Compie oggi 57 anni Maartin Allcock, musicista polistrumentista e produttore discografico, la cui
storia significativa è compresa soprattuto tra i Fairport Convention e i Jethro
Tull.
Per ricordarlo
propongo un intervento di Giampiero Frattali che lo intervistò un pò di tempo fa, dopo essere stato
ospite dei romani OAK di Jerry
Cutillo.
Emergono cose molto interessanti e… qualche conferma
per gli addetti ai lavori.
INTERVISTA
GF – Mr Allcock, benvenuto in
Italia.
MA – Grazie mille, è bello essere di nuovo qui.
GF – Stasera avete tenuto un gran
concerto.
MA – Sì, è stato bello. Jerry Cutillo è davvero un gran
musicista. A volte penso che forse queste cover band riescano a suonare meglio
dei gruppi originali. Intendo da un punto di vista di rispetto della canzone
originale.
GF – Questa non era la prima volta che
suonava con gli OAK…
MA – No, era già successo l’anno scorso, a settembre…
GF – Dove vi siete incontrati?
MA – Ero stato invitato come ospite alla Convention del
Fan Club spagnolo a Barcellona. Lì ho incontrato Jerry e la sua band e sono
stato invitato a suonare con loro… era una specie di festa di compleanno per
Jerry, e inoltre si festeggiavano i 15 anni degli OAK. È stata una gran
giornata, c’erano moltissimi musicisti che avevano fatto parte della band… io
ero l’imbucato!
Mi
sono fatto molti buoni amici in queste due occasioni, così quando Jerry mi ha
invitato di nuovo a suonare con lui… come potevo dire di no?
GF – Quindi si diverte ancora a fare
questo tipo di concerti?
MA – Sì è molto divertente. Sai, non ero più abituato a
suonare questo tipo di musica che appartiene al mio passato. Ho lasciato i
Jethro Tull ormai da vent’anni. Così quando mi è stato detto quali canzoni
avremmo dovuto suonare sono dovuto andare a tirare fuori quegli album e
ascoltarli per cercare di ricordare cosa suonavo a quel tempo.
GF – A proposito dei Jethro Tull. Nel
1988 Ian Anderson stava cercando un tastierista. Lei era innanzi tutto un
bassista e aveva suonato la chitarra per i Fairport Convention. Quindi come mai
hanno scelto lei per quel ruolo?
MA – Non ne ho idea! Tutto è iniziato mentre ero in un
pub insieme a Dave Pegg. Era il capodanno del 1988 e a quel tempo vivevamo
nello stesso paese …
GF – A Banbury?
MA – …vicino Banbury, in
un piccolo villaggio di forse appena un centinaio di persone. Io e Dave
vivevamo a circa trecento metri di distanza e in mezzo alle nostre case c’era
questo pub. Così quel giorno di capodanno andammo a prenderci qualcosa da bere,
come si fa normalmente, e Dave mi disse “Ian Anderson vuole che gli telefoni”, ed io “Perché?”,
e Dave “Non lo so, chiamalo e chiediglielo”.
Così gli telefonai e dissi: “Dave Pegg mi ha chiesto di chiamarti”. Ian disse “Sì Martin, vorrei che ti unissi al
gruppo”. Iio avevo fatto da
supporter ai Jethro Tull con i Fairport nel 1987 per un grosso tour in Europa e
e in America, così gli chiesi : “Unirmi ai Jethro Tull? Ma voi avete già uno
dei più grandi bassisti in circolazione,
uno dal quale ho imparato” – sai da giovane ero solito suonare il basso sui
dischi di Peggy – “e inoltre avete già un eccellente chitarra elettrica con
Martin Barre e tu suoni magnificamente la chitarra acustica. A cosa vi servo?”. Lui rispose “A suonare le tastiere”.
E io “Ma Ian, io non suono le tastiere, non ne possiedo neanche una!”. E
lui “Comprane una “, e comincia a imparare a suonarla perché il primo
concerto è fra tre mesi”!
Così
dovetti andare a comprare una tastiera e scoprire a quali tasti corrispondevano
le diverse note. Ian mi mandò tutti i dischi dei Jethro e un tecnico che mi
insegnasse gli effetti elettronici. Così feci pratica per 18 ore al giorno per
tre mesi e il mio primo concerto fu a S. Francisco di fronte a 25.000
spettatori e ancora per le due settimane successive … perché sai, io sono
tutt’ora un fan dei JT. Da ragazzo avevo i loro autografi e mi veniva da
chiedermi: “Ma come ci sono finito in questo gruppo che amo così tanto?”.
Così chiesi a Ian “Perché hai investito così tanto su di me per farmi diventare il tastierista del gruppo
pur sapendo che non lo ero affatto”. Ian rispose “Beh, Volevo qualcuno
che suonasse solo parti semplici
perché quando i tastieristi cominciano a sentirsi a proprio agio con le canzoni cominciano a
partire per la tangente e si producono in assoli ovunque!”
GF – Allora lei doveva rimanere sotto
controllo!
MA – Sì, io ero qualcuno che poteva suonare solo parti
semplici, così suonavo solo quello che mi veniva chiesto di suonare… credo che
l’idea sia assolutamente brillante!
GF – I concerti sono sicuramente
diversi, ma qual è la differenza tra registrare un album rock e un album folk?
MA – Beh, è sempre
musica! Io ho suonato in oltre duecento album con artisti diversi fra loro, e
mi sono approcciato ad essi sempre nello stesso modo. Con i Jethro Tull non ho
dovuto registrare molto perché Ian preferiva fare quasi tutto da sé. Non voleva
trovarsi con un bravo tastierista a cui dire cosa dover fare o sprecare tempo
con qualcuno che non fosse in grado di suonare quelle parti.
Penso
comunque che un album rock richieda un tempo maggiore. Ora io sono un
produttore indipendente e, vivendo in Galles, produco dischi di musica
tradizionale gallese. Stavo producendo un disco di un arpista molto famoso,
probabilmente il miglior arpista gallese, il tutto accompagnato da tutti
strumenti nazionali tradizionali, e mentre guardavo attraverso lo specchio
dello studio mi son trovato a domandarmi “Ma che ci faccio qui? Io sono un
fan dei Deep Purple che viene da Manchester ed eccomi qua a produrre musica
tradizionale gallese!”. È strano come la vita possa prendere pieghe
inaspettate.
Da bambino mi
piaceva la musica tradizionale irlandese, poi a sei anni diventai un fan dei
Beatles, quindi cominciai a seguire una strada più “elettrica”. Tornai ad
avvicinarmi alla musica tradizionale a tredici, quattordici anni. A undici ho
iniziato a suonare il basso…
GF – Quindi non è partito subito con
l’idea di suonare musica folk?
MA – No. È stato solo a causa di un mio compagno di
scuola. A quel tempo io ero un grande fan dei Lindisfarne e di Rod Clement in
particolare, uno dei migliori bassisti che io abbia mai ascoltato. Così questo
mio compagno venne da me e mi disse “Se ti piacciono i Lindisfarne amerai i
Fairport Convention”, così ci scambiammo gli album e a tutt’oggi ho ancora
i suoi dischi dei Fairport. Non credo che li riavrà indietro perché in quel
gruppo han suonato davvero i più grandi: Sandy Denny, Richard Thompson, Trevor
Lucas…
GF – Sì tutti grandissimi musicisti …
Pegg, Swarbrick, Nicol
MA – …sì, sai, entrare
nei Fairport Convention è stato un po’ come per Ronnie Wood con gli Stones, un
fan che si unisce alla band che ama.
GF – Lei a suonato in molte band e con
molti musicisti importanti, come ad esempio Robert Plant o Yusuf Islam. Quale
di queste esperienze ricorda di più?
MA – Sono state tutte magnifiche esperienze. Cerco sempre
di variare molto. Sai sono stato nei Fairport Convention per undici anni e non
facevamo che suonare tutte le sere lo stesso tipo di canzoni… sai, due accordi
e novanta strofe! E così a volte pensi che forse dovresti suonare musica
diversa. Mi piace la varietà.
Una
delle cose che non scorderò mai comunque fu che al concerto dei Jethro Tull a
S. Francisco un mio amico, Fergus Feely di Belfast che a quel tempo viveva lì,
venne a sentirmi. A me piaceva ogni tanto sbirciare da dietro il sipario e
mentre facevo così vidi il mio amico sedersi al suo posto in mezzo a 25.000
persone!
Un’altra cosa che
ricordo con gioia è stato quando nel 1993 suonai al Cropredy Festival insieme a
Robert Plant. Nella scaletta facemmo molti pezzi dei Led Zeppelin… e io ero
Jimmy Page! Suonare così davanti a molti amici chitarristi mi fece sentire
veramente grande!
GF – Ho letto che recentemente ha
lasciato i Bad Sheperds e che anche il progetto dei Swarb’s Lazarus si è
fermato. Quindi quali sono i suoi progetti per i futuro? Suonerà ancora con
Swarbrick?
MA – Sì, il progetto Lazarus si è fermato. Penso, ma non
ne sono sicuro, che il progetto Lazarus si sia fermato anche a causa
dell’immensa mole di impegni che mi stavano occupando con i Bad Sheperds… un
gruppo stava nuovamente per sovrastare la mia vita. Sai, suonare per undici
anni in una band è più che abbastanza per chiunque e ho visto che stava
succedendo la stessa cosa con i Bad Sheperds e che non avrei più avuto la
possibilità di fare altro. La varietà, come ti dicevo, è la mia passione e da
quando ho lasciato i Convention mi sono davvero divertito a provare cose
differenti. È questa la ragione per cui ho lasciato i Bad Sheperds …
GF – Quindi cosa porterà il futuro?
MA – Al momento moltissimo lavoro cartaceo. Ho appena
finito il Richard Thompson’s booksongs e sono a metà strada dal concludere
anche il Dave Swarbrick fiddle tune book …
GF – Un gran bel lavoro!
MA – Sì e sono sicuro che troverà il suo posto tra i
lavori dei più grandi violinisti del mondo. Sarà un bestseller!
Inoltre
ho ancora alcuni album di musica tradizionale da produrre … le cose si
accumulano, sai. La gente mi chiede: “Puoi fare questo? Puoi fare quello”. Mi piacerebbe dire
di sì a tutti. Normalmente rispondo “No, sono in tour fino al prossimo anno!”
NOTE BIOGRAFICHE
Nato a Middleton(Lancashire)
il 5 gennaio del 1957, Maartin Allcock ha studiato musica a Huddersfield e a Leeds. Ha iniziato a suonare professionalmente nel gennaio 1976, inserito in orchestre di musica leggera nei folk
club. Il suo primo tour è avvenuto nel 1977, con Mike Harding, come membro dei Cowboys Ale Brown.
E’ stato membro dei Fairport
Convention e, come
tastierista, dei Jethro Tull.
La carriera di Allcock comprende più di 200 album, tra cui quelli con Robert Plant, Beverley Craven, Judith Durham, il chitarrista bretone Dan Ar Braz Ralph McTell, Dave Swarbrick,Yusuf Islam e Dafydd Iwan. Nel 2005 ha iniziato
a produrre musica gallese. Allcock è stato un membro fondatore di The
Bad Shepherds, lasciandoli nel settembre 2009 per perseguire vari progetti. E’ bassista e tour
manager delsongwriter di Nashville Beth Nielsen Chapman. Attualmente è editorialista di Acoustic
Magazine.