Viola
Marco Brenzini-Flute
Claudio Miniati-Drums


Track List

1. Dove Danzano Le Streghe
2. … E Resta Il Respiro
3. Presenze Dal Passato
4. Un Altro Giorno Di Terrore
5. Due Anime Nella Notte
6. Al Di Là Del Sogno… L’incubo Riaffiora



giovedì 30 gennaio 2014

ZIBBA- "Senza diTe"


Sono particolarmente contento di pubblicizzare questo comunicato stampa perché conosco personalmente Zibba, di cui ho scritto spesso quando il successo era ancora un sogno con un grande punto interrogativo.
Tanta gavetta, e la convinzione di potercela fare, hanno proiettato Zibba verso la piena visibilità … e ora arriva il Festival di Sanremo….

ZIBBA

DA DOMANI IN RADIO “SENZA DI TE”

Brano in gara al FESTIVAL DI SANREMO
nella sezione NUOVE PROPOSTE

Da martedì 28 gennaio, sarà in rotazione radiofonica “SENZA DI TE”, brano che il cantautore ligure ZIBBA porterà in gara  alla 64° edizione del Festival di Sanremo nella sezione Nuove Proposte. “Senza di te” farà parte dell'album “Senza pensare all'estate”, sesto disco di Zibba e Almalibre, che sarà pubblicato a metà febbraio.

«“Senza di te” è una confessione al buio – racconta Zibba, autore e interprete del brano - È riconoscere gli errori quali base per costruire bellezza. “Credo in noi come se fossimo di un’altra generazione”. Uno sguardo al passato, uno al futuro di un figlio. Una lettera d’amore trovata sul comodino mentre alla radio suonano una canzoncina in levare». A dirigere l’orchestra del Festival di Sanremo per Zibba sarà Andrea Mirò.

La band Zibba e Almalibre nasce nel 1998, in bilico tra il roots rock e la poetica dei grandi cantautori. Nel 2003 pubblicano il primo disco “L’ultimo giorno”, che permette loro di salire sul palco del Primo Maggio a Roma. Dopo due nuovi album e la vittoria di importanti riconoscimenti come il Premio Bindi e il Premio L’artista che non c’era, arrivano a pubblicare nel 2012“Come il Suono dei Passi sulla Neve”, che ottiene la Targa Tenco 2012 come miglior album. Nello stesso anno, Zibba viene premiato dalle radio italiane come artista indipendente più trasmesso negli ultimi cinque anni, vincendo il premio IML del MEI.
Anche il disco successivo di Zibba e Almalibre, “E sottolineo se”, ottiene un ottimo riscontro ed entra con un plebiscito tra i finalisti della Targa Tenco 2013 nella categoria Interpreti.
Parallelamente all’attività con gli Almalibre, Zibba è un autore di spessore: tra gli ultimi testi scritti spicca quello del brano “La vita e la felicità”, interpretato da Michele Bravi, vincitore della settima edizione di X Factor, che il cantautore ligure ha scritto a quattro mani con Tiziano Ferro.




BIOGRAFIA

Una delle più interessanti realtà del nuovo cantautorato italiano. In bilico tra il roots rock e la poetica dei grandi cantautori, altalenando tra echi jazz e ritmi in levare, nel 1998 forma la band Zibba e Almalibre. Nel 2003 pubblicano il primo disco, “L’ultimo giorno”, grazie al quale salgono sul palco del Primo Maggio di Roma, e partecipano a diverse trasmissioni tv.

Nel 2006 pubblicano il disco “Senza smettere di far rumore” che li porta al grande pubblico con il singolo “Margherita”, interpretato con Tonino Carotone e tuttora programmato dalle radio.  Un lungo tour come supporter di grandi artisti porta Zibba a suonare in tutta Italia. Nel 2010 esce il disco “Una cura per il freddo” e la band viene invitata al Premio Tenco 2010.  Zibba vince il premio Leo Chiosso al Salone Internazionale del libro di Torino e nel 2011 due dei più importanti premi del mondo cantautorale italiano, ovvero il Premio Bindi e il premio L’artista che non c’era. Nel febbraio 2011 Zibba e Almalibre sono ospiti di Serena Dandini in due puntate del programma Parla con me” su Rai 3. Inoltre, pubblicano una versione del brano “Una parola, illumina” con la partecipazione di Bunna, leader degli Africa Unite, il singolo “Ordine e gioia” con la voce di Maurizio Lastrico e nel settembre 2011 il singolo “Una parte di te” con la partecipazione si Federico Zampaglione, leader dei Tiromancino. Nel maggio 2012 esce il quarto disco “Come il suono dei passi sulla neve” che vince il premio più prestigioso della musica Italiana: la Targa Tenco come miglior album in assoluto. Registrato in un forno per mattoni, il disco è un passo di maturità artistica e consapevolezza per questo artista ed una rinnovata band. All’album partecipano diversi ospiti tra i quali Roy Paci, Eugenio Finardi, Vittorio De Scalzi, Adolfo Margiotta, Gianluca Fubelli e molti altri. Nel maggio 2013 Zibba e Almalibre pubblicano un nuovo disco, omaggio all'autore Giorgio Calabrese, dal titolo “E sottolineo se”. Un viaggio nella musica Italiana attraverso le parole di un grande personaggio della nostra canzone d'autore. Il disco entra con un plebiscito tra i finalisti per la Targa Tenco 2013 nella categoria interpreti. Contemporaneamente all’attività con gli Almalibre, Zibba collabora con altri artisti e partecipa ad altri progetti, come il trio Double Trouble, un tributo a Bob Marley che vede al suo fianco il cantante Raphael Nkerewuem e Bunna. Nel febbraio 2011 debutta il primo spettacolo teatrale con le musiche di Zibba, “Comedian blues”, interpretato dal gruppo comico dei Turbolenti e scritto da Lazzaro Calcagno e Matteo Monforte, con i quali collabora anche per le musiche di un secondo spettacolo, “Camilla”, che debutta nell’ottobre 2011. Nello stesso anno, Zibba diventa anche attore in “All’ombra dell’ultimo sole”, musical ispirato al mondo di Fabrizio De Andrè che debutta nel mese di luglio 2011, scritto da Massimo Cotto. Zibba scrive il singolo “Passerà” con Eugenio Finardi, contenuto nel disco “Sessanta” del cantautore milanese. Nel settembre 2012 Zibba viene premiato dalle radio italiane come artista indipendente più trasmesso dalle radio negli ultimi cinque anni, vincendo il premio IML del MEI. Nell'aprile 2013 esce il nuovo disco di Cristiano De Andrè, per il quale Zibba scrive il brano "Il mio esser buono". Nel maggio 2013 viene presentato ai Nastri d’argento a Roma il video di Sei metri sotto la città, estratto dal pluripremiato “Come il suono dei passi sulla neve”. Zibba è il primo artista italiano a poter attingere alle immagini dell’archivio dell’Istituto Luce, realizzando un clip con Totò, Alberto Sordi, Anna Magnani, Pier Paolo Pasolini e molti altri ospiti famosi. Nel giugno 2013 esce il primo disco del Collettivo Dal Pane che vede Zibba al fianco di grandi nomi come Roy Paci, Niccolò Fabi e molti altri per un progetto dedicato alla memoria di Valter Dal Pane, amico comune. Zibba produce il primo disco dell'artista Marrone, “Quando Fugge”, che si guadagna la finale per la Targa Tenco come opera prima. Nel novembre 2013 esce il primo libro di Zibba, “Me l'ha detto Frank Zappa”, edito da Zona e Matislko, che diventa testo teatrale di uno spettacolo diretto da Sergio Sgrilli che debutta nel dicembre 2013 allo Zelig di Milano con Alberto Onofrietti e Fabrizio Martorelli. Nel dicembre 2013 scrive, insieme a Tiziano Ferro, la canzone “La vita e la felicità” cantata da Michele Bravi, vincitore della settimana edizione di X Factor, singolo che si aggiudica il Disco d'oro. La vera forza di questo cantautore e della sua band sta nel live: un viaggio intimo in un mondo fatto di parole calde. Vita di tutti i giorni, sesso, amicizia. Vene pulp e bukowskiane accostate a messaggi diritti alla pancia e all’anima. Finestre sull’umanità e sulle sue infinite sfaccettature. Una calda coperta sdraiata sull’ascoltatore.

mercoledì 29 gennaio 2014

Ingranaggi della Valle - IN HOC SIGNO


Un esordio discografico in ambito prog, proposto da giovani uomini, fa spesso storcere il naso ai critici più rigidi. E’ un sound che nasce in tempi lontani, per opera di musicisti che ormai sono diventati super maturi… cosa possono saperne dei ventenni di musica progressiva? E poi, ci vuole abilità tecnica per miscelare il classico al rock e lasciarsi contaminare… possibile avere un decente know how quando si hanno pochi lustri sulle spalle?
Io la vedo un po’ diversamente, e il solo impegno profuso in un mondo che, si sa, non porterà ne denaro ne gloria, ha un significato preciso: costruire qualcosa che è funzione di passione e predisposizione, e non mera ambizione. Tutto ciò per me ha valore, e chi opera in questo senso merita la maggior visibilità possibile.
Gli Ingranaggi della Valle sono romani e il loro album di apertura si intitola “IN HOC SIGNO”, prodotto e distribuito dalla Black Widows Records.
Trattasi di un concpet, nella miglior tradizione del genere, legato ad un particolare periodo storico della prima crociata - il 1096 - e agli accaddimenti legati ad essa.
Non conosco la motivazione della scelta del soggetto, ma il tutto contribuisce alla creazione di un disco vintage, con una cover che, soprattutto in formato LP, colpisce e starebbe bene in una qualsiasi raccolta di vinile anni ’70. La musica è di alta qualità, con influenze ovvie, e immagino quante siano state le ore di ascolto dei masterpieces del passato.
Difficile per me fornire un’immagine completa, ma l’utilizzo di strumentazione “simbolo”, unita ad una sezione di percussioni etniche e al violino elettrico, riesce a caratterizzare una produzione che, partendo dalla conoscenza dei mostri sacri conosciuti, acquisisce un tocco di novità, cosa difficilmente richiesta a chi si trova all’inizio di un percorso così complicato.
Si segnalano due ospiti di qualità, l’ormai italiano David Jackson al sax e il produttore Mattias Olsson (batteria e percussioni  e sintetizzatore ), due artisti che forniscono una partecipazione limitata, ma significativa.
Per chi si avvicina con curiosità a questa band e alla loro musica, provo a eliminare per una volta etichette specifiche, inserendo la proposta nel contenitore del rock di qualità, pieno di sfaccettature e assimilazioni, con il risultato della piena gradevolezza.
Non è un concetto superficiale, e si contrappone ad una delle critiche che spesso viene mossa a chi si cimenta nel prog, ovvero l’eccessivo tecnicismo, la freddezza, il virtuosismo che vince sull’armonia, l’autoreferenzialità.
La musica degli Ingranaggi della Valle mi pare un passo avanti, alla ricerca di una via personale, su cui far evolvere passioni proprie, ma con lo scopo della piena condivisione.


official site:


TRACK-LIST

Introduzione
Cavalcata
Mare In Tempesta
Via Egnatia
L’assedio Di Antiochia
Fuga Da Amman
Kairuv’an
Masqat
Jangala Mem
Il Vento Del Tempo
Finale


THE BAND

Igor Leone: vocals
Mattia Liberati: Hammond B3, Mellotron M400, Fender Rodhes Mk II, MiniMoog, MiniMoog
Voyager, Korg MS20, Elka Synthex, Jen SX1000, Clavia Nord Stage Revision B
Flavio Gonnellini: electric and acoustic guitars, backing vocals
Marco Gennarini: violin and backing vocals
Shanti Colucci: drums, nagara, gatham, tibetan bells, other percussions and Konnakol



Guests:

Marco Bruno: electric bass on ''Cavalcata''
Edoardo Arrigo: backing vocals, electric bass on ''Mare In Tempesta'', ''L'Assedio di Antiochia''
Simone Massimi: electric bass, fretless bass and upright bass
Luciano Colucci:  indian mystic speech on ''Jangala Mem''
Fabrizio Proietti: classical guitar on ''Via Egnatia''
Beatrice Miglietta: backing vocals on ''Finale''

Special Guests:

Mattias Olsson: drums & percussions on ''Jangala Mem'', synth and weird noises on ''Il Vento Del Tempo''
David Jackson: sax and flute on ''Finale''

Angelica Sauprel Scutti: backing vocals on ''Finale''

martedì 28 gennaio 2014

Il resoconto video della 1° Conferenza FIM 2014


FIM 2014, UN MONDO DI MUSICA A GENOVA


IL VIDEO DELLA CONFERENZA A FINE COMUNICATO

Annunciate oggi in conferenza stampa le novità della seconda edizione

Genova, 27/01/2013 – Artisti affermati, nuovi talenti, seminari, tributi, una grande mostra mercato e strumenti musicali di tutti i tipi: questi e molti altri gli ingredienti della prossima edizione del FIM – Fiera Internazionale della Musica, dal 16 al 18 maggio alla Fiera del Mare di Genova, presentata oggi in conferenza stampa.
Dopo il saluto delle istituzioni presenti – l’assessore regionale al Turismo, Cultura e Spettacolo Angelo Berlangieri e l’assessore comunale alla Cultura e Turismo Carla Sibilla – ha preso la parola Sara Armella, presidente della Fiera di Genova: “Le passioni hanno bisogno di stimoli, di collegamenti e di una buona comunicazione. Molto lavoro è stato fatto e si sta facendo per costruire una rete capillare ed efficiente. Da parte nostra – ha continuato Armella – c’è la massima collaborazione per far crescere FIM e per far diventare la nostra città un punto di riferimento per il mondo della musica anche sotto l’aspetto espositivo”. 
Il direttore e ideatore della Fiera, Verdiano Vera, non nasconde l’entusiasmo: “Dopo la prima edizione all’Ippodromo di Villanova d’Albenga, siamo felici di aver portato la manifestazione a Genova, la città dove viviamo e lavoriamo: il suo illustre passato in termini musicali e il suo presente ricco di fermento sono per noi continua fonte di ispirazione”. Vera ha annunciato i primi eventi confermati in cartellone, tra cui l’inaugurazione giovedì 16 con la serata – tributo al chitarrista più amato di sempre, Jimi Hendrix.
Una fiera che si fa sempre più internazionale a partire proprio dai primi nomi dei Fim Awards 2014, i premi che verranno assegnati durante la manifestazione;Bobby Kimball, frontman dello storico gruppo dei Toto, ritirerà il premio “Legend of Rock – best voice” e canterà i suoi più celebri successi sul palco principale del FIM domenica 18 maggio.
Grande risalto verrà dato ai tecnici della musica, con due ingegneri del suono di primissimo ordine: Eddie Kramer, l’uomo che ha registrato gli album di Beatles, David Bowie, Eric Clapton, Jimi Hendrix, Led Zeppelin, Rolling Stones e Carlos Santana (solo per citarne alcuni), verrà insignito del premio “Best Studio Sound Engineer” e sabato 17 condurrà un imperdibile spettacolo sulla storia del rock arricchito da foto, video e aneddoti sugli anni di Woodstock ’69. Colin Norfield, l’uomo chiave dei concerti dei Pink Floyd e dell’ultimo tour di Zucchero, ritirerà invece il premio “Best Live Sound Engineer”.  
Non mancheranno i premi assegnati all’eccellenza ligure: in una grande serata dedicata a Genova e alla sua musica, i Buio Pesto ritireranno il premio “Musica ligure nel mondo”, i Tuamadre sono stati scelti come “Band emergente ligure”, l’Orchestra Bailam ha ottenuto il premio “Tradizione ligure”, Roberto Tiranti(ex New Trolls e voce dei Labyrinth) sarà premiato come “Voce ligure” e Claudia Pastorino è stata eletta “Cantautrice ligure” del 2014. In tema di prestigio locale, non poteva mancare la presenza del Conservatorio Niccolò Paganini, che preparerà un’esibizione di quasi 80 elementi d’orchestra.
Una delle novità di questa edizione sarà MTM - Meet The Musicun’area con accesso riservato esclusivamente a discografici, produttori, editori e distributori di musica, uffici stampa e agenzie di booking. Gli addetti ai lavori potranno scambiarsi idee, opinioni e conoscenze sul mercato musicale, e riceveranno su appuntamento cantanti o gruppi esordienti in cerca di qualcuno che scommetta su di loro. Partner dell’evento è LiguriaIN, la cui attività è stata illustrata dal presidente Alessandro Apollaro: “Il nostro Business Club, da anni presente nel territorio e diventato uno dei principali punti di riferimento del networking ligure, curerà gli eventi collettivi destinati a far incontrare discografici, produttori, talent scout ed artisti con l'obiettivo di favorire il business che ruota intorno al mondo musicale”.


Massimo Gasperini, titolare dell’etichetta discografica Black Widow Records, organizzerà per il secondo anno il Riviera Prog Festival, il palco dedicato alla musica progressive. Forte dell’ottimo riscontro ottenuto lo scorso anno, Gasperini ha già annunciato i nomi dei primi artisti confermati: Osanna, Il tempio delle clessidre, La locanda delle fate, Aldo Tagliapietra (ex Le Orme), La maschera di cera.
Anche quest’anno torna Fim On Air, lo spazio in cui le radio e i media partners potranno trasmettere le interviste realizzate agli ospiti della Fiera. E poi ancora l’Area Expo’, un’area espositiva con tutto l’indispensabile per il musicista, una splendida collezione di strumenti musicali dal mondo – il Museo che suona, l’area Dj Mania per gli amanti della consolle organizzata da Francesca Cavanna, spazio al ballo e ai performer nell’area Mondo Danza, senza dimenticare l’importanza dell’aspetto formativo con l’Area Seminari che ospiterà eventi e presentazioni: già confermato l’intervento dell’AES – Audio Engineering Society, i massimi esperti nel mondo nel campo dell’ingegneria audio.
Nei prossimi quattro mesi ancora tante novità verranno annunciate: l’obiettivo è rendere FIM un punto di riferimento per gli appassionati e per gli esperti del settore, una kermesse in cui presentare e condividere le proprie esperienze e le proprie passioni, una tre giorni dove la musica sarà protagonista assoluta.
FIM – Fiera Internazionale della Musica gode del patrocinio gratuito del Comune di Genova, della Provincia di Genova, della Regione Liguria e della Camera di Commercio. Partners dell’evento sono Coop Liguria, Amt, Radio Taxi, STC – Sistemi Controllo Traffico, LiguriaIn, AES, Find The Cure.

Per maggiori informazioni:
Giulia Iannello
Ufficio Stampa FIM

press@fimfiera.it
www.fimfiera.it






lunedì 27 gennaio 2014

La Musica di Genova vol.1- il resoconto (parole, immagini e musica)

Fotografia di Angelo Lucardi

Proviamo ad immaginare che quanto accaduto la sera del 24 gennaio al Teatro Verdi di Sestri Ponente sia stato scientificamente messo a punto con illuminazione manageriale, tanto da poter essere riproducibile sempre e ovunque, con alla base  l’ovvio impegno, un po’ di fondi (che si avrà la certezza di vedere tornare con i giusti interessi, da utilizzare come si desidera, beneficienza o ritorno del lavoro svolto) e molto entusiasmo. Se così fosse occorrerebbe occorrerebbe chiedere ad Aldo De Scalzi e soci di organizzare qualche seminario e insegnare a tutti… come si fa!
I normali frequentatori di concerti sanno bene che non è necessario acquistare il biglietto in anticipo, a meno che non si di scena Springsteen, perché un posto, purtroppo o per fortuna, si troverà sempre.
Da alcuni anni utilizzo un termine coniato da un amico per definire la situazione “live”, che probabilmente si può estendere ad altri eventi culturali (sarà chiaro a tutti che la musica è cultura?), il fattore CSD, che scatta invariabilmente nel fine settimana. CSD è l’acronimo di “culo sul divano”, e colpisce quasi tutti di questi tempi. Nella migliore delle ipotesi l’alibi è che… non si può stare seduti in un teatro ad ascoltare musica, senza bere, mangiare e parlare: da restare senza parole!
Ma cosa è accaduto di così speciale? Miracolo a Genova in occasione di "La Musica di Genova vol.1?
Il primo dato, quello che da la misura del risultato, è la partecipazione: sold out (credo che il Teatro Verdi possa contenere 650 persone) e, a quanto ho captato, circa 150 anime sono rimaste all’esterno, tra freddo e frustrazione da concerto mancato.
Ah caro Aldo, allora sei stato poco manager! Non potevi cercare un teatro più grande?
Tralascio ogni tipo di polemica legata a relazioni personali con gestori di location e parcheggio, perché al momento non conosco i dettagli, anche se certi umori post evento non rallegrano lo spirito, ma in ogni caso la musica non ne ha patito.
Un successone che va comunque sviscerato dagli esperti, perché non basta dichiarare il fine benefico per raggiungere l’obiettivo… tanti lo fanno, armati di fantastici propositi, ma spesso il risultato non arriva.
Probabilmente non basta nemmeno il cast stellare perché accade anche a fior fior di musicisti internazionali di suonare davanti a 100 persone.
Attaccamento alla maglia con la scusa  del “siamo tutti di Genova e ci vogliamo bene?”. Non credo proprio, ho visto spesso il Verdi vuoto per genovesi doc.
E poi… spendere tre ore della propria vita, sfidare il "fattore CSD" per uno spettacolo a scatola chiusa? Senza avere idea di cosa accadrà?
Non so se Aldo De Scalzi e i suoi amici hanno trovato la soluzione nel “porta a porta” (spesso non c’è facebook che tenga per passare il messaggio convincente), ma posso dire che, a memoria, non ricordo niente di simile, e per uno spettatore - per l’artista è cosa ovvia - vedere un teatro pieno è altrettanto elettrizzante che assistere ad una grande performance.

                                                 
Provo a buttare lì la mia, nella speranza che esistano analisi più professionali.
Dall’esterno - e conoscendo abbastanza “il capo” Aldo - potrei utilizzare un paragone politico, usando la par condicio,  comparando il ruolo del “giovane” De Scalzi a quello che hanno assunto i due attuali leader contrapposti ( a proposito, sicuro che il Paul McCartney  dei Beatbox fosse Riccardo Bagnoli?)… leadership, carisma, amicizie (sane) e capacità aggregative. Non basta qualche telefonata per mettere sul palco un’ottantina di persone e mobilitarne almeno 800, a cui sarà proposto un contenitore di cui si conoscono gli ingredienti ma non la ricetta che verrà utilizzata.
Invito gli increduli a porre l’occhio sulla parte finale del filmato a seguire, dove il “tutti in piedi” di Mauro Sposito ha dato la possibilità di riproporre in miniatura almeno il ricordo di quanto accaduto al Palasport di Genova, nel 1965.
Che cosa ha spinto Aldo De Scalzi ad organizzare un concertone di simili proporzioni?
Un problema familiare, come lui racconta al pubblico, e il diabete giovanile, quando arriva, senza preavviso, coglie impreparati e coinvolge per intero il nucleo di una casa.
Tutto il ricavato quindi - minimo 10€ a persona, pagati da chiunque, con gli artisti in formato rigorosamente free - sarà devoluto all’Associazione Diabete Giovanile Genova, da vent’anni al fianco dei bambini, dei giovani e delle loro famiglie.
La MUSICA.
Che dire, era presente una bella fetta di Genova talentuosa e variegata che provo ad elencare, sperando di non dimenticare nessuno: Gian Piero e Roberta Alloisio, Armando Corsi, Big Borgo Band, Coro Spirituals & Folk, Vittorio De Scalzi, Irene Fornaciari, Ginevra, Gnu Quartet, Max Manfredi, Carlo Marrale, Pivio e Aldo De Scalzi, Federico Sirianni, The BeatBox. Impressionante è la band che li ha accompagnati: Luca Cresta e Danilo Madonia (alle tastiere), Massimo Trigona e Bob Callero (al basso), Roberto Maragliano (alla batteria), Dado Sezzi e Marco Fadda (alle percussioni), Andrea Maddalone (alle chitarre), Edmondo Romano (ai fiati), Paola Montanari, Flavia Barbacetto, Armanda De Scalzi, Nkem Nwabisi, Carlo Parola, Roberto Tiranti e Matteo Merli (alle voci), Alfredo Vandresi (alla batteria) e Fabio Perissinotti (alla chitarra).
Credo che questi numeri possano far capire le difficoltà realizzative, ma alla fine le comprensibili imprecisioni, di cui si lamentano solo i musicisti, frutto del forsennato turn over da palco, hanno pesato … zero, nel corso delle tre ore abbondanti di musica.
In scena un grande mix: cantautori da paura (bellissimo il blues al pesto!), strumentisti eccezionali, solisti, cori, jazz, folk, rock, pop, musica da film, virtuosismi e un equipaggio che ha lavorato divertendosi, su di una nave pronta a respingere il tempo avverso: si sa, una nave è bella da vedere quando è in porto, ma non è per quello che è stata costruita.
Un piccola citazione per l’angolo prog ritagliato da Vittorio De Scalzi, perché risentire l’intro di Concerto Grosso - davanti a Nico Di Palo, seduto in prima fila - mi fa sempre un certo effetto.
E ancora… Roberto Tiranti, un paio di settimane fa assoluto protagonista del suo 40/25, nell’occasione impeganto in un oscuro lavoro dedicato soprattutto ai cori.
Il mix video che propongo ha molte pecche tecniche, ma spero possa fornire lo spirito in campo, che è poi quello che conta.
Per tutta la serata le teste di Angelo Lucardi (sue le foto del servizio) e Emilio Scappini hanno imperversato davanti al palco e quindi sono da considerare parte del team, assieme al fonico Ricki Pelle e ad un gruppo di tecnici, fondamentali - e non è retorica - per la riuscita della kermesse.
Mi scuso anticipatamente per le dimenticanze e sono dispiaciuto che il GNU Quartet, un ensemble mostruoso che  cercherò di conoscere meglio nei prossimi giorni, sia presente solo nello stralcio legato a Federico Sirianni: fatto  indipendente dalla mia volontà.
Ho ancora ben chiari i saluti finali, quelli dove Aldo De Scalzi, con le lacrime agli occhi, ringraziava tutti e prometteva un futuro “vol. 2”, magari lontano da Genova: probabilmente lui, che conosce ormai la formula magica, potrà compiere un altro miracolo musicale, tra Trento a Messina, poco importa.