Gli show significativi del passato
Nico
Siouxsie And The Banshees
Top Rank, Cardiff, 15 ottobre 1978
“Se avessi una pistola vi sparerei”
(Nico,
costretta ad abbandonare il palco da una folla che non comprendeva il debito di
Soiuxsie nei confronti dell’ex chanteuse dei Velvet Underground).
Da un racconto di Mark Paytress, giornalista britannico.
Non tutti i gruppi
nati sulla scia dei Sex Pistols volevano suonare come loro, men che meno Siouxsie And The
Banshees.
Presenti allo storico
Punk Rock Festival del 1976, nell’autunno di due anni dopo avevano ormai
surclassato la concorrenza proponendosi come il gruppo più vitale e iconoclasta
in circolazione. Per i punk duri e puri i Banshees simboleggiavano al meglio il
rifiuto di qualsiasi compromesso o “svendita” commerciale. La loro
intelligenza, il loro suono spigoloso e austero li rendeva i portabandiera
della nuova avanguardia post punk. Anche il pubblico pop si era accorto di loro
grazie al successo del singolo d’esordio, Honk Kong Garden.
“Non avevano mezze misure”,
dice un fan della prima ora come Phil
Oakley degli Human League.
“Anche se le Slits li tallonavano da vicino, consideravo i Banshees il
miglior gruppo al mondo. Il punk aveva rivitalizzato la cultura giovanile come
non accadeva dai tempi d’oro degli hippie (che la mia generazione non aveva
conosciuto). In più il punk sembrava avere ascendenze che giustificavano la mia
ossessiva passione per i Velvet Underground e in particolar Nico, la cui
discontinua carriera solistica aveva prodotti quattro album assolutamente
unici. “Quando si venne a sapere che Nico, personaggio dall’aria minacciosa
quanto la sua musica, sarebbe stata “ospite d’onore” della prima importante
tournèe dei Banshees, trovai la cosa perfettamente sensata. Avevo diciannove
anni ed ero certo che, quando il tour sarebbe arrivato a Cardiff (dove
all’epoca studiavo), avrei assistito a uno spettacolo indimenticabile. E così,
in un certo senso, fu. “Mi era già capitato di sentir fischiare Nico. Era
accaduto nel 1974 quando avevo portato una copia di The Marble Index al circolo
musicale della mia scuola. Ma l’accoglienza che ricevette a Cardiff fu ben
altra cosa. Bastarono pochi secondi di profondi gorgheggi teutonici e cupe
cadenze di harmonium perché la folla cominciasse a farle il verso. Dopo tre,
quattro canzoni la pioggia di lattine, mozziconi di sigaretta e gomme da
masticare (che le si attaccarono ai capelli e dovettero essere tolte con la
forbice) resero inevitabile un’uscita di scena anticipata. Nemmeno Siouxsie
riuscì a placare la folla. Grande fu la mia disillusione nel rendermi conto
che, nonostante la retorica rivoluzionaria del punk, le forze della reazione
erano sempre all’erta. Pochi minuti dopo mi ritrovai nei camerini insieme a un
piccolo gruppo di fan choccati. Nico quasi non parlò. Un addetto alla sicurezza
disse di averla vista iniettarsi eroina prima di andare in scena. Poi,
sfoggiando un sorriso da ragazzina e dopo essersi guardata un po’ allo
specchio, Nico cominciò a firmare autografi e posò per alcune foto insieme a
noi. Un travestito di Swansea giurò che ce le avrebbe fatte avere, ma non seppi
mai più nulla di lui/lei.
Naturalmente Siouxsie And The Banshees ottennero un successo
strepitoso”.