Sola Andata è il secondo album dei Qirsh, band savonese di casa Lizard Records.
Venti anni di attività sono
davvero tanti, anche se il risultato in termini di nuova produzione è limitato,
perché quando la musica è solo una passione a cui si dedica il tempo libero -
ormai è così per quasi tutti - gli sforzi vanno centellinati e incanalati nella
speranza che tutti i flussi astrali diano segnali positivi. Ho ascoltato, letto e guardato
con molta attenzione questo disco, che credo non possa prescindere dal possesso
del formato fisico, o almeno del suo contenuto, perché penso esista una
modalità di fruizione preferenziale. La musica non ha mai bisogno di un codice di comprensione rigido, arriva
sempre dove vuole, anche se non capiamo le parole o non conosciamo gli
strumenti usati, ma è probabile che, avendone il tempo, si riesca a godere appieno
dello sforzo compositivo, se si sfruttano tutte le possibilità disponibili. Sola Andata presenta un percorso concettuale,
il viaggio e i ricordi/emozioni/sensazioni che esso provoca. E’ un “volo” a
volte reale, altre immaginario e provocato dai racconti ascoltati e da ciò che
da sempre siamo abituati a vedere.
E’ estremamente facile trovare
spunti realizzativi e stimoli tratti da simili esperienze personali, ma altra
cosa è l’essere capaci di trasferire il tutto su carta, su disco, su tela… ci
vuole talento e cuore. Ma è necessaria la collaborazione
di chi entra in contatto, più o meno in modo volontario, con un
mondo che appartiene ad altri e che viene servito su di un piatto d’argento.
E ritorno alla modalità di ascolto a cui accennavo prima.
Il fantastico “contenitore” di Sola
Andata, fatto di musica, immagini e parole, è elemento imprescindibile
per poter godere appieno della proposta dei Qirsh:
A)aprire il booklet e
posizionarsi sul brano… appropriarsi dell’immagine
B)dare lo star up al brano scelto
C)Leggere il testo, proseguendo
nel controllo dell’immagine e nell'ascolto
Complicato da seguire? Manca
sempre il tempo? Magari un tentativo si può fare, perché vale la pena entrare
all’interno del mondo Qirsh: l’immedesimazione
diventerà automatica e l’effetto domino provocato dalle pictures scatenerà una
miriade di ricordi.
Difficile collocare la musica dei
Qirsh in una delle tante caselle di
genere precostituite; non è prog, non è rock, non è pop, non è cantautorato ma…
è tutto allo stesso tempo, la somma delle influenze di una vita che trovano la
sintesi in una serie di brani di grande qualità, creati con estrema libertà,
senza la necessità di aderire ad un particolare movimento. Il tutto per raccontare il
quotidiano - e il viaggio ne fa parte - e l’alternanza di umori e situazione
che lo regolano.
Un album che sorprende,
apparentemente non pretenzioso, ma capace di condensare importanti attimi di
vita rappresentati con pluralità di arti.
Nove i brani per oltre 45 minuti
di musica:
Artico, Mercato Ghardaia,
Mayflower, Figli del piccolo padre, 5°A Finestrino, Rianimazione, Malaria,
Vento delle isole e La Nebbia.
I Qirsh sono:
Andrea Torello:
electric and acoustic bass, backing vocals
Daniele Olia:
electric guitar, 12 strings, lute, keyboards, vocals
Leonardo Digilio: keyboards, piano
Marco Fazio: drums, percussions
Michele Torello: electric guitar and acoustic guitar
Pasquale Aricò: synth,
backing vocals
L’INTERVISTA
Curiosando nel sito
viene ricostruita nei dettagli la vostra storia, ma… riuscite a sintetizzare il
vostro percorso evolutivo per chi ancora non vi conosce?
Ci siamo conosciuti
sui banchi delle superiori e abbiamo iniziato subito a fare musica o, meglio,
“ottimo rumore”. Crescendo abbiamo affinato i nostri gusti e le nostre
conoscenze musicali, dando al sound dei Qirsh un’impronta pop-prog. Ci
siamo fatti una discreta esperienza ‘live’ in giro per la Liguria, tra serate
nei pub, piazze, stabilimenti balneari, feste, senza mai perfezionarci in
un singolo genere, ma preferendo suonare un po’ di tutto: l’obiettivo
dichiarato infatti non è mai stato quello di diventare una ‘cover band’
professionista, ma quello di divertirci e di fare anche qualcosa di originale.
E infatti dopo venti anni siamo ancora qui a divertirci, e a puntare
sempre di più sulla nostra musica.
Altra cosa -
spiacevole da chiedere ma utile per presentarsi: come definireste la vostra
musica, con parole o immagini?
Ci piacerebbe che
l’ascolto di una nostra canzone facesse viaggiare la mente, non importa verso
dove. La nostra musica non sarà certo rivoluzionaria, ma ci auguriamo che
risulti originale. Comunque noi non ci siamo mai sforzati per essere
originali a tutti i costi, i brani e gli arrangiamenti sono venuti fuori
naturalmente. Ci auguriamo che le nostri canzoni non lascino
indifferenti, ma piuttosto che facciano l’effetto dei quadri di Dalì:
qualcuno gli passa davanti storcendo il naso, altri invece si incuriosiscono
e si fermano a guardare ... finchè il custode del museo li sveglia perchè è ora
di chiudere.
Sola Andata
è il vostro secondo album, come voi dite il primo di spessore: che cosa vi ha
impedito di essere maggiormente prolifici in venti anni di attività?
Per molti anni
siamo stati attirati maggiormente dalle serate live (concentrandoci quindi
sulle ‘cover’, per accontentare il pubblico e avere più opportunità di suonare
in giro), piuttosto che dedicarci a interminabili sessioni in sala di incisione
(come ad esempio quelle che avevano segnato la nostra estate 1997, in occasione
del primo album). Successivamente alcuni di noi si sono trasferiti in altre
città per esigenze lavorative, e questo ha rallentato in generale l’attività
del gruppo. Ma negli ultimi anni è riaffiorata la voglia di ‘creare’ ...
e così abbiamo dato alla luce un nuovo album, ma questa volta promettiamo che
per il terzo album non aspetteremo altri 16 anni (… è una minaccia!)
L’album raccoglie
brani e idee relative ad uno spazio temporale di quattro anni: si può
considerare il sunto di un periodo di vita che consente di creare … un punto e
a capo?
Sicuramente l’album
riassume viaggi, esperienze, sensazioni raccolte in quest’ultimo periodo della
nostra vita. Ma raggiunto un traguardo, all’orizzonte c’è già il prossimo.
E il prossimo album sarà (ancora più) sorprendente. D’altra parte,
come detto prima, abbiamo qualche ‘arretrato’…
Il filo conduttore è
il viaggio, e le immagini dell’artwork molte suggestive - ho ascoltato i brani
avendo davanti l’immagine di riferimento: che tipo di messaggio vorreste
arrivasse al pubblico?
Siamo molto legati,
come gruppo, ma anche singolarmente, all’idea del viaggio. Ognuno di noi
viaggia molto, a volte prendendo l’aereo per destinazioni remote, a volte rimanendo
nella sua stanza con un paio di cuffie nelle orecchie. ‘Sola Andata’ vuole essere una suggestione musicale di spazio e
tempo, un’antologia geografica e culturale.
Come nasce la
conoscenza con Loris Furlan della Lizard?
Possiamo dire che
ci siamo incontrati sul filo della rete internet ed è stato “subito
amore” (musicalmente parlando, s’intende!).
Come si muovono i Qirsh in fase live?
Cercate l’interazione con l’audience?
Non siamo certo
animali da palcoscenico, ci piace suonare senza mai prenderci troppo sul serio.
Ma ci piace molto interagire con il pubblico, infatti tante volte durante
le nostre serate abbiamo invitato le persone a salire sul palco e suonare con
noi. Molto spesso loro suonavano meglio di noi!
Che tipo di rapporto
avete con le nuove tecnologie?
Siamo stati uno dei
primi gruppi savonesi ad avere il proprio sito internet, quindici anni fa.
D’altra parte due di noi sono ingegneri informatici (uno lo è veramente,
l’altro ‘ad honorem’). E per quel che riguarda la musica, siamo riusciti
a registrare e mixare l’album interamente a casa nostra. Ma non tutti i 6
componenti sono tecnologicamente avanzati: uno di noi ha lo stesso telefonino
da 11 anni!
Che cosa pensate dell’attuale
stato della musica, tra business, talenti e opportunità?
Quando in tv c’è un
talent show, probabilmente preferiamo guardare Superquark. O una mostra
di Dalì. L’importante, come dicevamo prima, è far
viaggiare la mente. Noi però grazie al nostro talento abbiamo avuto
moltissime opportunità: abbiamo suonato in playback a TeleVarazze!
Rubo una domanda a
Maurizio Costanzo… cosa c’è dietro l’angolo per i Qirsh?
La promozione di “Sola Andata”, per vendere migliaia di
copie, o un tombino lasciato incautamente aperto.
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