Vedere accostato il nome di una giovane donna al rock blues sollecita la
curiosità.
Per un “non americano” è assai complicato ottenere la patente di uomo di blues…
proibitivo sei sei donna e suoni la chitarra… difficile l’accettazione da
quelle parti, e per chi ha avuto la possibilità di transitare qualche ora in
Beale Streat, a Memphis, il concetto dovrebbe essere chiaro.
Blues is easy to play, but hard to feel, diceva Jimi Hendrix, e in questa frase c’è un mondo di sofferenza che diventa il passepartout per l’abilitazione a proporsi… ma a me pare un pò eccessivo.
Blues is easy to play, but hard to feel, diceva Jimi Hendrix, e in questa frase c’è un mondo di sofferenza che diventa il passepartout per l’abilitazione a proporsi… ma a me pare un pò eccessivo.
Non
so se, secondo il concetto appena espresso, abbia sofferto a sufficienza Eliana Cargnelutti, in arte Miss Eliana, ma il suo album Love Affairs colpisce all’impatto. E lei di sicuro non si preoccupa
delle macro definizioni, così presa dalla passione per un sound che non le
appartiene temporalmente, ma che propone in modo impeccabile.
Non agisce da sola Eliana, come si evince dal comunicato a
seguire, e la presenza di Scott
Henderson appare come un contributo di spessore, al di là dell’ospitata ad
effetto.
Miss Eliana, canta e suona la chitarra (dopo lunghi e
proficui studi al conservatorio) e rilascia un disco dal sound d’oltreoceano,
dieci tracce godibilissime, oscillanti tra il ruvido e la ballad, con ritmi e licks
che inducono alla dinamicità.
Colpisce la maturità, la qualità vocale, il know how chitarristico
che mischia scuola a palco e la prima cosa che viene in mente è che… “ ascoltarla dal vivo sarà di certo un
godimento!”.
Anche le immagini contribuiscono alla sintesi di una
storia, e la picture di Miss Eliana immersa
nel mondo Fender, Gibson, Marshall, Vox è l’emblema di un amore profondo e di
una strada intrapresa da bambina che promette di diventare a lunga percorrenza,
il suo tragitto.
E’ da pochi giorni mancato un grande del blues di casa
nostra, Roberto Ciotti, mentre un altro valente artista sta arrivando a vette
inaspettate, Fabrizio Poggi: è davvero bello scoprire che esiste continuità e
che ci sono giovani che seguono una passione e non hanno come unico obiettivo
il successo. E quando si ha la possibilità di trovarne musicisti come Miss Eliana la massima pubblicizzazione
diventa un obbligo!
Artista da seguire.
L’intervista (apparsa nel numero di Febbraio di MAT2020)
Riesci a sintetizzare
la tua breve ma intensa vita musicale, dagli inizi ad oggi?
Ho iniziato a suonare il pianoforte a 7 anni, per poi a 9
anni passare alla chitarra, ho cantato in vari cori e formazioni musicali per
poi intraprendere una strada mia con la mia band rock blues, ho cambiato vari
musicisti, ma ora ho la formazione definitiva; nel mentre mi sono laureata al
Conservatorio Jazz di Ferrara e ora mantengo una buona attività live con più
band friulane.
Ho ascoltato una tua
intervista dove sottolineavi la tua trasformazione musicale simboleggiata dal
passaggio dal “chiodo”, usato alle medie, al blues: che cosa ha fatto scattare
la scintilla?
Non è stata una scintilla ma una vera tempesta: l’aver
guardato per caso il dvd “Live at the El Mocambo” di Stevie Ray Vaughan, un
vero e proprio colpo di fulmine tra me e il blues; dal giorno successivo ho
iniziato a modificare tutto in direzione di questa via oscura… quanto
affascinante, e la mia vita è così cambiata.
Immagino avrai
perlustrato tutte le strade del passato, tra vinili e vecchie registrazioni:
sei riuscita ad intravedere, tra i tanti maestri, qualche illuminato
innovatore?
Che bella domanda… che restringo agli innovatori delle sei
corde altrimenti non finiremmo più l’elenco: cito sicuramente Charlie
Christian, Jimi Hendrix, Frank Zappa, Allan Holdsworth, Derek Bailey, Peter
Frampton, Robert Fripp, John McLaughlin…
Mi racconti qualcosa
del tuo album, “Love Affairs”? Come
ci sei arrivata e quali sono gli elementi conduttori?
Giunta alla soglia dei
“oltre 15 anni con una chitarra in mano”, penso che la realizzazione delle
proprie canzoni, sia quelle scritte molto tempo fa, sia quelle più recenti, sia
d’obbligo per qualsiasi artista voglia comunicare qualcosa e presentare al
pubblico le proprie idee e i propri sentimenti. Ho iniziato a suonare il
pianoforte a 7 anni, per poi a 9 passare alla chitarra e non lasciarla mai più!
A 13 anni sentivo già dentro me un forte desiderio di evasione e una voglia di
libertà di pensiero: sono numerosissimi i diari adolescenziali in cui scrivevo
le mie riflessioni, che presto sono dunque diventate musica!
Parliamo di
strumentazione: trovo coinvolgente la tua immagine circondata da chitarre e
ampli vintage, ma… qual è il tuo abbinamento preferito?
Fender più Fender è la mia combinazione, ma non disdegno
nemmeno la Gibson.
Quanto è stato
importante per te lo studio della chitarra, il conservatorio e quindi una
preparazione di alto livello?
Trovo sia stata un’esperienza fondamentale per il mio futuro,
la rifarei subito, avrei ancora molto da imparare! Si dice che il conservatorio
spesso chiuda le menti, invece studiare jazz per me è stata una scoperta che ha
ampliato di molto i miei orizzonti musicali, ha migliorati i miei gusti, ho
imparato ad amare composizioni che a primo ascolto non dicono nulla, ho
imparato le piccole cose, ho conosciuto ottimi musicisti e insegnanti, ho
capito soprattutto che bisogna continuare sempre a tenersi del tempo libero per
leggere, approfondire, curiosare, “listen is still the key” diceva Jim Hall.
Parliamo della tua
voce: anche dietro a quella c’è studio o è più frutto della della natura
benevola?
La voce è uno degli strumenti più belli e più diretti per
esprimersi; per raccontare i miei testi ho dovuto lottare tra timidezza e
timore, tra malinconia, gioia e preoccupazione, ma alla fine quello che sento è
stato tradotto in parole e quello che leggete risulta esattamente me, racconto
parte di me, racconto accadimenti reali, mi libero di vecchie frustrazioni,
descrivo la forte voglia di libertà e sogni che vorrei si realizzassero. Ho
preso sette lezioni di canto in vita mia e sono state fondamentali, ma poi
null’altro, solo pratica, sentimento e voglia di comunicare. La mia insegnante
di canto, tra l’altro, è Flavia Quass, ospite sulla traccia 7: “Farewell”. Amo
cantare e la strada da fare è ancora lunga per perfezionarsi e conoscere il
meglio di me per poi poterne dare il massimo. Parlando di voci famose invece sin
da giovanissima le voci dell’hard rock anni 70-80 mi hanno molto influenzata
(Steven Tyler, Robert Plant, Bon Scott, Ian Gillan, Eric Martin, ma anche James
LaBrie, Timo Kotipelto, Tobias Sammet. Successivamente con il passaggio al
blues i miei gusti si sono spostati verso voci meno acute, più roche e graffiate,
più calde quali Warren Haynes, Susan Tedeschi, Janis Joplin, Bruce Springsteen,
Janiva Magness e perché no, nel pop, adoro le voci personalissime quali Peter
Gabriel, Pink, Chris Cornell, Marylin Manson…
Che cosa succede nei
tuoi spettacoli live?
Venite a vedermi ai concerti!
Quanto sei stata
agevolata, nelle tue scelte, dagli affetti che ti circondano?
I miei genitori mi hanno sempre sostenuta, non sapendo davvero
nulla dell’ambiente musicale; sono contenti che io abbia studiato al
conservatorio; nella mia adolescenza mi sono stati d’aiuto amici più grandi di
me, già dentro il settore, e soprattutto i miei insegnanti di musica, dal primo
all’ultimo!
Prova a sognare…
realisticamente: cosa vorresti realizzare, dal punto di vista musicale, nei
prossimi tre anni?
Mi aspetto altri due cd, vari videoclip, vorrei suonare nei
festival blues più carini in Italia, stringere buoni contatti con l’estero,
incappare in un’etichetta che lavori bene sulla promozione a livello
internazionale e mai smettere di studiare, cercando anche di conoscere i
musicisti che ammiro di più!
Grazie per questo spazio che mi ha dato modo di esprimere i
miei pensieri e di presentare il mio primo disco Love Affairs… tutti possono
contattarmi sul mio sito o sulla pagina FB.
MISS E line up :
Eliana Cargnelutti - Guitar, Vocals
Loris De
Checchi – Hammond
Simone
Serafini – Bass
Carmine
Bloisi – Drums
SITO UFFICIALE : http://www.misseliana.com
Myspace: http://www.myspace.com/missEband
Reverbnation: http://www.reverbnation.com/elianacargnelutti
Contatti : missEband@gmail.com - +39.347.40.36.542
Biografia
Eliana "Miss E."
Cargnelutti, giovane e grintosa cantautrice, chitarrista di ottima scuola, la nuova speranza del rock blues made in Italy. Laureata in chitarra jazz al Conservatorio di Ferrara, vincitrice del Blues Guitar Contest 2010 a Pordenone, è una delle poche ragazze che si possono ascoltare nei festival italiani. Uno stile energico abbinato alla tecnica sulle sei corde permettono a Miss Eliana di raccogliere ben presto le prime soddisfazioni anche all'estero, suonando in vari festival in America, Austria e Giappone. Il suo primo Cd dal titolo "Love Affaris" è in uscita per l'etichetta italiana Videoradio. Nel Cd si possono ascoltare artisti internazionali del calibro di Scott Henderson e numerosi altri ospiti noti dell'ambiente (Enrico Crivellaro, Fabio Drusin, Jimi Barbiani…). Il quartetto di Eliana ha una delle migliori sezioni ritmiche blues italiane, l'incontro delle personalità dei musicisti è all'origine di un sound fresco, fortemente caratterizzato da atmosfere dense di groove e saliscendi dinamici quanto affascinanti. Il grande interplay dà vita ad uno spettacolo adatto a qualsiasi tipo di pubblico.