venerdì 10 gennaio 2014

Miss Eliana-Love Affairs


Vedere accostato il nome di una giovane donna al rock blues sollecita la curiosità.
Per un “non americano” è assai complicato  ottenere la patente di uomo di blues… proibitivo sei sei donna e suoni la chitarra… difficile l’accettazione da quelle parti, e per chi ha avuto la possibilità di transitare qualche ora in Beale Streat, a Memphis, il concetto dovrebbe essere chiaro.  
Blues is easy to play, but hard to feel
, diceva Jimi Hendrix, e in questa frase c’è un mondo di sofferenza che diventa il passepartout per l’abilitazione a proporsi… ma a me pare un pò eccessivo.
Non so se, secondo il concetto appena espresso, abbia sofferto a sufficienza Eliana Cargnelutti, in arte Miss Eliana, ma il suo album Love Affairs colpisce all’impatto. E lei di sicuro non si preoccupa delle macro definizioni, così presa dalla passione per un sound che non le appartiene temporalmente, ma che propone in modo impeccabile.
Non agisce da sola Eliana, come si evince dal comunicato a seguire, e la presenza di Scott Henderson appare come un contributo di spessore, al di là dell’ospitata ad effetto.
Miss Eliana, canta e suona la chitarra (dopo lunghi e proficui studi al conservatorio) e rilascia un disco dal sound d’oltreoceano, dieci tracce godibilissime, oscillanti tra il ruvido e la ballad, con ritmi e licks che inducono alla dinamicità.
Colpisce la maturità, la qualità vocale, il know how chitarristico che mischia scuola a palco e la prima cosa che viene in mente è che… “ ascoltarla dal vivo sarà di certo un godimento!”.
Anche le immagini contribuiscono alla sintesi di una storia, e la picture di Miss Eliana immersa nel mondo Fender, Gibson, Marshall, Vox è l’emblema di un amore profondo e di una strada intrapresa da bambina che promette di diventare a lunga percorrenza, il suo tragitto.


E’ da pochi giorni mancato un grande del blues di casa nostra, Roberto Ciotti, mentre un altro valente artista sta arrivando a vette inaspettate, Fabrizio Poggi: è davvero bello scoprire che esiste continuità e che ci sono giovani che seguono una passione e non hanno come unico obiettivo il successo. E quando si ha la possibilità di trovarne musicisti come Miss Eliana la massima pubblicizzazione diventa  un obbligo!
Artista da seguire.

L’intervista (apparsa nel numero di Febbraio di MAT2020)

Riesci a sintetizzare la tua breve ma intensa vita musicale, dagli inizi ad oggi?

Ho iniziato a suonare il pianoforte a 7 anni, per poi a 9 anni passare alla chitarra, ho cantato in vari cori e formazioni musicali per poi intraprendere una strada mia con la mia band rock blues, ho cambiato vari musicisti, ma ora ho la formazione definitiva; nel mentre mi sono laureata al Conservatorio Jazz di Ferrara e ora mantengo una buona attività live con più band friulane.

Ho ascoltato una tua intervista dove sottolineavi la tua trasformazione musicale simboleggiata dal passaggio dal “chiodo”, usato alle medie, al blues: che cosa ha fatto scattare la scintilla?

Non è stata una scintilla ma una vera tempesta: l’aver guardato per caso il dvd “Live at the El Mocambo” di Stevie Ray Vaughan, un vero e proprio colpo di fulmine tra me e il blues; dal giorno successivo ho iniziato a modificare tutto in direzione di questa via oscura… quanto affascinante, e la mia vita è così cambiata.

Immagino avrai perlustrato tutte le strade del passato, tra vinili e vecchie registrazioni: sei riuscita ad intravedere, tra i tanti maestri, qualche illuminato innovatore?

Che bella domanda… che restringo agli innovatori delle sei corde altrimenti non finiremmo più l’elenco: cito sicuramente Charlie Christian, Jimi Hendrix, Frank Zappa, Allan Holdsworth, Derek Bailey, Peter Frampton, Robert Fripp, John McLaughlin…

Mi racconti qualcosa del tuo album, “Love Affairs”? Come ci sei arrivata e quali sono gli elementi conduttori?

Giunta alla soglia dei “oltre 15 anni con una chitarra in mano”, penso che la realizzazione delle proprie canzoni, sia quelle scritte molto tempo fa, sia quelle più recenti, sia d’obbligo per qualsiasi artista voglia comunicare qualcosa e presentare al pubblico le proprie idee e i propri sentimenti. Ho iniziato a suonare il pianoforte a 7 anni, per poi a 9 passare alla chitarra e non lasciarla mai più! A 13 anni sentivo già dentro me un forte desiderio di evasione e una voglia di libertà di pensiero: sono numerosissimi i diari adolescenziali in cui scrivevo le mie riflessioni, che presto sono dunque diventate musica!

Parliamo di strumentazione: trovo coinvolgente la tua immagine circondata da chitarre e ampli vintage, ma… qual è il tuo abbinamento preferito?

Fender più Fender è la mia combinazione, ma non disdegno nemmeno la Gibson.

Quanto è stato importante per te lo studio della chitarra, il conservatorio e quindi una preparazione di alto livello?

Trovo sia stata un’esperienza fondamentale per il mio futuro, la rifarei subito, avrei ancora molto da imparare! Si dice che il conservatorio spesso chiuda le menti, invece studiare jazz per me è stata una scoperta che ha ampliato di molto i miei orizzonti musicali, ha migliorati i miei gusti, ho imparato ad amare composizioni che a primo ascolto non dicono nulla, ho imparato le piccole cose, ho conosciuto ottimi musicisti e insegnanti, ho capito soprattutto che bisogna continuare sempre a tenersi del tempo libero per leggere, approfondire, curiosare, “listen is still the key” diceva Jim Hall.

Parliamo della tua voce: anche dietro a quella c’è studio o è più frutto della della natura benevola?

La voce è uno degli strumenti più belli e più diretti per esprimersi; per raccontare i miei testi ho dovuto lottare tra timidezza e timore, tra malinconia, gioia e preoccupazione, ma alla fine quello che sento è stato tradotto in parole e quello che leggete risulta esattamente me, racconto parte di me, racconto accadimenti reali, mi libero di vecchie frustrazioni, descrivo la forte voglia di libertà e sogni che vorrei si realizzassero. Ho preso sette lezioni di canto in vita mia e sono state fondamentali, ma poi null’altro, solo pratica, sentimento e voglia di comunicare. La mia insegnante di canto, tra l’altro, è Flavia Quass, ospite sulla traccia 7: “Farewell”. Amo cantare e la strada da fare è ancora lunga per perfezionarsi e conoscere il meglio di me per poi poterne dare il massimo. Parlando di voci famose invece sin da giovanissima le voci dell’hard rock anni 70-80 mi hanno molto influenzata (Steven Tyler, Robert Plant, Bon Scott, Ian Gillan, Eric Martin, ma anche James LaBrie, Timo Kotipelto, Tobias Sammet. Successivamente con il passaggio al blues i miei gusti si sono spostati verso voci meno acute, più roche e graffiate, più calde quali Warren Haynes, Susan Tedeschi, Janis Joplin, Bruce Springsteen, Janiva Magness e perché no, nel pop, adoro le voci personalissime quali Peter Gabriel, Pink, Chris Cornell, Marylin Manson…

Che cosa succede nei tuoi spettacoli live?

Venite a vedermi ai concerti!

Quanto sei stata agevolata, nelle tue scelte, dagli affetti che ti circondano?

I miei genitori mi hanno sempre sostenuta, non sapendo davvero nulla dell’ambiente musicale; sono contenti che io abbia studiato al conservatorio; nella mia adolescenza mi sono stati d’aiuto amici più grandi di me, già dentro il settore, e soprattutto i miei insegnanti di musica, dal primo all’ultimo!

Prova a sognare… realisticamente: cosa vorresti realizzare, dal punto di vista musicale, nei prossimi tre anni?

Mi aspetto altri due cd, vari videoclip, vorrei suonare nei festival blues più carini in Italia, stringere buoni contatti con l’estero, incappare in un’etichetta che lavori bene sulla promozione a livello internazionale e mai smettere di studiare, cercando anche di conoscere i musicisti che ammiro di più!
Grazie per questo spazio che mi ha dato modo di esprimere i miei pensieri e di presentare il mio primo disco Love Affairs… tutti possono contattarmi sul mio sito o sulla pagina FB.


MISS E line up :


Eliana Cargnelutti - Guitar, Vocals

Loris De Checchi – Hammond
Simone Serafini – Bass
Carmine Bloisi – Drums



SITO UFFICIALE : http://www.misseliana.com




Contatti : missEband@gmail.com - +39.347.40.36.542



Biografia

Eliana "Miss E." Cargnelutti, giovane e grintosa cantautrice, chitarrista di ottima scuola, la nuova speranza del rock blues made in Italy. Laureata in chitarra jazz al Conservatorio di Ferrara, vincitrice del Blues Guitar Contest 2010 a Pordenone, è una delle poche ragazze che si possono ascoltare nei festival italiani. Uno stile energico abbinato alla tecnica sulle sei corde permettono a Miss Eliana di raccogliere ben presto le prime soddisfazioni anche all'estero, suonando in vari festival in America, Austria e Giappone. Il suo primo Cd dal titolo "Love Affaris" è in uscita per l'etichetta italiana Videoradio. Nel Cd si possono ascoltare artisti internazionali del calibro di Scott Henderson e numerosi altri ospiti noti dell'ambiente (Enrico Crivellaro, Fabio Drusin, Jimi Barbiani…). Il quartetto di Eliana ha una delle migliori sezioni ritmiche blues italiane, l'incontro delle personalità dei musicisti è all'origine di un sound fresco, fortemente caratterizzato da atmosfere dense di groove e saliscendi dinamici quanto affascinanti. Il grande interplay dà vita ad uno spettacolo adatto a qualsiasi tipo di pubblico.