E’ sempre un piacere venire a sapere
che un gruppo di giovani si impegna in progetti che si distinguono dalla massa,
magari rivolti ad un mondo antico, e il solo fatto che non ci si accontenti di
ciò che viene “imposto”, allontanando l’idea dell’uniformarsi ad ogni costo,
dovrebbe accelerare la curiosità: come nascono gli Empirical Time e, soprattutto, perché
il prog?
Utilizzo un piccolo stralcio dello
scambio di battute “ufficiali” per fornire la risposta della band:
“Siamo un gruppo costituito da cinque
personalità estremamente differenti fra loro, ma uno dei punti d’incontro è
proprio l’amore per questo genere. Ognuno ha i suoi personali motivi per amarlo
e di conseguenza un suo personale modo di intenderlo ed esprimerlo. Più che raccontare il come di questa passione, bisognerebbe spiegare il
perché; un'analisi riguardo a quello che noi riconosciamo essere, in questo
genere, più adatto al nostro modo di concepire la musica, rispetto ad un altro,
come sensazioni, espressioni e forme artistiche. Quello che dovremmo cercare di
spiegare è, quindi, la motivazione dell'amore in sé, cosa che è ben nota
essere, se non impossibile, quantomeno limitante”.
Songs, Poems and a Lady è il loro album d’esordio, prodotto e
distribuito dalla Ma.ra.cash Records.
Le undici tracce - quasi un’ora di
musica - sono il frutto di una svolta, l’incontro col musicista e produttore Mike 3rd della Prosdocimi Recording - responsabile
di registrazione e mixing - noto anche per la sua filosofia vintage, perseguita
attraverso attrezzature analogiche, che nello specifico costituiscono il brand
di questo album, e l’elemento tecnico -
il tipo di strumentazione scelta - si associa alla precisa volontà della band
di calarsi in un mondo che, pur non appartenendole temporalmente parlando,
appare come oggetto di profondo studio o forse solo come un amore incontrato
per caso e diventato indissolubile.
A conferma del pieno verbo analogico,
evidenzio il protagonista del mastering, Ronan Chris Murphy, operativo a Los
Angeles, del cui lavoro si sono avvalsi musicisti di rilievo, basta pensare ai King Crimson e alle loro diramazioni.
Strumentazione tradizionale e liriche in inglese per un’idea
musicale che appare coraggiosa nel tentativo di apportare modifiche ai codici
esistenti, incancellabili, ma a volte bisognosi di nuova energia. E così nasce
una sperimentazione intrisa di ciò che si è assorbito dopo ore di ascolto, miscelata
al contemporaneo, il tutto guidato da mani e orecchie esperte.
Un album da scoprire step by step, con la prerogativa di
risvegliare ad ogni sosta un ricordo che alla fine viene quasi necessario
comparare con un ricordo musicale precedente.
Un disco da analessi sonora, impreziosito dalla forza di propositi
giovanili e da un forte know how.
Mi rimane, come spesso accade, il desiderio di completare il
giudizio con una performance live… la quadratura del cerchio!
Gli Empirical Time sono:
Riccardo Scarparo: Piano, Tastiere,
Sintetizzatori - Voce
Federico Galleani: Chitarra - Voce
Giovanni Croatto: Chitarra - Voce
Robert Anthony Jameson: Batteria
Andrea Baggio: Basso elettrico
Info: